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Autore: Fabins_16    26/05/2015    0 recensioni
Questa storia è una mia personale rivisitazione del telefilm, ci sono i soliti personaggi ma i protagonisti indiscussi sono Elena e Damon e come dice anche il titolo l'amore vi consumerà
tratto dal prologo :"le stelle erano così brillanti, brillanti come gli occhi di Kathrine, la donna che più di tutte al mondo avevo amato, riuscivo a sentire l'asfalto così freddo e ruvido sotto di me senza però percepire alcun tipo di brivido, quei brividi che solo lei era stata in grado di darmi e gli stessi che mi hanno lasciato quel giorno del 1864 in cui venni ucciso da un colpo di fucile per mano della stessa donna che amavo ardentemente per potersi mettere in salvo.
Ero ormai assorto negli stessi pensieri di sempre, quei pensieri che mi avevano reso l'uomo senza scrupoli che ero, gli stessi pensieri che nella mia testa non avrebbero mai trovato pace e che solo un bicchiere di bourbon poteva renderli un pò meno dolorosi di quello che erano.
Una voce femminile interruppe i miei soliti monologhi interiori, perfetto avevo trovato la mia cena! pensai.
"ok, ci sentiamo più tardi " disse la voce femminile, in poco più di un attimo mi catapultai
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                FESTA DEI FONDATORI

erano passati già 3 mesi dalla morte dei miei genitori in quel maledetto incidente di macchina, anche se il mio dolore era fresco come fosse appena accaduto, la gente cominciava a dimenticare ed una vocina nella mia testa mi diceva che in un modo o nell'altro avrei dovuto farlo anche io, così aprii il mio armadio e presi uno dei miei vestiti migliori, è colorato con colori allegri che si sfumano a vicenda, chissà magari indossandolo sembrerò più allegra anche io, la scollatura a "V" mette in risalto le mie forme ma non troppo, decido di abbinarci un punto luce e lascio i capelli morbidi sulle spalle, il trucco è molto leggero perchè non voglio dare troppo nell'occhio, questa sera c'è l'evento che ogni anno la moglie del sindaco organizza per le famiglie fondatrici ed io non avrò l'accompagnatore perchè lasciai Matt subito dopo l'incidente, ma in compenso andrò insieme alle mie due migliori amiche, Caroline e Bonnie, i miei due pilastri, così diverse le une dalle altre ma così complementari.
Scendo in fretta le scale e saluto mia zia Jenna che ormai vive insieme a me e Jeremy da quando i nostri genitori ci hanno lasciato, lancio un'occhiata a lui che stà sdraiato sul divano, impassibile a giocare alla playstation, un pò perchè è fatto e un pò perchè il dolore lo ha fatto chiudere ancora di più in sè stesso.
"Jer sei sicuro che non vuoi venire con me?"
"a far finta che i nostri genitori non siano morti? No grazie"
"Hei, lo sai che se vuoi parlare io ci sono sempre, sono tua sorella"
"Elena vai via" risponde scontroso prima di defilarsi in camera sua, a questo punto esco di casa dove già mi aspetta una Caroline nella sua nuova decappottabile grigia
"Elenaaa! pensavo di morirci dentro questa macchina! Oops"
"Carolineee!" esclama Bonnie dandole un calcio, faccio finta di non aver sentito e mi siedo a bordo della macchina che ci avrebbe portato alla festa, in pochi minuti ci troviamo nel vasto parcheggio della villa immesa del sindaco e penso che per quanto è grande potrebbe ospitare l'intera città al suo interno.
Appena varco la soglia dell'entrata un abbraccio mi cinse le spalle "Oh piccola come stai?"
"bene signora Lockwood"
"meglio così! ma sappi che per qualsiasi cosa tutta la città è con voi"
"la ringrazio signora Lockwood" e con il suo sorriso compassionevole subito va ad accogliere la prossima vittima, intanto io vado a cercare qualcosa da bere quando ad un tratto mi volto e vidi un uomo, un uomo mai visto prima ma così dannatamente familiare, capelli neri, occhi azzurri, lineamenti definiti, e poi eccolo, si gira e mi rivolge uno sguardo mentre parla con lo sceriffo Forbs, uno sguardo di un quarto di secondo che mi fà arrossire profondamente, e intanto rimango imbambolata e continuo a fissarlo finchè non ritorno in me e mi rendo conto di ciò che stà accadendo, quindi mi volto e vado verso il bancone delle bevande.


