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Autore: FrenzIsInfected    31/05/2015    2 recensioni
[Horror]
Una leggenda metropolitana narra di un gioco online nel DeepWeb, "Horror's Well", che farebbe scontrare due team formati da personaggi horror di videogiochi e film, scelti casualmente, in cui in ballo è la vita del capo del team. Nick Prescott, un giovane nerd di Riverville, in Oklahoma, sta cercando un modo di far pagare i torti subiti da un bullo, James Nicholson. Cosa mai potrà fare per trovare ed ottenere la sua vendetta?
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Le visioni di James Nick rincasò di fretta e furia. Salì in solaio, inciampò su Kayako e si rannicchiò in un angolo a piangere.
- Cos'è successo, Nick? - domandò Jack, mentre lo raggiungeva insieme a Boogeyman.
- Non avrà chiavato nessuna donna! - urlò Regan, posseduta da Pazuzu. - D'altronde chi vorrebbe donare la propria vagina ad un soggetto simile? - .
Samara stampò il crocifisso sulla fronte di Regan, facendola tornare normale.
- Scusa, Nick. Non volevo... - si scusò.
- Zitti! Fatelo parlare! Ascoltatelo! - ordinò Samara.
- Lei...era dappertutto...e lui...sulle mie foto... - sibilò Prescott.
- Chi? - chiese Jason.
- Slenderman ed Alma. - rispose Nick.
I personaggi si guardarono negli occhi.
- Che stronzo, questo James. Ma può farlo. Evidentemente qualcuno dei suoi personaggi, probabilmente Zoe, gli ha detto che i personaggi "metafisici" come Alma e Slenderman, possono perseguitare l'avversario prima del match senza fargli del male fisico. - disse Boogeyman.
- Perseguitare l'avversario senza fargli del male fisico? - ripetè il ragazzo. L'uomo nero annuì.
Si alzò in piedi, asciugandosi le lacrime di paura.
- Chi, tra di voi, è..."metafisico"? - chiese.
- Io. - rispose Samara, alzando la manina.
Kayako alzò anch'essa la mano, ma perse l'equilibrio e finì con la fronte sul pavimento. I personaggi sghignazzarono.
- Se non altro ti rendi utile, Kayako. - disse Nick sorridente, aiutandola ad alzarsi. La donna rantolò per ringraziarlo.
Lei e la bambina del pozzo si misero davanti a lui.
- Andate, e fategli passare il pomeriggio più infernale della sua vita! - ordinò.
Le due scomparvero.
Nick salutò gli altri personaggi e scese. Aveva ancora dei compiti da terminare.

James stava passeggiando per Riverville insieme ad
Austin Ward e Carlton Webb. Avevano appena accompagnato a casa Zack e Paul.
- Ma hai visto come urlava? - .
- Era troppo esilarante! - .
I tre avevano appena seviziato un altro ragazzino.
- Dobbiamo rifarlo. - rise James.
- Assolutamente! - concordò Austin.
- Con chi vuoi farlo? - chiese Carlton.
Nicholson ci pensò un attimo, poi disse:
- Quella testa di cazzo di Prescott! Quanto sarebbe bello! - esclamò.
- Oppure il suo amico, McMillin! - propose Ward.
- No. Lui mi sembra abbastanza in gamba, nonostante frequenti quello stronzo. - dissentì James.
Austin e Carlton si guardarono dubbiosi.
- Ma immaginatevi la scena intanto. Pregustatela. - sorrise il giocatore di rugby.
I due chiusero gli occhi e cominciarono a fantasticare.
- Immaginatevi Prescott incaprettato, mentre lo seviziamo... - .
Cos'è che vorresti fare?
James si voltò.
Samara Morgan era seminascosta in un vicolo.
- Ragazzi, guardate nel vicolo! - esclamò.
I due amici guardarono, ma non videro nulla.
- Che succede? Che cosa c'è? - domandò Carlton.
- Samara, quella di "The Ring". Nel vicolo! - affermò, indicando il luogo dove l'aveva vista.
Austin e Carlton vedevano solo dei cassonetti per l'immondizia.
- James, nel vicolo non c'è nessuno. - disse Austin.
Il giocatore di rugby notò che Samara era scomparsa.
- Fatemi andare a casa. - disse.
- Stai bene, James? Sei un pò strano... - chiese Austin.
- Tranquilli...fatemi andare a casa...ci vediamo domani. - li salutò, cominciando ad avviarsi a passo veloce verso casa.
Nei vicoli successivi, e nelle zone d'ombra, Samara apparve agli occhi di un sempre più spaventato James Nicholson.
All'ennesima visione, cominciò a correre, finchè non fu davanti al portone di casa.
Lo aprì, trovandosi davanti per l'ennesima volta la bambina, che afferrò il suo polso.
Lascialo in pace.
Poi scomparve.
James si rannicchiò davanti al portone, preso dalla paura.
Ma cosa ho fatto di male? pensò.
All'improvviso, sentì dei passi sulle scale.
- Mamma, sono a casa. - disse, mascherando la paura.
Paura che raddoppiò quando sulle scale non apparve la madre, bensì Kayako Saeki.
- ODDIO! - urlò.
La donna scese le scale rapidamente, accompagnata dallo scricchiolio delle sue ossa e dal suo continuo rantolare.
- Ti prego, lasciami in pace! - supplicò, mentre lo spirito lo stava per raggiungere.
Appena gli fu sopra le gambe, Nicholson liberò un urlo che superò d'intensità la soglia del dolore.
E quando notò che la donna era sparita, salì in camera, si chiuse a chiave e proruppe in un pianto liberatorio.
  
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