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Autore: Clairy93    24/05/2015    8 recensioni
Si sa, il successo dà alla testa.
Per non lasciarsi ingannare dalla seducente e pericolosa luce della fama, il Detective Sara Carter dovrà ben ponderare le sue mosse per risolvere un caso di omicidio nel quale capire chi recita e chi no sarà indispensabile.
Sara è giovane, ma è intraprendente e sicura di sé.
Forse fin troppo.
Aggrapparsi alle proprie certezze può rivelarsi controproducente. Soprattutto quando dietro l'angolo, è appostato un affascinante attore inglese, pronto a smentirle.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Being busy as a bee
– Essere indaffarati come un’ape
 

“Sara ti ho portato il caffè…wow!”
La voce di Richard squarcia la quiete che fino ad un momento prima aleggiava nell’agenzia.
D’istinto porto la mano al petto, quasi per timore che il cuore schizzi fuori tanto il suo battito è incalzante.
Ero così assorta nei miei intrippati viaggi mentali, che il suo arrivo deve avermi fatto sbiancare.
Mi consolo però, perché nemmeno Richard ha un’ottima cera.
Tiene sospeso un vassoio con due bicchieri, mentre mi fissa a bocca aperta.
“Direi che non ti serve altro caffè...” dichiara lui, guardandosi attorno spaesato.
Gli rivolgo un’occhiata confusa.
Lui mi fa cenno con il dito di voltarmi e allora capisco, il motivo della sua espressione sconvolta.
Sono immersa in un tale caos, che sarebbe capace di condurre all’esaurimento anche il più cronico dei disordinati.
La lavagna straripa d’indicazioni scritte a pennarello, ritratti dei sospettati e immagini della scena del crimine.
La scrivania poi, somiglia ad un campo di battaglia, invasa da pile di documenti e materiale di vario genere caoticamente accatastato, tanto che alcuni fogli sono persino scivolati sul pavimento.

Sì, sono molto presa dal caso di Amanda Seyfried.
 
In realtà stavo cercando di fare mente locale.
Questa mattina, arrivata al distretto, ho avuto conferma che l’alibi di Henry Ward, direttore della Fashion Personelle, l’agenzia di moda per la quale la Seyfried lavorava, è stato confermato.
Perciò questo dovrebbe scagionarlo...
E dire che ero davvero certa fosse coinvolto!
O meglio, lo speravo, giusto per avere la soddisfazione di vedere quella sua faccia irritante dietro le sbarre.

Sapete cosa è fuorviante?
Anche se trascorressimo intere notti a vagliare la lista delle conoscenze di Amanda, si risolverebbe con un nulla di fatto.
La vittima frequentava tanta di quella gente, che ognuno di loro avrebbe potuto meditare un movente per toglierla di mezzo.
Dal fidanzato che deve nascondere la sua infedeltà, ad una moglie tradita che ha sfogato la sua rabbia sull’amante del marito…
“Non ti starai impuntando troppo su questo caso?” nota Richard, sorseggiando il suo caffè “Dopotutto non abbiamo ancora ricevuto segnalazioni dalla scientifica.”
Nel frattempo provo ad agguantare la mia bevanda, ma lui me la sfila prontamente di mano.
“Per oggi hai assunto abbastanza caffeina Sara.”
Sbuffo, fulminandolo, e sconsolata me ne torno alla mia fedele lavagna bianca.
“Ho bisogno di far luce su alcuni aspetti…” dico assorta, tamburellando sulle labbra il pennarello e studiando il quadro dell’omicidio “E poi sai bene che non sopporto stare con le mani in mano.”
Richard accenna una debole risata, sostenendosi al bordo della scrivania.
“Sembri un’ape molto impegnata, che vola e vola instancabile da una parte all’altra per portare a termine il suo lavoro.” s’interrompe, per poi lanciarmi una frecciata di sottecchi “Una piccola ape che pare indossare una t-shirt con stampato: Aiuto! Sto dando i numeri a causa di Ben Barnes.”
Alzo infastidita gli occhi al cielo.
“Vuoi discuterne Rick?” sbatto il pennarello sul tavolo e incrocio le braccia al petto “D’accordo, discutiamo allora! Non ti sta bene che abbia coinvolto Ben nelle indagini.”
Coinvolto è un eufemismo, tesoro.” rettifica lui, puntando verso di me un indice accusatorio “Tu hai letteralmente spalancato la porta a Barnes, accogliendolo con un bel drink e una colorata corona di fiori!”
“Sei arrabbiato, lo capisco.” ammetto, avvicinandomi esitante a lui “Ma è una mia scelta e sono io responsabile.”
Richard si sfrega irrequieto la barba.
“Sara, è stato un comportamento avventato. E di poco senno.”
“Non mi ha lasciato scelta! Dovevo sapere come rintracciare Nicholas Hoult!”
“Tu non sei mai scesa a compromessi con nessuno.” ribatte lui, lapidario “Perché adesso?”
Non riesco a reggere oltre il suo sguardo.
E’ spaventoso, sembra leggermi dentro!

