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Autore: Cacciatrice di Risate    30/05/2015    4 recensioni
Tutto scorre, panta rei.
Vi presento la mia prima storia. Non parlerà di sogni, principesse che sposano principi, ma di una storia del tutto realista.
Di come una storia del tutto realista può finire ad effetto. Di come un solo cielo si trova sopra un solo destino.
(Dal capitolo 18 compare Grace, per conoscere la sua storia leggere "ODI ET AMO")
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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11. In Colorado



Dopo averci fatto un discorso su tutte le informazioni necessarie per il concorso, Auguste è uscito dal locale a testa alta.
Anche Luke è dovuto andare, aveva fretta di tornare a casa e comunicare tutto ai genitori.
Vorrei chiamare la mia migliore amica, ma in questo momento starà di sicuro lavorando, perciò non provo nemmeno.
Oggi il bar è quasi vuoto. La gente è tutta in piazza al mercato e io mi riposo seduta sul bancone.
Auguste ci ha raccontato che i ragazzi che parteciperanno alla parte artistica dovranno viaggiare in California, perché si terrà là, mentre io a Denver, in Colorado. Questo però non ce lo aveva detto, il carissimo Auguste, che avrei dovuto girare il mondo!
Non è un problema lasciare il lavoro e il conservatorio per un paio di giorni.. quello che più mi infastidisce è che una volta che stavo per intraprendere una relazione un po’ diversa con Luke mi tocca non portarla avanti, per ora.
L’unica bella notizia è che a Denver c’è Evelyn, la mia migliore amica! E non c’è cosa più bella! Mi manca tantissimo e non vedo l’ora di farle una sorpresa. Purtroppo non posso apparire nel suo appartamento come se nulla fosse, quindi le devo telefonare appena finisce il turno lavorativo, per domandarle se ha un letto in più per me. Altrimenti devo prenotare in un hotel.
 
Mangio un pezzo di carne, mentre digito il numero di Evelyn.
“Pronto?” mi risponde. Dalla sua voce capisco che è parecchio stanca.
“Hai sonno, per caso?”
Mi riconosce e la sento tirare un urlo. Allontano il cellulare dall’orecchio e lentamente lo appoggio.
“Sono io!”
“Non ci sentiamo da.. un sacco di tempo!” esclama.
“Sì, lo so.. ma ho una sorpresa!”
“Dimmi”
“Penso di spiegarti tutto quando ci vediamo, perc..”
“Ci vediamo?” la sua voce si trasforma di nuovo in un urlo.
“Evelyn, eri tu quella calma!” rispondo ridendo.
“In certi casi possiamo scambiarci i ruoli. Quindi quando ci vediamo?”
“Devo partire al più presto e venire a Denver. Volevo chiederti se hai un letto in più nel tuo appartamento”
“Sì, certo! Parti oggi?”
“No, devo sistemare tutto. Vengo in aereo comunque”
 
Ci salutiamo e, prima che possa fare un passo, il mio cellulare vibra. Un messaggio da Luke:
                
Oggi alla solita gelateria, alle 15.00
 
Alzo un sopracciglio sorridendo. Chissà cos’avrà da dirmi, in quella gelateria che ricordo benissimo. Mi aveva mangiato metà gelato.
 
Ci sarò.
 
Dopo avergli spedito una risposta, vado a farmi una doccia.
 
Cammino per Salisbury con la borsa che batte sulla gamba. Guardo il cielo limpido, senza nuvole, accorgendomi degli stormi di uccelli che girano in cerchio. Mi viene in mente quando ero piccola e sognavo di essere uno di loro. A dire la verità, mi piacerebbe ancora adesso. O forse tutti vorrebbero. Smetto di pensare a cose che in questo momento non sono utili, e mi accorgo di Luke seduto sulla panchina mentre sta al telefono con qualcuno. Mi avvicino e mi saluta con un cenno della mano. Dopo pochi secondi, finisce la chiamata e mi guarda intensamente.
 
