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Autore: scarlett_midori    24/05/2015    2 recensioni
La vita degli Shadowhunters era già abbastanza complicata a causa di demoni, Nascosti e mostri vari.
La vita, però, può complicarsi ancora di più, se anche gli dei dell'Olimpo - e semidei al seguito - fanno la loro comparsa.
I figli degli dei le ombre incontreranno,
Vestiti di neri e marchiati dagli angeli questi ultimi saranno.
Di colui che è stato, il debito pagheranno,
Il mondo silenzioso e oscuro affronteranno.
E chi dello Stregone alla fine avrà chiesto
Tornar non potrà, se non mesto.
L'unica cosa che il nemico sconfiggerà
La forza dell'incontro dei due mondi sarà.
[Ambientato dopo "Città del Fuoco Celeste" e "Lo Scontro Finale".]
Crossover Shadowhunters & Gli Dei Dell'Olimpo
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'hotel Dumort vantava da diversi decenni una decadenza senza pari, ma questo piaceva ai vampiri che vivevano lì. Era un luogo chiuso, oscuro, in una periferia altrettanto scura e fin dove nessuno sarebbe andato a disturbare.
Anche nei giorni peggiori - quelli in cui i vampiri udivano inconsueti schiamazzi divertiti di bambini - l'hotel Dumort conferiva loro una certa calma.
I vampiri erano creature schiette, attente, ma specialmente erano facilmente irritabili.
Il massimo grado di irritazione lo raggiungevano alla vista dei Cacciatori. Però, non per tutti era così.
Magnus ricordava ancora Raphael. Aveva un ricordo limpido e nostalgico di lui, nonostante il "piccolo" vampiro avesse sempre preferito Ragnor, invece del Sommo Stregone.
Ad ogni modo, rimaneva il fatto che i vampiri fossero creature alquanto suscettibili e specialmente per quello (Magnus si domandava se fosse davvero la verità) lui era lì, a combattere con i vampiro, semidei e Cacciatori, contro un gruppo davvero numeroso di demoni che aveva attaccato l'hotel verso le undici del mattino.
Orario inconsueto per i demoni? Magnus credeva di no, ma sicuramente le undici era un orario troppo strano per i vampiri, ancora mezzi addormentati e irritati dalla forte luce del sole.
I demoni erano riusciti a penetrare nell'edificio e avevano attaccato i Figli della Notte.
Il perché? Beh, a quello ci avrebbero pensato dopo, non appena quegli schifosi mostri sarebbero diminuiti.
I Cacciatori erano stati allertati il prima possibile e al loro seguito erano apparsi Percy, Annabeth e Clarisse, pronti a combattere. Anche il giovane satiro aiutava, facendo crescere intorno alle gambe dei nemici radici che li bloccavano.
Per un motivo ancora più strano, le armi usate dai semidei funzionavano contro i demoni. La situazione era davvero, davvero strana.
Nonostante tutto, un aiuto in più non faceva male.
«Stupida creatura» sbottò lo Stregone, colpendo in contemporanea i dieci occhi di una creatura gialla e vomitevole.
Per giunta, aveva anche la giacca tutta rovinata.
Intanto, Jace ed Alec combattevano schiena contro schiena, eliminando con una certa abilità un gran numero di demoni. Clary era a pochi metri da Jace, che, nonostante stesse combattendo e fosse concentrato al massimo, controllava le mosse della fidanzata. Isabelle faceva schioccare la frusta con grande abilità e maestria, lasciando al suo passaggio pezzi più o meno enormi di demoni.
I tre semidei se la stavano cavando altrettanto bene; Chirone aveva spiegato che loro, fin da ragazzini, ricevevano un addestramento che li preparava ad ogni evenienza. Bene, pensò Magnus, questa era davvero una strana evenienza.
Clarisse combatteva davvero bene e aveva sul viso un'espressione corrucciata, ereditata sicuramente da suo padre: Ares, il dio della guerra.
Il suo aiuto sarebbe stato davvero gradito, in quel momento.
Però, non sarebbe arrivato nessun aiuto dall'alto, Magnus lo sapeva, ma almeno nella loro squadra c'erano anche i vampiri.
