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Autore: Sophie_moore    29/05/2015    5 recensioni
Raccolta di song-fiction, la mia passione segreta. Passate a dare un'occhiata, non vi mangio mica =P
Gajevy: Better Than Me / In Your Room
Zevis: Demons
Levy se n'era andata e non sarebbe più tornata.
Gajil sospirò pesantemente, sedendosi sul letto. Non poteva di certo dire che era stata una novità, che non se l'aspettava. Era solo difficile accettare che il momento fosse giunto, solo quello.[...]
[...]Zeref stava seduto all'ombra di un grosso albero, gli occhi socchiusi ed il leggero venticello profumato di fiori selvatici gli solleticava le narici e gli smuoveva i capelli scuri. [...]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mavis, Zeref, Zeref/Mavis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I remember


Zeref stava seduto all'ombra di un grosso albero, gli occhi socchiusi ed il leggero venticello profumato di fiori selvatici gli solleticava le narici e gli smuoveva i capelli scuri. In una giornata così bella non poteva stare in una stanza chiusa, doveva respirare la vita della pianura.

Spostò lo sguardo su di una lapide non troppo lontana, di un bel grigio chiaro, pulita e ben tenuta. Sorrise debolmente, indeciso se andare verso quella lapide e fare due parole con lei o rimanere lontano, lì all'ombra di quel grande albero.

 

-Perdonami! Non avevo intenzione di guardare!-

Non era più abituato a sentire voci rivolgersi a lui, perciò ne rimase completamente sorpreso. Quella ragazzina bionda aveva parlato proprio con lui, l'aveva considerato un essere umano. Certo, dopotutto lei non sapeva che cosa fosse, così piccola dubitava persino che conoscesse la magia. -Non ti preoccupare.- rispose, con la voce piatta. Da quanto tempo era che non faceva trasparire un'emozione? Aveva sempre paura che la sua maledizione gli facesse far del male a qualcuno, a prescindere da quello che facesse, perciò aveva imparato a non far vedere niente del suo mondo interiore a nessuno. Una protezione, probabilmente.

 

I want to hide the truth

 

Perché gli venivano in mente quei ricordi proprio in quel momento?

Si riscosse dai propri pensieri e si alzò, senza quasi accorgersene. Non appena uscì dall'ombra prodotta dalle fronde dell'albero, il Sole lo investì e lo fece sentire vivo, per una volta. Mavis aveva scelto un posto perfetto per essere seppellita, un posto che si adattava a lei in tutta la sua luminosità e ariosità. La lapide distava qualche passo, Zeref la raggiunse in una manciata di secondi e si sedette di nuovo, per avere all'altezza degli occhi l'immagine della defunta Mavis Vermillion.

 

Your eyes, they shine so bright
I want to save their light

 

-Non ti avvicinare, ti prego.-

-Ma voglio solo stringerti la mano!- Mavis faceva i capricci: voleva essere educata come aveva imparato nei libri, con una stretta di mano e con un leggero inchino, presentarsi, magari.

Zeref scosse la testa. -Va bene così.- la salutò con la mano, rimanendo a qualche metro di distanza da lei. La lotta interiore della sua anima vedeva come combattenti due emozioni, una che gli diceva di proteggerla a tutti i costi e l'altra che si sarebbe concessa un abbraccio, un'amica finché la maledizione non avrebbe compiuto il suo corso.

-È per la maledizione?-

Zeref alzò lo sguardo su di lei, notando che il suo era determinato e dispiaciuto.

-Se tu ti convinci che non succederà niente, non mi accadrà nulla se ti stringo la mano.- continuò Mavis, facendo un passo in avanti. Il ragazzo ne fece uno indietro. -Non allontanarti, per favore…-

-Non posso. Non voglio che tu muoia a causa mia.-

 

I want to shelter you

 

Aveva parlato molto con Mavis, durante quegli anni. Non aveva mai aperto bocca, certo, gli sembrava strano parlare a voce piena con una lapide. Bastavano i suoi pensieri.

Osservò per bene i suoi occhi verdi, sfiorando il ritratto con la punta delle dita. Era una paura stupida, ma temeva di poter rovinare anche quel bel dipinto con la sua maledizione. Non voleva che l'unica immagine che poteva considerare sua si sciupasse. La sua maledizione, la magia nera, privava dell'energia vitale gli esseri viventi, e per qualche strano motivo era convinto che Mavis fosse ancora viva in quell'immagine.

