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Autore: deborahdonato4    25/05/2015    5 recensioni
Dopo la battaglia tra semidei greci e romani, e la sconfitta della Madre Terra Gea, i ragazzi del Campo Mezzosangue godono di un periodo di pace.
Nico di Angelo deve mantenere una promessa strappata dal figlio di Apollo Will Solace, che intende assicurarsi il mantenimento.
Tra i due sorgerà amicizia o gli atteggiamenti contrastanti dei due semidei li faranno tenere a distanza?
Ps: Contiene spoiler dal Sangue dell'Olimpo
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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La prima freccia di Nico volò per circa due metri prima di conficcarsi nel suolo. Will lo esortò a continuare. La seconda freccia gli sfuggì di mano e finì contro il figlio di Apollo, che la riprese e gli indicò con un cenno il bersaglio a trenta metri di distanza.
«Puoi farcela.» disse Will, senza enfasi, allontanandosi di qualche altro passo, massaggiandosi la spalla. «Distendi un po' di più il braccio.»
Nico grugnì e tirò la terza freccia. Cadde poco distante dall'altra.
«Will, sotto sotto, credo che non incontrerò mai un gigante senza la mia spada.» disse Nico, serio.
«Non puoi saperlo.» lo esortò Will. «Dai. Immagina Katniss al tuo posto.»
«Non posso farlo. Non ho una treccia sul petto.»
Will ridacchiò. Nico si concesse un breve sorriso.
«Dai, se tu ti impegni come Katniss, domani ti preparerò una torta.»
«Quindi tu saresti Peeta?»
«Sì.»
«Hai una gamba finta.»
«Ti assicuro che sono entrambe vere. Dai, Nico. Fatti forza. Annienta i tuoi bersagli invisibili.»
Nico inspirò a lungo, e riprovò. Riprovò una quarta e una quinta volta, e alla decima lasciò ricadere lungo il fianco il braccio dolorante.
«Per oggi può andare bene.» annuì Will, recuperando le frecce. «Ma domani ti voglio più concentrato.»
«Ora ero super concentrato.»
«Ah ah, non ci casco.»
«Tu come hai imparato a tirare con l'arco?»
Will esitò prima di dire: «Ad otto anni, i miei genitori mi hanno portato in campeggio. E in questo campeggio c'erano un sacco di attività fantastiche, ma visto che non avevo dieci anni, in teoria non potevo partecipare. Gideon, Alec e Jem erano tutti più grandi, e volevano partecipare ad un gioco a squadre e vincere il premio, e serviva un quarto membro. Quindi hanno mentito sulla mia età. Volevano che facessi solo presenza, ma quando mi hanno dato l'arco... be', il potere di Apollo si è fatto valere.»
«Avete vinto?» si incuriosì Nico, massaggiandosi la spalla dolorante.
Will schioccò le labbra al pensiero. «No. Nostra madre mi ha visto con l'arco in mano, e si è messa ad urlare furibonda. Voleva fare causa a tutti. Gideon è riuscita a calmarla, e due ore dopo essere arrivati al campeggio, siamo ripartiti.»
«Ma non ti sei fatto male...»
«Oh, non era questo il punto. Mia madre non voleva che avessi a che fare con qualsiasi cosa potesse collegarmi ad Apollo. E l'arco è l'arma preferita del mio padre divino.»
Will riusciva ancora a ricordare la madre che lo spingeva in macchina, furiosa con lui, e non con i suoi fratelli che lo avevano fatto entrare nella squadra, che avevano mentito sulla sua età. Aveva pianto per tutto il ritorno a casa, e con lui anche Thomas e Danny, più che altro per solidarietà. Più tardi, quel giorno, Logan aveva provato a spiegargli che la mamma si era spaventata, ma non aveva funzionato. Dal giorno seguente, Will si era documentato il più possibile sul suo padre divino.
Will alzò gli occhi su Nico, che lo stava fissando in silenzio. Grazie al figlio di Ade, gli erano tornati molti ricordi legati alla sua infanzia, o alla sua vita prima del Campo, che aveva sforzato di dimenticare. Nel resto di quella giornata, si era dovuto nascondere dentro l'armadio per evitare Alec e la sua rabbia per la vacanza interrotta.
«Tutto okay?» gli chiese Nico, dubbioso.
Will annuì. «Ci alleniamo con le spade?» chiese, tossicchiando.
Nico lo scrutò. «Immagino che tu voglia quelle da allenamento.»
«Non ho intenzione di allenarmi con altro.»
Nico recuperò due spade di legno e ne lanciò una a Will, che se la rigirò in mano.
«Sai che, a differenza tua con l'arco, io una spada l'ho già tenuta in mano?» gli disse Will, sforzandosi di non sorridere.
«Be', meglio. Così non devo preoccuparmi di farti male.»
