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Autore: daimler    27/05/2015    7 recensioni
ciao a tutti è la mia prima long spero che vi piaccia, per prima cosa ci tengo a dire che non è tutta farina del mio sacco ma la storia è ispirata al telefim life unspected anche se ci sono moltissime variazioni e nel proseguire la storia prenderà una strada diversa dal telefim. Nashi ha passato tutta la sua vita trasferendosi da una famiglia affidataria all'altra. Ora, arrivata a sedicianni anni, decide di farla finita e di chiedere di diventare una minore emancipata. Per farlo, però, dovrà rintracciare i genitori naturali....
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una settimana. Era passata precisamente una settimana dagl'ultimi eventi che come un terremoto avevano travolto quel sottile equilibrio che legava Natsu e Lucy. Se il loro rapporto negli ultimi tempi stava vacillando terribilmente, con quel pugno da parte di Natsu  sferrato a Loki , ora poteva dirsi definitivamente distrutto. Lucy ne aveva parlato con Loki fino alla nausea di quello che fosse successo tra lui e Nashi  e Loki era stato bravissimo nel spiegarle che era stata solo un'innocente richiesta e no un ricatto come Natsu continuava a dire, non cambiando la sua opinione sui fatti accaduti .  Quando erano tornati a casa quel pomeriggio Lucy era sprofondata nel silenzio, aveva salito la scala che portava nella sua camera e si era accasciata sul letto. Raggiunta da Loki, quel silenzio era rimasto tale, lo sguardo verso il vuoto, aveva ascoltato per tutto il tempo le ragioni dell'uomo, di come avesse voluto aiutare Nashi e di come un semplice favore chiesto senza pretese si fosse trasformato in qualcosa di più serio. Si era chinato prendendogli le mani "te lo giuro, io non centro niente"  le aveva detto e Lucy aveva annuito  "dovevi dirmelo" gli aveva soffiato con voce fioca e Loki aveva pronunciato una semplice frase ma capace di farla andare sulla sua stessa lunghezza d'onda "so quando ci tenessi che io e Nashi stringessimo un rapporto, lo fatto per questo"  e Lucy si ritrovò ad annuire un'altra volta, stanca, l'aveva abbracciato. Loki l'aveva stretta, era soddisfatto, ormai più niente l'avrebbe portata via da lui.

Era giunto Aprile portando con se un sapore di belle giornate assolate e profumo di fiori, Nashi a braccia conserte guardava fuori dalle vetrate del Fairy Tail, spostò lo sguardo verso il bancone, Natsu era li intento a servire i clienti, continuò a guardalo pensando a tutto quello che era successo in una settimana. Tutto e niente. Dopo che Lucy era andata via, la grigliata in qualche modo era andata avanti, non senza disagio da parte di Nashi e dalla sua famiglia, si erano ritrovati tutti intorno allo stesso tavolo, scambiandosi sguardi amareggiati e silenzi dovuti alla scoperta di quel segreto che Nashi aveva mantenuto fino a poco tempo prima . Durante quella settimana Lucy le aveva più volte parlato e Nashi le aveva detto la verità, Loki non le aveva mai chiesto di rinunciare all'adozione e aveva pregato la donna di restare ferma sulle sue decisioni,  in fondo l'aveva fatto anche per quello,  sapeva che il suo posto era accanto a Loki.  Durante quei sette giorni Lucy non si era fatta vedere al Fairy Tail, aveva mantenuto le distanze troncando definitivamente i rapporti con Natsu e dal canto suo anche l' uomo non sembrava avere nessuna intenzione di chiarire questa volta, Lucy aveva deciso, aveva scelto Loki e Natsu se inizialmente amareggiato, aveva presto cambiato quel sentimento in collera e rancore, Lucy  aveva voltato le spalle a Nashi e questo non glielo avrebbe  perdonato. Ancora persa in quei pensieri sobbalzò nel trovarsi davanti Romeo, prese posto davanti a lei rubandole qualche patatina dal sacchetto posto sul tavolo "ei, so che è successo un bel trambusto alla grigliata" sogghignò. Anche se l'open day a Crocus era durato solo il week-end,  Romeo per quasi tutta la settimana era stato da sua madre ed era ritornato solo il giorno prima in città. Nashi aveva evitato di raccontargli l'avvenimento ma i suoi compagni di squadra, invitati alla grigliata, non facevano altro che parlare di quello e non ci era voluto molto che Romeo venisse a conoscenza di ciò. Nashi annuì vaga, " perché Natsu ha dato di matto? che sia un tipo focoso si sa,  ma avrà avuto i suoi motivi no?" chiese distratto, rubandole altre patatine,   Nashi deglutì incominciando nervosamente ad attorcigliarsi una ciocca di capelli tra le dita "ha scoperto della mia mancata espulsione e del patto che avevo fatto con Loki" gettò lasciando Romeo con una patatina sospesa a mezz'aria a bocca aperta e un'espressione più che sorpresa, non gliene aveva mai parlato e ora dirglielo così non era stata certo una bella idea. Romeo si riprese "quale patto?" chiese soltanto, perché il motivo dell'espulsione già l'aveva capito, che sciocco che era stato nel pensare che Nashi non avesse subito nulla a causa di quella rissa, "di convivere Lucy nel partire con lui" rispose incrociando le braccia al petto e gonfiando le guance. Romeo la guardò sospettoso " è per questo che gli ha tirato un pugno?" chiese aggrottando la fronte, Nashi scrollò le spalle "no, ho rifiutato l'adozione" sbuffò creando in Romeo una smorfia tra il sorpreso e l'amareggiato "tu cosa?" sillabò,  ma Nashi sbuffò sonoramente per l'ennesima volta, si tirò su di scatto uscendo dal Fairy Tail, seguita da Romeo. "No spetta vuoi spiegarmi? " latrò lui afferrandola per il braccio costringendola a farla voltare. Rimasero in silenzio, Romeo si passò una mano tra i capelli "perché non me ne hai parlato?  avrei potuto aiutarti" disse affranto  ma Nashi inclinò il viso guardando l'asfalto "che senso ha? tu te ne andrai e io resterò da sola comunque" disse lei con voce sconfitta, Romeo sgranò gl'occhi si avvicinò allungando una mano verso di lei, verso i suoi capelli, "potrei sempre frequentare un'altra università.." "no" rispose Nashi scuotendo la testa spostando finalmente lo sguardo su di lui "io sono stanca di vedere tutti voi rinunciare alla vosta vita per me"  si scostò indietreggiando, la voce agitata e lo sguardo arrabbiato " Natsu preferirebbe indebitarsi e mandare in banca rotta il Fairy Tail pur di non farmi mancare niente, Lucy stava mandando a monte la sua storia d'amore per colpa mia e tu.." porse in avanti una mano, lasciandola poi cadere stancamente "tu non rinuncerai ai tuoi sogni" il silenzio calò tra i due, Nashi si passò una mano sul braccio, strofinandoselo "questo momento prima o poi sarebbe arrivato, lo stiamo solo anticipando..." soffiò creando in Romeo il timore di quello che presto avrebbe detto "no, Nashi non vorrai..", Nashi inclinò il viso "io non voglio una storia a distanza" sentenziò "mi dispiace" concluse con gl'occhi lucidi, si voltò prima che Romeo la vedesse piangere andando via,  lasciandolo li sul ciglio della strada sconfitto da quelle parole, Nashi si era arresa.

