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Autore: sawyer_    28/05/2015    0 recensioni
La storia non è stata scritta da me, ma da mia sorella minore che non ha un account efp.
“Sennerys, Eyden, so che non mi conoscete poichè non ci siamo mai incontrati, ma essendo sangue del mio sangue ho il dovere di proteggervi, a tutti i costi, ecco perchè ho ordinato a Varys di trarvi in salvo portandovi in un luogo sicuro, nel luogo più sicuro del continente Occidentale, che mi dicono sia la Barriera. Vi dirigerete lì cosi che non sarete più tenuti in ostaggio dai Lannister. Spero che lì sarete tenuti al sicuro dai Guardiani della Notte e spero anche che molto presto potrò tornare a casa per riprendere ciò che è mio per diritto di nascita.”
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aemon Targaryen, Jon Snow, Nuovo personaggio, Samwell Tarly, Spettro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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IL CASTELLO NERO

 

 

Ormai io e mio fratello Eyden ci troviamo in questa cella da mesi, da quando ci hanno catturati, dopo che l'usurpatore Robert Baratheon ha spodestato nostro zio, il re Aerys Targaryen, chiamato da tutti “il re folle”. Ci tengono come ostaggi e ci trattano come bestie.

Ora che è salito al trono Joffrey Bratheon, primogenito di Robert, veniamo trattati anche peggio. Veniamo derisi, insultati e torturati a causa del nostro nome. Ci chiamano “traditori”, anche se non è stata la nostra famiglia a spodestare il legittimo re dei Sette regni.

Ho giurato a mio fratello che lo avrei salvato, ma purtroppo non riesco a trovare una via di uscita a questo inferno.

Nostra cugina, Denerys Targaryen, conosciuta anche come “Madre dei Draghi”, che si trova nel continente Orientale, ha molti alleati che sperano di rivedere sul trono la nostra casata.

 

Avverto un rumore nelle vicinanze della mia cella.

-Chi siete?- Domando con un tono terrorizzato poichè temo che siano le guardi del re, venute a prendermi per sottopormi ad altre torture, o peggio, che siano venute a prendere Eyden.

-Sono Varys mia signora- risponde, quasi sussurrando per non farsi sentire dalle guardie.

-Cosa siete venuto a fare qui? Non è un luogo adatto a voi temo- Chiedo incuriosita.

-Sono venuto per portarvi in salvo,sotto ordine della regina Denerys Trgaryen. Sarei venuto anche prima ma aspettavo il momento propizio. Ora che è morto il re Joffrey, è il momento perfetto.- risponde lui con un tono molto serio.

-Noi non vi conosciamo, non sappiamo se ci stiate mentendo o meno- asserisce mio fratello sfrontatamente, troppo sfrontatamente.

-Io e la regina sapevamo che probabilmente non vi sareste fidati di un uomo a voi sconosciuto, ecco perchè vi ho portato questo messaggio scritto da vostra cugina- mi consegna il biglietto, cosi che io lo possa leggere.

“Sennerys, Eyden, so che non mi conoscete poichè non ci siamo mai incontrati, ma essendo sangue del mio sangue ho il dovere di proteggervi, a tutti i costi, ecco perchè ho ordinato a Varys di trarvi in salvo portandovi in un luogo sicuro, nel luogo più sicuro del continente Occidentale, che mi dicono sia la Barriera. Vi dirigerete lì cosi che non sarete più tenuti il ostaggio dai Lannister. Spero che lì sarete tenuti al sicuro dai Guardiani della Notte e spero anche che molto presto potrò tornare a casa per riprendere ciò che è mio per diritto di nascita.”

Questo diceva il messaggio di Denerys.

Pochi minuti dopo Varys ci stava guidando in un passaggio segreto che portava di rettamente oltre i confini di Approdo del re, dove ci stavano aspettando due cavalli e degli uomini che ci avrebbero condotto alla Barriera.

-Mia signora, tra i guardiani della notte non sono ammesse donne per cui dovrai far finta di essere un uomo per la tua incolumità. Dovete stare attenta a non farvi smascherare altrimenti verrete cacciata dal Castello Nero, o peggio, sarete uccisa- Mi avverte Varys prima della nostra partenza.

