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Autore: Marauder_    29/05/2015    3 recensioni
Scorci della vita di Mika, così come me li sono immaginati.
Scrivendoli, ho tirato fuori moltissimi dei miei pensieri più profondi, delle sensazioni più indescrivibili.
Scrivendoli, mi sono emozionata. Spero di poter emozionare anche voi.
-Andy!- esclamò, qualche istante prima che il biondo premesse il dito sulla cornetta rossa, per riattaccare la telefonata.
-Sì?-
-Ti amo- aggiunse Mika, deciso, sperando che quelle due semplici parole riuscissero ad alleviare almeno un po' il peso del vuoto che premeva sui loro petti.
-Anche io- rispose Andy. E infatti, funzionò: il biondo si mise a letto, stranamente più leggero, e ancora prima di rendersene conto, stava già sognando il momento in cui Mika avrebbe varcato di nuovo la porta del loro appartamento.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chissenefrega!

 


Mika non riusciva a dormire: si era voltato prima su un fianco, poi sull'altro, poi si era rimesso di schiena, ma ogni posizione sembrava essere maledettamente scomoda.
Non riusciva a spegnere il cervello, non riusciva a smettere di pensare. L'album, le canzoni, la sua musica: sembrava tutto così sbagliato. Non riusciva più a fare nulla, senza avere addosso quell'insopportabile sensazione di inadeguatezza, di paura. Paura di deludere gli altri, paura di non essere abbastanza.
Sì passò una mano tra i riccioli, e allungò un braccio per raggiungere il suo cellulare: erano le due di notte, del 29 gennaio. 29 gennaio: questa data gli fece pensare al lontano 2007, in cui, quello stesso giorno, Grace Kelly era uscita come suo primo singolo.
Quanto significava per lui, quella canzone: era stata il suo trampolino di lancio, era stata il suo biglietto da visita per il mondo della musica. In quella canzone era rinchiuso un pezzo della sua anima: lui era così, e nessuno l'avrebbe mai fatto cambiare. Prendere o lasciare. E il pubblico l'aveva accolto, a braccia aperte. Non si era arreso, e alla fine aveva scoperto che c'era una marea di gente, disposto ad amarlo proprio così com'era.
Perché in quel momento invece, non riusciva ad accettarsi per quello che era? Perché continuava a preoccuparsi per ciò che la gente pensava di lui? Perché non riusciva più a tirare fuori tutto ciò che aveva dentro?
Il fatto era che stava pensando troppo. Se ne rese conto quando ripensò a se stesso molti anni prima: un giovane cantante che aveva solo deciso di buttarsi, senza preoccuparsi delle conseguenze, senza preoccuparsi proprio di nulla.
Mika si alzò dal letto, per iniziare a camminare avanti e indietro lungo la sua stanza.
Doveva andarsene. Quella era la soluzione. Se i suoi pensieri non volevano abbandonarlo, sarebbe stato lui a lasciarli, a Londra.
Chissenefrega degli impegni, chissenefrega degli appuntamenti: tanto ormai la sua nave stava affondando. Tanto valeva abbandonarla subito.
In tutti quei pensieri però, se ne insinuava uno che era più forte di tutti gli altri: Andy. Andy era l'unica cosa che gli permetteva di smettere di pensare, in quel periodo. Era ormai una settimana, però, che si trovava in Francia per lavoro, e aveva lasciato Mika annegare nelle sue tormentate riflessioni.
La sensazione di solitudine, il vuoto che Mika provava ogni volta che, alla sera, sapeva di tornare in una casa vuota, lo stava logorando.
Prese quindi di nuovo in mano il suo cellulare e, dimenticatosi dell'orario, compose il numero di Andy.
-Mika, che succede?- rispose subito il ragazzo, che immaginava dovesse essere successo qualcosa, se Mika aveva avuto bisogno di chiamarlo in piena notte.
-Andy io.. Io voglio andarmene. Non ce la faccio più a stare qui. Devo andarmene- spiegò Mika tutto d'un fiato.
-Che stai..-
-Però ho bisogno che tu venga con me. Non ce la posso fare da solo, questa volta. Scusami se ti ho chiamato in piena notte- continuò Mika, la cui voce era diventata incredibilmente incerta -Ma non ce la faccio più. So che stai lavorando ad una cosa importante-.
-Mika- tentò Andy.
-E so che chiederti di lasciare tutto proprio ora..-
-Mika!- insistette, ma il riccio proseguiva imperterrito.
-E' una cosa folle, solo che..-
-MIKA!- urlò Andy, questa volta riuscendo a far tacere il compagno -Okay-
-Okay?-
-Okay. Prendo il primo aereo che trovo. Ti raggiungo il prima possibile- disse Andy, che percepiva una grande paura nella voce del compagno.
Mika stava attraversando un bruttissimo periodo, eppure non si era mai lasciato davvero aiutare da nessuno. Cercava di non lasciarlo trasparire, però Andy lo conosceva abbastanza a fondo per notare che i suoi sorrisi non erano più gli stessi, che la sua musica non era più la stessa.
Finalmente però, Mika sembrava essersi deciso a reagire, e Andy avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di stargli vicino.
-Grazie- disse solo Mika, la cui voce sembrava essere un po' più rilassata -Allora.. Ci vediamo domani- aggiunse, prima di riattaccare.
Il riccio riappoggiò il cellulare sul comodino, mentre sentiva il suo cuore come svuotato di un peso: Andy aveva accettato di accompagnarlo, non l'aveva lasciato solo. Avrebbe tanto voluto dirgli, prima di chiudere la telefonata, quanto contasse per lui quel gesto; eppure, da un po' di tempo, non riusciva nemmeno più a tirare fuori i suoi sentimenti. Aveva paura di farlo, persino con Andy: qualche volta, era arrivato a chiedersi se ne fosse ancora innamorato.
Tutto ciò, era parte delle conseguenze del troppo pensare di Mika: porsi tutte quelle domande, l'aveva portato a dubitare anche di quelle che per anni erano state le sue più solide certezze.
In quel momento, già iniziava a chiedersi se non avesse appena fatto un'enorme sbaglio; però, si costrinse a rimettersi a letto e, dopo qualche minuto, riuscì finalmente ad addormentarsi.