Intanto Lucy era in redazione, e piangeva. Lucy lo faceva da giorni ormai, non faceva altro che piangere, quei pianti disperati fatti di lamenti e rantoli. Se inizialmente aveva fatto preoccupare Yukino, Levy  e mezzo staff della redazione, ora tutti erano abituati a quell'atteggiamento a dir poco strano. Si soffiò il naso gettando poi il clenex nel cestino, non sapeva nemmeno lei che le prendesse ma non riusciva a non piangere, le accadeva quando era sola e forse era proprio per questo. Da quando Nashi, Natsu e tutta la famiglia del Fairy Tail erano entrati a far parte della sua vita, Lucy trovava insopportabile il stare da sola e sapeva già che dopo il matrimonio con Loki e il trasferimento, avrebbe finito nel passare le giornate in solitudine senza neanche la compagnia di Levy.  Stava ancora rantolando e tendando si soffocare l'ennesimo lamento che dalla porta aperta apparì Laxus, lo sguardo accigliato e un sopracciglio inarcato "Lucy stai bene?" chiese perplesso nel vederla così, Lucy annuì soffiandosi sonoramente il naso "si non preoccuparti" lamentò con voce triste smettendo di piangere ma appena Laxus le voltò le spalle Lucy emise un lamento disperato seguito da un gridolino il quale testimoniava tutta la disperazione della donna. Laxus chiuse gl'occhi sospirando pesantemente, sapeva che quel giorno Levy era fuori dalla redazione per un servizio, si voltò chiudendosi la porta alle spalle "ti va di parlare?" chiese con pazienza.
Quella situazione le sembrava impossibile che stesse accadendo,  Lucy gettò l'ennesimo fazzoletto appallottolato facendo centro nel cestino, era ormai un bel po' che Laxus era rimasto e i due avevano parlato di tutto. Lucy le aveva raccontato del trasferimento, del divedersi da Nashi e di tutto il caos che era successo una settimana fa. Laxus per tutto il tempo aveva annuito e borbottato qualcosa finché stanco di quei tormenti gettò a mezza bocca "perché lo fai? insomma tu è qui che vuoi stare" e Lucy lo guardò amareggiata, avrebbe dovuto rispondere perché amava Loki ma in realtà era perché non le avevano dato scelta, Nashi aveva sacrificato il loro rapporto per non farla scegliere e questo pe Lucy era già abbastanza. Lucy deglutì, non rispose e si limitò a darsi una sistemata, parlare con Laxus le aveva fatto bene, si porse verso di lui spingendosi in avanti con il busto "tra noi prima era così, non così confidenziale ma c'era un bel rapporto, cosa è  successo poi?" chiese con voce ancora spezzata dovuta allo stato in cui si trovava. Laxus sbuffò, fu diretto "ero invidioso, questa è la verità" gettò lasciandola attonita, "tu? il nipote di Makarow Drher invidioso di me?" rispose Lucy ironica e Laxus si spinse indietro stiracchiandosi appena "ti sei appena risposta, io qui dentro vengo considerato solo il nipote di,  e tutti pensano che se occupo la poltrona da vice è per quello e non per le mia potenzialità" disse Laxus che tentò un no come risposta ma per prima lei stessa aveva pensato a questo contraddicendosi quel giorno dell' intervista a Gerard. Annuì chinando il viso e lisciandosi i capelli " lavoravamo sodo entrambi eppure tu venivi apprezzata ed elogiata mentre in me non credeva nessuno, mi eri insopportabile, la tua voglia insaziabile di essere la migliore mi ha reso invidioso" continuò l'uomo tirandosi su, Lucy percepì che in quelle parole non c'era rancore, Laxus l'aveva superata ed è qui che le sorse spontanea la domanda " e poi cosa è cambiato? cosa ti ha spinto a vedermi sotto un'altra luce?" chiese. Laxus si voltò sorridendole "Nashi" soffiò scaldandole il cuore, " io sono cresciuto con mio nonno ma all'età di Nashi stufo di quella convivenza scappai di casa e  andai a cercare mio padre" le confidò all'improvviso lasciandola atona, non capiva cosa centrasse ciò " quando bussai alla sua porta lui mi liquidò dicendomi che ora aveva un'altra famiglia a cui pensare, che non c'era spazio per me" Lucy chinò il viso, Laxus usava parole cariche di delusione " e quando ho saputo di Nashi, io non ho fatto a meno di pensare che avrei voluto incontrare una persona come te dietro quella porta quel giorno, vederti difenderla e prendertene cura mi ha  riempito il cuore di gioia" Lucy sorrise a quelle parole non facendo a meno di pensare però che la stava per abbandonare di nuovo, Laxus aprì la porta, si spalle inclinò il viso facendo vedere a Lucy il suo profilo " Nashi ti ama, è ti ha perdonato già da un pezzo, se ti ha detto di partire lo fa solo per renderti felice, ma se tu non lo sei che senso ha?" domandò uscendo poi e lasciandola sbigottita. Lucy si portò le mani alle tempie respirando profondamente, Laxus aveva ragione ma ormai non poteva tirarsi indietro con Loki, un anno sarebbe passato veloce, continuò a ripetersi.

