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Autore: CamEElaJauregay    26/05/2015    0 recensioni
Stranamente a come pensava Laurel stava provando qualcosa, lo stava provando per qualcuno di inaspettato.
Per ciò che stava passando era addirittura disposta a cercare di assediare Nanda Parbat da sola, anche se sarebbe stata una missione suicida.
I fatti avvengono subito dopo la 3x21
Nyssaurel (Nyssa/Laurel), Olicity
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Dinah 'Laurel' Lance, Felicity Smoak, Nyssa al Ghul, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre la figura di Nyssa e delle guardie spariva dietro la porta solo un pensiero attraversò la mente di Lauren: ‘Sarà come i nostri matrimoni che se entro dentro gridando ‘mi oppongo’ annullano la cerimonia?’.
Il tempo stringeva e non aveva tempo di starci a pensare tanto, così corse verso la porta, mentre Diggle dietro di lei la chiamava, sperando di riuscire a fermarla prima che entrasse nella stanza.
Quando capirono che era ormai tardi, anche gli altri si precipitarono dietro di lei, visto che ormai erano spacciati.
Appena Laurel corse dentro e tutti gli assassini si girarono verso di lei puntandole tutte le spade addosso, sentì la gola secca e non riuscì più a dire ciò che aveva intenzione di pronunciare.
Si risollevò quando sentì dei passi dietro di sé e capì che John, Tatsu e Felicity l’avevano raggiunta.
Gli occhi di Nyssa incontrarono quelli della bruna, quasi a chiedergli per quale motivo avesse fatto una pazzia del genere, mentre quelli di Oliver si fissarono su quelli della bionda, scatenando in lui un irrefrenabile voglia di correrle incontro e baciarla.
Le due ragazze erano pietrificate, fissando la scena che stava per compiersi, mentre i due ‘accompagnatori’ erano dietro di loro, pronti a combattere per salvare le proprie vite.
Ra’s al Ghul si spostò al centro della stanza, fissando i quattro intrusi.
“Guardate chi è venuto a farci visita. Sono sicuro di non avervi invitato al matrimonio di mia figlia e penso sappiate come la pensiamo noi degli intrusi”
Mentre parlava, uno degli assassini più vicini a Lauren, allungò il braccio fino a far toccare la lama sul suo collo.
Felicity era protetta ai lati da Diggle e Tatsu, ma la bruna era rimasta indifesa.
Gli uomini vestiti di nero aspettavano solo un segno dal loro capo per attaccare.
Ra’s mosse la testa in segno d’assenso e le lame stavano già tagliando l’aria per raggiungere gli avversari, quando una voce le fermò.
“Fermi, non feriteli”
Si girarono tutti verso colui che aveva parlato.
“Sono Al Sah-him, l’erede del Demonio e vi ordino di non fare del male a nessuno”
Ra’s si girò quasi scioccato verso Oliver, il quale si avvicinò a lui sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
“Quando dicevo che ho scelto il giusto erede, non mentivo”
Il Demonio fece in modo che uno dei suoi uomini si avvicinasse a lui, così da dargli degli ordini.
Gli assassini trascinarono quei quattro verso la prigione, non lasciandogli modo di ribellarsi.
Mentre Laurel veniva portata dietro a delle sbarre di ferro si sentì un po’ risollevata, perché aveva capito che ormai il matrimonio era stato annullato, almeno per quel giorno si sarebbero dovuti occupare di loro e di nient’altro, lo aveva sentito dire da una delle guardie.
Furono messi tutti e quattro nella stessa cella, buttandoli lì, ad aspettare chissà cosa.
Felicity si mise a sedere a gambe incrociate, facendo muovere un sassolino da una mano all’altra, provocando un piccolo ticchettio che rimbombava un po’.
John stava picchiettando con le dita contro la roccia, sperando che in quel modo il tempo passasse più velocemente.
Tatsu stava meditando, cercando di mantenere la calma.
Laurel era appoggiata ad una colonna di pietra e stava proprio davanti alle sbarre, fissando all’esterno sperando di vedere qualcuno arrivare da un momento all’altro per farli uscire.
Erano lì da chissà quanto tempo, ma nessuno dei quattro aveva intenzione di smettere di fare ciò a cui si erano dedicati da quando li avevano bloccati lì.
‘Finalmente’ arrivò una guardia che aprì la porta.
Tutti si alzarono di scatto, per sapere cosa gli sarebbe andando incontro da lì a poco.
