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Autore: Sabira    24/05/2015    1 recensioni
Luna è una ragazza di quindici anni dall'aspetto minuto e adorabile, peccato che odi questo termine riferito a lei, come se la caverà in una casa da condividere con altre quattro famiglie, in una nuova città, lontana dal suo adorato nonno?
Lu decise di sorpassare sulle ultime parole del padre. La ragazza odiava appellativi come “piccola”, “tenera”, “bambolina” , “bambina” o cose del genere. Aveva avuto la “sfortuna” di nascere in un corpo piccolo e minuto, aveva provato a sminuire quel “difetto” facendosi crescere i capelli fino ai polpacci, ma non era servito a nulla, visto che tutti la trattavano come una bambolina di porcellana.
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-N-non pensate che sia...troppo solo per noi!
-Infatti non è solo per noi- sorrise il padre -Questa è un'abitazione condivisa offertaci dalla fondazione in cui lavoriamo. Ce ne sono una dozzina circa in tutto il Paese, in cui abitano in tutto cinque famiglie...
-Strano che non ci sia nessuno ad accoglierci- sopraggiunse la madre.
Attraversarono il giardino, Lu tremava ancora, se una famiglia la trattava così, come sarebbero state cinque? La casa era vuota, c'era un biglietto appostato sulla porta d'entrata.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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3.DESIDERIO DI VENDETTA
Stavo correndo, ma non stavo scappando, anzi, lo facevo per puro divertimento...ero scalza e riuscivo a sentire l'erba che mi solleticava impercettibilmente i piedi...eccolo lì il mio traguardo!!!
Stavo per superarlo quando...
-MA CHE DIAVOLO?!?!- mi ritrovai bagnata fradicia...
-Buon giorno- risposero i gemelli, ci stavano prendendo gusto a disturbarmi nel sonno? Era domenica tra l'altro!!!
-Buon giorno un cavolo!!! questo voi lo chiamate buon giorno?
-Non usare questi termini in una casa abitata da bambini- mi ammonì Nill.
Io mi alzai di mala voglia e andai a prendere un asciugamano, per riparare al disastro che avevano combinato quei due mostriciattoli.
Guardai di sfuggita l'orologio che mostrava le otto...un momento erano appena le otto? Stiamo scherzando?
-Ma che c....- non riuscii a terminare la frase che le mani di Nill mi costrinsero a zittirmi.
-Smettila- mi disse severo Fin...
-Perché mi avete svegliato?- chiesi una volta liberata della presa dell'altro, mostrando calma e sorriso, ovviamente entrambi finti...li avrei uccisi a breve!
-Perché dobbiamo andare a fare la spesa- disse incurante Nill.
-Ed io cosa c'entro?- mi sforzai di non alzare la voce.
-Bhé, visto che siamo amici devi venire con noi!!-
-Ma...
-Niente ma, vestiti e scendiamo...
-Uffa...
Ma chi me l'aveva fatto fare?!?!?!
Mi infilai nel bagno e uscii dopo mezz'ora.
-Finalmente- dissero in coro.
Non risposi, mi limitai ad uscire dalla stanze e ad andare a fare colazione, ma proprio mentre stavo scendendo le scale mi sentii afferrare i fianchi, e in poco tempo mi trovai sulle spalle di Nill.
-NILL LASCIAMI ANDARE!!!!
-Mi dispiace, piccola, ma non c'è tempo per mangiare, dobbiamo muoverci.
In quel momento vidi Andy dietro di noi, gli lanciai un'occhiata supplichevole, ma lui ghignò crudelmente voltandomi e ritornandosene da dove era venuto...secondo me dall'inferno...bha!
Così mi trascinarono fuori dalla casa e mi portarono al supermercato.
-Bene- sospirai ormai arresa alla dura realtà: quando quei due si mettevano in testa qualcosa la portavano a termine, in un modo, o nell'altro; -Cosa dobbiamo comprare?
-Un po' di basilico...
-E poi?
-Basta così- sgranai gli occhi: ceh, mi avevano trascinata fuori dal mio letto, impedito di fare colazione, costretta a venire con loro...per una misera, inutile, stupida foglia di basilico, no dico, BASILICO?!
Respirai a pieni polmoni per calmarmi: non avrei potuto commettere un omicidio davanti a tutti, figuriamoci due, avrei dovuto cercare un posto più isolato...
C'era una vocina nella mia testa che gridava “VENDETTA”, “VENDETTA”...
“Non preoccuparti piccola...presto sarai accontentata”
-Muahahahahaha- Fin mi agitò la sua mano davanti agli occhi...
-Stai bene? Perché ridi in quel modo? Ma soprattutto, perché ridi?
“VENDETTA, VENDETTA, VENDETTA!!!!!!!” continuavano ad urlare le voci nella mia testa...
-Tutto bene- mi ricomposi e mentre loro cercavano il reparto delle erbe, non potei fare a meno di mostrare uno sguardo assassino...quello film horror, avete presente?
Dopo aver comprato lo stupido basilico, uscimmo dallo stupido supermercato e seguii gli stupidi gemelli
in uno stupido posto...aspetta, seguii gli stupidi gemelli in uno stupido posto...ma che posto? Dove stavamo andando?
