Note: Come annunciato nel primo capitolo anche questo sarà uno di quelli che prendono spunto dalle vicende del libro e non dalla serie TV. Anche se la scena non è conosciuta spero che vi piacerà comunque.
Fatemi sapere presto cosa ne pensate! :*
In effetti come noterete il titolo e la ff sono collegati molto vagamente, dal fatto che Clarke scrive. Mi dispiace profondamente ma tra gli esami universitari e dei problemi personali non sono riuscita fare di meglio. *si rannicchia mentre i lettori le tirano le pietre* Chiedo umilmente perdono, farò di meglio la prossima volta. :(
Ma prima di iniziare: le recensioni!
Fangirl_G: Mi dispiace di non essere riuscita ad aggiornare in fretta come tu avresti voluto. Purtroppo sono in un periodaccio (ho a malapena tempo di fare la doccia!) e temo che anche i prossimi capitoli saranno in ritardo rispetto al solito! :( Però sono sempre felicissima di leggere le tue pazze recensioni (non preoccuparti, “Tutti i migliori sono matti”!) e spero che mi perdonerai per la fiacchezza di questo capitolo! Ci sentiamo presto!
_mymind_: Grazie mille per la recensione, sono davvero contenta che ti sia piaciuto il capitolo! Sono convinta che Octavia sarebbe una per sostenitrice della Bellarke! Lei (come anche noi) sa benissimo che Bellamy e Clarke si necessitano a vicenda per non farsi mangiare dai loro demoni, quindi sono sicura che supporterebbe il fratello al 100%. Per il resto, come si può non amare il sorriso di Bellamy?! Cioè, parliamone! E’ meraviglioso! Spero che anche questo capitolo ti faccia sorridere anche se non è una delle mie migliori creazioni!
Ciao a tutti!!!
AdharaSlyth
Ten things I hate about you (“Io ti odio Bellamy Blake!”)
It even makes me rhyme…
Clarke era contenta di non avere a portata di mano carta e penna, dato che, visto come stava continuando a scrivere per terra con un bastoncino “Io ti odio Bellamy Blake!”, sapeva che avrebbe sprecato l’inchiostro per scrivere quella stessa cosa.
Era snervante dover dividere con Bellamy il comando del campo! Certo, a volte anche lui aveva le sue ragioni e si comportava in modo intelligente. A volte l’aveva supportata e aveva convinto anche i più reticenti a darle retta, altre aveva avuto delle buone idee, come insegnare ad alcuni a cacciare.
Clarke avrebbe voluto poter dire che quelli erano i momenti in cui lo detestava maggiormente, quelli in cui si dimostrava migliore di quanto lei non credesse.
Come quella volta che, a proposito di carta e inchiostro e libri in generale, aveva scoperto che il ragazzo aveva letto uno degli antichi trattati di medicina che ormai nessuno guardava più.
Stava finendo di medicare la caviglia di Octavia dalla storta che sia era presa durante l’atterraggio…
“<< Per favore! >> si lamentò la ragazza con il fratello << Non mi sono fatta tutta la strada fino alla terra solo per restare seduta nella tenda medica! >>.
<< Tu non avevi scelta! >> le rispose Bellamy. << Ma io di certo non ho rischiato la pelle nel venire qua già solo per vedere la tua gamba andare in cancrena! >>
<< Come sai cos’è la cancrena? >> aveva chiesto Clarke con tono sorpreso. Nessuno aveva mai sviluppato quel tipo di infezioni sulla Colonia*, e lei non credeva che qualcun altro avesse mai letto antichi testi di medicina per divertimento.
<< Mi deludi, Dottoressa. >> aveva detto Bellamy alzando un sopracciglio << Non credevo che anche tu fossi una di quelli! >>
<< Una di quelli quali? >>
<< Uno di quei Phoenicians** che credono che tutti i Waldenites** siano illetterati! >>.”
Clarke ricordava che aveva provato il pressante istinto di alzarsi e andarsene, e di aver pensato, mentre Octavia faceva notare al fratello che non tutto era pensato come un’insulto, “Quanto non ti odio Bellamy Blake!”
- “Colonia” è il nome con cui viene definita l’Arca nel libro di Morgan Kass da cui è tratta la serie TV.
** “Phoenicians” e “Waldenites” sono i nomi con cui vengono definiti coloro che vivevano rispettivamente su parti della Colonia definite “Phoenix” e “Walden”, sempre nel libro. Nella prima abitano i più benestante, le persone istruite o con una carica importante, nella seconda la parte più povera della popolazione.