Saaalve! Ringrazio tutti quelli che leggono,
recensiscono, chi ha inserito la storia tra le preferite, ricordate o seguite!
Spero che la
lettura sia piacevole un bacio ;*
Arthur aveva trascinato via Merlino fino ad arrivare alla macchina e andarsene da
quel posto, lontano da tutti e specialmente da suo padre.
Aveva guidato per un po’, restarono in
silenzio per tutto il tragitto, l’aria era leggermente tesa, il viso di Arthur
leggermente gonfio e livido.
Il biondo spense la macchina vicino una
spiaggia, scesero entrambi respirando l’odore del mare lasciando che il suono
delle onde li avvolgesse.
Merlino si era seduto sul cofano ancora
caldo della macchina e guardava l’orizzonte, aveva dimenticato come ci si
sentisse a stare male per qualcuno. Dopo Elyan non si
era legato a nessuno ma Arthur gli aveva stretto il cuore nonostante sapesse
che non avrebbe potuto funzionare, ma si sarebbe accontentato di averlo come
amico. Adesso lo vedeva vicino a lui con aria confusa, triste e non sapeva cosa
fare, si sentiva impotente. Sapeva che sarebbero rimasti insieme ma questo
silenzio lo stava straziando e avrebbe voluto urlare per scaricare la tensione,
invece rimase fermo ad aspettare l’altro.
Non era arrabbiato con Merlino, forse un
poco ma lo era molto di più con suo padre ed Elyan.
L’avrebbe potuto uccidere se Lance non l’avesse fermato, era ancora rabbioso ma
quel posto e il ragazzo moro gli davano la serenità di
cui aveva bisogno.
Arthur si girò a guardarlo e lo vide
perso nei suoi pensieri, gli prese la mano e cominciarono a camminare lungo la
spiaggia e vicino alla riva, quel silenzio divenne sempre più piacevole.
Non aveva mai provato questo
sconvolgimento d’anima prima d’ora, quando stava con Gwen era diverso provava qualcosa per lei ma non era
paragonabile a quello che provava adesso, mentre stringeva la mano di Merlino.
Era geloso, protettivo nei confronti di
quel ragazzo che l’aveva colpito con un arpione al cuore, legandolo a lui in
una morsa stretta. Non poteva fargli del male senza ferirsi. Erano diventati
una cosa sola in breve tempo e questo ancora lo spaventava, ma quando il moro
gli sorrideva o baciava lui sprofondava in una sensazione di benessere e
dimenticava ogni dubbio.
Si fermò di colpo tirando a sé Merlino
baciandolo senza dargli modo di realizzare cosa stava succedendo, lo strinse di
più mentre le loro labbra s’incastravano, le loro lingue che si carezzavano.
Si staccò un attimo per riprendere
fiato << E’ banale dirti che ti amo? >> gli sussurrò sulle labbra
del moro che gli sorrise << Sarebbe stupido se
non lo facessi >> tirandolo verso di sé per baciarlo, ancora. Erano tornati
a casa, e nonostante il giorno dopo Arthur sarebbe dovuto andare a lavoro si
fermò qualche ora, quando si svegliò, era notte fonda e doveva andare ma non
voleva svegliare un Merlino dormiente tra le sue braccia. Sembrava fragile,
indifeso con la luce della Luna che s’infrangeva sulla sua pelle nivea
rendendola ancora più candida, le labbra rosee dischiuse, il respiro regolare.
Se avesse potuto sarebbe rimasto lì a guardarlo fino
al suo risveglio ma a malincuore lasciò quel letto posando le sue labbra su
quelle del moro che si strinse di più alla coperta con impresso il profumo di
Arthur. Gli lasciò un biglietto e guardandolo un ultima volta si diresse verso
la porta.
La notte era fredda, il vento si
schiantava sulla pelle dando piccoli brividi e mentre lui saliva in macchina, un’altra
figura si avvicinava ma non se ne accorse e accesa la macchina andò via.
L’uomo parlava al telefono, dopo che
ebbe ricevuto le istruzioni chiuse andando a forzare la toppa del portone e
della casa entrando in silenzio, uscendo qualche attimo dopo.
Uther era seduto sulla poltrona nella
sua stanza al buio, intento a pensare alla prossima mossa. Avrebbe fatto di
tutto pur di preservare la sua famiglia e ciò che aveva costruito da burrascosi
scoop.
