Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: deborahdonato4    25/05/2015    1 recensioni
Dopo la battaglia tra semidei greci e romani, e la sconfitta della Madre Terra Gea, i ragazzi del Campo Mezzosangue godono di un periodo di pace.
Nico di Angelo deve mantenere una promessa strappata dal figlio di Apollo Will Solace, che intende assicurarsi il mantenimento.
Tra i due sorgerà amicizia o gli atteggiamenti contrastanti dei due semidei li faranno tenere a distanza?
Ps: Contiene spoiler dal Sangue dell'Olimpo
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il letto non era stretto, ma lui e Nico stavano lo stesso coricati vicini, le spalle una contro l'altra. Fissavano il soffitto in silenzio. Di tanto in tanto uno dei due si lasciava scappare una parola, e l'altro rispondeva dopo un lunghissimo minuto di riflessione.
Will era felice di trovarsi lì, nella stessa cabina di Nico, a non fare niente. Di tanto in tanto si voltava per osservare il profilo del figlio di Ade, e sapere che Nico lo stava già guardando lo rendeva ancora più entusiasta.
«Era questo ciò che volevi, giusto?» chiese dopo qualche minuto Will.
«Come?» rispose Nico, perplesso.
Will si voltò su un fianco, appoggiando la testa alla mano e fissando il figlio di Ade con gli occhi azzurri scintillanti.
«Rimanere in cabina e dormire fino a tardi.» disse.
Nico sospirò. «Ma non stiamo dormendo.»
«In effetti, potremo rendere il tutto molto più interessante.»
Nico lo guardò in silenzio, in attesa, e Will chinò il volto su di lui. Riuscì a sfiorargli le labbra prima che il figlio di Ade si mettesse seduto.
«Non credo sia una buona idea.» borbottò.
Will sorrise, sedendosi a sua volta. «E perché no?» mormorò, accarezzandogli la spalla. «Hai paura di non riuscire a controllarti e di saltarmi addosso?»
Nico rise. «No. Ho paura che possa entrare qualcuno.»
«Chirone? Credo che ormai abbia rinunciato a controllare i semidei adolescenti.»
«No, non Chirone. Uno dei tuoi fratelli. Non ti hanno visto venire da questa parte?»
«Sì, ma le loro menti perverse avranno già dipinto a modo loro questo pomeriggio. E sanno che non devono disturbare.»
Nico diventò tutto rosso. «Sei stato tu..?»
«No, no. Quando ti ho baciato in infermeria, Angel ha visto tutto. Poi ne ho parlato con Austin, e Austin ne ha parlato con Derek, ma mentre Austin ne parlava con Derek nella cabina è sceso un gran silenzio e hanno sentito tutti, tranne chi non era presente, ma chi non era presente è stato subito informato dagli altri, quindi...»
Nico lo baciò per zittirlo. «Quindi, dei tuoi fratelli, lo sanno tutti.» mormorò.
«Be', tranne quelli umani.»
«Possiamo scrivere loro una lettera.»
Will rise. «Parli sul serio?»
Nico scrollò le spalle.
«Un giorno ti presenterò alla famiglia Solace.» gli promise Will.
«E io... Hazel la conosci già... quindi immagino che ti presenterò a mio padre.»
Will ebbe una fugace visione di un uomo vestito come Nico - ovvero tutto di nero, ma con giacca e stivali in pelle umana - che lo salutava senza allegria nell'apprendere che era il fidanzato del suo unico figlio maschio. In più, ricordò che Ade era il Signore dei morti.
Rabbrividì.
«Magari aspettiamo un po' di tempo, eh?» sorrise Nico, notando l'espressione dell'altro.
Will annuì.
Si stesero di nuovo sul letto, le dita intrecciate, entrambi pensierosi. Will osservò con attenzione il volto di Nico, poi sorrise.
«Ho un'idea.» disse.
«Quale?»
«Possiamo andare nella cabina di Ermes.»
Nico sembrò perplesso. «E perché?»
«Possiamo guardare un film. Loro hanno la televisione.»
«Mmh, quindi vuoi sederti sul divano, magari abbracciandomi, di fronte a un centinaio di figli di Ermes? Davanti ai fratelli Stoll?»
Will ci pensò per un momento. «Lo saprebbero tutti entro la fine della giornata.» mormorò tra sé, poi guardò Nico: «E tu non sei pronto per dirlo a tutti, vero?»
«Che voglio vedere un film con te?» rispose Nico, sarcastico.
Will sbuffò. «E se ti insegnassi a tirare con l'arco?»
«È un'ottima idea.»
«Ottimo. Ma... io ti insegno a tirare con l'arco. Tu cosa mi dai in cambio?»
Nico finse di pensarci. «Che ne pensi di una guardia del corpo zombie? Sempre a tua completa disposizione. Ti aiuterà a sconfiggere i tuoi nemici, a picchiare i tuoi fratelli se si comportano male, a stendere il bucato... Uno zombie cameriere.»
«Nico...»
Il figlio di Ade ridacchiò. Will portò la mano dietro la sua nuca, lo attirò a sé e lo baciò. Due giorni prima gli aveva esposto i suoi sentimenti, glieli aveva urlati in faccia mentre lo ricorreva sulla spiaggia. Gli aveva confessato di amarlo. E Nico ricambiava i suoi sentimenti, anche se non si era accorto della loro portata. Forse Nico sospettava di avere nei suoi confronti una semplice cotta, ma Will aveva capito da tempo che si trattava di qualcosa di molto, molto più profondo. Si chiese come avrebbe reagito il piccolo figlio di Ade una volta che l'avesse scoperto.
 
Cinque minuti dopo, si ritrovarono nei pressi del campo di esercitazione col tiro con l'arco. Non c'era nessuno. Molti semidei erano alle prese con le valigie per il ritorno a casa, ormai imminente. Altri erano ancora in spiaggia a riposarsi.
«Perché mi vuoi insegnare a tirare con l'arco?» domandò Nico, mentre Will recuperava una faretra piena di frecce e un arco nero.
«Perché tu non vuoi rimanere nella tua cabina a pomiciare.» rispose Will, sorridente, godendosi per qualche secondo il rossore sulle guance di Nico. «È per la tua sicurezza, Nico. Potresti ritrovarti a combattere contro un gigante con solo un arco.»
«E perché mai dovrei affrontare un gigante con un'arma che non so usare?»
«Perché ora imparerai ad usarla. Sono o no un bravo maestro? Ti ho insegnato a nuotare, a fare surf...»
«Con scarsi risultati...» mormorò piano Nico, sorridendo appena.
«E ora ti insegnerò a tirare con l'arco.» finì Will, alzando la voce, e fingendo di non averlo sentito.
«Okay. Ma se è per la mia sicurezza, quando avremo finito qui, ti insegnerò ad esercitarti con la spada.»
«Non è il caso, Nico. A noi figli di Apollo non piace...»
«Non mi interessano i figli di Apollo.» disse Nico, con una strana luce negli occhi. «Mi interessi solo tu. E visto che un giorno potresti ritrovarti a combattere contro un gigante con solo una spada...»
Will sorrise, imbarazzato. «D'accordo. Affare fatto, allora.»
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: deborahdonato4