 

Da qui comincia il nostro lungo viaggio verso un luogo a noi sconosciuto. Non sappiamo dove si trovi né cosa siano i “Guardiani della Notte” ma sappiamo che siamo finalmente liberi dall'oppressione dei Lannister, del re Joffrey e che saremo al sicuro.

 

Siamo arrivati al Castello Nero. Un uomo non molto alto, dai capelli neri, lunghi e ricci, si avvicina a noi assieme ad un ragazzo paffuto e ad un lupo molto grande, bianco e con degli occhi rossi come il sangue.

-Il mio nome è Jon Snow e sono il Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Da oggi farete anche voi parte dei Guardiani della Notte e ora comincia il vostro addestramento- Dice il Lord Comandante.

-Quali sono i vostri nomi?- domanda il ragazzo paffuto.

-Lui è mio fratello Eyden e io sono Senne...- Esito

-Tu sei?...- continua Jon Snow con aria scocciata

-Sono Senn, il mio nome è Senn- Rispondo io altezzosamente

-Io sono Samwell Tarly, ma potete chiamarmi Sam e lui è Spettro, il metalupo di Jon- Aggiunge il ragazzo paffuto con un sorriso, che io ricambio.

Jon Snow mi consegna una spada di legno.

-Mettiti le protezioni e vai ad allenarti con gli altri- Mi ordina il Lord Comandante. Lo fulmino con lo sguardo, cosa che fa anche lui.

Di malgrado impugno la spada e combatto con altri ragazzi che come me stanno per diventare dei Guardiani della Notte.

Mi si avvicina un ragazzo alto, castano e con gli occhi più azzurri del cielo. mi guarda con aria di sfida e mi esorta a combattere contro di lui.

-Ci andrò piano con te. So che soccomberai presto. Sono il più bravo da queste parti.- Non ci vedo più. Il mio sangue Targaryen mi ribolle nelle vene.

Mi volto e vedo che Jon Snow e Sam mi stanno guardando in attesa che io faccia la prima mossa durante il combattimento. Il Lord Comandante mi rivolge un cenno, come per dire “fagli vedere di cosa sei veramente capace”.

Squadro il mio avversario e comincio a combattere. Mi muovo bene, anche meglio di lui. Lo colpisco ripetutamente ma purtroppo riesce ad incassare bene i miei colpi. Con una mossa fulminea riesco a prendere la sua spada di legno e gliela pongo direttamente dietro la nuca mentre punto la mia verso la sua gola. È in trappola. Ogni mossa sarebbe sbagliata, se fosse stato un vero combattimento sarebbe morto all'istante.

-Sapevi che mi avresti battuto non è vero?- Domando con sfrontatezza.

Lui mi guarda, mi strappa la sua spada dalle mani e se ne va irritato.

Mi volto e vedo che Sam sta battendo le mani orgoglioso mentre Jon Snow mi guarda, capisco che mi sorride ma non volendo farlo notare mi volta le spalle e si allontana.

 

Sono giorni che io e tutti gli altri aspiranti Guardiani della Notte ci alleniamo per diventare ranger.

Oggi è il giorno in cui verremo a conoscenza del ruolo a noi affidato: costruttori, attendenti oppure ranger.

-Joseph, attendente. Robert, costruttori. Lens, ranger. Peter, attendenti...- Annuncia il lord comandante.

-Senn...- è arrivato il mio turno, sono sicura che diventerò un ranger.

-Attendenti.- Sento il mio cuore in gola e non capisco perchè non sono stata assegnata ai ranger.

Guardo sbalordita e anche un po' delusa Jon che invece ricambia il mio sguardo con un sorriso.

Mi volto, alla mia destra vedo un uomo anziano. In un primo momento non ricordo chi sia. Lo guardo meglio e capisco, ricordo chi è: Aemon Targaryen, mio nonno, che durante la guerra con i Baratheon si rifugiò alla Barriera, esattamente come stiamo facendo io ed Eyden in questo momento per sfuggire ai Lannister.

