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Autore: SSJD    31/05/2015    4 recensioni
Rieccomi! Torno con il nuovo capitolo della saga di 'Come Fratelli'. L'avevo promessa ed eccovela servita. Dire che ho scritto una storia mooolto, ma moooolto originale, è dir poco, dato che praticamente sconvolge di gran lunga la trama originale del manga. I fatti risalgono al periodo post Majin Bu e hanno come base i fatti accaduti in CF1 e, in parte, in CF2. La dicitura OOC è solo perchè, in 'sto sito, pare che chi non descriva Vegeta come un personaggio sadico, cinico e bastardo, venga puntualmente cazziato nelle recensioni. Quindi io ci metto OOC, così posso descriverlo come voglio, anche se per me, di fatto, il Vegeta post Majin Bu è perfettamente IC a come l'ho raccontato io... o quasi...
Fatemi sapere se così è anche per voi e soprattutto, se anche questo racconto vi è piaciuto come gli altri.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Goten, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lezioni sayan, 2




Durante il pranzo, i bambini parlarono a lungo della loro vita, di come trascorrevano felici le loro giornate, di come si sentivano tutti in una grande famiglia sayan. Discussero degli enormi poteri dei loro papà, andandone infinitamente orgogliosi e anche del perché avevano deciso di andarsene all’improvviso dal matrimonio di Bulma e Vegeta, scappando per errore in quel futuro terribile dove nulla di ciò che avevano raccontato, poteva essere preso come ‘reale’.
“Quindi, per ricapitolare, ve ne siete andati perché avete visto le vostre madri azzuffarsi e i vostri padri uscire dalla chiesa con un’aura potentissima? E, per curiosità, cosa avrebbe scatenato tutto ‘sto putiferio?” chiese Gohan interdetto.
“Ma niente! Mio padre e Chichi se la sono presa perché Goku ha fatto all’amore con mia madre e mia madre se l’è presa con Goku perché ha spifferato tutto, rovinandole il matrimonio… Cioè, dopo quello che abbiamo passato con Majin Bu, era il caso di fare tutte quelle scene? Ci hanno scocciato e ce ne siamo andati. In più il fratellino che pensavamo fosse nella pancia della mia mamma, Gohan ha detto che non c’era… A quel punto non c’era più alcun motivo per restare…” spiegò tranquillamente Trunks, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Appena sentita la spiegazione, a Bulma andò di traverso il boccone che stava inghiottendo e cominciò a battersi pugni sul petto nel tentativo di far tornare il boccone sulla retta via. I due ragazzi la guardarono di traverso e lei, accorgendosene, con il solo sguardo e un semplice gesto della mano, gli fece capire che della questione sollevata, ne avrebbero discusso in assenza dei bambini.
Lei a letto con Goku? Era una faccenda che risaliva a più di venticinque anni prima e, visto ciò che avevano appena finito di raccontare i bambini sul loro mondo idilliaco, la possibilità che la se stessa di otto anni prima fosse di nuovo andata a letto con lui, sembrava davvero improbabile. Appena riuscì a trovare un contegno, ingurgitandosi velocemente un intero bicchiere d’acqua, guardò i due bambini e chiese:
“Bambini, siete… siete davvero sicuri di aver visto me… cioè tua mamma e tuo papà fare l’amore?”
“Certo, stavano abbracciati e si baciavano.” disse allegro Goten.
“Capisco… Gohan, vieni qui un secondo, per favore?”  disse pensierosa la donna alzandosi e aspettando che il sayan facesse il giro intorno al tavolo per raggiungerla. Quando le fu vicino gli disse nell’orecchio:
“Gohan… ti spiacerebbe…
“No… nessun problema, sai che lo faccio sempre volentieri.” la interruppe lui avendo intuito cosa volesse mostrare ai due bambini. Le fece un sorriso dolcissimo e la strinse forte a sé stampandole un tenero bacio sulla fronte.
“Hey, non me la consumare, fratello… è sempre la mia mamma quella!” intervenne Mirai!Trunks scherzando, mentre osservava divertito la scena.
Pochi istanti dopo, i due sciolsero quel dolcissimo abbraccio, fatto d’amore e tenerezza, come solo l’abbraccio tra una madre e un figlio, anche se adottato, poteva essere.
“Avete visto Bulma e Goku così?” chiese la donna dopo aver ringraziato il suo ‘assistente’ della prima lezione di educazione sessuale dei bambini.
“Beh, sì… ma voi due… siete fidanzati? Anche voi fate all’amore?” chiese il piccolo Trunks un po’ stranito.
“Ma no! Non siamo né fidanzati e tantomeno facciamo l’amore! Gohan è come un figlio, per me e ci vogliamo molto bene. Ѐ per questo che ci abbracciamo. Per dimostrarci l’un l’altro quanto ci vogliamo bene, per darci un po’ di sicurezza e per sentire l’altra persona vicina… Capite cosa intendo?” chiese Bulma mantenendo un tono di voce dolcissimo.
