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Autore: Akiko Swift    30/05/2015    1 recensioni
STORIA IN STATO DI REVISIONE.
Immaginate solo per un secondo che Giulietta non sia l'ultima Capuleti, sopravvissuta al massacro.
immaginate che con lei ci sia una bambina identica a lei, una gemella che come lei verrà salvata e nascosta da Corrado.
immaginate che anche Romeo abbia un gemello.
Seguendo gli avvenimenti dell'anime chiudete gli occhi e fatevi guidare da questa nuova storia, aprite il cuore e fate entrare queste parole al suo interno.
spero che vi piaccia e spero di ricevere delle recensioni, positive o negative, in modo da poter avere un vostro parere sulla storia
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giulietta Fiammata Astro Capuleti, Nuovo personaggio, Romeo Candore Montecchi, Tebaldo Volumnia Capuleti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3°: Secondo Incontro, Profumo di Iris e Campanule

Perdonatemi per questo ritardo, ma la scuola mi ha seriamente impegnato in quest'ultimo periodo quindi spero di farmi perdonare con questo nuovo capitolo.
vi lascio alla lettura e attendo con gioia le vostre recensioni per sapere cosa ne pensate...ciau ciau 

Quando entrai nella sala venni accolta dai bambini impazienti di sentire il seguito della storia.                                    
Come il primo giorno mi sedetti in mezzo a loro e, aprendo il libro, iniziai il racconto.

-quella sera le gemelle vennero prese da Francesco e Corrado; il primo tranquillo, il secondo arrabbiato, anzi furioso.

- siete forse impazzite – disse rivolto alle due giovani- come vi è venuto in mente di entrare nel castello del nemico, per giunta vestite da donne-

Le gemelle rimasero in silenzio mentre l’uomo sospirava, poi si volse verso Francesco che, senza bisogno di spiegazioni, fece un cenno
al cocchiere che aumentò la velocità.

-cosa c’è di male se siamo andate ad un ballo!- Giulietta non ne poteva più di tutti quei segreti e la sorella, seduta al suo fianco, la capiva molto bene

- c…cosa c’è di male! Vi rendete conto di cosa fate o no…qui state rischiando molto più che un semplice rimprovero, qui c’è in gioco molto di più…comunque
ora dovete solamente pensare al vostro comportamento-

Dopo quella sfuriata il silenzio scese nella carrozza per tutto il resto del viaggio.

Quando arrivarono a casa Giulietta si chiuse immediatamente nella loro camera, sbattendo la porta, lasciando tutti gli uomini stupiti da quel comportamento e una
sorella che comprendeva quali dubbi e quali sofferenza tormentassero il suo cuore

-dovete scusarla, è difficile vivere senza sapere da cosa dobbiamo nasconderci- la ragazza fece un piccolo inchino e poi raggiunse la sorella.

Quella notte le due sorelle dormirono l’una fra le braccia dell’altra, come quando da piccole il cielo si copriva di tuoni e lampi o come quando un incubo tormentava una e
l’altra la calmava tra le sue braccia.

Se qualcuno fosse entrato in quel momento avrebbe visto due bambine cresciute troppo velocemente, le avrebbe viste come due sorelle che soffrono dentro di loro, ma non
abbandonano mai l’altra…le avrebbe viste come se solo in quel piccolo luogo esse avrebbero potuto mostrare il loro vero “io”.

Guardando attentamente il volto della piccola Giulietta, illuminato dalla pallida luce della luna che filtrava all’interno della stanza, si potevano vedere piccole scie di piccole perle salate,
ormai asciutte, che le avevano rigato il suo dolce e diafano volto. –

Smisi di leggere e mi alzai, andando alla porta e facendo entrare le due ragazze.

Quel giorno non avevano i soliti travestimenti, ne indossavano vestiti da uomo, ma avevano due vestiti lunghi, l’uno l’opposto dell’altro.

-il giorno non esitò ad arrivare e con lui finalmente arrivò anche il sedicesimo compleanno delle gemelle.

