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Autore: Suicide Crown    29/05/2015    6 recensioni
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Questa storia parla di 10 bellissime ragazze molto diverse fra loro,ma le accomuna la loro
situazione:convivono con 10 bellissimi vampiri,cosa che renderà la storia ancora più eccitante!!!
buona lettura!!!
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Kurumi x Ruki...

 

 

Il taxi partì con un rombo assordante, portandola per sempre via dalla casa in cui era nata, vuota e buia. Kurumi Tsubaki, era così il nome della ragazza, guardava fuori dal finestrino con sguardo indecifrabile.

- sei sicura di voler trasferirti lì, piccola? - gli chiese il tassista con aria interrogativa. Kurumi non rispose neanche, stava pensando a cose più importanti: perchè quegli uomini vestiti di nero la scaraventarono dentro il taxi senza alcuna spiegazione? Dov'era diretta? Mentre vagava tra i suoi pensieri il tassista parlava del più e del meno per metterla a proprio agio, senza ottenere alcuna risposta. Poi la fece riscuotere con un argomento ben preciso.

- senti...mi dispiace. Non so neanch' io perchè quegli uomini ti abbiano cacciata via da casa tua, ma ora pensa ad altro e rasserenati. Ti prego – lei allora, per farlo contento, si mise gli auricolari alle orecchie e cominciò ad ascoltare della musica: il suono di un piano molto dolce e soave, le note erano accompagnate dal tintinnio dell'arpa.

Quando il tassista la portò a destinazione, scese dall' auto sbattendo la portiera, mentre esso ripartì verso la strada opposta. Kurumi era bellissima: un corpo mozzafiato, suoi occhi rossi con delle pagliuzze dorate al centro le davano un aspetto magnetico e innaturale, e i suoi capelli neri e splendenti le arrivavano fino al sedere. Aveva un viso molto dolce e fresco, anche se gli occhi avevano sempre un' espressione indifferente e dura. Prima di volgere uno sguardo alla villa che si insidiava davanti ai suoi occhi, diede un' occhiata ai suoi vestiti sgualciti: indossava una gonna corta e nera dove, sull' orlo, si intravedeva una strisca di stoffa di seta bianca, un top ad incrocio rosso cremisi e degli autoreggenti neri. I suoi lunghi capelli erano legati in due code alte e sistemate, legate da due fiocchi neri e sottili. Amava vestirsi così, la faceva sentire a proprio agio. Con un sospiro di rassegnazione, Kurumi cominciò ad incamminarsi verso il portone centrale, al centro della villa spettrale e maestosa. Esitò prima di suonare il campanello. Poi lo fece, e un lampo squarciò il cielo pieno di nuvole nere e insidiose. Kurumi aspettò a lungo, ma nessuna risposta. Riprovò di nuovo, ma invano. Ormai stufa d'aspettare sfiorò la maniglia in argento, e la porta si aprì con uno scricchiolio. La ragazza rimase immobile per un' istante, poi cominciò a oltrepassare il portone. Si ritrovò davanti tutto in marmo nero e lucido e due ampie scalinate che circonferenziavano il grande salone. I lampadari erano in cristallo fragile e prezioso. Era tutto decorato in modo impeccabile e raffinato, Kurumi rimase a bocca aperta non appena aprì la porta. Era tutto silenzioso, si sentiva solo il ticchettio dell'orologio a pendolo che vi era sopra il soppalco situato alla fine della scalinata. Le sue scarpette , rigorosamente nere, ticchettavano sul pavimento in marmo pregiato. Kurumi, non vedendo nessuno, cominciò a farsi avanti.

- mi chiamo Kurumi Tsubaki, e da oggi vivrò qui se non reco alcun disturbo - disse, indifferente e calma. La ragazza si guardò attorno, ma non vi era nessuno in quella distesa maestosa.

- tch. E tu che vuoi!? - una voce brusca e graffiante da dietro le sue spalle la fece sobbalzare, girandosi di colpo con fare interrogativo. Ma lì non vi era nessuno.

