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Autore: OcchidiNiall    24/05/2015    13 recensioni
"Vorrei aiutarti a smetterla, tutto questo non ti porterà a nulla di buono" disse lui, avvicinandosi a lei con fare protettivo.
Lexy vide nei suoi occhi paura e pura preoccupazione, non ne era ancora convinta ma forse, per la prima volta, qualcuno si stava interessando a lei.
"Nessuno mi ha mai aiutata..." constatò, "e per la cronaca, non voglio essere aiutata da te, poi..." disse puntigliosa, facendo ricredere il ragazzo sul suo conto.
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Coppia: Het
Entrate, non ve ne pentirete! :)
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lexy in questo momento era seduta in mensa con Luke che cercava in tutti modi di farla sorridere, visto che non ci riusciva mai. All'improvviso, cercò di fare qualche battutina che le facesse almeno accennare un risatina, e ci riuscì. Luke era fatto così, era tremendamente testardo quando ci si metteva, non riusciva a dargliela vinta al suo orgoglio perchè erano sempre in competizione. Sapeva che, quando si metteva un'idea in testa, era capace di portarla a termine, nonostante tutti gli ostacoli.
"Guarda un po, Lexy ha un amico" disse ad un certo punto un ragazzo ben piazzato.
Lexy, invece, non accennò a girarsi, conosceva molto bene quella voce, era il capitano della squadra di Baseball, Charlie. Era uno stupido che si credeva chissà chi solo perchè faceva parte dei Lions. Scosse la testa e trattenne per un po il fiato, chiudendo gli occhi.
"Cosa c'è? Non rispondi, piccola Lexy?" domandò ironicamente, facendo ridere il suo migliore amico, Jake.
"Ma perchè non la lasci in pace, Charlie? Chi ti credi di essere?" chiese subito il biondo, guardando Lexy aprire di nuovo gli occhi e fare un bel respiro.
"Amico, calmati. Mi chiedevo il motivo per il quale tu sei insieme a lei... insomma, è una stupida"
La ragione per la quale Lexy non fiatava era perchè non sapeva cosa rispondere. Forse, Charlie aveva ragione, lei non era altro che una stupida. Infondo, anche sua mamma glielo diceva, "sei inutile". Quelle parole erano difficili da dimenticare, specie se dette da una figura così importante nella tua vita. Sospirò, tenendo sempre lo sguardo puntato nel piatto stracolmo di spaghetti che non aveva neanche toccato. Le era passata davvero la fame, ora.
"Charlie, qui lo stupido sei tu. Vattene prima che mi arrabbi sul serio"
"Cambierai idea su di lei, ne sono certo, è una pazza" disse infine, indicandola e andando via, seguito dal suo migliore amico.
"Stai bene?" chiese, sedendosi accanto a lei e massaggiandole la schiena dolcemente.
"Sì, ma non dovevi preoccuparti" continuò, "ha ragione"









La risposta di Lexy spiazzò veramente il povero Luke che pensò il motivo per il quale doveva sempre sminuirsi così tanto. Infondo sapeva anche lui che era una brava ragazza, stava cominciando a volerle bene. Alla fine, aveva riportato Michael a casa, facendolo anche cambiare, forse senza che il diretto interessato, se ne accorgesse veramente.
Luke non riusciva a capacitarsi di questa cosa, perchè un giorno sembrava essere una ragazza normale e poi, sembrava che volesse allontanarti da lei, senza far sapere a nessuno il motivo. Mentre continuava a camminare per la città di Londra, inspirò il buon profumo che emanavano le piante dei fiori, sorridendo e sfiorandoli. La loro band era punk-rock, solo che forse, quello "sbagliato" era lui. Sorrise perchè anche se i suoi migliori amici volevano far diventare quella band come i Green Day, c'era sempre lui che era quello differente. Insomma, Michael odiava i fiori, diceva che non erano una cosa per lui, Calum è purtroppo, condizionato dalle scelte di Mike e... Ashton? Ashton li aveva portati solo una volta a Lexy, ma non era davvero sicuro che li piacessero come piacevano al sottoscritto. Continuò a camminare, guardandosi attorno e pensando di dire a Michael che doveva cominciare a scrivere una nuova canzone o altrimenti, il proprietario del locale li avrebbe cacciati.