Intanto aprile avanzava il suo corso, quel mattino a scuola Nashi arrivò davanti al suo armadietto, vide Romeo avanzare verso di lei e istintivamente chiuse di colpo lo sportello avviandosi verso il corridoio cercando di evitarlo, inutilmente perché Romeo la bloccò. Erano giorni che lo evitava e che non rispondeva alle sue telefonate, il ragazzo la strattonò facendola girare "non puoi fare così !" ringhiò lasciandole la presa quando si accorse di stare esagerando. Nashi si sistemò la felpa " te l' ho già detto l'altra volta" sibilò acida e Romeo sgranò gl'occhi "dimmelo allora, ci siamo lasciati?" chiese avvilito ma allo stesso tempo furente. Nashi sospirò, "si" soffiò trattenendo le lacrime per non tradirsi e Romeo si portò una mano tra i capelli, sulla nuca, era spiazzato da così tanta freddezza. La campanella suonò e Nashi si sistemò meglio lo zainetto sulla spalla " è meglio così, per entrambi" disse voltandogli le spalle, assumendo un  broncio disperato per quello che aveva appena fatto. Continuò a passo veloce finché non arrivò in aula trovando solo Chelia seduta al banco, Wendy doveva ancora arrivare. Nashi si impose di assumere un'espressione normale sedendosi poi accanto a Chelia, dal giorno della scoperta del suo malessere, tra le due era nata una sorta di confidenza, dimenticatosi ormai entrambe dei loro trascorsi, si trovavano spesso vicine a parlare. Chelia si sporse verso il suo orecchio " quante volte è capitato questa settimana?" chiese preoccupata, e Nashi capì di cosa stesse parlando, "un paio di volte" rispose vaga attirando un'occhiata sospettosa sa parte della rossa. Nashi le fece una smorfia col viso "sembri Lucy quando fai così " la canzonò strappandole uno sbuffo indispettito accompagnato poi da una risatina, Wendy entrò in quell'istante trovandosi davanti quella scena. Si avvicinò continuando a scrutarle, le salutò ricambiata e si sedette accanto a loro. La lezione iniziò e Wendy poggiata col gomito sul banco e il palmo della mano a reggerle il viso spostò lo sguardo dalla cattedra per volgerlo verso le sue amiche, quell'atteggiamento le sembrava strano. Era felice che le due avessero finalmente chiarito ma sinceramente non si aspettava tale comportamento, le studiò ancora sospettando che le due stessero nascondendo qualcosa.
Nashi era concentrata da non accorgersi dello sguardo di Wendy puntato su lei, ma non era la lezione il centro dei suoi pensieri ma ben sì la competizione che presto si sarebbe tenuta, mancava poco e Nashi voleva vincere a tutti i costi.

Il giorno della gara arrivò, era un caldo pomeriggio di  aprile e la Fairy High era pronta ad ospitare familiari e amici dei ragazzi in gara, le porte erano aperte al pubblico e la palestra era stata allestita al meglio. Wendy saltò giù dalla sbarra, ormai mancava poco alla sua esibizione, si guardò intorno notando che i suoi genitori non erano ancora arrivati, la palestra era gremita di gente e molta doveva ancora arrivare. Spostò poi lo sguardo su Chelia, la ragazza sembrava distratta, osservava un punto preciso, Wendy si avvicinò curiosa poggiandole una mano sulla spalla, Chelia stava guardando Nashi, ma non era il fatto che la stesse guardando a rendere starno il ciò, ma il fatto di come la stesse guardando. Chelia sembrava nervosa, si massacrava le dita e non staccava lo sguardo da Nashi "cos'hai?" chiese d'un tratto facendola sobbalzare, Chelia inclinò il viso verso di lei "Nashi non deve gareggiare" sbottò lasciando Wendy attonita.
Intanto Lucy si stava dirigendo verso la palestra, Levy e Michelle erano già arrivate  e Loki ovviamente non sarebbe venuto per un impegno lavorativo, lei a causa di un imprevisto aveva ritardato. Stava raggiungendo le due donne quando si trovò davanti Natsu, era intento a guardare una vetrina poco distante dall'entrata della scuola. Si bloccò al momento stringendo i manici della borsa, era da più di due settimane che non lo vedeva, da quando lui aveva aggredito il suo futuro marito. Prese una grossa boccata d'ossigeno temendo quel confronto avvicinandosi, doveva per forza passare da li per raggiungere la palestra, e poi sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo. Natsu ancora non si era accorto, era troppo immerso nei ricordi, guardava le medaglie con il suo nome, le foto di gruppo con amici di un tempo che non aveva più rivisto, per poi soffermarsi su quella coppa, quella che non aveva vinto,  un sorriso però gli s'increspò sulle labbra leggendo la data su quella coppa, il sette luglio.  I suoi occhi continuarono a vagare finché non intravide il riflesso di Lucy sulla vetrina, sospirò girandosi e trovandosela li a braccia conserte, e sguardo di chi ancora porta rancore. Natsu si mise le mani in tasca, nonostante quell'espressione acida in viso Lucy era bella, i capelli biondi sciolti che le cadevano sulle spalle e quel vestitino primaverile dal tema floreale che le fasciava il corpo in modo sublime, "se venuta" soffiò lui, Lucy aggrottò la fronte " pensavi che forse non ci sarei stata? so quanto è importante per Nashi" rispose infastidita, l'idea che Natsu la considerava menefreghista la faceva alterare, "ci tengo  a lei" disse Lucy come se dovesse convincerlo di questo, ma Natsu che non aveva nessuna voglia di litigare si voltò per proseguire verso la palestra "però te ne andrai lo  stesso giusto?" domandò facendo ammutolire Lucy.