Il giorno successivo, Mika si risvegliò con addosso il solito senso di pesantezza, con il solito desiderio di passare il resto della giornata chiuso nella sua stanza, a letto. Quando guardò il suo telefono, trovò un messaggio di Andy, che lo avvertiva che sarebbe arrivato presto in mattinata.
Di nuovo, Mika si chiese se quella fosse stata la scelta giusta: se non avesse fatto altro che peggiorare le cose? Se avesse trascinato anche Andy, nel suo oblio? Non se lo sarebbe mai perdonato. Ormai però, era troppo tardi per cambiare idea.
Mika si alzò quindi dal letto e spalancò le tende: il grigiore londinese circondava il suo appartamento.
Passò la mattinata a spostarsi dalla cucina al soggiorno, senza riuscire a fare niente altro che rimanere incastrato nelle sue stesse riflessioni.
Finalmente, verso le 11, il campanello suonò. Mika si affrettò ad aprire la porta e, in pochi istanti, Andy raggiunse il piano in cui si trovava, facendo gli scalini due a due. Solo la vista del suo sorriso e dei suoi occhi, fece sentire Mika molto meglio. Il lieve sollievo che provò, però, era decisamente imparagonabile a ciò che sentì quando Andy premette le labbra sulle sue.
Mika perse completamente il controllo: in un attimo, tutti i pensieri che erano svaniti nell'istante di quel contatto, riaffiorarono e lo travolsero come un uragano. Delle lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance: tutto ciò che aveva dentro stava cercando di uscire.
Andy non aveva mai visto Mika così: gli occhi spenti, la barba sfatta, l'aspetto abbattuto. Appoggiò una mano sulla sua guancia, e gli asciugò una lacrima: -Adesso sono qui- gli disse, lasciandogli un altro rapido bacio e stringendolo poi in un abbraccio.
-Scusami- singhiozzò Mika, affondando il volto nella spalla del compagno.
-Non devi scusarti. Anche i più forti a volte inciampano-
Mika rispose stringendo più forte Andy a sé, mentre delle altre lacrime silenziose bagnavano la sua pelle.
-Ti prometto che ne usciremo- sussurrò il biondo, accarezzando i riccioli del compagno -Non sei più solo adesso-
La sincerità con cui Andy pronunciò quelle parole, fece fare un balzo al cuore di Mika, cosa che non succedeva più da tempo. In quel momento, però, sentì come se qualcosa dentro di lui si fosse appena riacceso.
Non poteva fare a meno di sperarci, di crederci: Andy l'avrebbe davvero salvato, e Mika sapeva che doveva fidarsi di lui.
Improvvisamente, gli parse che decidere di chiamarlo in piena notte fosse stata la scelta migliore della sua vita.
Mika sciolse l'abbraccio, per asciugarsi le ultime lacrime con la manica del maglione. Annuì, guardandolo negli occhi: ogni secondo che passava, sentiva crescere dentro di lui una piccola bolla di serenità, che lentamente inghiottiva tutte le sue preoccupazioni.
-Ti amo- disse infine: quasi non si era reso conto di aver pronunciato quelle parole, non aveva dovuto pensarci nemmeno per un secondo. Erano salite alla sua bocca da sole, vere e sincere. Era innamorato di Andy, e quella era la cosa migliore della sua vita: quasi non riusciva a credere che avesse potuto dubitarne, in quei giorni.
La consapevolezza che finalmente c'era una certezza a cui potersi aggrappare, diede a Mika la forza di credere che tutto si sarebbe risolto.
-Anche io ti amo, Mika- rispose Andy, che con sua enorme gioia aveva visto di nuovo brillare un lieve sorriso sul volto del compagno.
Dopo essersi baciati a lungo, i due entrarono nell'appartamento, chiudendosi la porta alle spalle.
-Allora, per dove vuoi partire?- chiese Andy.
-Oh, non lo so. Ma chissenefrega! Partiamo e basta- rispose Mika, felice di essere riuscito, dopo molto tempo, a pronunciare di nuovo quella parola.



Angolo autrice:
Ciao a tutti! E grazie di aver letto e recensito questi capitoli :) Scrivo perché tengo a precisare quale situazione mi ha ispirato questa one-shot: in una intervista recente (che ora non ricordo quale sia, perdonatemi!) Mika ha raccontato di aver attraversato un periodo di crisi, prima della scrittura del quarto album No Place In Heaven. Durante questo periodo, si è isolato, iniziandosi a preoccupare troppo di ciò che la gente e il suo pubblico potesse pensare di lui. Per uscirne, ha deciso di intraprendere un viaggio con Andy, durante il quale è stato poi raggiunto dal resto della sua famiglia.
Tutto questo per evitare che la situazione venga confusa con quella di recente descritta su Vanity Fair, che riguarda il periodo precedente il terzo album, e che ha portato alla fuga di Mika da solo, senza Andy!

Grazie dell'attenzione! Alla prossima :)

  
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