-DOVE MI STATE PORTANDO?
-Calma Lu, ti portiamo in un posto segreto...
-CHE POSTO?- chiesi stizzita.
-Poi vedrai....
-E saremo solo noi?- la mia voce tornò a livello normale, ma si spostò sulla sezione “terrificante”.
-Si...
“VENDETTA, VENDETTA, VENDETTA!!!!!!!” Era quello che stavo aspettando...rimanere sola con loro e poi....
-Muahahahahahahahah
Loro mi guardarono come se fossi un aliena.
-Ridi sempre così tu?
-No, Nill, solo in certe...situazioni...Muahahahahahahah
Ok, lo ammetto, sembravo una pazza, ma comprendetemi!!! Avevo un incredibile bisogno di ucciderli...mi stavano rovinando l'esistenza, no, peggio, il sonno!!!!
-Nill, è ora di pranzo, forse è meglio tornare dopo...
“Nooooooooooo” vedo i miei sogni di vendetta infrangersi.
-Va bene
“Perchééééééééé?!?!?!?!?!?!?!”
-Però torniamo dopo
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” la mia vendetta era stata solamente rimandata...a breve avrei avuto la mia rivincita e allora..
-Muahahahahahahahahahaha
-Ma hai qualche problema?- non risposi e mi incamminai verso casa, canticchiando “Vendetta, calda  e deliziosa, vendetta mitica e grandiosa, vendetta...sto arrivandoooooo”
I “grandi” se ne erano da poco andati e i bambini avevano già mangiato. A tavola c'eravamo solo io quei due stoccafissi, Lisa e il diavolo Andy...
Mangiai velocemente e feci per alzarmi subito, vedendo che però quei due non accennavano a muoversi iniziai a ticchettare il piede per terra...
-Tutto bene, Luna?- mi chiese Lisa.
-No! NOI, dovremmo andare da qualche parte!!!!-
risposi mentre una voce martellava nella mia testa dicendo: “VENDETTA VENDETTA VENDETTA”
-Uffa- borbottò la ragazza, poi alzò il tono di voce -Stupidi gemelli...proprio ora che era arrivata una ragazza della mi età in questa casa...ve la accalappiate voi! Io già mi immaginavo il trio perfetto: io, Andy e Luna...invece voi come al solito rovinate tutto!!!!!
I gemelli smisero di mangiare.
-Come?- chiesero.
-Avete sentito bene...pensavo di poter diventare sua amica...ma voi l'avete subito...rubata!!!!
-Noi non abbiamo rubato un bel niente...è lei che ha accettato di diventare nostra amica!!!!- rispose ringhiando Nill.
-E allora perché non la lasciate un momento libera? Vi costa così tanto?
-Sì, che ci costa è nostra amica...- ripeté Fin.
-Sì, ma anch'io vorrei stare un po' con lei!!!!
-Siete nella stessa classe, è già abbastanza!!!!!
-Non siete voi a doverlo dire!!!! Non appartiene a voi!
-Sì, invece...
-BASTA!!!!!!!!!!!- intervenni, no, ma stavamo impazzendo? Che razza di discorsi erano!!!
-Primo: IO NON APPARTENGO A NESSUNO. Secondo: POSSO STARE CON CHI MI PARE QUANDO E COME MI PARE. Terzo: MA SIETE  IMPAZZITI? E CHE DIAVOLO
Me ne andai furibonda in camera sbattendo la porta. Sotto gli occhi spenti dei due. Restai lì tutto il pomeriggio, poi mi misi il pigiama e filai a letto, pensando a quegli occhi che sembravano d'improvviso essersi svuotati.
Stavo per addormentarmi, quando sentii la porta sbattere...saranno i miei genitori.
Ad un certo punto però sentii il  lenzuolo del mio letto matrimoniale alzarsi e, senza che potessi accorgermi di niente, mi ritrovai due figure nel letto che mi cingevano i fianchi e mi posavano un dolce bacio sulle guance.
Arrossii di colpo.
-Nill...Fin...C-che ci fate qui? Cosa fate?
-Sei stata cattiva con noi...
-Ci hai fatto star male...
Dissero con finta innocenza. Stavo per ribattere quando iniziarono a lasciare scie di baci lungo i lati del mio collo.
-C-cosa fate- ripetei.
Sentii la mano di Fin insinuarsi sotto la maglia, toccandomi la pancia, mentre Nill scendeva a baciarmi il petto.
-R-ragazzi- non riuscivo a muovermi, ero paralizzata. Non avevo paura...mi fidavo di loro, non so come ma mi fidavo...allora perché stavano facendo così? Ricominciarono entrambi a baciarmi il collo fino a ritornare alle guance. Lì si staccarono da me e ghignarono.
-Così la prossima volta imparerai a non farci soffrire.
Non riuscii a proferire parola che non fosse uno “Scusatemi”, quegli occhi che avevo visto erano davvero sofferenti, ero pur sempre la loro prima e unica amica...avranno sofferto pensando di avermi persa...Si strinsero attorno a me, abbracciandomi e mi addormentai stretta a loro.
L'ultima cosa che pensai prima di andare a dormire fu: “VENDETTA! VENDETTA! VENDETTA!!!!!!”
   
 
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