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Autore: SanSiro    27/05/2015    2 recensioni
[Jamie Campbell Bower] [Robert Sheehan]
Tutti mi dicevano di dimenticalo. Dimenticare chi? Lui? Lui che rendeva le mie giornate belle? Che con un sorriso mi faceva battere il cuore? Come potrei dimenticarlo? È un termine errato. Non si può pretendere di dimenticare una persona che è stata così importante.
***
Mi sono persa, ho perso la mia identità. Ho dimenticato chi sono.. Ho dimenticato tutto.. Sarò io a scoprire chi sono e vorrei che tu sia quel ragazzo che mi aiuterà a trovare la mia strada.
Questa storia è scritta a quattro mani..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Lily Collins, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love me.'
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"Lilian?" Rose, la figlia maggiore di Scott, la chiamò appena entrò nello spogliatoio per lasciare le sue cose. Oggi era il suo secondo giorno di prova ed era arrivata qualche minuto in anticipo per fare una buona impressione. Con la speranza che l'assumessero. 
"Si Rose?" 
"Mio padre ti vuole nel suo ufficio." Le comunicò la ragazza. Sorrise riconoscente e dopo aver appeso il giubbotto all'appendiabiti andò nell'ufficio del proprietario del bar.
Bussò timidamente alla porta e quando ebbe il permesso entrò.
"Rose mi ha detto che mi cercava." Spiegò Lilian.
"Si.. Non credevo fossi già arrivata. Volevo comunicarti che il lavoro è tuo. Per il momento farai gli orari di ieri, appena inizieranno i corsi li modificheremo insieme." Spiegò Scott. Lily annuì felice di aver ottenuto il lavoro. Poi uscì dall'ufficio e dopo essersi messa il grembiule in vita andò al primo tavolo per prendere la prima ordinazione della giornata.
 
"Lily?- Matthew richiamò la ragazza che stava sistemando la sedia sopra il tavolo.-Ti va di pranzare insieme?" Chiese timidamente.
"Certo.." Sorrise lei. Le avrebbe fatto piacere conoscere qualcuno di nuovo.
Seguì Matthew nello spogliatoio e presero le loro giacche. Avevano finito entrambi il proprio turno di lavoro per quel giorno. 
"Va bene la pizza?" Domandò Matthew una volta usciti dal bar.
"Pizza? In Inghilterra?" Domandò quasi disgustata. Da quando si era trasferita in Italia aveva capito cosa fosse una vera pizza e non riusciva più a mangiare quella che facevano in Inghilterra. 
"Perché cosa ha che non va la pizza?"
Chiede confuso il biondino.
"La pizza non ha niente che non vada, solo che la pizza inglese è il problema. Sono troppo abituata alla pizza italiana ormai per poterla mangiare." Spiegò la ragazza.
"Sei italiana?" 
"No, ma ho vissuto per 6 anni a Milano." 
"Bella.. Ci sono stato, amo l'Italia.- disse sognante il biondino.- Ho mangiato anche io la pizza italiana e dove vado a mangiare io la pizza la fanno quasi uguale. È la pizzeria migliore di Londra." Continuò il biondino.
"Mi ha detto la stessa cosa la mia coinquilina ieri sera e la pizza era plastica." Lily fece una faccia disgustata che fece ridere il ragazzo.
"Fidati di me..mi intendo di cibo." Insistette il biondo. Lilian si arrese e seguì un Matthew felice.
"E così ti intendi di cibo?" Domandò Lily per fare conversazione.
"Si.. Il cibo è la mia passione, insieme alla musica." 
"Anche a me piace molto la musica." 
"Suoni qualche strumento?" Si informò Matthew.
"No, non ho mai avuto tempo per impararne a suonare uno. Te?" 
"La chitarra." Disse Matthew dopo aver annuito.
"Siamo arrivati." Aggiunse indicando la pizzeria che si trovava davanti a loro.
 