DAMON 

"Allora Damon cosa ti ha spinto a ritornare a Mistyc Falls?" i colli da sbranare delle fanciulle sceriffo, penso
"Sono stato preso da un attacco di nostalgia sceriffo, Mistyc Falls è sempre stata la mia casa e avevo voglia di vedere come è diventata" rispondo sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori, quando mi giro e la rivedo, erano mesi ormai che non la vedevo, i suoi occhi da cerbiatto impaurito color cioccolato mi stanno fissando e nel rivolgerle quel veloce sguardo scorgo che è davvero bella questa sera, i colori vivaci del vestito risaltano la sua carnagione olivastra.
"Mi perdoni sceriffo, vado a cercare da bere" le dico defilandomi, il mio corpo ha un bisogno estremo di alcool o sarà il sangue di qualche adolescente ad avere la meglio su di me.
Mi dirigo verso il bancone delle bevando e allungando una mano per prendere un calice una sensazione di calore mi pervade la mano, mi accorgo che la mia mano è entrata in contatto per sbaglio con quella di Elena che è rimasta immobile "oh scusami" le dico 
"di niente figurati"
"Non ci hanno presentati, sono Damon Salvatore" questa volta porgo la mano volontariamente verso la sua, che contracambia la stretta rispondendo "Sono Elena Gilbert", e continua
"non ti ho mai visto, sei nuovo di qui?" questa volta il suo sorriso è più sicuro 
"no, ho vissuto qui molti anni, poi mi sono trasferito nel caos perchè la tranquillità di questo posto mi aveva stancato, ed ora invece mi manca la tranquillità quindi sono ritornato"
"e sei qui di passaggio o pensi sia una cosa definitiva?"
"Dipende da come si evolveranno certe faccende" rispondo
"quali faccende?"
"penso che non ci conosciamo abbastanza per affrontare questa conversazione" le dico, e subito si zittisce imbarazzata, una ragazza sicura di sè mi avrebbe rispoto un " allora conosciamoci meglio", ma lei era rimasta in silenzio imbarazzata quindi feci un sorriso per stemperare la tensione creata e le porsi il mio drink, "tieni prendi il mio, io prenderò un bourbon" 
"ti ringrazio"
"Non c'è di che, ci vediamo presto Elena" dissi, e me ne andai lasciandola li immobile mentre mi guardava scomparire tra la folla con un alone di mistero.


ELENA

"Hei Elena ti abbiamo cercata ovunque, dov'eri finita?"
"ero a prendere da bere ragazze"
"e perchè quel bel ragazzo ti sta fissando?" disse Caroline
"abbiamo parlato prima, ma niente di rilevante" risposi indugiando
"Elena Gilbert, tu parli con uno così e te lo lasci sfuggire? Almeno ti sei fatta lasciare il suo numero?"
"No Caroline, e anche se fosse non sono pronta per una storia in questo momento"
"Noiosa!" sbuffò Car mentre mi prese per un braccio e mi trascinò sulla pista da ballo insieme a Bonnie
Stranamente mi stavo divertendo con loro a ballare, e intanto lo sguardo di Damon mi studiava attentamente, mi metteva in soggezione, non lo conoscevo eppure mi aveva trasmesso qualcosa, qualcosa che nessuno mi aveva trasmesso fino a quel momento.
Alla fine della serata Car e bonnie mi accompagnarono a casa, mi diressi subito in bagno, mi levai il vestito mi misi i miei pantaloncini con canottiera da notte, mi raccolsi i capelli in una coda di cavallo e come ogni sera scrissi la giornata appena trascorsa sul mio diario, finchè non cominciai ad avvertire il sonno che si faceva strada in me, l'ultimo ricordo che ebbi prima di dormire fu sempre lui Damon, vorrei tanto rivederlo.
   
 
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