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Autore: OcchidiNiall    01/06/2015    8 recensioni
"Vorrei aiutarti a smetterla, tutto questo non ti porterà a nulla di buono" disse lui, avvicinandosi a lei con fare protettivo.
Lexy vide nei suoi occhi paura e pura preoccupazione, non ne era ancora convinta ma forse, per la prima volta, qualcuno si stava interessando a lei.
"Nessuno mi ha mai aiutata..." constatò, "e per la cronaca, non voglio essere aiutata da te, poi..." disse puntigliosa, facendo ricredere il ragazzo sul suo conto.
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Coppia: Het
Entrate, non ve ne pentirete! :)
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Chapter twenty-one >>



Michael e Lexy erano beatamente stesi su un telo, guardavano il cielo sorridenti, come se tutte le loro preoccupazioni non esistessero. Per fortuna però, Michael aveva pensato a tutto: avrebbero fatto un piccolo pic-nic e poi sarebbero tornati a casa. Almeno, pensò Michael, avrebbero passato una giornata diversa dalle altre.
Il cielo era pieno di nuvole quella mattina, il sole splendeva così tanto che quasi, se avrebbe voluto, avrebbe potuto spaccare anche una roccia con il suo calore. Il panorama era bellissimo, oltre alla natura c'erano anche moltissimi tetti delle case tutte di diverso colore, dal bianco al rosso e così via.
"Hai fame?" chiese Mikey ad un certo punto, sentendo il suo stomaco brontolare.
"No, tu sì?"
"No, anzi..." sussurrò, sbuffando. In realtà aveva un casino di fame, solo che non voleva mangiare da solo.
"Non mentire, scemo! Tu hai fame" disse ridendo e alzandosi dal telo violaceo.
"Ok, mi hai scoperto. Mangiamo?" continuò, "ti prego, il mio stomaco chiede pietà"
Lexy rise e aprì il cestino, prendendo dei panini e delle bibite.
"Hai fatto tutto tu?" chiese, avvicinandosi al tronco di un albero per appoggiarsi.
"Ma ti pare? Ho comprato tutto. Se avessi cucinato io come minimo la cucina sarebbe esplosa"
Ed entrambi risero spenzierati, godendosi quella bellissima giornata che fortunatamente Michael, le stava regalando.









Calum ricontrollava la sua chitarra, dando qualche pugnetto amichevole sulla spalla di Ashton che, nel frattempo, non faceva altro che rimanere con lo sguardo perso nel vuoto.
"Che hai, Ash?" chiese, ridendo della sua espressione.
"Oh... nulla, pensavo" rispose vago, "la canzone? Mike a che punto è?"
"Non lo so... ha detto Luke che gli manca poco, ma che tutto sommato ha già delle idee" aggiunse, "penso che sarà bellissima"
Il riccio sembrò pensarci, annuendo "hai ragione. Come del resto tutto ciò che scrive"
"Se c'è qualcosa che non va... Ash, sai che con me puoi sfogarti" disse semplicemente, ignorando la frasetta di prima.
"Credo di essermi preso una cotta per... una ragazza"
"Ohhh" lo prese in giro, "ecco cos'hai! Sei innamorato!" esclamò, buttandogli delle patatine addosso.
"No..." rise, "non ho detto che sono innamorato, Cal!"
"Beh, i tuoi occhi però si sono illuminati. Chi è?"
Ashton ci pensò, non voleva assolutamente rivelare il nome della persona che gli stava cominciando a piacere. Prima di dirlo agli amici voleva essere certo di provare qualcosa seriamente.
"Non... posso dirtelo. Ho bisogno di capire se mi piace veramente" rispose, deglutendo e rubando una patatina dal piatto del moro.
Calum sembrò annuire e capirlo, non voleva assolutamente sforzare il suo amico poichè avrebbe aspettato il momento adatto, era sicuro che alla fine, gli avrebbe rivelato chi fosse la ragazza per cui si era preso una cotta.








