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Autore: EmilyHerondale    31/05/2015    1 recensioni
Jace e Clary si conoscono sin da piccoli, sono innamorati l'uno dell'altra dalla prima volta che si sono visti, ma non sospettano minimamente che il loro sentimento sia ricambiato, ma un giorno una domanda arriva inaspettata.
Dal primo capitolo:
– Verrò con te solo se mi prometterai che quando saremo più grandi ti allenerai con me- lui sorrise –Va bene Morgenstern, mi allenerò con te- -Promettimelo- lui rise –Va bene, va bene te lo giuro sull’angelo- cosi ridendo, uscirono insieme da casa.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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22-BIGLIETTI, MESSAGGI E SCUSE.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“William,
So che ricevere questa lettera ti stupirà parecchio, visto che ormai non ci parliamo più dai tempi del Circolo.
Volevo solo chiederti scusa per quello che è stato il mio comportamento di allora, eravamo tanto uniti ma le differenti ideologie ti hanno portato via dalla mia vita.
Mi ricordo ancora tutti i giorni vissuti insieme all’Istituto londinese, dopo che arrivasti dal Galles, tutte le sgridate prese da mia madre e Charlotte, Jem, i dispetti che ti facevi con Gabriel prima che diventasse il marito di tua sorella (Ancora sto ridendo per la tua reazione).
Quello che mi ha spinto a scriverti questa lettera è stato il comportamento che hai avuto verso mio figlio, mi ha detto tutto, sai?
So che li hai accolti come se fossero stati figli tuoi, che hai dato loro tutto l’aiuto che potevi offrire, hai addirittura spedito tuo figlio e tuo nipote in missione per aiutare Jace, la sua ragazza ed i suoi amici.
So dell’avviso di evacuazione degli Istituti, magari tu, Tessa ed i ragazzi potreste venire a stare a casa mia, Celine ne sarebbe felice.
Spero di vederti quanto prima è possibile.
                                                                                                     Stephen Herondale                      “
 
Will, aveva appena finito di leggere la lettera inviatagli di Stephen, suo cugino aveva rotto il ghiaccio dato dall’orgoglio giovanile che per anni c’era stato tra loro.
Ad essere sincero non riusciva a ricordare nemmeno perché avevano litigato, non vedeva l’ora di vederlo nuovamente, appena James e Alexander fossero tornati sarebbero andati ad Idris.
Sorridente riprese a lavorare sulle scartoffie riguardanti l’istituto.
 
 
 
 
 
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James ed Alexander avevano deciso di dividersi, uno sarebbe andato alla riunione infiltrandosi come Shadowhunters traditore, mentre l’altro sarebbe andato a cercare Jocelyn, magari così facendo Idris avrebbe guadagnato un qualche vantaggio su Jonathan.
James si sarebbe occupato di Jocelyn mentre Alexander avrebbe spiato la riunione, si sarebbero tenuti in contatto grazie ad una runa preventivamente creata da Clary.
Quella sera stessa James ed Alexander si divisero per i corridoi del palazzo di Jonathan, uno diretto alla riunione e l’altro verso le prigioni.
Appena entrato nella stanza in cui si sarebbe dovuta tenere la riunione, Alexander si rese conto che qualcosa non andava.
Nonostante l’appuntamento dato dal Morgenstern la camera era vuota, bianca, asettica, l’unica macchia di colore era un cartoncino rosso lasciato su un tavolo anch’esso bianco “Erchomai, Lightwood, Sto arrivando”.
Alexander uscì di corsa da quella stanza sperando di trovare il prima possibile il cugino, in maniera tale da poter fuggire verso l’istituto.
Non poteva crederci, quel bastardo sapeva tutto, sapeva che loro erano lì, era sempre un passo più avanti rispetto a loro, Alexander faceva questi pensieri mentre correva guardandosi attorno alla ricerca del cugino –James! James! Jamie dove sei?! – Alexander vide un’ombra arrivare di corsa. Era James –Alex, Aiutami, Jocelyn è priva di sensi- il Lightwood potè effettivamente osservare che la donna era priva di sensi, respirava flebilmente, era magrissima, probabilmente l’avevano costretta al digiuno per giorni.
La prese da sotto l’ascella insieme al cugino per poi uscire dal palazzo del demone.
-Alex, guarda…- Alexander si girò giusto in tempo per vedere il palazzo che magicamente prendeva fuoco.
Jonathan quella volta si era limitato a spaventarli, la prossima volta li avrebbe uccisi.
 
 
 
 
 
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William quella sera ricevette un messaggio di fuoco da parte di James “Abbiamo recuperato Jocelyn, è priva di sensi, ma respira, stiamo arrivando”.
Will sorrise entro quella sera avrebbe riabbracciato suo figlio.
Andò in sala da pranzo dove si trovavano tutti gli altri ed annunciò –Preparate i bagagli, domani sera si parte per Idris-
 
 
 
 
 
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Quelle parole colpirono Isabelle come un pugno, solo un giorno, solo un giorno e sarebbero partiti.
Simon. A pensare quel nome le si strinse il cuore.
Le piace stare con lui, le piaceva la sua compagnia, le piaceva lui. Improvvisamente non aveva più fame, si alzò ed andò in camera sua.
Prese il cellulare e mandò un messaggio “Domani mattina al Java Jones, ti devo parlare”.
 
 
 
 
 
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Clary era contentissima, finalmente avrebbe rivisto sua madre, non vedeva l’ora di poterla riabbracciare, solo che quando James ed Alexander arrivarono all’Istituto avrebbe voluto tanto non essere lì.
Sua madre era magrissima, ridotta all’osso, respirava molto flebilmente, in coma.
Si chiuse in camera sua lasciando fuori tutti, Jace, Isabelle, persino Cecily e Tessa che volevano consolarla, Lucy ed Anna le avevano persino preparato dei biscotti, li trovò quando aprì la porta, era notte fonda, insieme ai biscotti un biglietto di Magnus “Si riprenderà, fidati”.
Uscì dalla sua stanza, indecisa su dove andare: sua madre o Jace?
Iniziò a camminare per l’Istituto, quando si ritrovò di fronte all’infermeria entrò, sua madre era stesa su un lettino, respirava più regolarmente, sposto un letto, lo affiancò a quello di Jocelyn, si addormentò lì, tenendo la mano della madre tra le sue.
 
 
 
 
 
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Valentine aveva ricevuto il messaggio di fuoco di Clary “Papà, James e Alexander hanno trovato la mamma, stasera arriverà all’istituto, non vedo l’ora di rivederla”, Valentine sorrise, la battaglia era sempre più vicina.
 
 
 
 
 
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-Simon, stasera tornerò ad Idris- il volto di Simon si scurì alle parole di Izzy –Vorrei non partire, vorrei rimanere qui con te, vivere un’ignara vita da mondana, ed essere felice qui con te a New York- Simon sorrise –Ho un’idea…- Isabelle lo guardò interrogativo e lui rise –Verrò con te, in fondo sono anche io sono uno Shadowhunters, è anche la mia battaglia- Isabelle lo guardò, gli occhi illuminati da nuova felicità ed a quel punto lo baciò.
 
 
 
 
 
 
 

ANGOLINO AUTRICE:

Hola, come avete capito ieri sono ancora viva, anche se sono stata investita ed ho un piede rotto, immaginate la mia felicità, spero che questo capitolo pieno di lettere e biglietti vi sia piaciuto, spero di pubblicare il prossimo capitolo il prima possibile.
Un bacio, Emily.
   
 
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