-Ciao, ragazzina.- mormorò. La voce gli uscì roca, perciò si schiarì la gola e ci riprovò. -Ciao, ragazzina.- così era meglio. Già se la immaginare sbuffare e bofonchiare che non era una ragazzina e che aveva un nome, ma lui non voleva pronunciarlo. Non credeva di esserne degno, perciò continuava a chiamarla ragazzina, nonostante gli anni passati dalla sua morte.

 

But with the beast inside

There's nowhere we can hide

 

Non era riuscito a proteggerla dalla morte, nonostante fosse l'unica persona che avrebbe meritato di vivere. Avrebbe dato la sua esistenza, avrebbe scambiato tutta la sua vita immortale per poter tornare indietro nel tempo e riuscire a salvarla. Ne era certo, l'esistenza di Mavis sarebbe dovuta essere lunga e luminosa, degna della persona splendida che era, sarebbe valsa la pena morire per donare quella speranza a lei.

Purtroppo, però, non poteva fare nulla. E ciò lo faceva sentire inutile, impotente. Quasi gli veniva voglia di distruggere l'umanità in quel momento, ma il suo piano richiedeva ancora tempo e svariate preparazioni, perciò doveva pazientare. Magari sarebbe morto anche lui, e allora avrebbe potuto rivedere quel sorriso splendido dal vivo.

Non poteva negare che le mancasse, soprattutto perché era l'unica persona che gli teneva testa e che non si arrendeva, che provava in tutti i modi ad avvicinarsi e a non farsi allontanare. L'unica che, anche dopo aver ricevuto innumerevoli no, cercava di trovare una soluzione per poter stare vicini.

-Eri testarda, lo sai?- commentò, indurendo leggermente lo sguardo.

 

So they dug your grave
And the masquerade
Will come calling out
At the mess you made

 

Ironicamente, quella giornata fu la più calda dell'anno, chiunque avrebbe confermato.

Su quella collinetta sferzata dall'arietta ed esposta alla luce si stava tenendo un funerale.

Mavis Vermillion, prima master della rumorosissima gilda Fairy Tail era morta.

Zeref stava parecchio lontano per non essere notato da nessuno ed essere solo col suo dolore. Non era sicuro, ma con tutta probabilità era stato lui ad averla uccisa. L'essere umano era così fragile,si distruggeva con le proprie mani, e la ragazzina impertinente era stata anche un esemplare particolare. La sua intelligenza sopraffina e la sua cultura profonda alla fine non erano riuscite a salvarla.

Tutti piangevano, mentre scavavano la tomba della giovane master, alcuni erano ancora increduli, altri erano disperati.

Un uomo suonava una canzone che doveva avere qualche risvolto allegro, ma non riusciva a risollevare gli animi dei presenti.

Mavis non avrebbe voluto un funerale così triste, aveva scelto quella collina soleggiata proprio per quello, perché tutti la associassero al sole, non alla tristezza.

Il mago oscuro prese dei profondi respiri per calmare lo scalpitare del proprio cuore e si asciugò le lacrime che gli cadevano copiose dagli occhi. Sapeva perfettamente che lei non avrebbe voluto vederlo piangere, ma come poteva fermarsi? L'unica persona che lo aveva fatto sentire legato a quella terra così ostile era morta, era stato abbandonato di nuovo. Aveva promesso di proteggerla e non ci era riuscito.

Decise di allontanarsi, iniziando a maturare una certa idea che avrebbe portato alla creazione di Tartaros.

 

In lontananza sentiva che avevano smesso di piangere e avevano iniziato a ricordare tutti i momento passati con lei, soprattutto quelli divertenti. Zeira era stata la prima a parlare, raccontando di quando avevano conosciuto gli amici della gilda. Scoppiarono in una fragorosa risata, ridevano tanto forte pur essendo in pochi, che credeva avrebbero risvegliato Mavis dal suo eterno sonno. Il divertimento della sua vita l'avrebbe accompagnata anche nella sua morte, e Zeref non poteva che essere felice di questo.

 

-Lo sai perché ho creato i demoni?- Zeref scosse la testa, no, la domanda era stata formulata male. -Sai perché ho fatto uscire i demoni di Tartaros?- ma poi, perché faceva domande? Sapeva che quella ragazza era morta e non avrebbe potuto rispondergli. -Volevo morire. Voglio morire, in realtà. Ancora oggi. E credo… credo di aver la sensazione che se morirò potrò incontrarti di nuovo.- sconfisse la paura e poggiò la mano aperta contro la lapide, fissando intensamente il ritratto. Era così sorridente… faceva una fatica tremenda a pensare che non ci fosse più, che fosse solo un ricordo scolpito a fuoco nella sua testa.