Tutti i demoni che erano entrati nell'hotel, erano stati fatti a pezzi dai vampiri. Erano davvero aggressivi, specialmente perché stavano difendendo il loro territorio.
«Izzy
Magnus udì la voce di allarmata di Alec e subito il panico lo assalì. Vide il fidanzato correre in aiuto alla sorella e sorreggerla, dopo che un demone l'aveva attaccata e colpita ad una spalla. Jace e Clary sarebbero voluti correre in aiuto alla ragazza, ma erano troppo occupati a difendersi e ad eliminare i nemici, sempre più numerosi.
Magnus vide una figura alta, viola e snella, avvicinarsi a passo veloce e quasi invisibile ai fratelli Lightwood. Cercò di correre verso di loro, ma la sua strada fu interrotta dall'arrivo di diversi altri mostri.
«Andate via!» urlò loro e una forte luce azzurra proveniente dalla sua mano, spazzò via alcuni di loro.
Quello che vide poco dopo aver eliminato i demoni non gli piacque minimamente: Jace e Clary erano più lontani da Alec e Izzy, i semidei erano perfino dalla parte opposta. Alec si stava facendo strada tra i demoni, ma manteneva Izzy accanto a lui e questo lo stava rallentando.
Magnus cercò di creare un varco tra i vari demoni che lo stavano attaccando, in modo da raggiungere Alexander ad aiutarlo.
La figura viola era apparsa nuovamente, ma i fratelli Lightwood sembravano non vederla. Appariva invisibile ai loro occhi.
Il panico assalì nuovamente lo Stregone che rallentava sempre di più, a causa del numero maggiore di demoni, sembrava davvero che si moltiplicassero ad ogni colpo inferto ad un altro di loro.
«Alec, attento» gridò Magnus, ma allora, perché lui non lo stava ascoltando?
Isabelle si accasciò improvvisamente al suolo e Alec cercò di tirarla su; lo Stregone poteva perfino sentire il fidanzato che invocava con tono agitato il nome della sorella.
Improvvisamente, Magnus avvertì un dolore lancinante alla schiena. Un dolore che lentamente lo percorse, finché lui non si trovò steso a terra, senza possibilità di muoversi.
A quel punto, alcuni demoni si erano allontanati di qualche passo, tanto che Magnus poté vedere Alec inginocchiato a terra, con la sorella tra le braccia, mentre cercava di farla riprendere.
La figura viola era apparsa nuovamente e questa volta Alec la intravide per un attimo. Portò le mani sulla sua spada e si guardò intorno allarmato.
Magnus era come uno spettatore muto, che guardava un film e che quindi non poteva intervenire.
La figura viola apparve davanti ad Alexander, ma lui non la vide subito. Si accorse di lei solo quando ormai era troppo tardi: l'essere stringeva tra le mani un pugnale, che ormai era a pochi centimetri dal petto di Alec. Magnus avrebbe volto urlare, ma la sua voce era come scomparsa, era tutto inutile.
Il pugnale si conficcò dritto nel cuore di Alec.
L'ultima cosa che Magnus vide fu l'espressione terrorizzata e dolorante di Alec, mente i suoi occhi azzurri incontravano i propri e lo guardavano finalmente. Era come se nell'ultimo momento avessero detto: "sei qui, per fortuna."
Però, Magnus, non era riuscito a fare nulla.
Un altro colpo gli procurò un dolore lancinante alla testa, ma ora non gli importava. Chiuse gli occhi e sprofondò verso il nulla.
*~*~*
Percy si stava dando da fare contro quei demoni. Erano creature davvero schifose, ma variegate. Avevano davvero tanti modi per essere orrende.
La sua Vortice, però, riusciva ad ucciderli ed infatti, una volta colpiti al cuore o alla testa, questi si sgretolavano e alla fine non rimaneva niente, se non polvere nel vento.
I Cacciatori, però, avevano detto a Percy e agli altri di stare attenti al sangue dei mostri, in quanto era velenoso e poteva anche ucciderli. Nonostante tutto, il figlio di Poseidone aveva detto loro, con aria invincibile, di stare tranquilli e Alec gli aveva scompigliato i capelli con fare fraterno, raccomandando comunque di fare molta attenzione.