Michael in questo momento stava tornando da Lexy con due enormi gelati in mano. Uno al pistacchio per lui e l'altro, al cioccolato e vaniglia per la ragazza. Era così contento che quella giornata stesse procedendo tranquillamente che quasi non riusciva a crederci. Appena arrivò - quasi - vicino a Lexy si fermò per contemplarla nei minimi particolari. Notò come i capelli le ricadevano dolcemente sulla spalla destra, mentre con lo sguardo era concentrata sul suo polso, fissandolo e passandoci le dita sopra, sfiorandolo quasi. Michael nel frattempo, stava cercando di capire cosa le fosse successo, magari si era fatta male mentre lui non c'era oppure, nella più stupida delle ipotesi, le era solo venuta voglia di toccarsi il polso. D'altronde Lexy era come lui, strana ma maledettamente interessante.
Appena arrivò accanto alla ragazza, Lexy si coprì il braccio, fissando il volto di Michael che la guardava con un'espressione in viso indecifrabile.
"Ti sei fatta male?" chiese, porgendole il cono del gelato.
"Cosa?" chiese, cominciando a mangiarlo e sorridendogli nervosamente.
"Intendo... al polso. Mentre io non c'ero ti sei fatta male?" continuò, "ho visto che lo stavi sfiorando e così... mi sono preoccupato, ecco"
"Oh... no, è tutto apposto. Davvero"
Il ragazzo alzò le spalle, indifferente. Ora non voleva forzarla, avrebbe capito in un secondo momento cosa le fosse successo. Infondo, tutti ormai sapevano che se si metteva un'idea in testa, nessuno era capace di distoglierlo da quel pensiero. All'improvviso però, gli venne un'idea per farle alzare il polso e capire cosa le stesse succedendo.
"Lexy, guarda quella foglia... non è bellissima?" chiese, sorridendo e indicando il ramo su cui era beatamente riposta la foglia verdognola.
"E' una normalissima-" ma la bloccò, sfiorandole il braccio con la sua calda mano.
"Non è che me la prenderesti? Non voglio alzarmi ora"
Lexy sembrò cadere nel suo tranello, ingenua com'era, Michael ci avrebbe scommesso un braccio.
Appena alzò il braccio, la manica della camicetta che indossava si ritirò un po, lasciandogli la visuale ben spianata. Lexy non notò il viso di Michael incupirsi, non appena l'ebbe colta, poggiò la foglia sulle ginocchia.
"Sei contento ora?" chiese, ridacchiando per quel capriccio così stupido del suo amico.
Mike non era affatto contento, ora era più che turbato a dire la verità. Non si sarebbe mai aspettato che Lexy arrivasse al punto di farsi del male attraverso l'autolesionismo. Certo, era pur vero che aveva avuto tanti problemi, ma... Mike era dell'idea che tutto si sarebbe potuto risolvere. Così come lui era riuscito a mettere una pietra sopra con la sua Grace, anche lei sarebbe riuscita a superare la morte di Elizabeth e l'anoressia che prima, faceva parte di lei. Con un gesto secco buttò la foglia via, cominciando a fissare Lexy negli occhi.
"Che-che è successo?" gli chiese, visibilmente spaventata da quel suo improvviso cambio d'umore.
Michael non era pazzo, Michael sapeva valutare le situazioni in cui si poteva agire. E questo era quanto. Si sarebbe fatto spiegare il motivo di tanto odio nei suoi confronti perchè lui non voleva che si recasse del male senza un motivo ben preciso.







 


ATTENZIONE A ME

Allora, molte di voi mi hanno chiesto se questa storia sarà un triangolo tra i tre protagonisti.
RAGAZZE, NON VI PREOCCUPATE PERCHE' SAPETE PERFETTAMENTE CHE NON CADRO' NEL BANALE. ANZI, DI QUI A POCHI CAPITOLI VI SORPRENDERETE MOLTO.
Perciò, come già vi scrissi al prologo di questa storia, attente ai particolari, ai mini dialoghi, attente a tutto perchè questa storia si concentra molto sull'attenzione del lettore. Ragazze fidatevi di me, non ci sarà alcun triangolo.
Ho in mente moltissime cose e, vi giuro che tra queste non c'è una cosa a tre. Ahahaha.




scusate se ho aggiornato tardi, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
In ogni caso, aspetto una vostra recensione.

Bacioni grandi,

Chiara x
  
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