Natsu arrivò in palestra, un saluto a Nashi per poi guardarsi intorno e focalizzare Grey, Juvia, Cana ed Erza seduti sugli spalti. Andò per raggiungerli ma una mano sulla spalla lo fermò si voltò trovandosi davanti una bella donna, poteva avere sui quarantacinque anni, gli sorrise "ciao Grandine" si trovò a dire, era da tanto che non la vedeva, l'ultima volta al funerale del padre. La donna lo abbracciò felice  baciandogli le guance "che ci fai qui?"  chiese con stupore e Natsu orgoglioso puntò un dito verso Nashi, "mia figlia" disse lasciandola sbigottita. Grandine la riconobbe subito, conosceva Nashi, veniva spesso a casa sua e sapeva anche la sua storia. L'imbarazzo di quella scoperta fu sostituita subito dalla materna comprensione, " ti somiglia molto sai?" poi presa dall'orgoglio sobbalzò "lei è Wendy, mia figlia" indicò a Natsu "ma credo che tu già lo sappia" disse prendendolo sotto braccio, avanzando verso gli spalti, avevano un sacco di cose da raccontarsi.
Nashi si stiracchiò un ultima volta, incrociò lo sguardo di Romeo carico di odio, ancora non l'aveva perdonata. Vide Doranbalt chiamarla, toccava a lei. Raggiunse la pista mettendosi sul posto, si chinò pronta per partire appena lo sparo glielo avesse concesso, ruotò la testa individuando Lucy e a qualche posto più in la Natsu, non erano vicini, si amareggiò ma scosse la testa, ora doveva pensare a vincere. Il colpo partì e Nashi scattò, Wendy e Chelia si fermarono proprio a qualche passo da lei, erano arrivate in ritardo, Wendy sospirò "vedrai andrà tutto bene" disse a Chelia ma la ragazza rimase in silenzio, aveva un brutto presentimento. Intanto il tifo era tutto per Nashi, Natsu urlava euforico non preoccupandosi della gente intorno a se e Lucy si strinse forte i lembi del vestito sibilando a bassa voce come un mantra "Dai, Nashi, dai, dai" e Nashi correva, forte sempre più forte non badando al suo cuore impazzito. Un' ultimo sforzo, un ultimo scatto in avanti e Nashi arrivò, per prima, aveva vinto. Tirò su le braccia in segno di vittoria guardando solo Natsu vedendo quanto l'uomo fosse orgoglioso di lei. Improvvisamente sentì una fitta al petto, molto più dolorosa delle altre, si portò le mani vicino al cuore stringendo la maglietta, Lucy scattò in piedi preoccupata cercando poi Natsu tra la gente ma l'uomo era già scattato in avanti, stava accadendo qualcosa. Nashi respirò pesantemente, intorno a se era tutto sfocato e sbiadito, sentiva a stento le voci degl'altri chiamarla, chiuse gl'occhi accasciandosi al suolo, priva di sensi.

Era passata ormai più di un'ora da quando Nashi aveva perso i sensi, immediatamente un'ambulanza l'aveva portata in ospedale, Lucy e Natsu erano andati con lei direttamente, restandole accanto durante il tragitto, raggiunti qualche minuto dopo da tutti gl'altri. Grey a braccia conserte stava in piedi fissando la porta nella stanza in cui vi era Nashi, si chiedeva il perché un semplice svenimento stava durando così tanto e per altro aveva attirato l'attenzione dei medici, ne aveva visto più di uno farle visita, Nashi non si era più svegliata da quando era crollata a terra. Juvia si avvicinò a lui, gl'occhi velati di lacrime, e Grey dovette ringraziare per una volta quella sua fredda razionalità, sorrise a Juvia passandole una mano sul viso "non preoccuparti sarà stato il caldo" soffiò stringendola poi. Grey sospirò ritornando con lo sguardo verso quella porta, in realtà lui era molto preoccupato. La porta si aprì, Natsu e Lucy uscirono, avviliti, stanchi e terribilmente in ansia, furono avvicinati da Erza, Levy, Michelle e Cana in cerca di rassicurazioni ma quello che videro fu solo Natsu che scuoteva la testa, neanche loro sapevano che diavolo fosse successo. Levy si avvicinò a Lucy stringendola per darle forza , "i medici hanno detto che sta bene ma non si è ancora svegliata" soffiò la donna amareggiata. Ancora tutti riuniti nella saletta arrivò Grandine, la donna aveva subito prestato soccorso a Nashi per precipitarsi poi in ospedale, con il camicie e la cartella da medico si avvicinò a Natsu e Lucy prendendoli in disparte, la donna li guardò non nascondendo una smorfia inquieta, "Grandine cosa succede?" chiese Natsu turbato, aveva percepito quello sguardo poco rassicurante, " potrebbe essere un normale svenimento dovuto allo sforzo fisico, ma.." il cuore di Lucy perse un battito, istintivamente portò una mano ad afferrare quella di Natsu non staccando lo sguardo del medico "abbiamo visto dalle radiografie che Nashi ha subito un' intervento al cuore, dobbiamo capire se non si è riscontrato lo stesso problema, se è dovuto a quello questo svenimento" Natsu sgranò gl'occhi "intervento?" ripeté sconcertato, lui non ne sapeva niente, "si, è stato quando era piccola, me l'ha detto una volta tanto tempo fa, ma mi ha anche detto che era tutto a posto adesso" farfugliò Lucy marcando le ultime parole, perché è così che doveva essere. Grandine si strinse nelle spalle "dobbiamo solo aspettare l'esito dell'esame, non dobbiamo escludere niente"  sentenziò con tono fermo della voce, stava per andare ma Natsu la bloccò con la mano libera "se fosse quello?" domandò con voce tremante, "la situazione sarebbe molto più complicata" disse soltanto ma Natsu continuò a stringerle il braccio inconsciamente "Grandine dimmi la verità" chiese senza lasciarle scelta "è ancora presto per dirlo ma se fosse quello non ti escludo che potrebbe avere bisogno d'interventi più seri" confidò la donna, sapeva di essersi già spinta oltre come medico, sorrise come ad assicurarli "dobbiamo solo aspettare l'esito dell'esame, domani, fino ad allora dovete stare solo tranquilli" concluse andando via lasciandoli ammutoliti.  Lucy si portò una mano sulla bocca per soffocare il pianto che stava per arrivare ma Natsu l'afferrò stringendosela addosso, incominciando a passarle una mano sui capelli, accarezzandole la testa "mi dispiace io non lo sapevo. Se non l'avessi costretta con questa stupida corsa..." farfugliò a scatti Natsu con voce spezzata, e Lucy si impose di non piangere era sempre stato Natsu a incoraggiarla e darle forza, ora toccava a lei, si staccò prendendogli il viso tra le mani "non è colpa tua ok? ora ha bisogno di noi" soffiò Lucy non riuscendo però a trattenere quella lacrima che le solcò il viso