Prese il telefono e chiamò il primo
numero che gli spuntava nel registro delle chiamate << Pronto? Sì sono io
>> un breve silenzio e poi riprese << Devi fare ancora una cosa per
me >> dopo aver parlato per qualche minuto chiuse la chiamata, sorridendo
maligno mentre sorseggiava il suo whisky.
Morgana era rimasta qualche giorno a
casa di Gwaine, erano abbracciati sul letto <<
Pensi che stiano bene, Arthur e Merlin? >> disse in tono preoccupato.
Gwaine le accarezzava i capelli << Sì,
staranno facendo i piccioncini da qualche parte >> sorrise e le posò un
bacio sulla testa, poi sulle labbra scendendo sul collo mentre la mano
scivolava sul seno toccandolo, scendendo ancora sul fianco stringendolo e
sfiorando la coscia nuda. Il respiro di Morgana si fece più pressante quando il
ragazzo si pose tra le sue gambe facendo aderire la sua eccitazione, le mani di
Morgana sbottonarono i jeans del ragazzo che li fece scivolare, levandosi anche
la maglietta rimanendo in box.
Mentre si muoveva su di lei, le baciava
il collo, spostandogli le spalline del vestito per farlo scivolare sul corpo
della ragazza, continuando a baciare le spalle levando anche il reggiseno,
scendendo su di esso lasciando dei lievi segni.
Nello stesso tempo Lance e Gwen avevano finito con i bagagli e stesi sul letto, si scambiavano
qualche carezza.
<< Credo che Artù abbia trovato
davvero la persona giusta >> aveva detto la ragazza al marito che la
guardò sorridendole << Penso di sì >> posandole un bacio sulle
labbra.
Gwen si pose su di lui levandogli la
maglietta cominciando a muoversi sull’erezione già presente del ragazzo, quest’ultimo
le aveva poggiato le mani sui fianchi seguendo con il bacino il ritmo della
ragazza. Le stava sfilando la maglietta e baciando il seno, stavano spingendosi
oltre con desiderio di aversi, fermandosi di colpo.
I quattro ragazzi, nonostante fossero
in case diverse, sussultarono all’unisono quando un rumore sordo si propagò
nell’aria.
Si affacciarono alle corrispettive
finestre capendo che quel frastuono era stato l’esplosione di un incendio. Videro
fumo propagarsi nell’aria.
Gwaine si portò le mani tra i capelli
assumendo un’espressione sconvolta, Morgana cercava di farlo calmare <<
Che succede Gwaine? >> stava cominciando a
preoccuparsi.
Lance era
sconvolto e stava singhiozzando, gli venne in mente di chiamare immediatamente
Artù mentre si vestiva alla rinfusa, Gwen accanto a
lui si stava vestendo << Lance che succede? >> il ragazzo la guardò
con aria quasi assente e spaventata << Merlino >> mentre uscivano
entrambi dalla casa.
Artù prese il telefono tra le mani,
Lance lo stava chiamando a quell’ora tarda, un nodo alla gola, la sensazione di
paura gli si propagò per tutto il corpo << Pronto? >> dopo qualche
istante guardò lo specchietto vedendo fumo salire nel cielo e facendo quasi un
testa coda tornò indietro sfrecciando sulla strada.
Le fiamme cominciavano a bruciare
tutto, non si vedeva niente solo fumo all’interno della casa, il foglietto di
carta prese lentamente a bruciare, Merlino si svegliò sentendosi stonato da
tutto quel fumo che aveva respirato. Non vedeva niente, cominciò a tossire
provo ad aprire la porta della stanza ma era bloccata.
Aveva paura, gli salì il panico,
sarebbe morto e le lacrime scesero veloci sul suo viso, si sentiva come una
balena intrappolata in una rete senza poter fuggire via. Iniziò a vedere tutto
sfocato a non sentire più nulla, dopo fu solo il buio e il calore sulla pelle.
Note autrice:
Eccoci
qui :D spero sia stata una piacevole lettura, scusate
il piccolo dramma ma oggi è finito Merlin e per l’ennesima volta sono a lutto
T_T ! Ringrazio tutti quelli che sono giunti fin qui ;) se volete
lasciate una recensione, un bacio ;*