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Autore: FrenzIsInfected    27/05/2015    3 recensioni
Walter Mata è il mandante dei furti dei quadri famosi nei più grandi musei d'Europa. Quando viene trovato un raro dipinto ortodosso, una "Madonna col Bambino", non saprà resistere alla chiamata dell'arte. Ma tanti ostacoli vi sono tra lui e il dipinto...
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una "visita" al Louvre Come previsto da calendario, e come avevano pianificato i russi e i nostri eroi, la "Madonna col Bambino" di cotanto inestimabile valore sbarcò sulle rive della Senna.
La polizia parigina, l'esercito e gli uomini di Kutuzov erano stati messi in allerta da giorni su un possibile attacco da parte dei ladri di opere d'arte ancora non identificati che da giorni saccheggiavano musei su musei, opere su opere.
Da ogni parte della Francia erano accorsi turisti, curiosi, appassionati d'arte, critici, tutti per dare il benvenuto e mirare con i propri occhi l'opera più preziosa del mondo.
Nazaire Fraternél era tra di loro, schiacciato come in un vagone da bestiame, in mezzo alla solita miriade di turisti giapponesi che fanno le foto anche ai bidoni della spazzatura per confrontarli con quelli del loro Paese, magari scoprendo che sono uguali.
John ed Angela avevano accompagnato il critico d'arte, lasciando però l'americano fuori Parigi. L'hacker preferì non entrare in città per la paura di esser riconosciuto. Aveva inoltre scoperto che tutti i telefoni dentro Parigi erano stati messi sotto intercettazione, per individuare eventuali malintenzionati.
Se avesse mantenuto i contatti telefonicamente con Fraternél, l'operazione sarebbe andata amorevolmente in frantumi, per la "gioia" di Mata e della banda di Vierville.
All'apertura dei cancelli, i poliziotti fecero passare ogni visitatore sotto il metal detector. Fraternél aveva con sè solo un blocchetto di carta, una penna e il cellulare spento, e passò senza problemi.
Era già stato altre volte al Louvre, ma ogni volta che tornava, i suoi occhi gioivano. Gran parte delle sue opere preferite erano in mano di Mata, ed un pò gli fece perdere la felicità usualmente provata.
Cominciò il suo giro di ricognizione dall'ala destra del piano terra, che conteneva principalmente opere italiane, escluse un paio di stanze contenenti opere francesi. I poliziotti francesi piantonavano quelle parte del museo, disposti a gruppi di cinque ogni due stanze attigue. Lungo i corridoi, i poliziotti diventavano dieci.
Tra di essi, Fraternél notò un paio di ragazzi biondi in giacca e cravatta, con una toppa a forma di bandiera russa nel braccio.
Devono essere gli uomini di Kutuzov. pensò.
La stanza dove doveva essere la Gioconda era stata chiusa con un nastro, ma la porta era rimasta aperta, lasciandone intravedere uno scorcio. Il critico d'arte notò che i sistemi d'allarme erano fuori uso, insieme ad ogni impianto elettrico presente nella stanza. Appuntò il numero delle guardie, la nazionalità di esse e la situazione della stanza della Gioconda, poi fece il giro della zona centrale, quella con le opere dell'epoca precedente a Cristo.
Vasi di terracotta, opere greche ed egiziane tappezzavano quel settore, sorvegliato da una componente mista ma di sicuro più cospicua di sorveglianti.
Stesso discorso fu ripetuto per l'ala sinistra del primo piano, ospitante le opere che andavano dal 17mo al 19mo secolo.
Poi, Fraternél salì ai piani superiori.
La zona centrale era stata ampiamente depredata durante la loro precedente "visita" al Louvre, ed ora molti posti riservati ai quadri erano vuoti, sostituiti dalla scritta in stampatello rosso "RUBATO".
Una lunga fila, invece, ostruiva il passaggio alla parte sinistra del secondo piano del museo.
Sento odore di Russia. disse tra sè e sè, notando la netta prevalenza di personale russo al piano superiore.
Gli addetti alla sicurezza facevano entrare cinque persone ogni cinque minuti a quell'ala del museo, giusto il tempo necessario per vedere l'opera, far entrare i successivi visitatori e non causare code chilometriche.
Durante l'attesa, l'anziano critico rielaborò i dati ottenuti, senza farsi notare dai russi e dai turisti.
Ad un tratto, vide un uomo e una donna con la bandiera russa parlare tra di loro, e guardare i turisti che entravano.
Quello dev'essere Kutuzov. pensò.
Tra i due ci fu un breve scambio di occhiate, poi Kutuzov tornò a parlare con la donna.
Dopo mezz'ora, riuscì ad accedere alla zona del quadro russo.
Trattenne a stento un'imprecazione.
Ogni angolo era sorvegliato da sistemi d'allarme, telecamere e uomini della mafia russa.
Spostò la sua attenzione sul quadro.
Il rosso invadeva l'intero quadro: i vestiti della Madonna, del Bambino, sullo sfondo nero risaltavano. L'oro con cui erano state abbellite le aureole rendevano ancora più magnifico il quadro.
Fraternél quasi si inchinò dinanzi quel capolavoro.
Sei stupenda. disse tra sè e sè, riferito al quadro.
Passò i cinque minuti a mirare estasiato quel raro esemplare di maestria pittorica, poi i russi li invitarono a lasciare il posto ai successivi visitatori.
Nazaire lasciò il Louvre, e contattò Angela, che passò a prenderlo un quarto d'ora dopo.
Chiunque lo vorrebbe. pensò il critico d'arte.
Noi lo avremo!
  
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