Diciamoci la verità. 

Sono stata io ad accordare a Ben il permesso di accompagnarmi a Brighton.  
La sua tenacia e quella sua testa incredibilmente dura, mi hanno permesso di comprendere quanto per lui fosse importante.
Mi ha colpito.
E mi ha ricordato che abbiamo vissuto entrambi un’esperienza non così diversa…
“Sara.” con tono serio, Richard richiama la mia attenzione “Anche se l’alibi regge, Barnes è ancora un sospettato. Questo lo sai?”
Inclino il capo, stizzita.
“Certo che lo so. Non sono una sprovveduta...”
“Questo non l’ho mai pensato piccola.” afferma lui, con un dolce ed inaspettato piglio paterno.
“Allora fidati di me Rick. Vedrai, riuscirò a gestire Barnes. E soprattutto mi condurrà da Hoult.”
Lui mi dà un buffetto sul mento.
“Mi fido. Sei un bravo detective.”
Mi stringo nelle spalle.
“Ho imparato dal migliore.”
Ruffiana!”
Ed entrambi scoppiamo a ridere.
“Allora, vuoi sapere quali buone novelle ti porto?”
Distendo il peso su una gamba e annuisco, incuriosita.
“Ho fatto qualche ricerca, e ho appurato che Amanda aveva soggiornato già altre volte al Buckingham Palace Hotel. L’ultima è stata sette mesi fa, in occasione di una sfilata di beneficienza che si è tenuta qui a Londra.”
“Perciò frequentava l’albergo con una certa regolarità...”
“Ho richiesto di allargare le indagini anche al personale dello stabile.” m’informa lui “Magari salterà fuori qualche nome legato alla Seyfried.”
“Sarà il caso di controllare anche i clienti abituali.” suggerisco “I periodi di permanenza di alcuni di loro potrebbero corrispondere con quelli di Amanda.”
“Mi metterò al più presto in contatto con il direttore Bradford…”
Ma all’improvviso, la ormai familiare suoneria di Star Wars, prorompe immancabile e ad alto volume.
Richard sfila il cellulare dalla tasca del gilet e, strizzando gli occhi, osserva concentrato lo schermo.
“…Keira ha scritto di raggiungerla in laboratorio. Ha delle novità.”


