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Autore: ShunLi    06/01/2009    0 recensioni
Blue blue Glass Moon, under the Crimson Air. New 3rd chapter added.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era in un luogo oscuro.
L'immersione visiva in cui ritrovava Rowan era difficile da sopportare.
L'oscurità premeva in modo persistente, temeva di soffocare.
Rowan si sentiva confuso, disorientato in quel posto a lui sconosciuto.
Era vivo? Era morto?
Non riusciva a sentire nulla, non riusciva a percepire nulla.
Intorno a sè, vi era solo una cosa sicura.
La Morte.
E una ragazza, piegata su se stessa.
"E tu chi saresti?"

Cosa ci faceva quella ragazza in quella strana dimensione?
Quando sentì la voce di quell'uomo, la ragazza si alzò in piedi.
Era magra, di media altezza, dai lunghi capelli d'argento e dagli occhi celesti, brillanti.
Anche lei sembrava fuori luogo in quella dimensione desolata.
Si guardava ripetutamente le mani, farfugliando cose che per Rowan erano incomprensibili.
"Rispondi!" Incalzò l'uomo, avvicinandosi a lei.
"Chi sei? Cosa ci facciamo qui? E' forse l'inferno che mi spetta?"
Già. l'inferno.
Sapeva già com'era l'inferno.
Era diventato un famoso alchimista insieme ad un suo amico, Roa.
E grazie al suo aiuto, aveva ottenuto l'immortalità.
Ma il Chaos, un accumulo di vite con una coscienza in condivisione, per restare tale deve assorbire la vita degli esseri umani.
Fabro Rowan, con l'avanzare degli anni, dimenticò il suo nome, il perchè fosse diventato così, perchè il Chaos agiva proteggendolo, 666 bestie infernali abbagliate come il suo essere.
Con quel poco che era rimasto del suo vero io, voleva solo una risposta: capire il Chaos dentro di sè.

"E questo l'inferno che mi spetta?" Ripetè.
La ragazza non rispose. Abbassò lo sguardo, dispiaciuta, come se non avesse la capacità di parlare. Incominciò a camminare in quello spazio immenso e desolato. Ad ogni suo passo, la via che percorreva si illuminava in più punti di luce.
E Rowan vide la Morte in quel luogo.
Era un cimitero dimenticato dalle Divinità benevoli e forse, non c'era alcun modo per tornare indietro.
Rowan seguì la ragazza perchè gli sembrò l'unica cosa sensata da fare.
Il sentiero si prolungò non poco e quella ragazza non provava alcuna stanchezza.
"Ascolta... Riesci a dirmi il tuo nome?" Domandò Rowan.
La ragazza interruppe il suo cammino e fece cenno di farsi porgere la mano.
L'uomo gliela diede e con un tocco leggero e delicato, la ragazza tracciò con il dito le lettere del suo nome.
"Iri...na...Von...Einz...Einbern. Irina Von Einzbern. E' così che ti chiami."
L'espressione di Irina si allargò in un meraviglioso sorriso.
Chissà da quanto tempo si trovava lì.
"Puoi condurmi fuori da questo posto?"
Il sorriso di Irina svanì.
Strinse la mano di Rowan, come a cercare conforto e fece cenno di no con la testa.
Rowan riprese la stessa con più vigore, facendo sussultare Irina dalla sorpresa.
"Ci riusciremo. E tu verrai con me." Disse. Delle lacrime rigarono il viso di Irina. Era felice.

Il luogo oscuro delineò qualcosa all'orizzonte. Lo spazio tra reale e irreale sembrava nullo e per quanto si potesse sforzare, Rowan non vide nulla di strano.
Irina gli fece capire che non era necessario sforzarsi di trovare qualcosa e che l'unica cosa che doveva guardare era la terra.
La terra si plasmava e si mutava; se fosse stato attento, avrebbe potuto trovare la vera linea, il vero punto che generava il luogo maledetto.
"Allora dovremo fare molta strada." Disse Rowan.
Irina gli strinse la mano per infondergli coraggio.
"Ti porterò via di qui." Gli ripetè.
E iniziarono a camminare.