“Laurel Lance è richiesta nella stanza della figlia del Demonio”
Tutti fissarono Laurel per un po’ e lei si rivolse a loro con uno sguardo sorpreso; camminò fino fuori dalla cella e poi fu scortata fino alla porta di quella che doveva essere la sua destinazione.
Fu accompagnata dentro finchè Nyssa non ordinò di lasciarle sole.
Appena sentì la porta chiudersi dietro di lei, la bruna corse verso l’assassina abbracciandola.
La figlia del Demonio all’inizio era un po’ riluttante, ma poi si lasciò andare all’abbraccio, capendo che l’americana ne aveva bisogno.
L’assassina stava cercando di allontanare l’altra in ogni altro modo, ma sembrava che Laurel fosse un koala che aveva trovato il suo albero.
Quella situazione stava durando da troppo tempo, così Nyssa trovò la forza di interrompere quel contatto.
“Nyssa…”
Laurel aveva quel luccichio negli occhi, essere così vicina a quella ragazza le dava una forte emozione e si stava trattenendo dal prenderle il viso e portare le sue labbra su quelle dell’altra.
“Laurel che diamine siete venuti a fare qui? Avete messo in pericolo la vostra vita”
La bruna aveva sulla punta della lingue le parole ‘non potevo stare ferma sapendo che saresti stata di qualcun altro’, ma non ce la faceva, il peso di quelle parole era troppo.
“Felicity. Sai com’è, Oliver si sarebbe sposato e lei non poteva stare ferma a Starling City”
Nyssa annuì e incrociò le braccia.
Le due rimasero in silenzio, nessuna delle due non sapeva che discorso intraprendere.
Ormai era troppo tempo che loro erano in quella  stanza da sole, perciò le guardi entrarono e riportarono l’americana dagli altri e nello sguardo di tutte e due, mentre venivano allontanate, cera un velo di tristezza.
Doveva essere arrivata la sera; nessuno in quella cella poteva sapere che ora era e sembrava che il tempo scorresse molto lentamente.
Stavano tutti guardando un punto indefinito, con lo sguardo vuoto, quando lungo il corridoio videro una scia rossa e poco dopo una figura, davanti alle sbarre.
“Barry!”
Felicity corse contro la porta, dove c’era Barry Allen o meglio conosciuto come Flash.
“Sorpresa”
Fu tutto estremamente veloce; ‘la scia’ aveva aperto la porta della cella e portato i detenuti al di fuori della fortezza.
Tutti si stavano avviando verso l’aereo che gli avrebbe riportati in America, tutti tranne una persona.
“Andiamo Laurel!” Diggle stava cercando di farla muovere, ma lei era rimasta a fissare Nanda Parbat.
“Laurel”
Lei si girò verso di loro lentamente.
“Nyssa, non possiamo andarcene senza di lei”
Felicity si avvicinò a lei, mettendole le mani sulle spalle.
“Anche Oliver e lì dentro e non possiamo farci nulla, non possiamo salvarli o ci ritroveremo tutti gli assassini contro”
Laurel non riusciva ad accettare questa cosa, perciò, anche avendo tutti contro, iniziò a correre verso la fortezza.
Ormai gli altri si erano arresi all’idea di poterla fermare, ma Barry le corse dietro.
Le si avvicinò e le disse che l’avrebbe aiutata; con la sua super velocità la fece infiltrare di nuovo, lasciandola davanti alla porta dove era stata portata poco prima.
“Fate velocemente, poi io vi porterò fuori”
La bruna annuì ed entrò.
Appena varcò la porta Nyssa si alzò dal suo letto andandole incontro di orsa.
“Laurel come hai fatto a…”
“Non c’è tempo, vieni e usciamo”
L’assassina fece resistenza alla forza trascinante di Laurel.
“Che intendi dire?”
“Qui fuori c’è un piccolo aiuto che ci porterà fuori di qui in un lampo”
Nonostante fossero in pericolo, sul volto della bruna c’era stampato un sorriso, perché sapeva che appena fuori di lì sarebbe potuta stare in compagnia dell’altra senza problema.
“Se me ne vado verranno a cercarmi tutti e sarete molto più in pericolo di quanto non sarete già”
“Nyssa ci saremo noi a proteggerti, ci sarò io”
“Senza offesa Laurel ma stiamo parlando di assassini professionisti”
Laurel stava per ribattere, quando Barry aprì la porta.
“Ragazze veloci”
Nessuna delle due rispose e lui iniziò a correre trascinandole tutte fino all’aereo.
 
  
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