-Senn, sei stato assegnato al lord comandante come suo attendente. Ha chiesto personalmente di te- mi dice.

Anche se con aria scocciata acconsento al mio incarico e mi dirigo molto lentamente verso lo studio di Jon Snow.

-Alla buon ora Senn- Si rivolge a me con aria scherzosa.

-Non capisco perchè non sia stato assegnato ai ranger. Quello dovrebbe essere il mio posto, non qui ad aprire lettere per te, a rifarti la camera e a portarti l'acqua calda per il bagno!- Esclamo io irritata.

Mi guarda e mi rivolge un sorriso.

-Sai, anche io ero stato assegnato agli attendenti quando sono venuto qui, e di certo non me lo aspettavo, ero deluso e provavo gli stessi sentimenti che provi tu in questo momento. Il precedente Lord Comandante, Mormont, mi aveva imposto di diventare il suo attendente perchè aveva intenzione di addestrarmi per il comando. Ed è esattamente ciò che voglio fare con te.-

-Perchè proprio me?- Domando incuriosita.

-Perchè qualcuno mi ha detto che gli ricordi me, quando sono arrivato al Castello Nero.- Risponde alla mia domanda prontamente, come se avesse già saputo che gli avrei chiesto delle spiegazioni.

-Comunque- Cambiò subito discorso – Ho bisogno che tu vada nella biblioteca e chieda a maestro Aemon il messaggio arrivato ieri da Approdo del re.-

Mi dirigo a passo svelto verso la biblioteca. Entro in quella stanza buia, illuminata solo da un lume di candela e poco accogliente.

Lì vedo seduto ad un tavolo maestro Aemon. Provo a tenermi alla larga da lui poiché temo che mi riconosca così cerco di fare il più piano possibile per non farmi sentire anche se so che prima o poi dovrò parlare per chiedergli di consegnarmi il messaggio.

-Vieni a sederti figliolo.- Sussurra maestro Aemon in lontananza.

-Perchè sei qui?-

-Il lord comandante mi ha detto di prendere il messaggio arrivato da Approdo del re.-

-Siediti ragazzo, siediti. Qui non viene mai nessuno a farmi visita, a parte Sam ovviamente che passa la sua vita tra questi libri. Raccontami qualcosa di te e poi ti lascerò portare il messaggio a Jon, tranquillo.- Mi siedo accanto a lui esitando.

-Da dove vieni ragazzo?-

-Da Approdo del re. Mi tenevano rinchiuso con mio fratello Eyden nelle segrete della fortezza rossa.-

-I vostri nomi mi sono familiari, ci siamo già incontrati forse?- Mi domanda. Sento che il mio cuore batte sempre più forte.

-Ne dubito maestro Aemon, ne dubito fortemente.-

allunga una mano verso il mio volto, lo sfiora. Spalanca gli occhi come se tutti i ricordi gli riaffiorassero nella mente come un fiume in piena.

-Sennerys...- Sussurra dolcemente con una lascrima che gli cola lentamente sulla quancia.

-Come ho fatto a non capirlo prima? Siete vivi! Entrambi!- Grida con gioia.

-Nonno, avrei voluto dirtelo ma non volevo che qualcuno lo scoprisse. Varys mi ha riferito che se si venisse a sapere che sono una donna potrebbero anche uccidermi.-

-Mi opporrei con tutte le mie forze se ciò dovesse accadere.-

-Siamo venuti fino a qua per poter stare al sicuro. Ti supplico di non dirlo a nessuno, soprattutto non al Lord Comandante.-

-Siete sangue del mio sangue. Non vi tradirei mai. Preferirei morire piuttosto.-

Sento la porta aprirsi. Mi giro bruscamente pervasa dal terrore che chiunque stia oltrepassando quella porta abbia potuto sentire la nostra conversazione. Fortunatamente è Sam.

-Salve Senn, cosa ci fai qui?-

-Sono venuto a prendere un messaggio per conto del lord comandante. Anzi stavo proprio per andare.- Prendo il messaggio e mi dirigo verso la porta. Prima di uscire rivolgo uno sguardo malinconico verso mio nonno.