Rowan si accorse di una cosa: il luogo era più luminoso. Il cielo si era rischiarato in una maniera impressionante e tutto perchè Irina era più allegra.
Forse quel deserto di morte era opera della ragazza.
Chissà chi era in realtà.
"Irina..."
La ragazza guardò Rowan.
"Tu conosci questo luogo?"
Irina fece cenno di si, portandosi una mano al petto. Gli fece capire che era il suo cuore a generare quel posto.
Rowan si sforzò di pensare, che forse, potevano uscire.
"Allora ascoltami..." Rowan le cinse le spalle.
"Devi desiderare con tutte le tue forze di uscire da qui. Solo tu puoi farlo, Irina."
Irina guardò l'uomo. Nei suoi occhi si formarono diverse luci, il suo animo era confuso e impaurito. Forse, se sarebbe riuscita ad uscire da quella dimensione, lei stessa non sarebbe più esistita.
Ma Rowan era deciso: l'avrebbe portata con sè, niente poteva muoverlo dalla sua convizione.
Irina sorrise. Forse poteva farcela.
Per l'unica creatura che le aveva dato coraggio.
La ragazza chiuse gli occhi e improvvisamente si alzò il vento, che violento e minaccioso, sembrava portarsi via ogni cosa.
Il corpo di Irina cominciò ad emettere luce. I suoi capelli divennero più bianchi, il suo corpo sembrava essere più inesistente.
"Non ci posso credere..." Balbettò Rowan, emozionato. Nell'alchimia non c'erano principi che potessero spiegare tale fenomeno.
Più Irina si illuminava, più lo spazio intorno a loro sembrava distruggersi.
Rowan si guardò intorno: in tutto quel casino avrebbe dovuto scorgere un punto e una linea, il contatto terreno e materiale con la realtà.
Ma non lo vedeva da nessuna parte. Era impossibile per lui, senza i poteri del Chaos. E l'alchimia pareva non funzionare in quello spazio, annullandosi completamente.
"MALEDIZIONE!!" Urlò.
Guardò Irina, che emanava sempre più luce.
Di sfuggita, intravide un punto e una linea verticale sul petto di Irina. Quello squarcio si ripresentò solo quando la ragazza spalancò le braccia.
"Non è possibile..."
Aveva visto bene.
Era lei l'Inizio e la Fine di quel luogo.
E dire che gliel'aveva promesso.
-Ti porterò via con me.-

"Uccidimi."
Parlò una voce chiara e candida, nella mente di Rowan.
Si rese conto che era Irina a comunicare con lui.
"Uccidimi e riuscirai a fuggire."
"Non posso... Io..."

"Fabro Rowan. Sei stato ucciso e con te, anche il tuo Chaos è stato annientato. Ora hai la possibilità di tornare indietro e di rivivere la vita che ti sei negato da tempo. Ti ringrazio per esserti occupato di me, anche se per poco. Sono sicura che ci reincontreremo, Fabro Rowan."

Ormai tutto intorno a Rowan stava per essere distrutto. O scappava, o sarebbe morto con quella creatura.
E così, Rowan prese la rincorsa e squarciò il petto di Irina.

***

Il sole caldo e luminoso, era posato sulla città. Niente sembrava disturbare la quiete cittadina. Un uomo, incurante di tutto e di tutti, sedeva su una panchina di un parco.
Guardava la vita quotidiana che si svolgeva intorno a lui e si sentiva strano. Tempo fa era una creatura delle tenebre, che stanava le sue vittime nel culmine della paura, le bestie infernali che teneva in corpo bramavano il sangue caldo e ora, non ricordava più quella sensazione di pura malvagità.
Sentiva solo il suo cuore battere in petto, il sangue fluirgli velocemente nelle vene.
Era ritornato umano, solo con le conoscenza dell'alchimia e del Chaos.
Si guardò la mano, la stessa con cui aveva squarciato il petto di Irina.

-Ci reincontreremo, Fabro Rowan.-

Chissà come faceva a conoscere il suo nome.
Non sapeva quanto fosse passato da quell'avvenimento, ma ormai non sperava in un suo passaggio sulla Terra. Poi, di fronte a lui, qualcosa attirò la sua attenzione.
Lunghi capelli d'argento si muovevano armoniosamente cullati dal vento. Il suo corpo snello era fasciato da un vestitino leggero color blu cobalto e con le mani incrociate dietro la schiena, ammirava la città.
La ragazza si voltò in direzione di Rowan.
"Ti vedo in gran forma."
Dapprima, Rowan non seppe dare significato alla fitta che sentì dentro al petto.
Poi scuotendo la testa, si alzò dalla panchina e la raggiunse.
"Ciao." Disse lui.
"Ciao!" Rispose lei.

Per Rowan stava ricominciando il ciclo della vita.



OWARI



nda
aaw che faticaccia ç__ç
Questa fic l'ho scritta dopo la morte di Nrvnqsr Chaos, perchè non sopporto l'idea che debba morire ç__ç mi piace troppo questo pg!!
Faccio anche tanti auguri al mio nii-nii che oggi (6 gennaio, che befanaro :P) compie 18 anni!!!
YEEE!!!
/me beve birra fino a svenire tramortita
  
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