- Dove stai guardando? Sono qui, umana! - esclamò quella voce. Kurumi, allora, si rigirò nuovamente e vide, appoggiato alla ringhiera del sopppalco, un ragazzo: le sue iridi ambra la catturarono subito, come anche i suoi capelli medio-lunghi e castani. Il suo viso era contratto in una smorfia annoiata. Kurumi non seppe cosa dire, ma fu lui a riparlare nuovamente.

- ti ho fatto una domanda: come mai sei entrata qui!? - gridò, sbattendo un pugno sulla ringhiera che cominciò a oscillare. Allora, stufo di non ottenere alcuna risposta, cominciò a scendere la scalinata in marmo e ad avvicinarsi a lei con passo felino.

- hey, umana! - con un salto arrivò vicinissimo a lei, strattonandola e scaraventandola sul pavimento. Dopo di che si mise a cavalcioni su di lei, facendola arrossire.

- levati di dosso - disse Kurumi con sguardo gelido e puntiglioso. Il ragazzo, divertito dalla gelidità delle parole della ragazza, scoppiò in una fragorosa risata che echeggiò in tutto il salone.

- Sei proprio divertente, umana! Qual'è il tuo nome? - Kurumi, decisamente irritata dalla reazione del castano, sbuffò sonoramente.

- Tsubaki Kurumi...- disse, piuttosto imbarazzata. Cominciò a dimenarsi, ma non ci riuscì. Era schiacciata dal suo peso, e questo le impediva anche di non respirare regolarmente.

- bene, ragazzina. Ma non lo sai che... hai un' odore piuttosto invitante?- Kurumi cacciò un urlo non appena il ragazzo mise in bella mostra i suoi canini appuntiti e minacciosi. Il ragazzo, perfettamente consapevole del perchè la ragazza si sia spaventata, scoppiò nuovamente in una fragorosa risata, facendola spaventare ancor più di prima. Con un gesto rapido delle mani, bloccò le mani di Kurumi, e cominciò ad inspirare il buon profumo del suo sangue afrodisiaco.

- che sciocca. Dovevi capirlo un po' prima. Ma ora è troppo tardi per scappare - stava per affondare i canini affilati nel suo collo, quando qualcun'altro lo fermò , scaraventandolo contro il muro. Kurumi, che dapprima aveva serrato gli occhi per lo spavento, cominciò ad aprirli lentamente. La figura che si stagliava imponente davanti a lei era un ragazzo, anch'esso bellissimo: capelli neri come la notte che, alle punte, sfumavano sul bianco puro, gli occhi blu come il ghiaccio e uno sguardo che faceva sentire Kurumi inferiore a lui. Indossava una maglia nera con scollo a “ v” e dei jens strappati e bianchi. Anche lui era un vampiro. Mi guardava con inferiorità, i suoi occhi di ghiaccio la scrutavano da capo a piedi. Poi fu lui a parlare per primo.

- alzati, umana - la sua voce risuonava nella mente di Kurumi come un' ordine chiaro e conciso, e lei non potè non obbedirgli. Si alzò da terra più in fretta che poteva e cominciò a toccarsi il collo, sperando che non era stato già perforato

- seguimi – il ragazzo fece cenno a Kurumi di seguirlo, seguito dal castano che si massaggiava la testa dolorante.

Arrivarono in un altro salotto dove, al centro, vi era un enorme piscina illuminata dai led ad acqua. Un po' più distante vi era un tavolo in cristallo e, riposte ordinatamente sotto il tavolo, vi erano delle sedie del medesimo materiale. Il ragazzo dagli occhi blu come il ghiaccio fece cenno a Kurumi di sedersi a capo tavola, e lei acconsentì di malavoglia. Odiava essere al centro dell'attenzione, la irritava molto. Dopo che Kurumi si sedette, cominciarono a sedersi accanto a lei anche il castano e il ragazzo dai capelli neri .

- Io sono Ruki Mukami, il primogenito, e lui è mio fratello Yuma, il secondogenito - disse quest'ultimo che sembrava di chiamasse Ruki. Esso, con un gesto elegante, indicò il ragazzo castano, Yuma, che le rivolse un occhiataccia annoiata.

