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Autore: tokiohotel0620    24/05/2015    3 recensioni
Sono sempre stata un errore, uno sbaglio.
Non capivo davvero cosa ci fosse di cosí imperfetto in me.
Poi sei arrivato tu.
Tremendamente perfetto.
Tremendamente bello.
Tremendamente sexy.
Perchè io sono un disastro e tu un'opera d'arte.
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Ricreazione.
Tutti si alzarono dai loro posti, pronti ad uscire da quella maledetta classe.
“Chià, tu non vieni?”
Alzai lo sguardo dal foglio con i cuoricini e la scritta ‘FOTTITI’ e vidi Martina, Arianne e Stef in piedi ad aspettarmi per andare un po’ in giro per l’atrio, come facevamo ad ogni ricreazione.
“Andate pure. Io credo che uscirò fuori, in giardino..”
Loro annuirono con aria leggermente preoccupata ed uscirono.
Mi alzai e mi diressi in giardino. Avevo bisogno di stare un po’ da sola a lasciar respirare quel mio dannatissimo cervello che non la smetteva di confondermi. Gli occhi di Tom quando avevano letto quella cavolo di scritta mi avevano trapassato il cuore. Lui mi aveva ferita ma ero pur sempre innamorata di lui..
Lo vidi. Seduto ad uno scalino che guardava per terra.
*Chiara, gli sta bene! Pensa a quello che ti ha fatto!* diceva il mio cervello.
*Andiamo! Non stavate nemmeno insieme! Poi siete giovani e queste ragazzate si fanno.. Non potete pretendere rapporti stabili come se a momenti dovreste sposarvi* diceva il mio cuore.
*Si vabbè, ma ciò non vuol dire che tu non debba perdonarlo!*
*Invece dovresti Chiara!*
*No!*
*Invece si!*
*Invece no!*
*SI!*
*NO!*
Dio mio, prima o poi impazzirò. Giuro che prima o poi vi regalerò una museruola; è una promessa!
Decisi di sedermi accanto a lui. Sedermi e basta.
Iniziai a camminare salutando qualche ragazza del secondo anno, per poi arrivare allo scalino. Mi ci sedetti guardandolo senza nessun imbarazzo nonostante dentro sentii uno Yeti muoversi all’interno del mio stomaco. Lui mi guardò diventando leggermente rosso e disse: “Scusami.. Ora me ne vado..”  Fece per alzarsi ma lo bloccai dicendo: “Io non ho detto nulla. Se vuoi rimanere rimani. Poi fai come vuoi.”
Lui si risedette. Mi guardava. Ne ero sicura perché sentivo la pelle bruciare sotto ogni suo sguardo.
“Chiara, ascolta, mi dispiace non so co..” iniziò lui.
“Tom, ho capito. Smettila di ripetermelo ogni minuto.” Dissi io freddamente.
Lui annuì abbassando la testa.
Cavolo Tom, come posso farti capire che ci sto male anche io ma devo proteggermi dalle persone come te?
“Posso farti una domanda?” mi chiese lui.
“Mh mh.” Risposi io.
“Potrai mai perdonarmi?”
Il mio cuore si fermò. Dovevo perdonarlo. Ora. Adesso.
Ma il mio orgoglio me lo impedì. Avevo bisogno di togliermi qualche dubbio.
Pensai alla persona migliore che poteva aiutarmi.
Sorrisi.
Ma come non avevo fatto a pensarci prima?!
“Può darsi.” Gli dissi guardandolo in quei maledetti occhi.
 