“Sì… più o meno… quindi anche Bulma e mio papà non stavano facendo un bambino?” chiese Goten sconsolato.
Bulma e i suoi figli non riuscirono a trattenere un leggero sorriso davanti alla richiesta innocente del bambino e fecero un sospiro, cercando di ricomporsi. Poi, alzandosi e iniziando a sparecchiare, Bulma disse a entrambi:
“Sentite, facciamo così. Io ora prendo questa capsula e vado a controllare che tutto sia a posto per il vostro viaggio di ritorno, ok? Voi intanto, se volete, potete mostrare a Gohan e Trunks come effettuare questa fantomatica ‘fusione’… Sarebbe una grazia divina se fosse sufficiente a distruggere quei due maledetti cyborg. Poi, stanotte dormirete qui e domattina potrete tornare a casa, non prima di esservi fatti spiegare come nascono i bambini. Mi chiedo perché nessuno ve lo abbia ancora raccontato…”
“Papà dice che alla scuola sul pianeta Vegeta le lezioni su come nascono i bambini iniziavano a otto anni… e che le… procedure… sono moooolto complicate da spiegare… e ci vuole mooolta cura e dentizione.” spiegò Trunks con un’aria da saputello che fece scoppiare a ridere tutti.
“Perché ridete?” chiese poi con fare un po’ più afflitto.
“Vegeta ha detto che le ‘procedure’ richiedono ‘dedizione’?” chiese Bulma cercando di fermare le lacrime che le stavano per scendere dagli occhi per il troppo ridere.
“Ah, sì, dedizione… volevo dire… Comunque sì… ha detto che ci vuole mooolta calma e pazienza. Non capisco perché, visto che tanto a scuola oramai me lo hanno già detto i miei compagni come si fa!” disse Trunks ritrovando un po’ di spavalderia.
“E i tuoi compagni ti hanno detto che un bambino viene perché un uomo e una donna si abbracciano?” chiese Bulma cercando di mantenersi seria.
“Ma certo! Ѐ per questo che i maschietti non giocano mai con le femminucce al parco, perché poi, se diventano amici, le femmine vogliono sempre abbracciarli… i maschietti… ma ancora sono tutti troppo piccoli, per curare dei bambini… e quindi, in totale… fidati… è meglio girar loro alla larga…” spiegò Trunks assumendo un’aria serissima, mentre Goten, a braccia conserte, confermava tutto il discorso con lo stesso sguardo severo e facendo continuamente sì con la testa.
A quel punto, mentre Trunks e Gohan alzarono entrambi un sopracciglio che dipingeva sul loro volto tutto il loro stupore, Bulma si batté una mano sul viso e scosse la testa sconsolata. Ripensò per qualche istante alle ‘procedure’ imparate da Vegeta sul suo pianeta di origine e le passò un brivido nella schiena nel ricordare a quanto le avesse imparate bene, a scuola e a quanto le mancasse la sua bravura. Si chiese se quel Vegeta voleva davvero spiegare ai bambini tutto ciò che lui sapeva e, con infinita curiosità, chiese timidamente a Goten:
“Goten, hai detto che ti ha fatto nascere Gohan, vero?”
“Sì” rispose il bambino facendo un sorrisone.
“Ma Gohan aveva solo dieci anni, l’ho aiutato per caso io? Cioè, la Bulma del vostro tempo?”
“No, Vegeta. Lui sa far nascere i bambini. Ha fatto nascere anche Trunks!” spiegò il bambino candidamente, come per precisare che non era lui, l’unico ad essere nato in quella casa.
“COSA? Vegeta ha fatto nascere anche te?!?” chiese Bulma allibita. Era proprio diverso quel Vegeta da quello che aveva conosciuto lei e che se n’era andato lasciandola incinta per inseguire il sogno di diventare ssj.
“Mhm… sì… perché? Tutti i sayan sanno far nascere i propri figli. Ce l’ha spiegato papà, come si fa…” spiegò Trunks come se fosse la cosa più normale del mondo.
“Cioè, fatemi capire… Vi ha spiegato come tirare fuori un bambino dalla pancia e non come ci è entrato?” chiese Bulma facendo uno sforzo inverosimile per non scoppiare di nuovo a ridere.
“Eh, quello ha detto che è più complicato… da spiegare…” disse Goten inarcando le sopracciglia e facendo cenno di sì con la testa, come se stesse dicendo una delle verità assolute dello scibile umano.
Bulma non potè fare altro che raccogliere la pila di piatti che aveva formato davanti a sé sul tavolo e dirigersi velocemente verso la cucina, fece l’ennesimo sospiro per non farsi tornare l’attacco di risolite acuta che l’aveva colpita poco prima.