Scendere dabbasso è quasi come varcare le soglie di un universo parallelo.
Un mondo astruso, eppure velato dall’inquietante fascino della scienza. Essa è fonte eterna di sapere, ma condanna a renderci conto che, in fondo, di eterno non abbiamo proprio nulla.
Keira, il nostro brillante medico legale, sempre radiosa sebbene la resistenza di stomaco che il suo lavoro richiede, solleva il volto dall’occhiello del microscopio per accoglierci con un ampio sorriso.
“Sto analizzando i frammenti della bottiglia di Dom Pérignon.” comincia lei, senza troppi convenevoli “Un’arma inusuale per un delitto, ma purtroppo efficace. Per il momento, le uniche impronte che ho trovato sulla superficie appartengono ad Amanda.”
“E ci hai fatto venire fin quaggiù per questo?” domanda Rick, perplesso “Se volevi compagnia Keira, bastava chiederlo…”
Lui strizza l’occhio, sborone, appoggiandosi ad un bancone dotato, però, di quattro funeste rotelle che lo portano ad inciampare rovinosamente, rischiando di rovesciare a terra gli strumenti collocati sul piano.
“Richard, ti prego! Fermo dove sei e non fare casini! Ancora non ho finito...” la donna si volta e afferra rapida una busta sigillata con all’interno un capello “L’ho rinvenuto nel polsino dell’orologio della Seyfried. Analizzandolo, ho scoperto essere un capello sintetico. Si possono fare delle ricerche su chi vende queste parrucche e risalire agli acquirenti.”
“Ci penso io!” assicura Richard “Lasciami tutti i dati, vedrò di rintracciare i possibili venditori.”
“E infine, il mistero della macchia rossa.” dichiara Keira, indirizzandomi uno sguardo complice “Ricordi Sara?”
Annuisco prontamente.
“Certo! Ci aveva incuriosito la presenza di una chiazza rosata sulla guancia sinistra della Seyfried. Non sembrava sangue...”
“Infatti, non lo è.” conferma Keira, passandosi una mano tra i folti ricci afro “Direi piuttosto che si tratti di rossetto. Ma non sono convinta sia di Amanda. Lo manderò alla scientifica, per risalire al DNA. Vi farò avere i risultati nelle prossime ventiquattr'ore.”
“Domani parto per Brighton.” annuncio io “Abbiamo una pista per rintracciare Nicholas Hoult.”
“Ottimo! Ah Sara! Prima che te ne vada, volevo parlarti… in privato.” sillaba Keira, mettendo una mano davanti alla bocca per eludere dallo sguardo di Richard.
Lui però, sembra già aver intuito che è giunto il momento di togliere il disturbo e, con i palmi ben in vista in segno di resa, esce dal laboratorio.
“Devi assolutamente raccontarmi com’è andata!” ordina Keira, trepidante, procedendo con le sue analisi al microscopio.
“…A cosa ti riferisci?”
“Ma ai Barnes, ovvio!” esclama forte, facendomi sobbalzare “Che faccia ha fatto Ben quando ti ha vista? Scommetto che è scappato a nascondersi!”
Keira sogghigna divertita.
Io la seguo, abbozzando una risata davvero poco credibile.
“E’… andata bene.”
E’ andatabene?!” ripete lei, mimando le virgolette con le dita “Ma allora è più grave di quanto pensassi… Sara, hai proprio traumatizzato quel povero ragazzo!”
In risposta, farfuglio qualcosa d’incomprensibile finché, ormai conscia di essermi cacciata in un vicolo cieco, decido di svelare a Keira il patto che io e Ben Barnes abbiamo stabilito.

Sì ok, che lui mi ha imposto.

“Cheee?!” lei sbotta in un grido così penetrante, che giurerei di aver visto vacillare le provette.
“Partite insieme per Brighton?! Tu, e Ben Barnes?” sbigottita, Keira si allontana dal microscopio e accavalla le gambe “Sara, non ti sembra un tantino…”
Azzardato?” Richard rispunta con impeccabile tempismo sullo stipite della porta “E’ quello che ho detto io!”
“Non rincominciare Rick!” lo zittisco all’istante.
“E cosa ha detto il Capitano Harvey?” interviene Keira, con occhi sbarrati “E’ d’accordo che Barnes ti accompagni da Hoult?”
Mi mordo il labbro.
“Ad essere sincera, non le ho ancora parlato…”
Cosa?!” inveiscono all’unisono Keira e Richard, folgorandomi con uno sguardo severo.
Già, sarà il caso che mi rechi al più presto dalla Harvey...




Angolino dell'Autrice: Ciao miei dolcissimi bastoncini di zucchero filato!
Come state? Per chi va a scuola, queste sono le ultime settimane perciò dateci dentro e pensate che l'estate è davvero dietro l'angolo!
Per chi, come me, è ancora sommerso di studio e lavoro, tieniamo duro e facciamoci forza a vicenda!
Voi che leggete, recensite e commentate siete per me una fonte inestimabile di energia e positività! Grazie di cuore!
Auguro a tutti voi una serena settimana! Ve amo 'na cifra!
Clairy
Se vi va di fare quattro chiacchere, vi lascio il link alla mia pagina Facebook -->
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