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Autore: Ineki    28/05/2015    0 recensioni
Blu e oro, è una storia che parla di un cambiamento. Diversi cambiamenti.
La storia di una ragazza nata nella notte più buia attraversata da una miriade di stelle cadenti. Misteri millenari verranno rivelati, esseri sconosciuti appariranno e dolci sussurri nella notte racconteranno a voi, cari lettori, le vicende di Anita.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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12. Consultazione.
 
Dopo la colazione, venni scortata attraverso vari corridoi tutti uguali ( un labirinto vero e proprio), finché non arrivammo in una stanza con dei macchinari strani.
Ipotizzai fosse una palestra, anche se non c’ero mai stata.
 Avevo visto qualcosa del genere solo nei film o nel ripostiglio della palestra scolastica. Un cumolo di ferraglia che potenziava svariati muscoli del corpo funzionavano splendidamente mentre venivano usati da uomini e donne.
 Oltre a questi c’erano dei materassini sparsi a formare un tappeto gigante al centro della stanza e altre persone stavano lottando facendo schivate, prese e altri attacchi per sconfiggere l’avversario.
 Non so se si vedeva la paura che stavano provando i miei muscoli mentre assistevo a quella scena. Non sono una ragazza molto fissata con i muscoli e anche se non posso essere definita grassa, non posso neanche essere catalogata come “magra”. La mia ciccia e io siamo molto unite, perciò non ho molta voglia di iniziare un allenamento massacrante…perché è l’unica ragione per essere qui, giusto?
Passammo a fianco ad una ragazza che prendeva a pugni un sacco da boxe come se le avesse fatto un terribile torto, a due uomini che si divertivano a colpirsi fino a sputare sangue e a un ragazzino serissimo che lanciava dei pugnali contro una parete di mattoni.
Rimasi a bocca aperta e mi fermai perché il ragazzino era riuscito a incastrare la lama nella fenditura tra i mattoni a vista e…wow.
I pugnali formavano una scritta : “CHIAMAMI TALENTO”. Aveva i capelli biondi e corti, un fisico atletico ma non ancora formato del tutto. Sicuramente la forza non gli mancava per incastrare fino all’elsa quei pugnali nella pietra.
‘Ancora con questa storia?! Quante volte ti ho detto di non rovinare le pareti e qualsiasi altra cosa per le tue manie di protagonismo?! Adesso toglili subito da lì oppure te li lancio contro mentre sei legato. Sai bene che mi trema la mano quando mi fai arrabbiare, non ti conviene provocarmi.’ minacciò scuro in volto Ardyt . Il Talentuoso Ragazzino rispose con un sorriso malvagio e iniziò a togliere i pugnali…solo per rilanciarli contro il muro nella stessa identica posizione.
‘Sinceramente non mi va di rovinare la mia opera d’arte, credo proprio che la farò restare così ancora per un po’ così tutti potranno vedere chi è il meritevole di combattere.’ ribatté con un tono di sfida e si allontanò con calma.
Non si sentiva neanche una mosca volare tanto c’era silenzio, nemmeno il più lieve dei respiri. Ardyt  non aveva espressione.
Si girò bruscamente e mi disse solo ‘cammina, dobbiamo raggiungere gli altri.’ Senza fiatare lo seguii mentre ci affiancavamo ai nostri compagni, anche loro silenziosi. Solo quando oltrepassammo una porta in fondo alla palestra e rimanemmo soli gli altri espirarono simultaneamente. Stryd avvolse un braccio intorno al collo dell’amico e  disse : ‘Vheris ci è andato giù pesante questa volta, eh? Almeno tutti gli altri ci sono cascati.’
‘È vero, nessuno penserà mai che in verità i fratelli Whitethorn vanno d’accordo.’ aggiunse Mia con un sorriso.
‘Forse non sono affari miei ma, se potete, potreste spiegare cosa è appena successo di là?’ chiesi insicura e scandalizzata. Sembrava che dovesse iniziare un duello mortale, ma loro dicevano che era tutta una farsa e che loro erano fratelli! A parte l’assenza di qualunque somiglianza tra i due, perché dovevano fare certe sceneggiate davanti a tutti?
‘È una storia complicata, ma in breve è meglio che mio fratello sia in disaccordo con me davanti agli altri. Comunque quel messaggio era rivolto a te, è davvero un’esibizionista.’
 Il sorriso che alleggiava sulle labbra del ragazzo pallido era colmo di una tristezza infinita. Non volendo approfondire ancora per non vedere ancora quel sorriso, continuammo a camminare fino a un locale a malapena illuminato con al centro un anello di divani color del sangue. Al centro del circolo formato dai materassi c’era un tavolino, con sopra un telo bianco. Non è che faremo una seduta spiritica o simili? Ci manca solo una sfera di cristallo o un tavoletta ouija e il gioco è fatto! 
‘Bene, questa è la nostra stanza privata. Qui possiamo parlare senza che nessuno ci senta. Ora dobbiamo assolutamente spiegarti ciò che avverrà d’ora in poi, in modo che tu possa sopravvivere…ma prima dobbiamo farti qualche domanda. Pronta?’ mi chiese il fratello di Mia.
‘Credo di non aver scelta, comunque va bene, vai con l’interrogatorio.’ Mormorai facendo una smorfia e sedendomi su un divano. Era davvero comodissimo!
Anche gli altri si sedettero e formammo una specie di circolo. L’idea della seduta spiritica continuava ad aleggiarmi in testa quando all’improvviso la luce che illumina la stanza si spense e mi accorsi solo in quel momento che non c’erano finestre nella stanza. Un senso di claustrofobia iniziò a impossessarsi di me, ma poi mi accorsi che le pareti erano costellate da diverse linee vorticose che emanavano una sorte di luce soffusa come miele d’acacia. Tutti quei segni si riflettevano sui volti davanti a me e la mia mente si faceva sempre più confusa con il passare del tempo. Grazie alla mano di Mia non mi prese il panico quando la vista mi si offuscò del tutto.
 