 

I can’t escape this now
Unless you show me how

 

Un leggero venticello si alzò, scompigliando la sua tunica. Sentì un odore pungente, fresco, diverso da quello di fiori di campo, più simile alla menta piperita.

Un sorriso gli increspò le labbra, appoggiò la fronte contro la lastra di pietra. -Ciao, ragazzina. Mi manchi tanto.- sussurrò.

 

Mavis era seduta contro la sua schiena e sorrideva. Non poteva essere vista o sentita, quindi parlare era inutile, ma poteva fargli percepire la propria presenza. Voleva dirgli che non era stata colpa sua, che gli voleva bene, che gli mancava tanto, ma non era un membro di Fairy Tail, non poteva vederla.

Però forse poteva fare qualcosa. Si alzò in piedi, alzò le mani e creò una delle sue illusioni, uno scoiattolo che si arrampicò sulla lapide e fissò negli occhi il mago oscuro.

 

Zeref sapeva che la sua ragazzina era presente, quello scoiattolo aveva il suo stesso sguardo. -Spero tu stia bene, sai?- ci passò attraverso con una mano, percependo un leggero calore, proprio come quando aveva toccato le sue illusioni per la prima volta.

 

When you feel my heat

Look into my eyes

 

Mavis tornò ad appoggiarsi a lui, abbracciandolo da dietro il più stretto possibile. Lei si ricordava tutto, e voleva annientarlo anche per poterlo picchiare di persona. Ridacchiò, vedendo come interagiva con quello scoiattolo come se fosse lei. Si spostò dalla sua schiena per andare a mettersi di fronte a lui, sovrapponendo la sua faccia con quella dello scoiattolo. Si rispecchiò negli occhi rossi di Zeref ed arrossì leggermente: non era cambiato per niente, era sempre bello e malinconico. Le veniva voglia di pizzicargli le guance, ma purtroppo era invisibile.

Ogni tanto le faceva piacere starsene lì, sulla sua tomba, aspettando che qualcuno andasse a trovarla, perciò quando qualcuno arrivava era sempre felice come una pasqua. Se poi era lui… beh, sembrava che tornasse in vita, come una ragazzina la primo appuntamento.

 

Don't get too close

It's dark inside

 

Dopotutto, non era poi così dispiaciuta di essere un fantasma. Zeref non le aveva mai permesso di stargli così vicino, diceva che sarebbe morta, la minacciava con grandi paroloni, ma lei sapeva che aveva solo paura. Paura di perderla, di farle del male, di uccidere di nuovo qualcuno, e lei accettava con riluttanza. Ma ora che non aveva più un corpo, che non poteva più morire, poteva stargli addosso, abbracciarlo, essere quello che avrebbe voluto in vita.

-Spero di raggiungerti presto.- sussurrò il mago oscuro, alzando un angolo della bocca.

-Spero che tu mi raggiunga presto.- anche Mavis sorrise e gli accarezzò la guancia, sporgendosi sulla lapide.

Zeref sgranò gli occhi, percependo un calore intenso sul suo viso. E allora capì che era lì, di fronte a lui e l'aveva sentito. -Distruggerò il mondo.- aggiunse poi, giusto per testare la pazienza della ragazza. Vedeva solo lo scoiattolo ma la sentiva, era lì.

-Fairy Tail te lo impedirà.- Mavis gli mollò un ceffone ed il ragazzo rise, quasi. -Sì, sono qui!-

-Ti sento, ragazzina. Adesso devo andare. Ci vediamo…- si alzò in piedi, mandò un bacio sul dipinto di Mavis e si allontanò, appena prima che un rossore violento gli invadesse le guance.

Era molto più motivato a morire, dopo quell'incontro.

 

 

Sophie's space____

Ciao bella gente!!!! Ecco esaudita la richiesta della mia sorellina Alsha, spero che questa Zevis vi piaccia.

In tutta onestà non mi fa impazzire, non mi convince, ma visto che sono in iper ritardo non potevo tenermela ancora in grembo xD

Alsha, mi farò perdonare <3<3<3

Comunque, la canzone è: Imagine Dragons - Demons

Ho il terrore di averla rovinata, spero vivamente che mi contraddiciate ma non ne sono convinta XD

Un mega abbraccio, Sophie <3

 

  
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