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Autore: Valimitik    05/01/2009    1 recensioni
piccola storia che parla di un ragazza in un momento di depressione acuta, esattamente come me quando la scrivevo.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte...

Era notte. Una figura correva lungo la strada grigia. I suoi piedi nudi schioccavano contro il terreno gelido mentre la luce della luna faceva scintillare le sue lacrime.
Correva veloce. Scappava lontano da tutto quello che poteva ferirla, il cuore a pezzi, l’anima lacerata. Com’era possibile che lui, proprio lui, quello che le aveva donato la vita adesso con uno strattone la richiedeva indietro? E il cuore di lei, così fragile, voleva tornare da lui; il suo corpo voleva essere di nuovo stretto in quell’abbraccio caldo, le sue mani volevano toccare i suoi ricci biondi mentre le loro labbra si univano in un tenero bacio. Tutto questo buttato al vento in un secondo, con una sola frase
Non sei abbastanza carina per me…
Era questo il problema, lei non era abbastanza carina. E forse sarebbe dovuta cambiare, ma non poteva, e lo sapeva. Lei era sempre stata se stessa, non aveva mai mentito, mai ingannato, i suoi sentimenti erano puri. Per lui non era la stessa cosa. E adesso che era andato via, per sempre, niente sarebbe più stato lo stesso. E per questo correva verso un luogo che non conosceva, lì dove le ombre si intrecciano con l’infinito e i sogni scompaiono. I ricordi che voleva cancellare, ogni bugia che le aveva tranciato il cuore.
Lui era la sua vita. Lui la aveva salvata quando stava sprofondando nell’oblio, lui con il suo sorriso l’aveva riportata a galla, e l’aveva fatta star bene.
La vita e la morte erano due aspetti della stessa cosa. Non è possibile sentirsi vivi senza essere consapevoli che si deve morire.
Esatto. Lei era consapevole che non avrebbe più sopportato un dolore del genere. Consapevole del fatto che non avrebbe resistito senza vedere mai più il suo sorriso, il suo profumo che le arrivava fino all’anima.
Era consapevole che non si sarebbe sentita più viva se non accanto al suo fianco. E soprattutto era consapevole che lui non l’amava e che non avrebbe più potuto stargli vicino.
La luna illuminava la strada e le poche macchine che sfrecciavano veloci, mentre la pioggia invadeva ogni cosa.
Non adesso.
La pioggia, che cadeva sull’asfalto con un ticchettio regolare, era l’unica cosa che le facevano ricordare che ancora viveva in quel mondo che le andava troppo stretto. E come la pioggia anche lei avrebbe voluto schiantarsi nell’asfalto solo per il brivido del l’ultimo volo. Il ponte si apriva davanti ai suoi occhi sul fiume da cui sua madre da bambina la teneva lontana. Lo sapeva che lì le acque erano troppo forti e che avrebbero potuta portarla fino al mare. Lo sapeva, fin troppo bene.
E adesso lì sopra quel ponte si sporse per un attimo mentre il suo riflesso si specchiava sull’acqua.
Non sei abbastanza carina per me…
Le uniche parole che sentiva in testa, che rimbombavano mentre la pioggia bagnava le guance che profumavano di lacrime. Le serviva una favola, una stupida favola in cui credere mentre tutte le parole da cui era fuggita le cadevano rovinosamente addosso. Chiuse gli occhi. Voleva dimenticare ma il male che le era stato fatto lasciava cicatrici troppo profonde. Si sporse ancora una volta sopra il ponte.
Si arrampicò su i paletti e si sedette, i piedi penzoloni sull’acqua. Il coraggio era quello che le serviva, un attimo e tutto sarebbe finito, pensò. Staccò un pezzetto di legno e lo strinse nelle mani. E così si diede una spinta e finì nell’acqua gelida. Le parole di lui, quelle che l’avevano fatta soffrire si affievolivano mentre l’acqua penetrava nei polmoni e smetteva di pensare.
Un urlo disumano e il corpo di una ragazzina di 14 anni venne ritrovato lì sul fiume. Gli occhi chiusi e una cicatrice sulle labbra che faceva in modo che la sua bocca si aprisse in un sorriso. Il fiume macchiato di rosso e una scritta sulla mano mentre nell’altra stringeva ancora il pezzo di legno macchiato di sangue. Se non posso averti per sempre che senso ha vivere?

***Spazio dell'autrice***


Salve a tutti, questa è la mia prima storia su questo sito e sn molto emozionata.
Scusate la tristezza che emana ma ero veramente in un momento di ispirazione depressiva XD
sono aperta a tutti i commenti positivi e negativi! grazie in anticipo

  
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