Non si meravigliarono tanto del fatto che Antonio rimase sorpreso nello scoprire che i suoi due migliori amici erano, in realtà, delle ragazze, ma lui alla fine ci diede poco peso e
tutti passarono la giornata a divertirsi e preparare tutto per i festeggiamenti che ci sarebbero stati quella sera. –

Ancora una volta smisi di parlare e lasciai l’onore di continuare a Giulietta.

“ Dopo quel ballo non avevo smesso un secondo di pensare a Romeo, ai suoi profondi occhi zaffiro, ai suoi capelli blu notte.

Quando poi, provai a parlarne con Sky, rimasi sorpresa nel vederla con la testa fra le nuvole, cosa mai successa e a quel punto compresi che anche lei non aveva mai smesso di
pensare al giovane lord incontrato al Ballo.

-Per favore Cordelia, dimmi dove posso trovare un luogo dove sbocciano gli iris- non mi sembrava di star chiedendo la luna…in fondo mi bastava un fiore per essere felice quel giorno.

- e va bene, a sud della piazza dove si svolge il mercato ci sono delle scale nascoste da una stradina laterale…li si trova una piccola piazzetta dove si trovano gli iris-

Felice ed emozionata l’abbracciai e poi mi diressi verso la porta, ma venni fermata dalla sua mano che mi prese un polso

-come mai vuoi degli iris?- la guardai mentre le guance mi si imporporavano

- perché una persona mi ha detto che profumo di iris – non le dissi altro e, liberando il polso mi misi a correre verso la porta

- Giulietta vedi di tornare prima della festa – la voce mi arrivò in lontananza, ma non le diedi molta importanza, quello che volevo era arrivare in tempo al campo degli iris.

Quando finalmente arrivai rimasi incantata dalla bellezza di quel luogo.

Presi un iris e annusando quel dolce profumo, salì su quella scala decorata lungo i bordi dai piccoli fiori bianchi, ma non appena raggiunsi la fine di quella scala rimasi immobile a
quello che mi ritrovai davanti.

Seduto in mezzo al campo, con accanto un cavallo-drago, dal manto dello stesso colore dei miei adorati fiori, c’era Messer Romeo.

Ogni cosa attorno a me svanì quando lui mi guardò e io mi immersi nei suoi occhi blu, non mi accorsi nemmeno del vento che fece volare via i fiori che avevo in mano.

-Messer Romeo…- non speravo di rivederlo così presto, ma mi sorprese molto quando si alzò e mi si avvicinò, facendomi battere forte il cuore e imporporare le guance

- vi prego ditemi il vostro nome…vorrei tanto poterlo pronunciare anch’io- quella domanda mi lasciò interdetta, così abbassai la testa e gli risposi

- G…Giulietta…il mio nome è Giulietta- arrossì maggiormente quando lui lo pronunciò

- Giulietta…cosa vi porta qui in questo posto isolato?...chiaramente se posso saperlo- alzai il volto e lo guardai con un piccolo sorriso

- s…sono venuta qui perché volevo trovare degli iris per questa sera…s…sapete oggi è il mio compleanno e come regalo volevo solo degli iris-

Quando fini di parlare lo vidi agitarsi e poi inginocchiarsi verso i fiori e ne prese un po’, formando un piccolo mazzetto, infine me lo porse

-t...tanti auguri- il suo volto era imporporato e la sua mano tremava leggermente, ma io, gentilmente, presi il mazzo e gli sorrisi nuovamente

- v…vi ringrazio t…tanto- avvicinai il volto al mazzo e inspirai il loro dolce profumo, poi guardai il cielo e mi  accorsi che orma si era colorato di arancione, colore del tramonto

- o…ora devo proprio andare, sono stata felice di avervi potuto rivedere – feci un piccolo inchino e mi avviai verso le scale, ma la sua voce mi bloccò

- d…domani potremmo rivederci?- arrossì mentre mi voltavo a guardarlo

- non lo so…magari nel tardo pomeriggio, come oggi- senza attendere una sua risposta iniziai a scendere gli scalini mentre nella mia mente si continuava a ripetere sempre la
stessa frase: “ ho rivisto Romeo, che bellezza”.