                                                                                 …
Camminai attentamente controllando bene la via.
C’ero stata poche volte in quel lato della città. Nella sua casa.
Appena ebbi trovato la casa giusta suonai al campanello. Una donna dai capelli biondo-bianco mi aprì con un sorriso.
“Chiara!” mi disse lei abbracciandomi.
“Posso entrare?” chiesi io timidamente.
“Ma certo!”
Entrai in quella casa. C’ero stata pochissime volte ma era rimasta sempre la stessa. Stessi mobili, stessi colori, stesse vecchie fotografie.
“Se papà viene a sapere che sono qui mi ammazza..” dissi guardando le foto.
“Sai che mi fa molto piacere quando vieni a trovarmi ma non voglio che tu litighi con tuo padre per venire qui..”
La donna dicendo quella frase, in tono molto triste, guardò una fotografia di una donna con un bambino piccolo in braccio.
“Nonna, sai che mi fa piacere venire qui.” Le dissi prendendole le mani.
A questo punto mi sento in dovere di chiarire.
Come ho detto in precedenza i miei nonni sono morti. Ma la mia nonna paterna è viva e vegeta ma per mio padre è come se fosse nell’oltretomba.
Mio padre non parlava più con lei da quando aveva 17 anni e non voleva che ne io ne mio fratello avessimo rapporti con lei.
“A cosa devo questa visita cara?” mi chiese facendomi senno di sedermi sulla poltrona accanto alla sua sedia a dondolo.
“Nonna, insomma.. avevo dei problemi in..”
“In amore?” completò lei la frase sorridendo.
“Emh sì.. Praticamente a scuola meno di due settimane fa è arrivato un ragazzo tedesco davvero speciale. Lui mi piace davvero tanto ma sono accaduti alcuni episodi che ci hanno fatto litigare ed ora non gli rivolgo più la parola?”
“Ti ha tradito?” mi chiese lei guardandomi negli occhi.
“Non siamo mai stati insieme ma una cosa del genere..” dissi io continuando a fissare le mattonelle del pavimento.
La nonna si alzò dalla sedia, mi prese per le mani facendomi segno di alzarmi e ci andammo a sedere sul grande divano di fronte alla mensola con le mille foto e cornici.
“Ascoltami tesoro..” La guardai negli occhi verde bottiglia così simili ai miei.
“Nella vita accadono tante cose, belle e brutte. Certe azioni brutte che commettono le persone sembrano imperdonabili, e molte volte lo sono. Ma in tutta la mia vita ho capito una cosa.. Nulla è imperdonabile o irreparabile. Anche quando non vedi altro che buio, devi riuscire a pensare che prima o poi vedrai la luce. C’è sempre una soluzione a qualsiasi problema. La vita è una soltanto. Passa troppo in fretta, quindi nipote mia, sfruttala al massimo, più che puoi. Se tu ami questo ragazzo ma lo sbaglio che ha fatto ti sembra imperdonabile, pensaci bene se perdonarlo o no, ma io al posto tuo non ci penserei due volte a chiamarlo e a tenermelo stretto per tutta la vita.”
Sorrisi. Mia nonna credeva che fosse tutto così semplice..
“E’ difficile nonna..”
“Devi riuscire a mettere l’orgoglio da parte tesoro. Ora dimmi, cosa provi quando lo vedi?”
“Diciamo che è stato una specie di amore a prima vista e sai.. Tutte le volte che lo guardo sento qualcosa muoversi nel mio stomaco e mi fa sentire male. Poi iniziano a sudarmi le mani, divento goffa e impacciata, perdo la parola e.. Il cuore batte talmente forte da farmi male.”
Era così strano provare tutte queste sensazioni per un'unica persona..
La nonna mi sorrise dandomi un pizzicotto sulla guancia.
“Sai, tu mi ricordi tanto me quando mi innamorai di tuo nonno. Avevo più o meno la tua età e tuo nonno era un ragazzo di 4 anni più grande di me. Avevo paura che infatti questa piccola differenza di età potesse crearci problemi, che alla fine si sono creati, ma io e tuo nonno siamo stati felici per molto tempo.”
Poi guardò la fotografia che ritraeva il loro matrimonio.
“I miei genitori però avevano altri progetti per me e non accettarono mai il mio amore. Mi sbatterono fuori di casa e così io e tuo nonno ci sposammo che io avevo appena 17 anni e lui 21. Un anno dopo rimasi incinta di tuo zio John. Due anni dopo la nascita di John nacque tua zia Marie, ed un anno dopo ancora nacque tuo padre.  Mi ritrovai a 21 anni con tre figli e una casa a cui badare, mentre tuo nonno lavorava per mantenerci. Nonostante ciò ci amavamo ancora. Ma con il tempo iniziai a trascurare un po’ il nostro amore, non so, forse per via di tutti gli impegni ma io lo amavo ancora. Era una sera d’estate, io avevo 22 anni quando scoprì che tuo nonno mi tradiva con una sua collega di lavoro. Il mio cuore si spezzò. Litigammo e lui andò via di casa lasciandomi con tre figli piccoli. Da sola. E’ stata dura ma sono fiera di ammettere di aver cresciuto dei figli sani ed intelligenti senza l’aiuto di nessuno. Ma il mio sbaglio più grande è stato quello di dire a tuo padre e ai suoi fratelli che il loro padre era morto. E’ stato un enorme sbaglio perché guarda: ora tuo padre non mi rivolge la parola e vieta a te e a tuo fratello di venire qui. Tuo zio John non lo vedo da 7 mesi e tua zia Marie viene a trovarmi ogni tanto.”
Quella storia mi era stata raccontata più volte, ma sentirla dalla voce di mia nonna era di tutt’altro effetto.
Notai che ora la nonna stava guardando una fotografia in cui c’era un bel ragazzo sdraiato sulla sabbia. Doveva essere sicuramente il nonno.
“Lui ti manca?” chiesi.
Lei alzò lo sguardo guardandomi senza capire. Io gli indicai la foto.
Lei sospirò.
“Terribilmente. Mi manca come l’aria.” Disse.
“Sai dov’è ora?” le richiesi prendendole una mano.
“No, ma sarebbe fantastico se un giorno tornasse..” 
Io le accarezzai una guancia e lei mi diede un bacio e mi abbracciò.
“Questo è per dirti che se ami questo ragazzo non fartelo scappare. Tieniti sempre stretta le persone che ti fanno star bene.”
Lo farò nonna, te lo prometto.
 