Grey sospirò per l'ennesima volta stringendosi su un  fianco Juvia , purtroppo aveva ragione nell'aver capito che qualcosa non quadrava. Cana, Michelle, Erza e Levy, sedute sull'apposite sedie della saletta osservarono  impotenti ciò che stava succedendo, si guardarono a vicenda facendosi forza l'una con l'altra, e Lucy e Natsu, be loro erano ancora li nel mezzo del corridoio, abbracciati. Natsu si scostò per guardarla "ho fatto la scelta sbagliata" soffiò e Lucy aggrottò la fronte sgranando gl'occhi  "io ho sbagliato tutto, se le cose fossero andate diversamente ora Nashi non sarebbe in quel letto " ripeté ma prima che Lucy chiedesse a che diavolo si riferisse una voce la chiamò facendola girare di scatto, era Loki.  L'uomo avanzò verso di loro, lo sguardo infastidito ma allo stesso tempo perplesso e dispiaciuto, "continuavo a chiamarti ma non mi rispondevi così ho telefonato a Michelle e mi ha spiegato tutto" spiegò avvicinandosi a Lucy, spostandola da Natsu. Loki le asciugò le lacrime con la mano e poi l'abbracciò ricambiato, lucy tirò su la testa "non potrebbe essere un semplice svenimento" soffiò in lacrime e Loki se la strinse sul petto "andrà tutto bene" la rassicurò, tutto ciò davanti a Natsu totalmente inerme, per l'ennesima volta Loki la stava portando via da lui.  Dopo qualche minuto passato tra le braccia di Lucy, Loki si scostò mettendo in scena uno dei suoi migliori sorrisi "perché non andiamo a casa?" chiese con tono morbido lasciando Lucy sbigottita "ma Nashi, non si è ancora svegliata" mugolò,  ma Loki le accarezzò il viso "sei troppo scioccata e meglio se ti rilassi un pò' no? e poi c'è qui Natsu ti chiamerà lui quando succederà " continuò Loki. Fece per girarsi ma quando s'incamminò tenendo per la mano Lucy notò che la donna era rimasta ferma sul posto, si voltò guardandola dubbioso, "vattene" sibilò Lucy staccando immediatamente il contatto e Loki sgranò gl'occhi perplesso "Lucy cos-" "vattene via" ripeté la donna, la testa china e gl'occhi furenti verso il basso.Loki tentò un passo in avanti verso di lei e Lucy tirò su lo sguardo, guardandolo truce "mia figlia è in un letto d'ospedale, sta male è quando si sveglierà dovrò esserci io a tenerle la mano e dirle che andrà tutto bene, perché per me è lei la cosa più importante " spiegò arrabbiata. Lucy aveva aperto gl'occhi e dopo mesi stava vedendo Loki sotto una luce diversa "non hai fatto altro che allontanarmi da lei, e non parlo solo di quella specie di ricatto" continuò non lasciando rispondere Loki, "e non voglio averti qui accanto a me adesso" sentenziò voltandogli le spalle ritornando verso gl'altri, che dopo aver visto tutta la scena si finsero indifferenti. Loki rimase li qualche istante, lo sguardo perso nel vuoto, strinse con rabbia la giacca che aveva sotto braccio allontanandosi poi, aveva capito che Lucy non gradiva la sua presenza accontentandola.

Passò ancora qualche momento, Levy si era allontanata dalla saletta avviandosi verso il corridoio, voleva chiamare Gajeel e spiegargli dell'accaduto e Juvia in un'altra sala stava parlando con Wendy, Chelia e Romeo, i ragazzi erano corsi appena avevano potuto, ma i medici avevano vietato qualsiasi visita dato ancora lo stato in cui Nashi si trovava, e chi meglio di Juvia che aveva a che fare con i ragazzini  tutti giorni poteva tranquillizzarli e confortarli ? Erza, Cana, Michelle e Grey invece erano andati  a prendere un caffè per smorzare quell'attesa. Natsu e Lucy rimasero seduti uno accanto all'altro, le mani intrecciate, il viso di lei poggiato sulla spalla di lui, il silenzio a far da padrone. Natsu continuò ad accarezzarle la mano spezzando quel silenzio " vedrai non è quello" affermò e Lucy annuì stringendosi a lui, credendogli.
IL tempo per loro trascorreva lento, maledettamente lento. Intanto nella stanza accanto Nashi aprì finalmente gl'occhi, sbatté le palpebre debolmente per poi aprirli completamente e mettere a fuoco. Non si ricordava niente e il panico l'assalì nel trovarsi stesa in un letto attaccata a tubi e macchine, inclinò il viso vedendo l'ago attaccato al braccio e con un gesto tentò di strapparlo via dimenandosi. Tutto quello, trovarsi da sola in una stanza d'ospedale, le ricordava quando da piccola era stata operata più volte, per lei era stato un trauma mai superato, ansimò pesantemente per poi urlare quelle due parole, quelle due parole che urlava sempre quando si svegliava dopo gl'interventi.
Lucy e Natsu erano ancora seduti quando all'improvviso sentirono le urla provenire dalla stanza accanto "MAMMA, PAPA'!!"  nell'udire quelle due parole così chiare e distinte, balzarono in piedi dirigendosi come furie verso la stanza, Natsu aprì di colpo la porta trovando Nashi in lacrime, continuava a dimenarsi e a ripetere disperatamente "mamma, papà" . Lucy e Natsu si avvicinarono abbracciandola e confortandola "siamo qui, Nashi siamo qui !" disse Natsu afferrandole il viso, calmandola. Nashi annuì stancamente per poi accasciarsi tra le braccia di Lucy e Natsu, commossi e felici che Nashi si fosse finalmente svegliata. Nashi rimase in quel torpore ritornando lucida poco a poco , una lacrima le solcò il viso, aveva vissuto tantissime molte questa scena ma questa volta il finale era stato diverso.

