Note dell'autrice: Questa FanFic mi è venuta in mente rileggendo 'Harry Potter and the Half-Blood Prince'. C'è un pezzo in cui Hermione, leggendo il Profeta racconta a Harry e Ron di Hannah Abbott la cui madre era appena morta. Chi ha letto anche 'Harry Potter and the Dealthy Hallows' sa che la ragazza poi si sposerà con il nostro caro Neville^^.
(*)In realtà non pioveva quel giorno, piccola mia licenza xD.



La vidi schizzare fuori dall'aula, spargendo terriccio di mandragola ovunque.
Ero così concentrato sul ripasso di Erbologia che avevo dimenticato si togliere le cuffie imbottite, ma non mi ci volle molto a capire cosa era successo.
La professoressa Sprite, che si asciugava lacrimuccie con lo straccio impregnato si succo di Vernicoltoli, stava in piedi dietro ai banconi, e accanto a lei una triste McGrannit si trastullava le mani.
Gli studenti, in silenzio totale, guardavano la porta vuota dietro alla quale era scomparsa Hannah.
Un'altra, pensai. Probabilmente sua madre.
La campanella trillò in quel momento.
Mi alzai in un balzo e mi diressi senza pensare verso il cortiletto interno che dava sul Lago Nero.
La trovai senza difficoltà seduta su un gradino della Gufiera che scribacchiava tra le lacrime su un foglio di pergamena malmesso.
Mi sentii molto stupido.
Io ero in piedi sotto la pioggia(*) che guardavo quella ragazza, quella che mi piaceva da sempre, piangere per la morte di sua madre.
Mi sentii anche umido.
-Hannah...-dissi ad un tratto. -Hai preso O in Erbologia.-
Okkei, ora si che ero stupido.
Ma che diavolo stavi pensando?
Oh certo, questa notizia la tirerà su di sicuro.
Lei si bloccò, mi guardò smettendo di piangere e, con enorme sorpresa rise. Bè, non era proprio una risata, solo un singhiozzo sorridente.
Mi avvicinai; le parlai di mia madre e di mio padre. Non avevo mai avuto il coraggio di parlarne apertamente con qualcuno, a parte Harry, e questo mi fece sentire stranamente bene.
E cosa ancora più strana, fece stare meglio lei.
-Grazie.- disse ad un tratto.
Mi guardò con quei suoi occhioni, grandi e verdi, profondi e luminosi.
Era vicina, troppo vicina.
Potevo contare le lacrime sulle sue ciglia.
Fallo, Neville, fallo!