Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: RemusTonks98    24/05/2015    1 recensioni
Sam Grey è una ragazza sfortunata, che vive da sola in un appartamento di Londra. Ci racconta di lei e della sua vita, ma soprattutto di come questa sia cambiata nel giro di pochi giorni.
Una storia particolare, che evidenzia il carattere dei personaggi scelti come protagonisti.
Non è facile iniziare una relazione con uno sconosciuto, soprattutto se questo è un famoso ragazzo tutto tatuato e pieno di piercing con una passione per il rock, ma qualcuno che ci riesce magari in questo mondo c'è.
Via auguro una buona lettura :)
RemusTonks98
Genere: Comico, Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

“NON SONO DISPOSTA A SANGUINARE ANCORA”


Sto svuotando sacchi di vestiti da più di due ore oramai. I bambini-modelli si lamentano per il freddo e le loro madri rompiscatole mi urlano di fare più in fretta.
 << Se mia figlia avrà la febbre sarà tutta colpa tua! >> strilla una di loro.
Posso tirarle un pugno? No, oggi non sono dell’umore giusto per certe cose.
Non ne posso davvero più. L’unica cosa che vorrei veramente in questo momento sarebbe una tazza di the bollente. Magari prima di andare a casa farò tappa da Starbucks
E va bene, magari vorrei anche cercare di capire da dove sia saltato fuori quel maledettissimo biglietto.
Ma perché tocca sempre a me essere così sfortunata?
Proprio ora che stavo quasi metabolizzando l’idea di cancellare Jamie dalla mia memoria, compare un pezzo di carta. E tutto il mio castello crolla.
Sento tutte le mura di fragile vetro che si stavano ricostruendo andare in mille pezzi.
Erano così precarie che è bastato un niente per distruggerle. E mi dispiace.
È come se un archeologo vedesse un monumento di tremila anni cadere a seguito di un terremoto. Non è stata colpa sua, ma tutto lo studio che c’era dietro a quelle pietre è andato perduto per sempre.
Bisogna ricominciare da capo.
 << SAM! COSA STAI FACENDO?!? Portami il cappotto di lana blu!>>
Cazzo. Cathy mi sta urlando contro. Mi sono distratta, lo sapevo.
Non vedo l’ora che questo servizio fotografico finisca.
E ho urgente bisogno di una doccia calda.
 
Libera! Finalmente.
Dopo tre estenuanti ore posso finalmente andarmene. Ma non prima di aver riposto in ordine tutti i capi di abbigliamento.
Come mi ero ripromessa, mi sto dirigendo da Starbucks per concedermi un meraviglioso the caldo alla cannella. Non ho il tempo ne la voglia di sedermi nel locale, così decido di berlo mentre cammino.
Non so perché, ma mi sono sentita osservata durante tutto il servizio. E Cathy continuava a sorridermi.
Ecco, diciamo che l’ultima cosa non mi sorprende più di tanto, visto che è completamente stordita quella vecchia… Chissà a che cosa stava pensando.
Mentre mi dirigo verso casa con l’aria gelida che mi colpisce il viso, mi sorprendo ogni tanto a infilare la mano nella tasca del piumino, come per sicurezza. Il biglietto è ancora lì.
Sono decisa ad esaminarlo per bene a casa, quando una mano mi afferra la spalla da dietro.
Faccio immediatamente cadere il bicchiere di the che ho in mano e tiro una manata al mio aggressore.
Mi sono presa un bello spavento, insomma. Inizio a correre, ma non mi muovo di un centimetro.
La stessa mano che era sulla mia spalla ora è avvinghiata al mio polso destro e non mi fa scappare. Ed è in quel momento che mi blocco. Non ho più la forza di fare nulla, di dire nulla.
Sto immobile aspettando la prima mossa del ladro, aspettando ciò che mi tocca subire.
Il the che si è versato sui pantaloni è ormai diventato gelido e io inizio a tremare. Non so se tremo per la paura, per il freddo o per la somma di entrambi, ma so solo che dopo un lungo silenzio qualcuno mi abbraccia da dietro, scaldandomi.
Non ho idea di chi sia questa persona e non ho il coraggio di voltarmi e guardarla negli occhi. Non voglio mostrarmi vulnerabile di fronte a nessuno. Meno che meno ad uno sconosciuto!
 << Sam… >> mi sento chiamare.
Non ho idea di chi possa cercarmi per venire in mio aiuto qui a Londra, dato che non ho amici, ma gli sono grata. Mi chiamano ancora una volta.
Solo al terzo richiamo mi rendo conto che la voce proviene dal mio aggressore e mi sciolgo da quel terribile e insensato abbraccio, voltandomi di scatto.
Occhi di ghiaccio.
Incontrano i miei, ancora più ghiacciati ma anche più grigi per via delle nuvole nel cielo.
Ma non sono occhi qualsiasi. Sono i suoi occhi.
Quelli che mi avevano chiesto di restare, quelli che mi avevano fissata nel buio.
Mi rendo subito conto che quell’abbraccio non era né terribile, né insensato.
Sono gli occhi di cui mi ero innamorata.
E mi guardano pieni di dolore.
 << Jamie.. >> mi viene da sussurrare, ma in realtà non emetto alcun suono. La mia gola è secca.
Sette mesi. Sette fottutissimi, lunghi mesi e lui mi fissa.
Lo squadro per qualche minuto. I jeans neri e gli anfibi gli calzano alla perfezione come al solito, ma sono sormontati da un cappotto rossiccio e da una sciarpa di gusto abbastanza discutibile. I capelli biondi gli ricadono attorno al viso come di consueto, ma non sono illuminati dalla luce del tramonto primaverile.
 L’unica differenza con il Jamie che ho conosciuto qualche mese fa, è data dall’assenza del piercing al naso e dalla sua aria corrucciata.
Capisco la sua espressione al volo.
È uno sguardo che parla da solo, il suo. Non c’è bisogno di parole e spiegazioni.
Jamie mi sta accusando di una cosa che non ho fatto. Mi sta affibbiando la colpa di non averlo mai chiamato, mai cercato.
Lui non sa che io non potevo sapere, eppure mi sta comunque incolpando senza lasciarmi spiegare. Mi sta pugnalando dentro.
Faccio due passi indietro sostenendo il suo sguardo, poi mi volto e corro in direzione della metropolitana.
Purtroppo, ho già ricevuto una pugnalata da lui.
Non sono disposta a sanguinare ancora.

SPAZIO AUTRICE:

Sono tornata! Eh sì, non vi sembrerà vero. 
Finalmente ho praticamente finito con interrogazioni e verifice e sono riuscita a ritagliarmi un po' di tempo per scrivere.
Sono sottisfatta di questo capitolo, pur essendo un po' cortino...
Vorrei ringraziare STRAWBERRY e la jamily (che pare stia ritornando) per avermi aiutata a superare il famoso "blocco dello scrittore".
Spero che vi piaccia e che continuiate a seguire la storia. 
A presto! :)

RemusTonks98

 
  
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