“Sei contenta di andare a Denver?” mi chiede, circondandomi le spalle con un braccio.
“Beh, il concorso è di sicuro una cosa molto positiva! Mai mi sarei immaginata di viaggiare per dedicarmi a ciò che adoro di più, cioè la musica. E’ anche vero che.. così improvvisamente.. insomma.. noi..”
“So cosa intendi. Non c’è bisogno di spiegarlo. Saranno pochi giorni, ma conosceremo tante persone, e magari ci verrà voglia di restare un po’..” si passa un mano in faccia. “Ci pensi, la California? Non è il viale di casa mia.. la California è.. non so nemmeno trovare un aggettivo per descriverla”
“Tu non dimenticherai di.. cioè..”
Luke inizia a ridere, e io lo fermo rischiando a mia volta di scoppiare. Quanto imbarazzo! Non riesco ancora ad esprimermi con lui!
“Non mi dimenticherò di te, sicuro” dice, con la voce ferma, avvicinando pericolosamente il viso al mio.
 
Ecco, in queste situazioni preferirei finirci con un avviso di almeno dieci minuti prima, per prepararmi psicologicamente, ovvio.
 
Quasi due giorni dopo
 
Suono il campanello e dopo due minuti di uno stancante stare in piedi ad aspettare, mi apre la porta Evelyn con l’accappatoio indosso.
Apre la bocca serrando la porta, per evitare che gli si apra l’asciugamano davanti al mondo intero – intelligente, però! Io non ci avrei pensato, e sarei rimasta come un baccalà con la mia figura di merda – e mi abbraccia. Ricambio calorosamente.
“Mh, mi devi prestare questo profumo!” mi dice.
“Di sicuro! Come stai?”
“Bene, ma voglio sapere perché sei dovuta venire qui”
 
Io ed Evelyn ci siamo raccontate tante cose, io del bacio con Luke e lei dei ragazzi carini che ha conosciuto.
“Solo una cosa non ti ho detto..” mi dice, un po’ preoccupata, mentre assaggio la torta che ha preparato lei.
“Sì?” biascico mangiando.
Lei fa una faccia disgustata, ricomponendosi subito dopo. “Come vedi, ci sono tre letti”
“Eh infatti! Di chi è il terzo?”
“E’ di un ragazzo che abitava già qui. Non c’erano altri posti a buon prezzo, e lui mi ha detto che potevo venire. Quindi, divido la camera con lui, ma è un asociale, non parla quasi mai e sembra non ci sia. E’ qui solo per dormire e, tra l’altro, torna circa alle tre di notte. E’ davvero inquietante! Ci ho parlato una volta sola”
“Inquietante” annuisco. “Sono curiosa di vederlo”
“Devi stare sveglia la notte allora”
“Non ho problemi. Ultimamente sono sonnambula”
Evelyn mi guarda sgranando gli occhi, ma non proferisce parola.
 
Mi dirigo allo studio dove tutti i ragazzi del concorso musicale si eserciteranno. E’ una palazzina all’apparenza molto vecchia e brutta da vedere, ma appena entro cambio immediatamente idea. Sembra la reggia della Regina Elisabetta.
All’inizio un paio di ragazze stanno dietro un banco delle informazioni, che mi spediscono su per le scale verso la sala del pianoforte.
 
Dopo aver vagato disperata per quasi dieci minuti, la trovo aperta ed entro.
E apro la bocca dalla magia in cui mi trovo. E’ una cosa stupenda.
Circa un centinaia di tastiere e pianoforti sono disposti in ordine, mentre i ragazzi si guardano intorno o chiacchierano. Quello che mi sembra un insegnante suona una melodia che non conosco, quindi penso l’abbia scritto lui.
E’ un sogno ciò che mi si presenta davanti. Così bello che penso non sia nemmeno vero.






ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Intanto... grazie mille per la vostra presenza♥
Contenti dell'estate che arriva? E della scuola che sta per finire?
Io sì... però ho gli esami di terza media! Scommento che la maggior parte dei miei lettori li ha già fatti, quindi potreste dirmi se sono stati difficili? Devo ancora sentire qualcuno che mi dica che sono complicati. Tutti mi dicono "è una cavolata, sembra quasi uno scherzo" ma io non ci credo! *faccia spaventata*
Comunque, come avete visto, i due si separano di nuovo.
Eh sì, capitolo non gioioso come al solito, ma comunque si cambia un po'! Si va a Denver.
Io invece quest'estate vado a Lisbona! Voi che programmi avete invece? :)
A presto!
Jess
   
 
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