MILLE
FIORI PER TE
Mi guardi distratto
e pensoso.
L’ora
è giunta.
Domani partirai per
cercare l’enneacoda.
“Pein
non ha mai perso, non esiste nemico che possa impensierirlo”.
È questo che
ho
detto di te.
È questo che
penso,
nella mia cieca fede e devozione.
Mi guardi e il tuo
sguardo non cambia.
Ma il cielo tuona e
in breve piove di nuovo.
Sei triste mio
signore?
Il cielo piange al
tuo posto ancora una volta?
Sei
triste o hai
paura?
“Pein
non ha mai perso, non esiste nemico che possa impensierirlo”.
Lo dico e lo penso,
mio signore, perché è la verità.
Perciò non
c’è da
temere.
Sei triste mio re.
Ricordi sepolti e
taglienti ti feriscono ancora, non vanno mai via…
…..per
quanta
pioggia possa cadere…
Ma non temere. Non
sei solo in questo alluvione di dolore.
Chiudo gli occhi e
il mio corpo perde consistenza,
si sfalda lento e
silenzioso in fogli leggeri,
si piegano e si
incastrano in tanti fiori.
Ora ci sono tante
me mio signore.
Tante, mille,
piccole me….. solo per non farti sentire solo.
Un petalo di carta,
sospeso dal vento e
da me,
si avvicina al tuo
orecchio e lentamente ti sfiora.
Te non parli.
Ma i tuoi occhi si
chiudono e il tuo sguardo si rilassa.
Appena un momento.
Apri gli occhi e
con immutata espressione afferri un fiore di me e lo stringi nel pugno,
vicino alle labbra.
E il mio cuore di
carta si infiamma,
sotto la pioggia
delle tue lacrime piante dal cielo.
Non temere mio
signore.
Verrò con te
domani.
Sotto forma di
fiori o farfalle….
……
ma vengo.
Dovunque dio vada
Il fedele lo
segue….
……e
lo ama.