                                                                             …
La campanella segnò la fine della lezione di biologia e l’inizio della fatidica ricreazione.
Quel giorno Arianne era assente, Martina non si sentiva bene e fra poco sarebbero venuti i suoi genitori a prenderla, mentre Stef era corsa in palestra dove la stava aspettando Giovanni, il suo nuovo ragazzo.
Tom era sulla porta a parlare con Joseph e Fabiano ma ogni tanto mi guardava.
Dovevo parlargli. Ora.
Mi feci coraggio, mi alzai ed andai verso di loro.
“Tom, posso parlarti un attimo per favore?” chiesi. Lui annuì ed uscimmo fuori in giardino.
“Io volevo.. volevo chiederti se per te.. va bene se noi ritorniamo amici come prima, cioè nel senso di essere amici tipo conoscenti tipo..”
“Mi hai perdonato?” mi chiese lui interrompendomi.
“Emh si..” risposi io.
Lui mi guardò raggiante e mi sorrise.
“Grazie!”
“Prego.”
“Amici?” disse.
“Sì.” Risposi io.
“Se ti abbraccio mi picchi?” mi chiese.
“No scemo!” dissi io ridendo.
Lui si avvicinò piano e mi abbracciò dolcemente.
Respirai a pieno il suo profumo e sorrisi.
Quanto mi era mancato.
 
 
                                                                         …
Marzo era finalmente iniziato e questo voleva dire solamente una cosa.
Il mio compleanno era alle porte! Ero davvero felice.
Un mese era volato. Stavo cercando di recuperare in matematica e ci stavo riuscendo anche se con qualche difficoltà ovviamente. Tom era diventato il mio migliore amico e con questo posso solo dirvi quanto la sua presenza e la sua amicizia potessero rendere le mie giornate fantastiche.
Era un sabato sera.
Non mi andava molto di uscire ed ero rimasta tutta la sera a parlare con Stef, Ari e Marty al telefono in una conversazione a quattro.
Le ragazze quando avevano saputo che avevo perdonato Tom non l’avevano presa molto bene all’inizio. Avevano paura che lui potesse ferirmi di nuovo, ma dopo un po’ avevano capito che era un bravo ragazzo ed orami eravamo un bel gruppetto.
“Raga vi giuro, io lo lascio!” disse Stef.
“Ma dai Stefy, perché?!” chiese Martina.
“Mi sta troppo addosso! Io ho bisogno dei miei spazi e poi cavolo non ha niente li sotto, non so se mi spiego...”
“Stef!” disse Martina indignata.
Io ed Ari ridemmo.
“E tu Chià?” disse ad un certo punto Arianne con un aria al quanto maliziosa.
“Io cosa?” chiesi tranquillamente.
“Tu e Mister Kaulitz siete ancora allo step amicizia?”
“Oh ma smettila!” dissi io ridacchiando.
“No cara.. Voi due dovrete darvi da fare, soprattutto ora che arriva il tuo compleanno..” disse Stef maliziosamente.
“Siiii.” disse Arianne facendole eco.
“Voi due mi fate paura! Siete due pervertite!” dissi io sconvolta.
“Però dai Chiaretta, tu e quel gran pezzo di ragazzo di Kaulitz dovete mettervi insieme! Si vede che vi sbavate dietro a vicenda.” Disse Marty con un tono malizioso.
“Marty, ma come, mi tradisci anche tu?!” dissi sconsolata.
“Mi dispiace cara ma dico la verità.” Disse lei.
“Vabbè io vado a dormire. Buona notte a tutte, vi voglio bene.” Dissi.
“Anche noi. Notte!” mi risposero.
“Sogna Tom, mi raccomando!” disse Stef.
Io scossi la testa ridendo e chiusi la chiamata.
Avevo un sonno assurdo. Ma prima di chiudere gli occhi ed abbandonarmi al mondo dei sogni, lessi un messaggio ce mi era arrivato durante la telefonata. Era di Tom.
“Ehi, buonanotte :*
Ci vediamo domani se vuoi. Ti voglio tanto bene.”
Sorrisi dolcemente e mi addormentai pensando al mittente della buonanotte più bella che avessi mai ricevuto.


Spazio autrice: sono in ritardo di più di un mese ed ormai so già che la mia storia sarà finita nel dimenticatoio ma capitemi, ho avuto verifiche, compiti ed interrogazioni tutte insieme ed il mio cervello aveva bisogno di riposo ma è quasi giunta l'estate ed avrò più tempo per continuare questa storia!
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Baci, Chiara <3

 
   
 
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