Harry Potter e… la storia senza Harry
Potter!
Prologo
Era
una notte buia e tempestosa, o forse no, la Row non l’ha mai specificato ma
essendo che era luglio è più probabile che facesse molto caldo.
Un
uomo incappucciato vagava per Godric’s Hollow una via che a quest’uomo era
molto antipatica in quanto si chiamava come il nemico del suo glorioso avo
Serpeverde. Si stava avvicinando a quella casa che fino ad allora non aveva mai
potuto vedere in quanto protetta dall’incantesimo di un babbanofilo di nome Silente.
Quella volta i piani di quell’individuo non sarebbero serviti! Lui era l’uomo
più intelligente dell’universo! Manco il tempo di pensarlo che inciampò
nell’orlo del mantello e si ficcò la bacchetta magica nell’occhio.
«AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHH!»
urlò.
Intanto
nella casa un tempo invisibile, un uomo di nome James Potter aveva sentito
l’urlo e ha sua volta aveva urlato alla moglie di nascondersi perché era molto
probabile che fuori ci fosse qualcuno…
Dlin
Dlon! Suonarono alla porta. James si avvicinò alla porta, non prima di avere
l’accortezza di dimenticare la propria bacchetta magica sul divano del salotto,
e l’aprì. Sulla soglia c’era una figura incappucciata con una bacchetta che
spuntava da sotto il cappuccio.
«Niente
testimoni di Geova, grazie!» disse prima di notare la strana appendice oculare
dell’individuo.
«Ma
che schifo si è fatto all’occhio?!» urlò.
«Un
incidente, anzi se è così gentile da sfilarmi la bacchetta dall’occhio…» fece
l’uomo sulla porta. James gli disincastro la bacchetta dall’occhio e gliela
porse. Appena la prese in mano l’uomo la puntò contro il padrone di casa e
disse
«Avada
Kedavra!» e James cadde a terra lamentandosi della maleducazione di certe
persone che prima si fanno aiutare e poi non ringraziano.
L’uomo
che, ormai lo avrete capito, si chiama Voldemort avanzò verso l’interno della
casa notando la cura artistica dei quadri presenti fino ad arrivare al piano di
sopra dove, non si sa come, aveva intuito che si trovava la moglie e il figlio
dell’individuo appena fatto fuori.
«Bu-bu
settete!» fece entrando nella stanza.
«Oh,
mamma che paura! – fece Lily – Comunque è meglio se vieni un'altra volta
Severus, di sotto c’è James potrebbe fare problemi, lo sai!!!» aggiunse poi
senza riconoscere l’uomo incappucciato…
«Ma
che Severus!!! – fece Voldemort – Io sono Lord Voldemort!»
«Oh,
scusa, non ti avevo riconosciuto!» disse lei
«Lo
avevo capito, comunque sia, tranquilla James non darà più fastidio, è morto!»
«Cosa?
Oh, no, il mio povero maritino!!!» pianse
«Senti
chi parla! Tu lo tradisci con Severus!!!» fece Voldemort
«Ma
che cavolo dici? Io tradirlo con quel tipo viscido e che non si lava mai?! Ma
sei matto?!?!» esclamò Lily disgustata.
«E
allora perché pensavi fossi lui e non volevi che James vi sentisse?» chiese
Voldemort curioso prendendo una sedia e intavolando una conversazione
chiarificatrice.
«Perché
viene quasi ogni sera a giocare a scacchi in quanto soffre d’insonnia da quando
l’ho offeso dicendo che non mi piaceva la sua acqua di colonia Eau de
Mocciosus…» spiegò lei
«E
perché, Lily, trovi sia più prudente che James non sappia di ciò?» chiese
premurosamente Voldemort con un’aria di un vecchio zio che da allora in poi lo
segnò come Zio Voldy.
«Perché
ogni volta che lo vede da in escandescenze e poi non sopporta che sia più abile
di lui negli scacchi e così diventa intrattabile e poi mi stressa per il resto
del giorno» disse lei mogia
«Capisco…»
fece Zio Voldy
«Sai
prima ero venuto qui ad ucciderti per far fuori il piccolo in modo da non far
avverare una sciocca profezia che dice che un giorno potrebbe battermi in un
qualche duello e vincere così la cintura dei pesi massimi della magia… ma ora
mi hai quasi convinto a non farti niente…»
«Cosa?
Non ti lascerò mai fare del male al piccolo Harry!» disse Lily e si mise
davanti al bambino a braccia tese.
«E
dai ora non rompere, vedrai che faccio in fretta su!»
«No
e poi no!»
«Ma
che barba» disse spostandola e iniziando una lotta. Lily si difendeva bene e
Voldy dovette constatare che pure lei avrebbe potuto vincere la cintura dei
pesi massimi così per avere un rivale in meno la fece fuori. Puntò infine la
bacchetta contro il piccolo e pronunciò le parole magiche prima di accorgersi
di tenere la bacchetta nel verso sbagliato così che la maledizione lo colpì in
pieno, centrando anche l’estintore che si trovava lì, la casa saltò in aria ed
il piccolo Harry fu per sempre segnato da una strana cicatrice a forma di
saetta che tutti pensavano fosse magica…