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Autore: deborahdonato4    26/05/2015    2 recensioni
Dopo la battaglia tra semidei greci e romani, e la sconfitta della Madre Terra Gea, i ragazzi del Campo Mezzosangue godono di un periodo di pace.
Nico di Angelo deve mantenere una promessa strappata dal figlio di Apollo Will Solace, che intende assicurarsi il mantenimento.
Tra i due sorgerà amicizia o gli atteggiamenti contrastanti dei due semidei li faranno tenere a distanza?
Ps: Contiene spoiler dal Sangue dell'Olimpo
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Drew Tanaka.
Nico cercò di associare un volto a questo nome, ma non ci riuscì. Però sapeva che faceva parte della casa di Afrodite.
«Ehm...» farfugliò Will, e Nico abbassò lo sguardo sulla sua spada di legno mentre il figlio di Apollo continuava a balbettare.
«Stava mentendo?» gli corse in aiuto Piper, speranzosa.
«Ehm, no. Non stava mentendo. Ma è durata poco. Veramente poco. Un tempo quasi impossibile da definire. Ed è finita. Tanto tempo fa. Non ci penso neanche più.»
Nico aggrottò la fronte ma non fece commenti.
Jason e Piper si allontanarono senza aggiungere una parola.
Senza fretta, Nico spostò lo sguardo su Will. Il figlio di Apollo lo guardava mortificato, e paonazzo. La sua faccia sembrava sul punto di esplodere.
«Te ne avrei parlato.» bofonchiò Will. «Te lo giuro.»
«Ah, non importa.» rispose Nico, sforzandosi di fare spallucce. «Basta che non lo frequenti più.»
Will gli aveva appena fatto una scenata di gelosia, quindi Nico sperò di non aver torto nel farla una anche lui.
Le guance di Will si imporporarono ancora di più. «È una ragazza.» quasi sussurrò.
Nico sgranò gli occhi per la sorpresa, e ricordò. Drew Tanaka era l'ex capo cabina della casa di Afrodite. Doveva averla incontrata, ma visto che non se la ricordava, non doveva avergli fatto molto colpo.
«Oh.» si limitò a dire.
Seguì un lungo minuto di silenzio imbarazzante.
Nico osservò quei grandi occhi celesti. Ne era così sorpreso? Will era bello, era splendido. Ed era normale che avesse avuto delle relazioni prima di lui. Maschi o femmine non aveva importanza, se si pensava al suo padre divino.
Nico tirò un calcio a un sassolino, riflettendo. La loro poteva essere definita relazione? Lui e Will stavano insieme? Non in modo ufficiale, se fosse stato in modo ufficiale avrebbero camminato per il Campo Mezzosangue mano nella mano, scambiandosi baci in pubblico... e Chirone avrebbe fatto bene a ricordare ad entrambi che era proibito passare del tempo nella cabina dell'altro.
«Sei sul punto di lanciarmi una maledizione?»
Nico alzò gli occhi su Will, che aspettava paziente una sua reazione. Non sembrava più un leone pronto al combattimento.
«Non posso lanciare maledizioni.» gli ricordò. «Ordine del mio dottore.»
Will stiracchiò un debole sorriso. «È un tipo veramente in gamba, il tuo dottore.»
«Magari un giorno te lo farò conoscere.»
Will andò a sedersi sul tronco, lasciando cadere la spada ai suoi piedi. Giocherellò con una freccia.
«Quanto tempo fa è successo?» domandò infine Nico. Voleva saperlo subito.
«Mmh, qualche anno fa. Dovevo compiere quattordici anni, quand'è finita. Ed ero arrivato al Campo da nemmeno di un anno.»
«Quindi sei arrivato al Campo a tredici anni?»
Will scosse la testa. «Sono arrivato una settimana prima del mio compleanno, quindi a fine aprile. Se ti può aiutare, sono arrivato al Campo sei settimane prima di Percy Jackson.»
Nico scrollò le spalle. «Avete la stessa età, giusto?»
«Sì.»
«E Drew?»
«Credo ne abbia uno più di me. È stata la prima persona che ho conosciuto qui al Campo... se vogliamo escludere Annabeth. Quando mi ha visto, mi ha aggredito. Mi ha chiesto se fossi il semidio della profezia, e quando ha capito che ero solo uno stupido figlio di Apollo che non capiva una parola di quanto stesse dicendo, mi ha lasciato a Drew.»
Nico roteò la spada. «Vai avanti.» mormorò.
Will scrollò le spalle. «Non c'è molto da raccontare, a dirti la verità.» disse, in imbarazzo. «Drew è stata la mia prima amica qui, escludendo l'orda dei miei fratelli figli di Apollo. E sì, era carina, simpatica, mi divertiva. Mi sono preso una cotta per lei. A settembre lei ha lasciato il Campo per tornare a casa a studiare, e ci siamo rivisti a dicembre. Prima che potesse scappare di nuovo, le ho confessato i miei sentimenti, e ci siamo messi insieme. Circa sei settimane dopo, nel giorno di San Valentino, mi ha lasciato. Tre mesi più tardi, ubriaco, mi sono fatto un tatuaggio sul gluteo destro. Cose che capitano.»
Nico si sedette a terra, a due metri da lui. Visibilmente perplesso. «Eri ubriaco quando ti sei fatto il tatuaggio?»
Will annuì, divertito. «Di sicuro uno non cosparge il proprio fratellino di cibo per cani se non è almeno un po' sbronzo.»
Nico alzò una mano per farlo tacere. «Riprendi dall'inizio. Cosa centra tutto questo con Drew?»