Nico lo attaccò senza preavviso. Will lanciò un grido e inciampò all'indietro sulla radice di un albero. Nico gli puntò la spada alla gola.
«Morto.» disse Nico.
«Non è valido.» borbottò Will. «Sono inciampato da solo.»
«Credi che ad un gigante possa importare?» Nico gli tese la mano e Will la accettò. Una volta in piedi si tolse del terriccio dai jeans e guardò i bersagli del tiro con l'arco con nostalgia.
«Riprendiamo?» domandò Nico, e Will annuì. Il figlio di Ade diventava piuttosto combattivo con una spada in mano. Ora riusciva a rendersi conto del perché lui e Jason si fossero ricoperti di così tante ferite prima di interrompere il combattimento.
«Ehi!»
Will abbassò la guardia per mezzo secondo, sufficiente per farsi colpire al fianco destro da Nico di Angelo. Scivolò a terra, borbottando per il dolore, e guardò le figure di Jason e Piper in avvicinamento.
«Che combinate, voi due?» si interessò Jason.
«Allenamento.» sbuffò Nico, scostandosi i capelli dal volto e abbassando lo sguardo su Will. «Rimettiti in piedi.»
«Credo che rimarrò qui un altro minuto.» ribatté Will, incrociando le braccia al petto e chiudendo gli occhi. Si allenavano da più di un'ora. E da più di un'ora se le stava prendendo da Nico. Il figlio di Ade non aveva un gran giudizio sugli allenamenti.
«Come vuoi.»
Nico si sedette sul tronco di un albero, gli occhi puntati sul volto di Will, lucido di sudore. Dal canto suo, Will tenne le palpebre sigillate, cercando di riprendere fiato, e di ignorare il dolore del fianco.
Entrambi si erano dimenticati della presenza di Jason e Piper.
«Credevo che tu non potessi più allenarti con nessuno.» disse Jason a Nico. «Sai, per ordine del tuo dottore.»
«Non è il mio dottore!» scattò Nico, e Will aprì gli occhi giusto in tempo per vederlo arrossire.
Jason sorrise divertito. «Il tuo dottore. Il tuo infermiere. Non intendevo il tuo dottore in un altro senso.» gli spiegò.
Nico diventò ancora più rosso, e Will si rimise in piedi spazzolandosi i vestiti, sorridendo leggermente compiaciuto per la reazione di Nico. Guardò Jason. Il figlio di Giove doveva essere informato quanto i suoi fratelli.
«Cosa mi state nascondendo?» domandò Piper, guardando tutti e tre uno dopo l'altro.
«Nulla!» esclamò Nico, sempre più rosso.
«Cosa fate da queste parti?» chiese Will a Piper.
«Una passeggiata.»
«I tuoi fratelli mi hanno detto che il colore della perla l'hai scelta tu.» disse Jason, sorridendo al figlio di Apollo. «Mi piace.»
«Ci scommettevo, romano.»
«Hai qualche problema, greco?»
Will fissò Jason. E Jason lo fissò torvo. A Will non andava ancora giù l'idea di Jason e Percy che gironzolavano intorno a Nico. Ed era sicuro che non lo avrebbe mai accettato. Nico e Jason si erano abbracciati davanti alla cabina di Nico prima che Will riuscisse ad attirare l'attenzione del figlio di Ade, e farlo ricoverare in infermeria per tre giorni.
Jason iniziò a sorridere e Will si domandò cosa avesse letto sul suo volto.
«Piper, tesoro, credo che sia arrivato il momento di continuare la passeggiata.» disse.
«Sì, credo che sia la cosa migliore.» borbottò Will.
Jason rise. «Perché, altrimenti? Se io e Piper decidessimo di rimanere qui, cosa faresti?»
«Hai appena detto alla tua ragazza che dovete proseguire la passeggiata. Quindi, vai. Andate.»
Nico tossicchiò. «Will?»
«Ehm, Jason?» aggiunse Piper, perplessa. «Che succede? Tu e Will...?»
Jason scrutò il figlio di Apollo in silenzio, poi tornò a guardare la sua ragazza con un immenso sorriso. «Andiamo.» le disse.
Piper annuì, lanciando un'occhiata curiosa a Will, che tenne lo sguardo puntato sul figlio di Giove. Non era da lui prendersela in quel modo, ma da quando aveva confessato i suoi sentimenti a Nico, sembrava essere scattato qualcosa dentro di lui. Qualcosa che aveva molto a che fare con la gelosia. Era geloso di Nico, e sperò che esistesse un modo per fare azzerare questo sentimento.
Mentre Nico gli si avvicinava con un espressione mista a rimprovero e divertimento, Piper e Jason si presero per mano. Si allontanarono di una decina di passi prima che la figlia di Afrodite si voltasse verso Will e sganciasse la bomba.
«Ehi, Will. Scusa l'invadenza, ma ho sentito dire che in passato ti sei frequentato con Drew Tanaka... È vero?»
   
 
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