“Che ho detto?” chiese Goten a suo fratello vedendo la strana reazione di Bulma.
“EH? Niente… niente, non ti preoccupare! Bulma fa sempre così… quando è… è… quando deve preparare il caffè… eheh… Ma sentite, perché non andiamo fuori? Così ci potete spiegare questa ‘fusione’… Che dite, si può fare dopo mangiato?” chiese Gohan cercando di cambiare totalmente discorso.
“Ma certo! Andiamo!” esclamarono i due bambini allegrissimi saltando giù dalle sedie che erano le stesse su cui erano abituati a mangiare quando pranzavano tutti assieme a casa Brief.
 
Mentre Bulma rassettava la cucina, i quattro sayan sedevano a gambe incrociate sul prato davanti a casa. Gohan aveva addirittura preso un taccuino per prendere appunti, non smentendo la sua indole innata di eterno studioso. I due bambini cercarono di spiegare la tecnica nel modo più preciso possibile e, nonostante la giovane età, dimostrarono di saper fornire tutti i dettagli in modo assolutamente ineccepibile. Gohan e Trunks li ascoltavano con molta attenzione e, di tanto in tanto, facevano delle domande per capire se avevano compreso bene ogni particolare.
Alla fine di tutta la spiegazione, quando anche Bulma arrivò in giardino per potersi bere il suo agognato caffè in santa pace, Goten saltò in piedi dicendo:
“Hey, Trunks! Perché non gliela facciamo vedere? Così lo capiscono subito come si fa! Eh? Forse Gotenks riesce a farsi capire meglio da questi due zucconi! Sembra che non ci stiano credendo a ciò che stiamo spiegando!”
“E adesso chi sarebbe questo Gotenks?” chiese il giovane Trunks un po’ interdetto.
“Adesso te lo facciamo conoscere, ok?” disse il piccolo Trunks scattando in piedi e mettendosi a pochi passi a lato del suo amichetto.
“Pronto, Goten?” chiese Trunks mettendosi nell’assurda posizione iniziale della fusione.
“Sì, prontissimo!” rispose Goten imitando l’amichetto.
“FU-SIO-
“NOOO! Fermi, aspettate! Non fatela ora!” intervenne Gohan scattando in piedi e bloccando i due poco prima che i loro indici potessero congiungersi.
I due bambini si incrociarono malamente ed inciamparono l’uno sull’altro cadendo rovinosamente a terra.
“Ma sei impazzito? Non si interrompe così una fusione! Potevamo fare un disastro, sai?” disse Trunks un po’ scocciato massaggiandosi la testa che aveva pestato sul terreno.
“Sì, appunto, ma che ti è preso? Guarda, adesso mi sono sbucciato pure un ginocchio!” aggiunse Goten mettendo il broncio. Gohan, rammaricato per aver disturbato l’interessantissima dimostrazione, nonché di aver procurato la caduta, si affrettò a dire:
“S-scusate… non volevo farvi cadere, ma non potete fare la fusione qui. Se non ho capito male questa tecnica produce una enorme quantità di energia, cosicché l’aura di questo Gotenks sarà inevitabilmente potentissima. C18 e C17 ci scoprirebbero e per noi sarebbe la fine. Ѐ meglio che prima anche io e Trunks impariamo perfettamente la tecnica. Poi, quando saremo sicuri che anche la nostra fusione funzioni e venga anche in nostro Gotenks allora…
“UOUOUO… frena, bello! Gotenks siamo IO e Goten. Tu e l’io da grande vedete di trovarvi un altro nome, ok?” disse il piccolo Trunks alzandosi leggermente da terra e minacciando Gohan puntandogli l’indice sul petto e fissandolo severamente negli occhi.
“Ah, sì… certo…Truhan… Trunan? Possono andare?” chiese il ragazzo a cui la questione ‘nome’ non era minimamente passata nemmeno per l’anticamera del cervello.
“No, fanno schifo. Direi che Gohanks, può andare… Ora. Cosa vorreste fare? Provare qui un po’ di volte le mosse e poi vedere se riuscite a unirvi? O volete andare in un posto più sicuro così possiamo mostrarvi alla fine cosa viene fuori?” chiese Trunks.
“Tu cosa ne pensi, Trunks? A me è chiara le tecnica. Tu te la senti?” chiese Gohan al giovane sayan che era rimasto per tutto il tempo in silenzio seduto sull’erba, stranamente pensieroso.
“Non lo so… ho dei dubbi, Gohan...” rispose il ragazzo senza spostare lo sguardo dalle sue mani che stavano torturando un lungo filo d’erba, da più di dieci minuti.
“Riguardo a cosa, Trunks?”