Torno nello studio e consegno il messaggio a Jon Snow.

“Denerys Targaryen si dirige verso il continente occidentale assieme ai suoi tre draghi e al suo esercito di schiavi e immacolati. La guerra è ormai imminente.” Così diceva il biglietto giunto ieri da Approdo del re. So che mia cugina si sta dirigendo qui per salvarci e per riprendersi ciò che è suo di diritto. Gioisco e Jon Snow mi guarda sbalordito, come se con gli occhi mi chiedesse il perchè di quella contentezza. Abbasso lo sguardo per cercare di distogliere la sua attenzione da me.

-Puoi andare ora. Grazie per i tuoi servigi.-

 

Quella stessa sera pronuncio il mio giuramento davanti agli dei.

-Udite le mie parole, siate testimoni del mio giuramento. Cala la notte e la mia guardia ha inizio. Non si concluderà fino alla mia morte. Io non avrò moglie, non possiederò terra, non sarò padre di figli. Non porterò corona e non avrò gloria. Io vivrò al mio posto e al mio posto morirò. Io sono la spada nelle tenebre. Io sono la sentinella che veglia sulla barriera. Io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini. Io consacro la mia vita e il mio onore ai Guardiani della Notte. Per questa notte e per tutte le notti a venire.- Ora sono a tutti gli effetti un Guardiano della Notte

 

Passo i miei giorni al castello nero eseguendo gli ordini e i compiti che mi affida il lord comandante dei Guardiani della Notte.

Mi chiama nel suo studio.

-Preparami l'acqua per il bagno e portala nei miei appartamenti tra un'ora.-

Preparo l'acqua, mi dirigo verso la sua stanza da letto e busso alla porta. Mi apre. Vedo che non indossa la pelliccia, indossa solamente i pantaloni, perciò arrossisco.

-Cosa fai lì impalato, entra!- Esorta Jon.

Mi tremano le mani, non so in che modo comportarmi. Ho provato dei sentimenti nei suoi confronti sin dalla prima volta che lo ho visto, ma fino ad ora pensavo che fosse solo ammirazione per il suo coraggio con un pizzico di disprezzo. Ora la situazione si era ribaltata, lo vedevo con occhi totalmente diversi.

Lui si sposta in un'altra stanza. Comincio a riempire la vasca con l'acqua che avevo preparato in precedenza. Mi volto poiché è rientrato nella stanza in cui mi trovo in questo momento. Strabuzzo gli occhi. Ora non indossa nulla. Le mie guance si infuocano e faccio accidentalmente cadere la bacinella.

-Che cosa ti prende Senn? Non hai mai visto un altro uomo nudo?- Mi domanda con un sorriso stampato sulla faccia.

Io scuoto a testa e continuo a fissarlo in un modo imbarazzante.

-Puoi andare ora...- Dice lui coprendosi.

Mi volto ma nell'uscire urto la porta e mi ferisco un braccio. Imbarazzata chiudo la porta dietro le mie spalle e mi dirigo verso i miei appartamenti.

 

Sono passati alcuni giorni. Entro nello studio del lord comandante ma ho un brutto presentimento.

Il suo volto è scuro e il suo sguardo è perso nel vuoto.

Inizialmente penso che sia per via di ciò che era accaduto qualche giorno prima nella sua stanza, ma in seguito mi rendo conto che non è un fatto così rilevante.

-Cosa succede Jon?- Domando preoccupata.

-Ci è giunta voce che i bruti vogliano attaccare nuovamente il castello nero. Ci dovremo dirigere oltre la Barriera per trattare con il loro capo. Preparati.-

-Per cosa?-

-E' ovvio che verrai con me.-

-Ma...sono solo un attendente.-

-Sì, ma sei il mio attendente. Preparati, partiamo domani. Sarà un viaggio lungo quindi sarà meglio che ti metta qualcosa di pesante.-

corro nella mia stanza e vado a prepararmi per il viaggio che mi aspetta.

 

 

 

 

   
 
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