Le ore passarono e Nashi sembrava stare bene, era riuscita a vedere tutti per qualche momento, i medici avevano permesso le visite ma purché di breve durata. Natsu a braccia conserte la osservava mentre rideva con Cana, continuando a ripetersi in testa che Nashi stava bene, era li che rideva e scherzava come se non fosse successo niente, come facevano i medici a dire che forse aveva qualche problema?
Giunta la sera Lucy e Natsu erano li davanti alla stanza di Nashi, tutti gl'altri erano andati a casa, c'era solo Romeo accanto a Nashi, presto sarebbe andato anche lui ma voleva lasciare la buona notte alla ragazza. Natsu fu chiamato da un dottore e Lucy rimasta sola in corridoio decise di andare a prendere un caffè per lasciare Nashi e Romeo soli.
Romeo le  accarezzava la mano ancora fredda e debole "che spavento che mi hai fatto prendere" soffiò con occhi lucidi dall'emozione e Nashi si morse un labbro, "scusa" mugolò dispiaciuta, consapevole di aver esagerato con tutti quei sforzi fisici. Romeo le sorrise,  e Nashi contraccambiò, si amareggiò nel pensare a come l'ho aveva trattato, l'ho aveva lasciato eppure lui era ancora qui davanti a lei. Nashi gli strinse la mano "per quanto riguardo noi due.." provò a chiedere, perché nemmeno lei sapeva come considerarsi, ma Romeo la fermò "ne parleremo quando sari fuori di qui, ok?" chiese e Nashi annuì, arricciò le labbra al'in su "perché devo stare qui stanotte?" chiese ad alta voce e Romeo scrollò le spalle, sembrava strano anche a lui.
Intanto Lucy infilò le monete nella fessura della macchinetta digitando poi un caffè lungo e amaro, l'ideale per combattere quello stato di ansia che al momento la pervadeva. Fissò il bicchierino di carta riempirsi di caffè quando sentì una voce alle sue spalle, "ti consiglieri di non berlo quello, ha proprio un saporaccio" disse Grandine regalandogli un sorriso a fiori di labbra, Lucy ricambiò estraendo poi il caffè, "credo che sia l'unica cosa che riesca ad ingoiare al momento" soffiò non tralasciando inquietudine in quelle parole. Grandine la guardò con amore "se solo me ne fossi accorta" le sfuggì e Lucy sgranò gl'occhi stupita, il medico si sistemò meglio il soprabito sotto braccio " quel giorno che ti vidi l'ultima volta, eri incinta vero?" le chiese e Lucy annuì, si sorprese che dopo tanti anni si ricordasse ancora di lei, in fondo si erano viste solo un paio di volte, Grandine si strinse tra le spalle " avrei potuto aiutarti" soffiò malinconica. Grandine sapeva tutto di Nashi,  cioè sapeva  quello che Wendy le aveva raccontato per esempio che solo da poco si era congiunta ai suoi genitori, l'aveva anche vista tante volte a casa sua chiedendosi dove aveva già visto quel visino, la sorpresa per lei era stata molta nel sapere solo qualche ora prima che Natsu e Lucy erano i suoi genitori. Lucy la guardò ammirata, si ricordò di quel tocco materno che possedeva naturalmente, diede una sorsata al suo caffè dipingendo sul viso una smorfia schifata "è orrendo" mugugnò strappando una risatina a Grandine, facendole eco anche lei. Rimasero ancora a parlare finché Grandine tirò su la manica della sua camicetta guardando l'orologio sul polso "dovrei andare" pigolò, perché le sarebbe piaciuto stare ancora un po' con Lucy, le mise una mano sulla spalla "non preoccuparti, andrà tutto bene, e poi hai Natsu accanto a te adesso, non devi temere, lui si prenderà tutto il peso" le confessò lasciandola interdetta "promettetemi che non vi arrovellerete il cervello fino a domani"  la rimbeccò  poi severa e Lucy le sorrise. Grandine andò via e Lucy si voltò verso il fondo del corridoio, vide Natsu ancora intento a parlare con un medico , si portò il bicchiere alla bocca scrutando l'uomo, Natsu era teso e provato eppure con lei non aveva smesso un attimo di essere forte, lo faceva per lei, per sostenerla.

Il mattino  sorse, e Nashi aprì gl'occhi infastiditi dai raggi solari che filtravano dalla finestra, inclinò il viso trovandosi Lucy proprio vicino a lei, era seduta sulla poltroncina con metà del corpo steso sul letto e il viso sprofondato tra le braccia, sulle spalle aveva poggiato il giubbotto di pelle di Natsu. Nashi sorrise a quella visione, erano stati tutta la notte li in ospedale a vegliare su di lei, si guardò intorno, Natsu non c'era, portò una mano sui capelli biondi di Lucy "mamma" la chiamò svegliandola. Lucy le sorrise strofinandosi poi gl'occhi,  accorgendosi poi di quel giubbotto che la copriva "come stai?" chiese dolce passandole una mano sul viso, "bene, perché mi tengono ancora qui?" chiese incerta e Lucy si corrucciò, dovevano dirgli la verità prima o poi. La porta si aprì facendo la sua comparsa Natsu " buon giorno piccoletta" gioì nel vederla sveglia, "buon giorno anche a te" disse poi posando una mano sulla spalla di Lucy, la donna sorrise poggiando la mano sulla sua istintivamente "ciao" sussurrò "dove eri?" chiese Nashi lisciando i palmi delle mani sulla superficie  del lenzuolo "sono andato a bere un caffè, disgustoso" scherzò. Nashi si distrasse nel guardare il telefono e Lucy portò lo sguardò su Natsu chiedendogli con gl'occhi se ci fossero novità ma ricevendo un no muto da parte dell'uomo.