Tutto. Tutto nero.
‘Mi senti?’
Una voce?
‘Se mi senti, muovi il mignolo della mano sinistra.’
Cercai di capire dove fosse la mia mano, e provai a muovere il dito.
‘Okay, perfetto. Stai andando benissimo Anita. Ora ti farò delle domande : tu risponderai sinceramente e prontamente, senza dimenticarti niente. Capito?’
Mossi l’ipotetico dito. Non vedevo niente, ma quella voce mi confortava. Era paziente anche se autoritaria. Però non sapevo come rispondergli. Chissà chi era. Ma forse la domanda giusta è…
‘Chi sei?’ mi chiese la voce.
…chi sono io?
All’improvviso vidi qualcosa : dal nulla una sagoma era apparsa, come se fosse se fosse stata lì a osservarmi da sempre. Riluceva di una luce oscura, brillante ma tetra. Ma non spaventava, intimoriva. Non aveva un corpo definito, ma si distingueva solo un gioco di rampicanti, almeno sembravano tali, sulla sua figura. Ad istinto potevo dire che qualunque cosa fosse , era sicuramente femminile. La mia intuizione risultò corretta quando l’essere rispose con voce di donna alla domanda della voce confortante. Ma perché rispondeva lei?
Sono e non sono.
Sono gentile e furiosa. Proteggo e attacco.
Sono umana e ultra-umana.
Sta a voi scoprire con chi avrete a che fare.
L’inizio e la fine si susseguono nel Cielo Dorato e nel Mare delle Vite : solo io posso attraversare il-‘
La figura tremò violentemente e sentii un dolore acuto. Non sapevo cosa stava succedendo. La figura prese corpo all’improvviso nella posa di una donna rannicchiata. Il viso, nascosto da mani tatuate ,era irriconoscibile. Dalla sua schiena si intravedeva uno squarcio terribile che si apriva sul…nulla.
‘Svegliati! Se no sarà tutto inutile!’ mi urlò la voce di donna.
Nell’urlare alzò il viso. In quel momento mi ricordai chi ero e vidi il mio volto incorniciato nei capelli corti come quelli che avevo visto nel mio sogno. La mia faccia era tatuata da sottili disegni simili a linee a quelli nella stanza con…
Altro dolore mi scosse nel profondo finché…
 
‘Anita! Oddio Anita! Come stai? Cosa diavolo è successo?! Avevi detto che non era pericoloso!’
Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti il volto preoccupato di Ardyt . Mi stava tenendo la testa sollevata e mi tolse quello che sembrava essere un fazzoletto dalla bocca. Era macchiato di sangue.
Mia era sull’orlo delle lacrime e passava lo sguardo da me al fratello vicino a lei. Anche Stryd aveva il volto preoccupato, ma in lui si poteva notare anche l’ansia da senso di colpa. Decisi di provare a parlare e tranquillizzare tutti.
‘Tranquilli , sto bene adesso, anche se non ho capito molto di cosa è successo come mio solito. Non ti arrabbiare con tuo fratello, è ovvio guardando la sua faccia che non si aspettava che succedesse una cosa del genere.’
Sarei stata molto più credibili ed eroica se la mia voce non fosse stata così impastata, ma almeno ero riuscita a fare un discorso.
‘Ho preso una paura! Sono così felice che stai bene! Non farmi prendere mai più così paura chiaro?’ mi minacciò con un sorriso e la paura ancora nei suoi grandi occhioni. Mi alzai lentamente a sedere aiutata dal ragazzo pallido e l’abbracciai.
‘Mi dispiace davvero, non avevo mai visto nessuno reagire così alla Consultazione. Mia ci ha detto che non soffri di epilessia, perciò ci siamo molto stupiti quando sei crollata come un sacco di patate in preda alla convulsioni.’ 
Scese il silenzio.
Ecco, mi mancava solo questa.
‘Siete sicuri che fossero convulsioni e che non mi stessi tipo togliendo un insetto di dosso o altro?’ Mi rendevo conto che la mia ipotesi era impossibile ma non potevo accettare così tranquillamente anche questo!
Ardyt mi porse un bicchiere d’acqua e lo ringrazia. ‘Ora inizia l’interrogatorio che io farò a voi, perciò mettetevi comodi e aspettatevi un fiume di domande. Ah giusto : finché non mi darete delle risposte soddisfacenti non usciremo da questa stanza, mi sembra il minimo dopo quello che è successo, vi pare?’ dissi con fare sarcastico. Loro annuirono con espressione colpevole. Beh i fratelli si, Il pallido invece continua a guardarmi con un sguardo guardingo che prima non aveva.
‘Bene, cominciamo!’ affermai mentre mi si disegnava un sorriso sulle lebbra e sfregavo le mani. Finalmente avrei ottenuto le mie risposte. Ma chissà se le mie domande sarebbero finite. La curiosità può essere una brutta bestia se è senza controllo.
Hai proprio ragione. È meglio se impari a controllarla se no la bestia ti divorerà.
Mi raggelai.
La voce proveniva dalla mia testa oppure alle mie spalle?
 
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Salve a tutti!
Ho finalmente postato questo nuovo capitolo , una fatica assurda se si pensa al periodo precedente agli esami! Secondo voi da dove proviene la voce che sente Anita? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Grazie a tutte le persone che leggono e commentano la mia storia <3
Un bacio, Ineki
 
  
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