Ero al settimo cielo e lo rimasi anche quando Corrado, dopo aver scoperto che ero uscita nuovamente vestita da ragazza, mi rimproverò.

Lo lasciai perdere e, salendo le scale, andai in camera, dove trovai Sky che sorrideva ad una piccola campanula blu

-ehi…qualcuno qui ha incontrato un certo lord…o sbaglio- la vidi alzare la testa di scatto e guardarmi dritta negli occhi

- m…ma che v…vai d…dicendo!- le sue guance erano imporporate e i suoi occhi brillavano come non avevano mai fatto prima

- Sky non mentirmi…in fondo sono tua sorella…avanti racconta tutto- la vidi esitare e così proposi una cosa a cui non avrebbe mai rinunciato -se mi racconti quello che ti è
successo poi ti racconto quello che è capitato a me- lei non perse tempo e, dopo essersi assicurata che nessuno stesse ascoltando, iniziò a raccontare.”

Giulietta smise di parlare e si mise in ascolto della sorella, in messo ai bambini, mentre Sky continuava a fissare  la piccola campanula, poi, come un abile narratore, iniziò a raccontare.

“ – ero andata in un campo di campanule per tranquillizzarmi, sai l’idea di scoprire il nostro passato mi aveva messo in agitazione.

Mi ero seduta in mezzo al campo e avevo iniziato a raccogliere le campanule, fino a formare un piccolo mazzetto.

Ad un certo punto una folata di vento più forte fece volare il piccolo mazzetto, facendomi alzare la testa, per cercare la causa di tutto quel vento, e fu a quel punto che lo vidi.

Sul suo destriero nero pece, come i suoi occhi mentre la criniera era simile al bianco puro delle ali di un angelo.

Si trovava proprio di fronte a me, gli occhi aperti per la sorpresa.

-come mai ti trovi qui…questo posto è isolato dal centro e potresti cadere in mano a dei briganti-

Quella frase mi fece arrossire di rabbia, ma chi diavolo si credeva di essere per venirmi a dire quelle cose

-senti un po’…io sono in grado di difendermi anche da sola…in più non è la prima volta che vengo qui per mettere in ordine tutti i pensieri che affollano la mia mente e che
mi creano preoccupazioni-

Dopo la mia risposta scese da cavallo e, guardandosi in torno, si chinò e raccolse una campanula, poi mi si avvicinò e me la mise fra i capelli

-so bene che siete in grado di difendervi da sola, ma una bella ragazza come voi dovrebbe sorridere e non preoccuparsi di cose inutili-

Rimasi incantata dai suoi occhi e sorpresa dalle sue parole mentre tutto quello che avrei voluto dirgli rimase bloccato nella mia gola

-ora devo andare…ma vorrei tanto rivederti-

Arrossì nuovamente e abbassai la testa, non riuscendo a sostenere il suo sguardo

-se volete potremmo rivederci d…domani alla s…stessa ora…Messer?- quando gli chiesi il nome lui si trovava sul suo destriero ed era pronto a volare via

- mi chiamo Gabriel- non appena fini di dire il suo nome si alzò in volo e mi lasciò nuovamente sola in quel campo.

Dopo poco tempo mi diressi verso casa mentre la dolce campanula che lui mi aveva messo fra i capelli si trovava fra le mie mani.”

Sky smise di parlare e guardando la sorella attese che fossi io a continuare.

- quando anche Giulietta finì di raccontare quello che le era successo durante l'incontro col giovane Romeo, Cordelia entrò nella stanza-
subito la figura della giovane donna apparve al fianco delle due gemelle.