«Lei mi ha spezzato il cuore.» mormorò Will, senza guardarlo, e Nico si chiese se stesse rivivendo su di sé quelle giornate. Pensò alla tristezza che lo assaliva ogni volta che vedeva Percy e Annabeth che si abbracciavano.
«Mi ha fatto a pezzi.» continuò il figlio di Apollo. «Per giorni non sono riuscito ad alzarmi dal letto. Le mie sorelle si erano anche offerte di raggiungerla e picchiarla, ma non era una buona idea. Dopo le vacanze di Natale, lei era ripartita per casa sua. La nostra è stata perlopiù una relazione a distanza, ma ci vedevamo tutti i week-end. In quel periodo tornavo a casa molto più spesso, solo per vedere lei. E il giorno di San Valentino sono arrivato a casa sua con cioccolatini, fiori, orsacchiotti, e cose del genere. Lei ha accettato tutto quanto, poi mi ha detto che non mi amava. All'inizio ho creduto che stesse scherzando. Avevo fatto dieci chilometri in un pullman maleodorante per arrivare fino a lì! Ma poi mi ha spiegato il rito di Afrodite, che consiste nel fare innamorare qualcuno e spezzargli il cuore una volta riusciti. Con me non ha dovuto fare nemmeno tanta fatica.»
Will piantò la freccia nella terra e proseguì.
«Quando mi ha sbattuto la porta in faccia, sono tornato al Campo, e da lì ho chiamato i miei per dirgli che c'era stata un'urgenza e cose simili. Ho parlato di quel che era successo solo con l'allora capo cabina, Lee Fletcher. Mi ha affidato l'infermeria, e vi andavo quando riuscivo ad alzarmi dal letto. Quando ho saputo tre mesi dopo che Drew sarebbe tornata, ho fatto le valigie e sono tornato a casa. Jem è sempre stato l'unico con il quale ho avuto un rapporto più legato: Gideon era già grande e non perdeva tempo con noi più piccoli; Alec si divertiva a picchiarmi, e Thomas e Danny erano bambini, non capivano. Con Jem parlavo di tutto. Mi ha fatto stappare la mia prima birra, abbiamo iniziato a giocare alle sfide, e sono finito con un tatuaggio. Raphael si trovava lì con il cugino, e ha chiamato Gideon prima che potessimo farci tatuare tutto il corpo.»
Nico osservò Will con attenzione. Sapeva che non era il caso di fare domande, visto il racconto tanto delicato, però... «Raphael?»
«Raphael Ramirez, sì.» annuì Will. «Il figlio di Ecate che hai incontrato oggi in infermeria. Ci conosciamo sin da quando eravamo bambini. Sono rimasto senza parole quando l'ho visto entrare nel Campo, con il simbolo di Ecate sulla testa.»
«Posso immaginarlo.» Nico si osservò le lunghe dita pallide e inspirò. «Quindi Drew ti ha spezzato il cuore, e non hai più avuto relazioni?»
«No.» Will scosse la testa. «Mi sono preso qualche cotta per degli attori, ma per fortuna loro non possono spezzarmi il cuore.»
«Mi dispiace tanto.»
Will scrollò le spalle. «Non è stata colpa tua.» Si mordicchiò il labbro e lo guardò sorridendo. «Drew è acqua passata. Ho perso interesse per le ragazze, dopo di lei. E per i figli di Afrodite in generale.»
«Quindi... dopo Drew, hai fatto un cambio radicale. Niente più figli di Afrodite, niente ragazze.»
Will sorrise. «Sì, un cambio radicale. E non me ne pento. Però, ora che ci penso...»
Nico lo fissò torvo.
«Ecco, tu non sei il primo ragazzo che ho baciato.» mormorò Will, imbarazzato. «Sei il secondo.»
«Il primo è di questo campo?» C'era una punta di rabbia nel suo tono di voce.
«Per fortuna, no. Il primo è un amico di mio fratello Jem. Cody St. Clair. Prima della battaglia del Labirinto, prima della morte del mio fratello capo cabina, sono tornato a casa un paio di settimane, e ho passato qualche pomeriggio con Cody. Nulla di che. Acqua passata.»
Il Labirinto... Nico ricordava bene quel periodo.
«Tu sei stato presente alla battaglia?» chiese Nico.
«Sì. Ho combattuto e mi sono occupato dei feriti. E confortavo Michael, che non voleva essere capo cabina. L'anno dopo lo sono diventato io.»
Will raccolse la spada e guardò Nico curioso.
«Spero non ti dispiace.» gli disse. «Cioè, sapere di Drew e Cody.»
«Non li frequenti più, giusto?»
«No. Ogni tanto incontro Drew in mensa o in infermeria, ma io ignoro lei e lei ignora me. Mentre Cody... si è trasferito in California.»
«Buon per lui.»
Will sorrise e si alzò in piedi. Afferrò l'arco e qualche freccia, e prima che Nico avesse il tempo di alzarsi, ne lanciò una decina contro i tre bersagli a cinquanta metri di distanza. Subito dopo sembrò più tranquillo, e rivolse un gran sorriso a Nico.
«Ho perso interesse per tutti, tranne che per te.» gli confidò. «E... sai già quello che provo per te.»
«Sì.» disse Nico, arrossendo.
«Non provare a spezzarmi il cuore, eh, Nico? Altrimenti...» Will incoccò un'altra freccia, che colpì il pallino rosso nel cuore del bersaglio.
«Oh, non ti preoccupare per questo. Non ne ho alcuna intenzione.»
Will non ribatté, ma continuò a sorridere.
   
 
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