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Autore: multifandomiana    28/05/2015    0 recensioni
Ebbene si sono tornata. Il sequel di “Come tutto cambiò” è arrivato!!!!
Dove porterà questa volta il Destino i nostri due giovani fidanzati??
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA ebbene si sono tornata. Il sequel di “Come tutto cambiò” è arrivato. Vi lascio al primo capitolo che è un po’ corto ma perché è indroduttivo... Spero vi piaccia… un bacio a tutti
 
Ormai le due settimane erano passate e i due fidanzati dovevano partire per l’Italia. Sapevano solo quello. Destinazione Italia settentrionale. Gli dei avevano detto semplicemente che dovevano trovare una ragazza di 15 anni, di nome Electra, molto bella ed inconfondibile. Insomma non potevano sbagliare… la ragazza sprigionava un’aura potentissima.
Stavano per partire, con il permesso del sommo Zeus, con l’aereo. Erano pronti.
“Percy sei sicuro di quello che stiamo per fare io odio volare e… un po’ come odio l’acqua.” Chiese poco sicuro Nico
“Significa che mi odi…? No magari odi l’acqua e odi me…” fece Percy con un sorriso sinistro in viso
“Ooooooh sei ancora dietro! Odio andare in acqua non odio te. Ti amo lo stesso.” E detto questo Nico gli si fiondò addosso e lo baciò. Ormai aveva superato l’imbarazzo in pubblico. Quando si staccarono si avviarono mano nella mano.
“Allora amore, tu tradurrai tutto ciò che dicono e io combatto. Non voglio ti succeda niente.” Disse Percy autoritario
“Okay… io tradurrò tutto e combatterò, perché so badare a me stesso! Lo sai anche tu” lo rimbeccò Nico
“Si lo so ma siamo nelle antiche terre hai presente di quello che potrebbe succederti!?” disse Percy facendosi preoccupato
“Si lo so e so anche cosa ti potrebbe accadere e è mio dovere proteggere al meglio la persona che amo. Quindi ora sta zitto e goditi le coccole della prima classe.” Rispose Nico con sguardo a metà tra il dolce e il severo. Era incredibilmente cresciuto, era maturato. Era più responsabile, attento ed era estremamente innamorato del ragazzo seduto accanto a lui. Nico era passato dalla fase bambino spensierato a ragazzino che è cresciuto troppo in fretta e che deve portare sulle spalle un peso enorme. Poi c’erano state le guerre e lui era stato fondamentale. Infatti Percy si era reso conto solo in questi tre anni di relazione dell’importanza di Nico nella sua vita. Dove sarebbe lui ora se Nico non fosse stato sempre accanto a lui per proteggerlo? Chi se no avrebbe salvato la situazione nel laboratorio di Dedalo? Chi avrebbe fermato Crono mentre lo inseguiva? Chi si sarebbe buttato nel Tartaro per scoprire la causa dei problemi? Chi avrebbe guidato tutti nell’Epiro quando lui era con Annabeth nel Profondo Abisso? Chi gli avrebbe insegnato che qualsiasi cosa le Parche ti mettano sul tuo cammino non ti devi mai arrendere? Chi gli avrebbe insegnato che una promessa a più importanza di tante altre cose? Chi? Nessuno perché per Percy Nico era stato la sua salvezza. Nico c’era sempre stato, lo aveva sempre aiutato e invece Percy lo aveva lasciato da solo, lo aveva lasciato ad affrontare le sue peggiori paure, ad affrontare dei e tante altre cose DA SOLO. Nico era sempre lui, più maturo, infatti non era più il bambino spensierato che giocava a mitomagia, che faceva domande a raffica e che non stava mai zitto, non era più nemmeno quel ragazzo introverso silenzioso e asociale che era stato durante l’adolescenza… era N-I-C-O. Quattro lettere piccole lettere che per lui significavano tanto. Nico per lui era AMORE. Per il figlio di Ade taltronde era lo stesso non aveva mai rinfacciato a Percy il fatto che lui non ci fosse mai stato, gli basta ci fosse ora e negli anni futuri. Il maggiore si girò di più verso di lui:
“Nico, ti amo, davvero non lasciarmi mai, non so dove sarei ora senza di te, forse sarei già morto e ti prego non sparire mai.” Disse Percy piangendo
“Ehy che succede io ho intenzione di restare qui. Accanto a te, non ti lascerei mai e poi mai per qualsiasi altra cosa al mondo. Ti amo e questo mi basta. Avremo un famiglia e saremo felici. Non ho mai chiesto tutta questa felicità ma tu me l’hai donata. Quindi ora calmati perché io ho intenzione di restarti appiccicato per tutto il resto della nostra vita.” Disse il minore con un sorriso dolce e finito di dire questo lo baciò. Quel bacio doveva farlo tranquillizzare e fu cosi. Si addormentarono spalla spalla con le teste vicine.
Undici ore più tardi erano arrivati all’aereoporto di Milano. Fecero come gli aveva detto Atena. Presero il treno e si diressero a Bergamo. La dea si era lasciata sfuggire che la ragazza fosse proprio di Bergamo e che avesse una vita poco facile. Ovviamente nelle antiche terre i mostri non arrivavano e quindi non aveva problemi di questo genere, ma problemi con coetani e famiglia. Un’ora dopo erano alla stazione di Bergamo e si diressero verso il loro hotel. Nico era davvero bravo e la maggior parte del tempo parlava in un italiano molto bello. Percy non capiva nulla, ma il suo ragazzo di certo si!
“Ehm… Nico io ho una certa fame, perché non andiamo a mangiare?” chiese Percy con un sorriso
“Si è un’ottima idea, ho anche io fame. Andiamo al McDonals?” disse Nico
“Certo, cosi poi invochi qualche spettro- e qui Percy scoppiò in una risata fragorosa- no dai scherzo. Andiamo, dai!” e diede un piccolo bacio sulla guancia al ragazzo.
Lo trovarono a pochi minuti dal loro albergo. Vennero serviti e iniziarono a mangiare.
“Allora io direi di iniziare dalle scuole… è la cosa più sensata cerchiamo di percepire l’aura e poi la convinciamo a seguirci.” Disse Percy
“Uhm… ma come facciamo a convincerla?” chiese Nico pensieroso
“Sinceramente non so ci penseremo dopo…” replicò Percy
“Le ricerche inizieranno domani… oggi dobbiamo riprenderci dal nostro viaggio!” fece il minore e il maggiore annui con sicurezza.
Finirono il pranzo e tornarono in albergo. Il piccolo figlio di Ade era una persona molto organizzata, quindi prima di accoccolarsi nelle braccia del più grande organizzò il resto della giornata.
“Allora, ora ci riposiamo poi andiamo a farci un giro e ne approfittiamo per perlustrare la città e capire che fare. Finito il giro ceniamo e poi torniamo qui e domani mattina iniziamo.” Disse il figlio degli Inferi facendo un resoconto al figlio del mare.
“Okay mio Re degli Spettri! Ma ora vieni qui che ti coccolo un po’” disse con la sua dannata faccia da cucciolo. Il minore si accoccolò e si addormentarono dopo qualche bacio. 
Si svegliarono due ore dopo e si vestirono per uscire. Quando uscirono c’era un bel sole e quindi iniziarono a perlustrare il luogo. Trovarono parecchie bancarelle una (per la felicità di Percy) completamente fornita di cibo blu. Scoprirono che la città aveva anche una città arroccata chiamata “città alta” (ma che fantasia) e fecero un giro. La sera andarono a mangiare una pizza e quando tornarono a casa erano completamente sfiniti.
 
   
 
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