Appena arrivò nel loro covo, corse subito da Michael, incalzando un "devo parlarti"
Il ragazzo dai capelli - ormai - blu, annuì, aspettando una sua mossa.
"Credo che dovresti scrivere una nuova canzone... quelle che abbiamo sono stravecchie!"
Luke ora, si stava preparando ad una sfuriata da parte del ragazzo, perchè alla fine, non gli avrebbe mai dato ragione poichè tutti sapevano che quel ragazzo era l'orgoglio fatto persona.
"Hai ragione"
"COSA?" domandò, strozzandosi con la sua stessa saliva.
"Ho detto che hai ragione, infatti... credo di avere già qualche strofa pronta" rispose, alzandosi dal letto e prendendo quel foglio che aveva conservato. Era tutto accartocciato, scritto con una penna dal poco inchiostro nera e, con le punte ingiallite.
"Il colore del tuo rossetto è un opera d'arte, ho il tuo nome tatuato nel mio cuore..." lesse a bassa voce, alzando poi lo sguardo su Michael.
"Mi piace!" esclamò felice, "quando la continui? Se vuoi posso aiutart-"
"No... mi sei d'intralcio. Ma... credo che ho già qualcos'altro pronto, mi serve solo del tempo"
"Va bene, capo. Allora... buon lavoro!" esclamò, facendo sorridere il suo amico.
Luke uscì dalla stanza, lasciando solo Michael che, fissando fuori dalla finestra, vide il volto di Lexy sorridergli. Era strano ma il suo sorriso era qualcosa di energico, che riusciva ad aiutarlo in tutti i momenti piu' bui della sua vita. Michael non era mai stato così aperto con qualcuno, considerando che prima di lei c'era Grace che comunque, aveva sempre trattato bene. Quando era riuscito a sfogarsi con Lexy si era sentito subito meglio, forse perchè aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui, aiutandolo a superare brutti momenti come quello in cui era poco tempo fa. Se prima credeva che Lexy era una brutta persona, ora invece, pensava tutto il contrario. Solo che... purtroppo, quando si avvicinava alla sua amica, notava qualcosa di strano... di inquietante. Michael non sapeva dirlo con estrema sicurezza, era come se in Lexy, c'era qualcosa di pericoloso che la teneva prigioniera. Scosse il capo, cercando di non pensarci e tornò con lo sguardo sul foglio, iniziando a scrivere parole senza un nesso logico tra loro.
"No, Michael, concentrati!" disse, arrabbiandosi con sé stesso, "devi scrivere questa benedetta canzone, ok?"
Inspirò e sospirò, puntando la punta della penna sul foglietto e cominciando a scrivere un "calmati, stai tranquilla, dicono che siamo troppo giovani per essere uguali a qualcos'altro..." continuò, preso dall'illuminazione del momento, "ma guardati intorno, lavoriamo troppo dannatamente sodo a questo per poi rinunciarci ora. Se non nuoti, affogherai..." scrisse in ultimo, aggrottando le sopracciglia e cercando di trovare qualche nota per ciò che aveva scritto.
Rileggendo il tutto, pensò di nuovo a Lexy, e a quanto quella canzone potesse somigliarle.
"Se non nuoti, affogherai", era vero... lei gliel'aveva detto, aveva ammesso che se non sarebbe andato avanti, non sarebbe piu' tornato quello di una volta. A quella canzone doveva dare un titolo perfetto, magari che non facesse capire agli altri per chi fosse stata scritta. Sospirò e iniziò a pensare ad un possibile titolo.









Ashton adesso, era al lavoro con Lexy, come al solito, stavano aiutando delle ragazze e dei ragazzi con degli album.
"E' arrivato quello nuovo dei One Direction?" gli aveva chiesto una ragazzina, senza guardarlo negli occhi poichè era impegnata a visualizzare un messaggio su whatsapp.
"Come si chiama?" domandò, scocciato di quella situazione. Non gli piaceva quando i suoi clienti, non lo degnavano di uno sguardo. Non che Ashton fosse un ragazzo a cui piacevano le attenzioni, anzi, era solo scocciato del fatto che quei dannati cellulari stessero prendendo sopravvento sulle persone umane.
"Potresti guardarmi negli occhi, scusa?" continuò, "ti ho chiesto il nome"
"Oh il mio? Mi chiamo Rose"
Si sbattè una mano in fronte, "non il tuo. Quello dell'album"
"Oh... scusa" disse, alzando finalmente lo sguardo, "si chiama Four"
Sospirò e si girò, prendendo dallo scaffale ciò che gli serviva per dileguare quella ragazzina di qualche annetto più piccola di Lexy.
"Ecco a te, devi pagare alla cassa" affermò in ultimo, lasciando che la ragazzina si aggiungesse alla fila.






 
Angolo autrice

Buongiorno a tutte!
Colgo ovviamente, l'occasione per salutarvi tutte e per ringraziarvi di essere sempre con me, capitolo per capitolo.
Ho notato che quello precedente ha avuto molte piu' recensioni degli altri, vi è piaciuto di piu', o... è pura casualità? Ahahah.
Comunque, volevo confessarvi una mia paura: faccio i capitoli di questa lunghezza perchè ho timore che voi possiate scocciarvi a leggere qualcosa di piu' lungo. Mi spiego meglio, essendo scritta in terza persona, la storia potrebbe stancare e pertanto, scrivo i capitoli di questa dimensione. Voi cosa ne pensate al riguardo? Vi prego, scrivete qualcosa perchè io sto impazzendo. Vi invito ad essere piu' sincere possibili, è per il bene della storia.
Comunque, ancora una volta, cerco di fare qualche spoiler... tenete d'occhio la canzone che sta scrivendo Michael... c'entrerà tanto, ve lo assicuro. E, un'altra cosa, non sminuite la risposta che ha dato Lexy a Luke, quella del "ha ragione", poi scoprirete tutto ciò che dovete sapere.



Ora vi saluto, buon pranzo ragazze.

Baci, Chiara x
  
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