Quando Kyle entrò nella camera di ospedale seguito da Emily, Lesley era impegnata a guardare la copertina di un album.
Il ragazzo si avvicinò curioso e lei alzò lo sguardo.
“Ciao.. ci conosciamo?” domandò subito. Kyle sorrise tristemente.
“Io sono Kyle e lei è Emily- presentò entrambi- Jamie ha detto che ti aveva parlato di noi..” continuò. Gli occhi di Lesley si sbarrarono di poco.
“Lui è qui?” chiese. Emily annuì, parlando poi per la prima volta da quando era entrata.
“Sì, è qui fuori” Si sorrisero, prima che Lesley si mettesse seduta.
“Sì, mi ha parlato di voi, ma in realtà mi ha detto solo che eravamo amici e che tu vivi con lui..” disse, indicando Kyle. Quest’ultimo annuì, mentre Emily si sedeva affianco al lettino.
“Cos’hai lì?” le chiese poi indicando l’album.
“Me lo ha portato mia madre- spiegò, tornando a fissarne la copertina- ha detto che ci sono le mie foto dentro”
“Non lo hai aperto?” Lesley scosse la testa.
“Perché?” chiese Kyle.
“Non lo so.. ho paura di scoprire che sono una frana” Emily rise.
“Tu? Ho visto due foto tue, Les, e ti assicuro che erano stupende. E poi, magari guardarle ti aiuterà a ricordare..” ipotizzò.
“Tu credi?”
“Puoi provarci. Ti aiuteremo noi” La mora annuì, sospirando, prima di aprire l’album.
Nella prima pagina c’erano tutte foto che rappresentavano paesaggi. Erano tutte una diversa dalla’altra, vari colori, vari luoghi e la domanda che Lesley pose appena la vide non fu del tutto stupida.
“Ho viaggiato molto in questi anni?”
“No, non che io sappia. Però sei andata in altre città, oltre Londra, anche se sempre in Inghilterra”
“Tipo?” Emily indico la foto di un molo.
“Questa ad esempio. Ci sono stata anche io, è Brighton” Lesley sfiorò la carta con due dita, poi cambiò pagina.
In questa, oltre le foto c’erano anche delle scritte.
“Questo sei tu!” esclamò guardando il Kyle sorridente nella foto. Era seduto su un divano con un joystick in mano e al suo fianco Jamie aveva lo sguardo concentrato su quello che probabilmente era il televisore.
“Beh, è così che passiamo la maggior parte del tempo quando siamo a casa” rise Kyle. Lesley rimase a guardare la foto sperando di ricordare qualcosa, ma quando non ci riuscì spostò lo sguardo su quella di sotto.
“Siete.. voi due?” chiese poi. La foto rappresentava due ragazzi a pochissimi centimetri di distanza che si sorridevano.
“Oddio, quando l’hai fatta questa? Non l’ho mai vista!” esclamò Emily.
“Neanche io in realtà” rispose Lesley ironica.
“Qui c’è scritto che è di più o meno quattro mesi fa..” 
“E’ davvero bellissima Les.. posso averne una copia?” chiese la ragazza.
“Certo.. potresti chiedere a mia madre se le ho sulla macchina fotografica, altrimenti ti do questa e poi me la riporti dopo averla ristampata” Emily annuì, prima di incitarla a sfogliare l’album.
Passarono in rassegna ogni foto e per ognuna i due ragazzi sembravano avere qualcosa da dire o qualche complimento da farle.
Fu quando arrivarono all’ultima pagina che Lesley rimase immobile.
Lo sguardo fisso su una foto, non sentì neanche la porta aprirsi.
“Lesley? Les? Stai bene?” si allarmò Kyle quando vide che la sua amica non muoveva un muscolo.
Jamie, che era appena entrato, la guardò, poi sospirò.
“Credo.. credo che stia ricordando qualcosa” disse poi.
 