Annabeth se la stava cavando e Grover dava, come sempre, il suo contributo.
La cosa che però aveva più sconvolto Percy era stata la scoperta dei vampiri, di un intero covo di vampiri. Covo che, decenni prima, era stato un hotel di lusso, o almeno così diceva Magnus. Ora, però, era davvero in pessime condizioni... Condizioni che ti aspetteresti dalla casa di creature della notte?
Percy non lo sapeva, ma Annabeth era rimasta un po' affascinata dalla architettura fatiscente del luogo.
"Decadente" aveva aggiunto Percy e, come spesso accadeva, aveva ricevuto uno sguardo di disappunto da Annabeth, seguito dalle parole: "tu non capisci nulla di architettura, Testa d'Alghe."
Ed infatti era vero, ma almeno sapeva combattere.
Pochi demoni dopo, lo spazio intorno all'hotel Dumort era sgomberato da ogni forma di demone e Lily - una vampira! - aveva ringraziato per l'aiuto e assicurato la sparizione delle creature malvagie anche all'interno del loro covo.
Nonostante l'apparente vittoria, c'era qualcosa che non andava.
Tra i Cacciatori mancava qualcuno e subito Percy si accorse che si trattava di Alec e della sorella. Per di più, da lontano aveva intravisto un corpo ferito accasciato al suolo.
Jace e Clary erano corsi verso il corpo (che poco dopo si capì essere Magnus) ma questi non si riprendeva.
Jace aveva fatto due volte il giro intorno all'hotel, ma non c'era traccia dei corpi di Alec e Isabelle. Grover e Annabeth avevano aiutato Clary a portare via Magnus, fino al suo loft, invece, Percy e Clarisse si erano uniti a Jace, nella ricerca dei due Cacciatori.
Il viso di Jace era pallido, e intanto continuava a tenere la mano su una Runa - tempo, prima, avevano brevemente spiegato anche la funzione degli pseudo tatuaggi - e parlava sottovoce.
Era visibilmente agitato, nonostante tutto però, dopo due ore di ricerche e varie telefonate, dei Lightwood non c'era traccia.
*~*~*
Nel pomeriggio, a casa Bane era giunta una strana ragazza dalla pelle azzurra. Aveva un viso dolce e un'espressione confortante. Stava curando Magnus, che steso sul suo letto dalle lenzuola blu, era conciato davvero male e aveva gli occhi costantemente umidi, come se stesse piangendo nel sonno. Percy si chiese se tutto quello potesse essere vero.
Una sola mattinata era stata capace di far crollare l'equilibrio della squadra. Almeno i semidei stavano bene, ma neanche questo lo faceva sentire bene.
Jace era uscito nuovamente ed oramai era fuori da più di sue ore. Non aveva voluto al suo fianco neanche Clary, che era rimasta accanto a Magnus, a stringergli la mano.
Grover e Clarisse erano invece tornati al Campo, con il compito di riferire a Chirone tutto l'accaduto.
Annabeth, stanca, stava riposando sul divano di Magnus, ma Percy non riusciva a stare semplicemente immobile, così scrisse un biglietto alla sua fidanzata ed andò via.
Fortunatamente Blackjack rispose subito alla sua chiamata, così poté salire in groppa al suo amico, sorvolare la città e cercare i Cacciatori scomparsi. Si sarebbe reso utile, almeno un po'.
*~*~*
«Padre, tu non puoi.»
Si udì poco dopo, una grossa risata sarcastica.
«Forse hai dimenticato che questo è il mio regno, ragazzino.»
«Ma come puoi averlo fatto?»
«Non sono affari tuoi. Ora scompari dalla mia vista, o pagherai tu le altre conseguenze.»
 
 
 
 
 
[Salve! Voglio ringraziare chi fino ad ora ha seguito la storia. E' la mia prima fanfiction crossover e spero vi piaccia. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, specialmente perchè in questo capitolo sono stata un po' cattiva, ahah.
 
Un saluto e al prossimo capitolo di Demigods in The Shadow! <3
   
 
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