- la prossima volta non mi scapperai, ragazzina – disse con la sua solita voce graffiante e arrogante. Dopo poco arrivarono i camerieri che servirono il thè agendo silenziosi e indisturbati.

- ora dimmi: perchè un umana come te viene ad abitare in questa villa? Non sai chi siamo noi?- Ruki la guardava con malizia negli occhi, e il suo sorriso lascivo la fece irritare.

- mi hanno imposto di venire ad abitare in questa villa per via dei miei genitori che sono morti entrambi in un terremoto in America. Non ho deciso io, sono stati degli uomini incappucciati e vestiti di nero a scaraventarmi dentro il taxi violentemente. Questo spiega anche il perchè dei miei vestiti sgualciti. E sì: lo so che siete dei vampiri. Ho avuto un' attimo fa la dimostrazione del vostro essere dal tuo fratellino qui presente - Kurumi rivolse a Yuma una voce cantilenante, e Yuma ricambiò ringhiandole contro.

-Yuma, finiscila. Non ho tempo di farti vedere ora la casa, la vedrai attentamente domani. Inoltre, momentaneamente dormirai con me, nella mia stanza. Non ce ne sono altre libere - Kurumi fece una smorfia di disapprovazione, arricciando il naso in segno di resa.

- non se ne parla neanche. Io non dormo con te - disse Kurumi, indignata. Ruki allora, con un sorriso lascivo e irritante, aggiunse:

- allora dormirai dentro la piscina, umana - detto questo, Ruki e Yuma si alzarono contemporaneamente e lasciarono sul tavolo di cristallo una cartina della villa. Kurumi, decisamente irata e annoiata, sbuffò e li seguì. Ruki portò Kurumi nella stanza che avrebbe condiviso con lei, e poi cominciò a parlarle con tono severo.

- puoi disfare i bagagli in quell'armadio vicino alla finestra. Io tornerò per informarti che la cena sarà pronta a breve. Vedi di non fare tardi, altrimenti ti toccherà una punizione che deciderà il sottoscritto - detto questo, se ne andò sbattendo la porta. Kurumi si guardò attorno. La camera era davvero ben sistemata ed elegante, e le pareti lilla scuro si abbinavano perfettamente al marmo nero e lucido dei mobili. La cosa che preoccupò e indignò Kurumi era il fatto che ci fosse solo un letto, anch'esso bellissimo, nella stanza. Cercando di non pensarci, cominciò a disfare i bagagli con le poche cose che aveva portato, e cominciò a sistemare i suoi vestiti dentro l'armadio datogli da Ruki per la sua permanenza in quella villa piena di mistero. Dopo che ebbe finito di sistemare i vestiti dentro l'armadio, intravide dentro la valigia una foto. Incuriosita, la prese in mano e cominciò ad esaminarla: raffigurava lei, i suoi genitori e la sua sorellina che morì quando Kurumi aveva solo dieci anni. Si stringevano in un caloroso abbraccio, seduti su un prato pieno di fiori di campo. Il sole era alto nel cielo, e non vi era nessuna nuvola. Kurumi, vedendo quella foto, cominciò a piangere, li rivoleva qui, mentre li stringeva in un abbraccio pieno d'amore come nella foto. Poi cercò una risposta ad una sola domanda: chi era stato a mettere questa foto dentro la valigia?

Ciauuuuuuuuu a tuttiiiiiiiiiii <3
Scusate per l'immenso ritardo <3 sono stata piuttosto impegnata <3
Cosa mi raccontate? ^^
Bene, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e la vostra scocciatrice vi lascia con delle immagini riguardanti il capitolooooooo <3 <3 <3 <3 <3 XD
Bacioni dalla vostra Rin-chaaaaaaaaaan XD vi voglio bene <3


Ecco qui il nostro Ruki <3Ecco qui il nostro Ruki, soprattutto di Kurumi X3

Ecco qui la nostra fantastica Kurumi X3Ecco qui la nostra fantastica Kurumi-chaaaaan <3

  Kurumi-kurumi-kurumi-chaaaaaaaaaan <3


Ok, sono pazza XD Ciauuuuuuuuuuuuuu, vi voglio beneeeeeeeee XD

 

 

   
 
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