" - vi vedo allegre...posso sapere anch'io il motivo di tutta questa allegria?- le vidi guardarsi intensamente negli occhi e poi vidi i loro occhi puntarsi sui fiori
che avevano fra le mani e a quel punto compresi

- avete incontrato i lord del ballo?...quelli che vi hanno salvato quello stesso pomeriggio?- le ragazze annuirono e subito un peso si poggiò sul mio cuore rattristandolo

- non dovete più incontrarli, vi prego promettetemi che non li rivedrete mai più!-

I loro occhi si sgranarono mentre mi fissavano sconvolte e da quegli sguardi ormai sapevo che i due giovani avevano legato il loro cuore a quello delle mie "sorelline", ma in
qualche modo dovevo rimediare a quell'errore

- m...ma...Cordelia...per quale motivo non dovremmo più vederli...che cosa hanno fatto di male...perchè ci vietate ogni singola cosa?- la voce incrinata di Giulietta e le lacrime che silenziose
facevano capolino sui loro magnifici occhi castani mi fecero molto male, ma non potevo permettere che venissero ferite...o peggio...scoperte.

- promettetemelo! e ora, per favore, preparatevi per la cena- non attesi una risposta, ma le lasciai in quella camera dove ancora si poteva sentire la mia richiesta mentre il mio cuore diventava
sempre più pesante per quello che ero costretta a fare pur di proteggerle.

Scesi le scale, diretta in sala e quando entrai lasciai andare un sospiro, poi guardai Corrado, l'unico, per ora, nella sala

- si stanno preparando...Corrado, per quale motivo si devono prendere una responsabilità più grande di loro...perchè non possono vivere la loro vita liberamente...perchè dovrebbero combattere
una battaglia non loro- ora mai questi dubbi affollavano la mia mente da quando eravamo state salvate quella fredda notte

- perchè, alla fine, io non potrò scegliere per loro...questa sera dirò loro la verità...poi il loro destino sarà fra le loro mani e saranno loro a scegliere cosa fare-
sospirai e, come quando ero piccola, mi feci abbracciare da Corrado per sentirmi ancora una volta protetta da quelle forti braccia che già una volta mi avevano salvato

- abbi fiducia in loro...sono forti e coraggiose, vedrai che faranno la scelta giusta- sorrisi e subito dopo mi misi a preparare la tavola.

Quando arrivarono le ragazze, erano vestite con dei bellissimi abiti.

Quello di Giulietta, come anche quello di sua sorella, era lungo fino alle caviglie e le maniche erano lunghe fino al polso, dove si aprivano, la differenza fra i due abiti erano i colori.

quello di Giulietta era di un tenue color pesco, alternato da piccoli ricami bianchi sul fianco e sui bordi del vestito, invece,quello di Sky era di un magnifico bianco, quasi come se fosse stato fatto
di pura neve candida; anche quell'abito aveva dei ricami, ma essi erano del color del pesco, posti ai lati opposti rispetto a quelli dell'abito di Giulietta.

le guardammo meravigliate e quasi subito mi avvicinai alle due per abbracciarle.

- siete stupende, però ora è meglio mangiare prima che si raffreddi- ci avvicinammo al tavolo e le gemelle misero al centro del tavolo un piccolo mazzetto formato da iris bianchi e campanule blu.

- auguri per i vostri sedici anni- festeggiammo tutta la sera, felici e spensierati, ma quella spensieratezza durò poco perchè, non appena la luna fu alta nel cielo Corrado decise che era il momento
di portarle nel luogo in cui avrebbero scoperto la verità."

Cordelia smise di raccontare e si allontanò da Corrado e dalle gemelle, poi svanirono tutti e nella sala rimanemmo solamente io e i bambini.

- per oggi dobbiamo finire qui il racconto, ma domani le vite dei nostri amati personaggi verranno sconvolte...ora vi saluto e vi aspetto domani per continuare con voi questa magnifica avventura-
li salutai e andai verso Tebaldo e Cristian, salutai i genitori dei bambini e andai verso l'uscita.
   
 
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