La giornata trascorse in modo sereno, per tutto il giorno Nashi ricevette le visite di amici e familiari. Arrivò Gajeel insieme a Levy scherzando e battibeccando, anche Gerard la andò a trovare insieme ad Erza, la donna le aveva portato dei biscotti al cioccolato perché sapeva che erano i suoi preferiti, non mancò Cana, Michelle e ovviamente Juvia e Grey. Lucy era in un angolo della stanza, osservava Nashi, era felice insieme alla sua famiglia, sopirò uscendo dalla stanza seguita da Natsu. Lucy si poggiò al muro, incrociando le braccia al petto "Luce" la chiamò Natsu avvicinandosi, "a parte Erza e per un quarto Michelle, in quella stanza nessuno a un legame di sangue con lei" gettò Lucy creando in Natsu interrogativi "eppure sono una famiglia per lei, le vogliono bene e la trattano come se quel legame ci fosse"  continuò Lucy stringendosi, chinando il viso verso i piedi. Natsu la guardò in pena, aveva capito. Si portò vicino a lei accarezzandolo il braccio "tuo padre" disse soltanto e Lucy annuì "gli ho lasciato un messaggio, l'ho avvisato della situazione ma lui mi ha fatto richiamare dalla sua segretaria dicendomi che ha un colloquio d'affari" disse triste non capacitandosi per l'ennesima volta dell'insensibilità dell'uomo. Lucy tirò su il viso guardando Natsu, specchiandosi nei suoi occhi verdi smeraldo, "io non voglio che Nashi provi le stesse cose, la mia stessa solitudine, avrà sempre noi al suo fianco" disse intrecciando la mano alla sua e Natsu sorrise, Lucy aveva deciso, non sarebbe più partita.  Rimasero ancora mano nella mano quando furono chiamati da Grandine, l'esito era arrivato. Natsu sospirò stringendosi Lucy al suo fianco, avrebbero affrontato tutto insieme. Grandine spiegò le labbra in un sorriso rassicurante "non abbiamo rilevato niente di anomalo, probabilmente Nashi si è sforzata troppo, anche se è passato molto dall'intervento dovrebbe evitare tali sforzi" spiegò Grandine consapevole che Natsu e Lucy in quel momento non la stavano ascoltando, si abbracciarono ridendo e piangendo insieme, ringraziando il cielo, Nashi stava bene.
Ritornarono nella stanza fiondandosi su di lei, Lucy piangeva di gioia e Nashi rimase perplessa "casa è successo?" chiese inarcando un  sopracciglio e Natsu le accarezzò i capelli "niente, non è successo niente per fortuna" disse non nascondendo l'emozione. I presenti capirono, e un'aria festosa e gioiosa fece da padrona in quella stanza d'ospedale.
Arrivò la sera, Nashi avrebbe dovuto passare un'altra notte in ospedale, le avevano dato dei farmaci ed era meglio tenerla sotto controllo per preocazione. Lucy chiuse la porta della  stanza "si è addormentata" disse a Grey e Michelle rimasti ancora li. Michelle si avvicinò a lei "Lucy vai a casa ci penserò io a Lucy stanotte" si offrì gentile e Lucy tentò un no che fu bloccato da Grey "ti accompagnerà Natsu vero?" domandò all'uomo preso alla sprovvista, anche Natsu cercò di negarsi ma Grey lo prese per la spalla "sono due giorni che non dormite e domani Nashi ha bisogno di vedervi freschi e riposati" sentenziò spintonandoli entrambi in avanti, "ci penseremo noi a Nashi" affermò Michelli sventolando una mano in segno di saluto. Lucy e Natsu si arresero, lasciando l'ospedale per dirigersi a casa.

Per tutto il tragitto in macchina ci fu solo silenzio, Lucy con lo sguardo rivolto verso il finestrino era sollevata, erano state decisamente  le sue peggior ventiquattr'ore della vita.  Gl'occhi stanchi, sospirò nel pensare che Nashi era fuori pericolo e al solo ricordo delle parole di Grandine il giorno prima, gl'occhi rincominciarono ad inumidirsi di nuovo. Scrollò la testa imponendosi di non lasciarsi andare, ormai era passato e l'unica cosa che poteva permettersi era sorridere. Ruotò la testa guardando Natsu, il viso provato e gl'occhi stanchi puntati sulla strada, lo scrutò soffermandosi sulle braccia tese a reggere il volante. Quelle stesse braccia che l'avevano sostenuta tutto il tempo, si morse un labbro corrucciandosi, forse se sedici anni  fa non fosse scappata quelle braccia sarebbero state sempre accanto a lei, per proteggerla e sorreggerla, non lasciandola cadere. Ancora immersa in quei pensieri Natsu arrestò la sua corsa, si voltò verso di lei regalandole quel sorriso che le era tanto mancato, "siamo arrivati" soffiò e Lucy annuì. Scese dall'auto e Natsu la seguì accompagnandola fino alla porta, come ad assicurarsi fino all'ultimo che Lucy stesse bene. Lucy infilò le chiavi nella toppa, girò sentendo lo scatto della serratura per poi girarsi e guardarlo, era ancora li, e Lucy non aveva bisogno di parole o pacche sulle spalle da parte sua per farle capire che Natsu era li per lei e ci sarebbe sempre stato. Silenzio, solo quello ci fu da sottofondo quando ella si avvicinò, una mano dietro la nuca e l'altra sulla sua spalla solida, stessa sulla quale aveva pianto per tutta la notte, lo baciò con impeto e possessione reclamando quelle labbra, reclamando quel sapore che le era mancato tantissimo, ma che solo ora percepiva tale mancanza. Natsu ricambiò passandole le mani dietro la schiena e stringendola forte contro il petto, scambiandosi quel bacio famelico. Una mano di Natsu si spostò tra i suoi capelli, impastandoglieli, si staccarono ansimanti, dato la lunga durata di quel bacio. Lucy aprì gl'occhi, senza dire niente, neanche una parola, si staccò indietreggiando senza staccare lo sguardo su di Natsu, arrivata alla soglia dovette voltarsi a malincuore sbattendo la porta con forza dietro di lei.
