Oh Gosh, Harry!
Il sole era stranamente tiepido e piacevole quel giorno.

A giudicare dai nuvoloni grigi che si stagliavano sopra le colline vicine di sicuro Hermione aveva fatte qualche Fattura Atmosferica.
Doveva essere tutto perfetto quel giorno e la sua fantastica cognata lo sapeva.
Scoccai un’occhiata divertita, fuori dalla finestra, il tavolo del giardino, a Harry e Ron, entrambi sporchi di marmellata e agitati come sempre quando parlano di scope; da quanto sentivo si stavano raccontando animatamente dell’ultima partita di Quidditch delle Holiday Harpies, la prima dopo che io avevo deciso di appendere la scopa al chiodo, anzi di appenderla in giardino, sul retro, nel nostro campetto, e scrivere per il Profeta.
Chissà perché erano convinti che sarebbe stato sgarbato parlarne davanti a me (e credetemi Ron non è proprio quello che si dice un uomo con tatto); a me non dava fastidio, nessuno mi aveva costretta a mollare, ed ero più che felice.
Sentii la mano di Hermione sulla schiena.
-Ehi, Ginny, pronta?-
Annuii. Strano, di solito una donna dovrebbe essere agitata davanti alla prospettiva cui io stavo per andare incontro.
Hermione mi lesse nel pensiero.
- Bè, vedrai che gli unici in preda al panico saranno loro…- sorrise, ammiccando compassionevole ai due impiastri seduti in giardino.
Risi. Si, era più che certo. George, che aveva intuito tutto una settimana fa aveva puntato 5 galeone che Harry sarebbe caduto in catalessi e Ron avrebbe avuto un infarto, o probabilmente qualcosa di più divertente da vedere.
Uscimmo di casa, inondate dai raggi di sole.
- Non hai un po’esagerato?- ghignai.- E’ solo Marzo e sembra Luglio!-
- Oh bè, i Babbani non possono vederlo e i nostri mariti non si soffermerebbero neanche se nevicasse loro addosso, quando parlano di scope.-
- Ehi!- dissi, si risposta al suo sprezzante “scope”.
Mi sorrise, alzò gli occhi al cielo, borbottò qualcosa come: “circondata…”, e poi si rivolse a loro.
- Hermione tutto bene? Amore, sbaglio o state complottando qualcosa?- disse Harry salutando Hermione e poi guardando me.
- Emh, no .- dissi.- In effetti vi dobbiamo fare un annuncio. – dissi.
Guardai Hermione, che mi sorrideva; lei fece un gesto con la testa, annuì e io partii, le mani intrecciate le une con le altre.
- Bè, emh.. Ecco, io ed Hermione… Noi, insomma siamo incinte.-
Diciamolo, fu spassoso da vedere.
Ron che stava bevendo del succo di zucca, diventò bordeaux, sgranò gli occhi, fissò Harry, poi Hermione, e iniziò a tossire furiosamente, a scoppio ritardato.
Mentre Hermione, trattenendo un sorriso, cercava di fare respirare il suo, il mio di marito sembrava in trance.
- Io… tu… Mione…cinte. Inny. Cinta.- balbettò.
Bè almeno la seconda parte delle parole riusciva a dirla.
Ron intanto abbracciava un po’ stordito una sicura e raggiante Hermione, dalla cui testa usciva chiaramente un fumetto:‘te l’avevo detto!’.
Sorrisi incoraggiante.
- Tesoro, tu, emh, che ne pensi?-
-Io, si, si si.- alzò la testa a guardarmi e mi sorrise in un modo che… non mi aveva mai sorriso così, era bellissimo. -Bello.- sussurrò.

Mi ricordo ancora di come Harry riprese subito lucidità quando gli dissi che era un maschio ‘Chissà che cercatore!’ mi disse. Con mia immensa gioia era tutto eccitato e, come Ron, iniziò due minuti esatti dopo la notizia, a programmare tutta la vita, dalla Casa di Smistamento dove sarebbe andato, al colore delle pareti della sua cameretta, alla scopa che gli avremmo regalato, di questo piccolo nostro James Sirius Potter.