“Riguardo… a… a tutto questo. Io sono molto più piccolo di te, molto meno forte e anche fisicamente… non siamo nemmeno alti uguali… Come può funzionare? Ci stiamo fidando di questi due bambini… e se poi la fusione dovesse durare per sempre? Io non ho nulla contro di te, sei come un fratello… ma non voglio diventare un’altra persona. Io voglio essere me stesso. Combattere con il mio corpo e ragionare con la mia testa. Forse sto parlando come avrebbe parlato mio padre, non lo so… Imparerò la tecnica, ma poi ho bisogno di tempo… Voglio rifletterci, ok?” spiegò spezzando definitivamente il filo d’erba in una quantità indefinita di piccoli frammenti.
A quel punto Bulma si alzò dalla sdraio sulla quale era stata seduta fino a quel momento, a sorseggiare il suo caffè. Si avvicinò a suo figlio con l’intento di fargli la più grande scenata che lui le avesse mai visto fare. Era furibonda per le parole dette da suo figlio e non poteva credere che proprio lui, il suo Trunks, le avesse pronunciate dimostrando il lato peggiore di se stesso: quello assomigliante a suo padre.
Nei pochi passi che la dividevano dai quattro sayan, la rabbia dentro di lei crebbe a dismisura, ma, arrivata al culmine dell’esplosione, la donna si dovette bloccare all’istante, portandosi una mano davanti alla bocca spalancata per ciò che, di lì a poco, avrebbero visto i suoi occhi sgranati e udito le sue orecchie interdette. Vide il piccolo Trunks inginocchiarsi di fronte al  grande Trunks e prendergli il viso tra le manine paffute, ma forti e alzarglielo, per far si che i loro sguardi di ghiaccio si potessero incrociare. Appena il suo scopo fu raggiunto, fece un piccolo sorriso e gli disse:
“Trunks, non devi avere paura. Sai? Anche il nostro papà ha unito il suo corpo a quello di Goku, per venire a salvarci, nel corpo di Majin Bu. Solo che loro non avevano fatto la fusione. Avevano degli orecchini speciali che, una volta indossati, non permettevano più alle due persone di potersi separare di nuovo. Papà ha dovuto decidere in pochi secondi… cosa fare. In pochi secondi ha cancellato tutta la sua vita di principe dei sayan, per poter salvare me e tentare di distruggere quel mostro. Si è fidato di Goku come ci eravamo fidati io e Goten, quando ci ha insegnato la fusione. Ci siamo fidati anche se eravamo arrabbiatissimi con lui e anche se, di fatto, non sapevamo nemmeno chi fosse, visto che non l’avevamo mai conosciuto e in più aveva permesso che nostro padre morisse inutilmente. Nostro padre ci ha insegnato a non mentire mai e se ti dico che la fusione durerà trenta minuti, così è. Guarda che è molto divertente e se vuoi ti insegno un sacco di attacchi che si possono fare! Ci stai? Eh? Sai, puoi anche diventare un ssj di terzo livello, noi lo abbiamo fatto! Solo che in quel caso la fusione dura solo cinque minuti… è per quello che non abbiamo vinto contro Majin Bu…” concluse mettendo il broncino più tenero che il ragazzo a cui stava parlando avesse mai visto.
Mirai!Trunks lo aveva ascoltato attentamente. Aveva ascoltato ogni singola parola di quel bimbetto che era la sua mini copia. Lo aveva ascoltato tra stupore e incredulità. Com’era possibile che suo padre, l’orgoglioso principe dei sayan, avesse accettato di unire il suo corpo a quello di colui che, a detta di sua madre, era stato per anni il suo eterno rivale? Aveva insegnato ai due piccoli sayan a non mentire mai e, ripensandoci, questa era una caratteristica che anche lui aveva, anche se lui non aveva mai avuto l’occasione di poter godere, suo malgrado, degli stessi insegnamenti. Pensò che doveva essere una questione genetica, in non mentire o, semplicemente, un elemento fondamentale, tipico solo della sua razza. 
Il ragazzo abbassò lo sguardo pensieroso solo per pochi secondi, per poi tornare ad incrociare quello speranzoso del bambino che gli stava ancora di fronte. Fece un sospiro e gli disse:
“Ssj di terzo livello, eh?”
“Mhm, mhm” fece quell’altro facendo un sorrisetto malizioso che Bulma riconobbe essere inequivocabilmente proveniente da Vegeta.
“Mi hai convinto, fratellino… ma non qui. Non voglio che mia… nostra madre corra dei rischi. Andiamo verso sud. Lì è già tutto distrutto. Non possiamo fare altri danni e se i cyborg ci verranno a trovare, avranno pane per i loro denti, giusto?” rispose il ragazzo mostrandogli lo stesso identico sorriso.







 
   
 
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