Lucy salì le scale che portavano su in camera sua, il suo cuore urlava disperatamente di tornare indietro, aprire quella porta e buttarsi tra le braccia di Natsu, lo voleva, lo desiderava, voleva sentire le mani forti avvolgerla, impadronirsi di nuovo delle sua labbra, ma non poteva. E non lo faceva per Loki, ormai non le importava più niente del matrimonio, della sua relazione, della sua vita. Perché per un attimo al pensiero di perdere Nashi per sempre questa volta, quella vita che le sembrava perfetta aveva perso ogni senso, non valeva la pena viverla, non senza Nashi.  Arrivò in camera sua, agitata e con la testa affollata di pensieri, se lo faceva lo faceva per Natsu, lui non era un giocattolo, non era utile solo per soddisfarla quando si sentiva sola, anche se non era per questo che ne sentiva l'esigenza ora. Guardò verso la finestra semiaperta, ed ebbe un tuffo al cuore perché lo sentiva. Natsu apparve da quella, la scavalcò e senza dire niente si fiondò su di lei, le prese il volto tra le mani impossessandosi della sua bocca e Lucy lo lasciò fare ricambiando con lo stesso impeto. Le mani di entrambi vagarono sui corpi con urgenza e frenesia, Natsu la sollevò saldamente afferrandola con le mani dietro le cosce e Lucy lo aiutò cingendogli le braccia intorno al collo e le gambe strette sui suoi fianchi. Non staccando le labbra l'uno dall'altro avanzando di qualche passo, Natsu la posò sul comò con veemenza tanto da non curarsi di ciò che vi era sopra, cosmetici e profumi caddero rovinosamente per terra, restando li sul pavimento. In un momento di distacco Lucy gli sfilò via la maglietta beandosi della vista di quei pettorali scolpiti sentendone la consistenza con le mani ,  affondò le dita tra i suoi capelli tirandogli con forza alcune ciocche ribelli quando Natsu incominciò a seviziarle il collo con morsi e baci  e Lucy si ritrovò a gemere e a  buttare la testa indietro lasciando spazio a quella bocca infuocata, sentiva il suo corpo fremere dall' eccitazione. Natsu smise di torturarle la candida pelle del collo, le sfilò via il vestito che aveva addosso da due giorni ormai, lasciandola in intimo ritornando a premersi su di lei, facendole sentire quanto fosse voglioso  e a baciarla con foga. Lucy armeggiò con la cintura dei suoi pantaloni, slacciandogliela  e insinuandosi con le mani in zone proibite con desiderio, sentì le mani di Natsu slacciargli il reggiseno,  liberandola da quel pezzo di stoffa che li separava e pelle contro pelle ripresero a baciarsi, i loro corpi si cercavano si trovavano e si lasciavano per poi cercarsi di nuovo in un circolo di emozioni di cui conoscevano l'inizio e no la fine. La sollevò ancora posandola su letto stendendosi su di lei, liberandosi dei suoi jeans diventati ingombranti, non smettendo mai di baciarla con passione, sulla bocca scendendo poi sul collo, tra i seni,  sul ventre soffermandosi sull'ombelico ,  strappandole sussulti e gemiti. Natsu aveva fame, per troppo tempo era stato senza cibarsi di lei, del suo corpo, del suo profumo e ora voleva sfamarsi non tralasciando nemmeno un pezzo di pelle. Tirò su il capo guardandola, non disse niente ma cercò la sua approvazione e Lucy con occhi liquidi di piacere, le gote arrossate, si morse un labbro, il che fu più che sufficiente come risposta.  Natsu afferrò il bordo dei suoi slip abbassandoli di getto premendosi poi sul suo corpo, le mani di Natsu intrecciate con quelle di Lucy, parallele al suo viso, un sospiro, un gemito più forte e Natsu era dentro di lei, si appartenevano di nuovo. Le spinte da parte di Natsu non tardarono, decise ma delicate, e Lucy si sentì andare a fuoco,  avvinghiandosi a lui, serrandolo con gambe e braccia  come sedici anni fa ma questa volta era diverso. Allora era una scoperta, un'innocente tentazione, ma adesso era il desiderio impellente di scambiarsi di nuovo pelle, anime e ossa. Ansimarono entrambi e Lucy non faceva altro che invocare il suo nome, spronandolo a continuare sempre più forte, invertirono le posizioni e Natsu con le mani salde sui suoi fianchi si beò di quella vista, di Lucy su di lui, il viso contratto dal piacere, gl'occhi pieni di lussuria e la schiena inarcata non tralasciando neanche un gemito che ormai riempivano la stanza da minuti. La guardò in estasi , le mani poggiate sul suo petto solido ormai imperlato di sudore, si rimorse un labbro e li Natsu non resistette oltre,  si tirò su stringendola a se poggiando il mento sulla sua spalla non smettendo mai di spingere ritornando a baciarla come se non l'avesse fatto abbastanza, e Lucy sentì caldo, sembrava quasi che fosse scoppiato un incendio in quella stanza, ma era solo Natsu a darle quelle sensazioni bollenti. L'uomo la ribaltò, facendole stendere la schiena sul letto, baciandola ovunque, marchiandola come a renderla sua, stavolta per sempre. Natsu si porse verso il suo orecchio, con voce calda e roca sussurrò "Luce" e Lucy per poco non impazzì del tutto, gemiti di entrambi salirono di tono quando furono sull'orlo dell'estasi, un' ultima spinta, e il piacere li travolse. Natsu si lasciò cadere stancamente in avanti baciandole il collo sudato cercando le sua labbra, baciandole a fior di pelle, una mano di Lucy sul suo viso lasciandogli un'ultima carezza. Natsu si sollevò da lei girandosi poi su un fianco e prendendola tra le braccia, per farla sentire al sicuro, la baciò ancora, tra le scapole, sulla nuca, sui capelli inspirando il suo odore a pieni polmoni e Lucy prese un lembo di lenzuolo coprendo entrambi lasciandosi cullare da Natsu e da quel calore, chiuse gl'occhi abbandonandosi al sonno rimandando a domani qualsiasi conseguenza per quello che era appena successo. Natsu sospirò a occhi chiusi , e Lucy voltata non vide quel sorriso che l'uomo aveva stampato in faccia,  aveva fatto l'amore con Lucy e il suo cuore batteva impazzito, lasciò  pensieri all'indomani  perché in quel momento così bello pensare che Lucy non aveva del tutto chiarito la sua situazione sentimentale con Loki proprio non gli andava, la strinse ancora più forte lasciando che il sonno prendesse il sopravvento...

   
 
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