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Autore: IllySan    25/05/2015    1 recensioni
Se sotto sotto, ci fossero dei dettagli che nella Serie non ci sono stati esplicitati?
Se i fatti accaduti, abbiano cambiato in qualche modo, il modo di vedere le cose di Laurel?
Questa FF l'ho creata appositamente, per dare un senso alternativo, una spiegazione, delle conseguenze alla storia, dopo la morte di Sara...per questo voglio "dedicare" uno spazio particolare a due donne forti e piene di coraggio che mi hanno ispirato in questa nuova esperienza: a Nyssa & Laurel, battezzate col nome di #Lauryssa.
I fatti riprendono dalla 3 Stagione di Arrow!
Buona Lettura!
Spero di non deludervi.
XOXO
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Dinah 'Laurel' Lance, Nyssa al Ghul, Oliver Queen, Sarah Lance, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sara oramai non c'era più.
Se avessi saputo che quello sarebbe stato il nostro ultimo abbraccio, beh... lo avrei fatto durare di più.
Inizialmente mi detti la colpa per la sua morte: se solo fossi rimasta alcuni minuti ancora su quel tetto con lei, forse non sarebbe successo,
forse l'assassino avrebbe scelto me,
la preda più facile da uccidere e Sara sarebbe ancora trai vivi, ed invece non è andata così...
 
 
-Flashback-


 
<< Ed io che pensavo che La lega Degli Assassini non ti concedesse altri giorni di vacanza! >> Esclamò Laurel, scherzosamente,
facendo ridacchiare anche Sara, che spontaneamente la strinse in un caloroso abbraccio.


<< Sei in gran forma! Papà come sta? >> Chiese di rimando, tornando subito seria, la bionda.

<< Come al solito... Vederti gli farà bene. >> Rispose semplicemente l'altra, notando immediatamente lo sguardo evasivo della più piccola.

Sperò di sbagliarsi.
 
<< Non voglio che sappia che sono in città, non ancora almeno. >> Disse nuovamente Sara,
con un pò di difficoltà...

Aveva capito che Laurel aveva captato qualcosa.
Le due sorelle fin da piccole erano state molto legate, persino durante gli anni della presunta scomparsa della bionda, e anche dopo.
Talmente amava la sorellina che cadde in depressione, facendo uso di pillole e buttandosi nell'alcool, diventandone dipendente.
Fù scioccante per la donna, che però, ne uscì col tempo e grazie all'aiuto del padre e degli amici che le rimasero vicino.
Quando poi, Sara fece il suo ritorno, non la prese bene, perchè capì il tradimento e le bugie che le furono dette, ma basto poco per rimuginarci sopra e ricongiungersi come ai vecchi tempi.
Anzi, si impararono a conoscere ancora meglio.
Ecco quel legame speciale che avevano instaurato alla fine.


<< Non vuoi che sappia che sei in città o non vuoi che sappia il motivo!? >> Fece retorica la sorella maggiore, avendoci beccato, naturalmente.

<< Tutte e due! Questa vita è complicata. >> Rispose con poche parole, Sara,
abbozzando un sorriso falso ed amaro, aspettandosi una replica più severa da parte dell'altra che non tardò appunto, ad arrivare.

 
<< Non ti abbiamo chiesto noi di sceglierla...non per noi. >>
 
<< Lo so, l'ho scelta per me. >> Proferì in conclusione la biondina, prima di essere interrotte dallo squillare del cellulare di Laurel,
che colta all'improvviso, saltò sul posto e frettolosamente lo afferrò in mano, leggendo chi fosse il destinatario.

 
<< Arrow! ...ehm, Oliver.  >> Si corresse subito, facendo sorridere teneramente Sara.


<< Ha preso un uomo che voleva far esplodere la Rockex Arena...e il mio capo vuole che vado in centrale per cominciare l'interrogatorio. >> Spiegò dispiaciuta Laurel,
non volendosene andare in quel modo, ma come dice il detto "quando il lavoro chiama..."

 
<< Laurel Lance: sempre pronta a cercare di salvare il mondo! >> La prese in giro, Sara, amorevolmente,
ridacchiando alla battuta spiritosa.

 
<< E un vizio di famiglia! >> Ribattè divertita la più grande,sporgendosi nuovamente verso la più piccola,
per un veloce abbraccio.

 
<< Ti voglio bene! >> Sussurrò al volo, per poi voltarsi ed andarsene a passo svelto.
 
Non poteva sapere che di lì a poco, una forza più potente dell'amore, le avrebbe strappato via, sua sorella...
Sara però, se lo sentiva.
Sapeva che a breve le sarebbe capitato, non sapeva con esattezza quando,
però lo stava aspettando, ed infatti, quella notte, guarda caso, fissò sua sorella negli occhi,
più a lungo del solito, determinata nello stamparsi dentro il volto della persona a cui teneva di più su quella terra, per poi rimettersi la maschera e...

 
 
-Fine Flashback-
 
 
 
Chiunque sia stato, me l'ha portata via, senza scrupoli, uccidendola a sangue freddo,
praticamente davanti ai miei occhi.
Ancora mi ricordo quella notte:  faceva freschetto ed io e Sara ci eravamo appena incontrate sul tetto di quel palazzo.
Era appena tornata in città dopo un pò di tempo lontana da casa, ma non sembrava quella di sempre, aveva qualcosa di diverso ed io glielo lessi subito,
però non approfondii la questione,
visto quello che mi aveva detto sfuggente; sarebbe stata lei a parlarmene, se e quando avesse voluto, ma purtroppo, non ne ebbe l'occasione,
perchè poco dopo la mia uscita, fù colpita da tre frecce in pieno petto, e nell'indietreggiare, cadde dal cornicione,
volando giù nel vuoto per metri e metri di altezza...
 
 
Io in quel momento stavo camminando dritta verso la mia auto, ma una strana sensazione, o forse il sesto senso,
mi disse di alzare la testa al cielo e con stranezza e confusione, non mi opposi e... quando lo feci... eccola lì, Sara.
 
Poco dopo, sbum!
 
Il rumore assordante dell'impatto, i suoi occhi azzurri totalmente spalancati, mi stavano fissando, ancora increduli, lucidi, pieni di lacrime pronte ad uscire,
che però, non ebbero il giusto tempo...
 
Ricordo addirittura il calore del suo corpo: non era nè caldo e nè freddo, era tenue,
ed il sangue faceva da protagonista, regnando sulla scena.
Al centro del suo petto continuava a fuoriuscire quel liquido rosso acceso, denso,
che pian piano stava non solo macchiando la mia piccolina, ma anche la mia pelle, i miei vestiti, me.
 
D'istinto l'avevo raggiunta e l'aveva abbracciata, stringendola al mio cuore, forte, accompagnando le carezze e le grida di disperazione,
(qual'erano le mie), con un movimento lento, a ritmo stabile, simile a quello che si usa per cullare un bambino...
 
<< No , no , no...Sara... Ti prego, no. >>
 
 
 

[...]
 
 
 
 
Cosa avrebbe fatto da lì in poi, Laurel?
Come avrebbe reagito alla morte della sorella?
Sarebbe stata in grado di reagire, o avrebbe continuato il suo lavoro,
fingendo che nulla fosse successo?
Avrebbe rivelato al padre della perdita, o glielo avrebbe tenuto nascosto fino a tempo debito?
Oppure... avrebbe scelto la via di fuga più facile, magari scappando da quella città,
che fino a quel momento, non aveva fatto altro che toglierle tutto?
Rimpianti o Rimorsi?
  
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