“Ehi, scusa, posso sedermi qui? Non c’è nessun posto libero..” chiese una ragazza sorridente al biondo che aveva appena tolto le cuffie dalle orecchie. Lui si limitò ad alzare le spalle.
“Non ho ancora comprato questo tavolo, fai come ti pare” sussurrò poi. Lei si sedette e chiamò il cameriere per ordinare.
“Comunque piacere, Lesley” si presentò dopo, senza perdere il sorriso.
“Jamie”
“Sei di qui, vero?” gli chiese.
“Perché, tu no?”
“No, sono di Londra. Sono qui in gita con la mia classe, stiamo nell’hotel qui di fronte e ho pensato di venire a fare colazione qui..”
“Da sola?”
“Sì, gli altri avevano già mangiato, io ho fatto tardi.. Dormo parecchio la mattina” sorrise.
“Anche io” per la prima volta, Lesley lo vide sorridere.
“Quanti anni hai?” gli chiese poi.
“Quindici”
“Davvero? Sembri più grande” ammise.
“Lo so” rispose semplicemente.
“Anch’io ne ho quindici” pensò di informarlo lei.
“Bello”
“Non sei molto loquace, vero?” gli chiese.
“Ma dai?” fu la risposta ironica che Jamie accompagnò con un sopracciglio alzato. Lei scosse le spalle.
“Non fa niente, io invece lo sono parecchio”
“Sai, non è che mi piaccia ascoltare”
“Non sai neanche quello che potrei dirti..”
“Non mi interessa”
“Antipatico” fece una smorfia. Poi rimase in silenzio, mentre beveva il cappuccino che il cameriere le aveva portato.
Lo vide sorridere all’improvviso, divertito.
“Che c’è ora?” gli chiese.
“Niente” e fece di nuovo quel sorriso.
“Jamie” lo richiamò.
“Ti sei sporcata” rise lui. Lei si pulì in fretta le labbra.
“Non è carino ridere degli altri, sai?” gli domandò poi.
“Non volevo essere carino”
“Sai, anche se sei antipatico mi piace, credo che saremo buoni amici”
“Viaggi con la fantasia”
“Dammi una possibilità”
“Non cerco ragazze, non voglio storie al momento” Lesley rise liberamente.
“Io volevo solo esserti amica.. Sai, ho sempre desiderato avere un amico di penna”
 
Un’altra lacrima le scese sulla guancia, dovuta dal forte mal di testa, prima che i suoi occhi incrociassero quelli di Jamie. E fu proprio come se fossero tornati a cinque anni prima.
 
"Avevo ragione o sbaglio?" Disse tra le risate Matthew quando vide il piatto di Lily pulito.
"Ok, ammetto che è buona. Non come quella italiana ma quasi." Disse mentre si puliva la bocca con il tovagliolo.
“Come mai ti sei trasferita a Londra?” domandò Matthew per conoscere meglio la ragazza. Lily si incupì ma non lo diede a vedere.
“Dovevo voltare pagina e a Milano non ci sarei riuscita. E tu? Hai detto di essere scozzese giusto?-chiese e quando il biondino annuì continuò.-Come mai sei venuto a Londra?”
“Per l’università..” 
“Oh.. dove vai?” chiese curiosa.
“All’Imperial College. Te vai all’università?” Lily annuì.
“Quale?” si volle informare il biondo.
“Non ricordo il nome.. comunque farò medicina ed è tra le migliori università di Londra.”            
“All’Imperial c’è medicina ed è tra le migliori università.” sorrise Matthew.
“È vicino al Tower Bridge?” 
Matthew scosse la testa.
“Quello è il King’s college.”
“Giusto..- disse come se avesse avuto un’illuminazione.- Comunque vado lì..peccato sarebbe stato bello conoscere già qualcuno.” sussurrò tristemente.
I due amici si alzarono dal tavolo e dopo aver pagato uscirono dalla pizzeria. Si incamminarono insieme verso la metro.
“Che indirizzo hai preso?” Lily riprese il discorso sull’università che prima era stato interrotto dall’arrivo della cameriera con il conto.
“Economia e commercio. Voglio aprire un ristornare tutto mio, magari dove si faccia anche musica live.- disse con occhi sognanti.- Te invece? Sai già in cosa specializzarti?” Lily scosse la testa.
“Sono ancora indecisa, ma credo opterò per neurologia.”
I due ragazzi continuarono a parlare finché non si dovettero separare per poter tornare a casa propria. Si scambiarono i numeri per tenersi in contatto e si salutarono con un bacio sulla guancia.


Ciao a tuttiiii
Jamily is back sjdfjalsbdf siamo troppo felic, finalmente la nostra otp di nuovo insime **
btw fateci sapere cosa pensate del capitolo, lasciate qualche recensione...

Lulz&Els
  
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