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Autore: Mistral    06/01/2009    1 recensioni
Il tuo compito è mantenere la calma e organizzare la battaglia da dietro le quinte, in modo che tutto vada per il meglio e tutti tornino sempre, per quanto possibile, a casa sani e salvi. È per questo che sei entrato nell’Ordine. Per salutare con un sorriso chi parte per una missione e accoglierlo con un sorriso quando ritorna. Per essere padre e fratello maggiore per tutti.
E per farlo devi sempre essere forte.

[One-shot Komui centric][Ambientata nella Night 145]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Komui Lee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Resoundin Through the Lingerin M

Resoundin Through the Lingerin Morn

 


 

“Hai uno stemma a forma di croce sul petto…

…ti chiamano «supervisore»…

Sei un comandante della Dark Religious, giusto?”

 

Ti piomba davanti all’improvviso, con quella sua diabolica aria ingenua. Ti si avvicina, ti indica col dito e ti fa le stesse domande che ti farebbe un bambino… ma lui non è un bambino, anche se i suoi occhi sono colmi di divertimento. Lui… lui è qualcosa che non ha mai visto, che nessuno ha mai visto. È un akuma di livello 4. Ed è qualcosa di sinceramente spaventoso.

Mentre avanza verso di te, le sue delicate, letali ali bianche colpiscono a morte tutti i Finder che eroicamente cercano di frapporsi tra te e lui. Ti urlano di scappare, ma non riesci a fare un passo.

 

“La tua testa deve valere quanto quella degli esorcisti, giusto?”

 

Ti è arrivato di fronte e ti artiglia la spalla con la mano, conficcandoti le unghie nella carne, mentre sorride e ti pone quel quesito raccapricciante. A dispetto del dolore, non riesci a fare un passo. Non sei mai stato in battaglia - nonostante tu ne abbia coordinate molte, non ti sei mai trovato il nemico davanti agli occhi - nonostante tu lo conosca bene… e adesso non sai cosa fare.

All’improvviso, inspiegabilmente, il livello 4 ti lascia andare, scagliandoti a terra, e fa un balzo indietro.

 

“Merda! Komui, bastardo! Devi veramente migliorare il magazzino delle spade…”

 

Pezzi di metallo cadono tintinnando sul pavimento, mentre una figura scura si è parata tra te e lui. Ancora accasciato, con la spalla sanguinante, alzi la testa e vedi Kanda affrontare il nemico, con solo il moncherino di una spada in mano, mentre Chaoji ti si avvicina e i Finder cercano di attivare una fragile barriera.

Lui ride e tu ti senti spaventosamente inutile. Fa male.

 

E poi Hevlaska che dalla radio ti sollecita ad agire e tu che non sai cosa fare, perché tutto questo ti sembra troppo per le tue sole forze.

E poi Leverrier che bercia come suo solito e tu che non vuoi sentirlo, perché ti farebbe stare solo più male, ti farebbe sentire solo più incapace.

Ma ti rendi conto che non puoi più aspettare.

 

“Sto chiamando tutti i dipartimenti.

Lo dirò solo una volta, quindi ascoltate attentamente…”

 

Lui se ne sta lì buono, fingendosi intrappolato da una barriera che sai benissimo essere carta velina per qualcosa con il suo potere. Se ne sta lì buono e ride.

E davanti a quell’orrore dagli occhi grandi e feroci di bambino che come un bambino crudele ride della tua paura, guardandolo in quegli occhi capisci che non ti è più permesso avere paura.

 

“…stiamo evacuando il quartier generale.”

 

Per primo fai fatica a credere all’ordine che tu stesso hai dato. È come se il mondo intero ti fosse crollato attorno, riducendosi a null’altro che lui, debolmente trattenuto dai Finder, lui e la sua risata. Lui e la sagoma sicura di Kanda che, nonostante sia disarmato, non mostra la minima incertezza. Lui e la mano premurosa di Chaoji sul tuo braccio che cerca di confortarti.

Cerchi dentro di te una determinazione che speri di possedere ancora, quella stessa determinazione che, per amore di tua sorella, ti fece lasciare tutto per entrare nell’Ordine.

Poi basta la voce di Hevlaska per farti vacillare ancora.

 

“Komui… Leverrier sta portando Linalee da me”

 

No, lei no. Linalee non deve essere coinvolta, deve stare al sicuro in infermeria. È indifesa adesso, senza la sua Innocence. E se Leverrier la sta portando da Hevlaska…

Devi proteggerla. All’improvviso, quel piano suicida che ti ha proposto la custode dell’Innocence - usarla come esca e far fuggire tutti attraverso l’Arca - quel piano che prima sembrava quasi attuabile, adesso è l’ultima cosa che vuoi che succeda. Perché Hevlaska sarà l’esca e lui abboccherà, ma se Linalee verrà lì…

Di nuovo la paura ti attanaglia e ti blocca. Ma è proprio lui a scuoterti.

 

“Dove pensi di andare, «supervisore»?”

 

C’è come una nota di scherno nel modo in cui pronuncia la parola «supervisore», quasi non si capacitasse che il capo lì dentro sei proprio tu. E devi ammettere che, in questo momento, non ti senti affatto un capo. Un capo non vacilla, non ha paura (e se ne ha certo non la dimostra), come i Finder davanti a te. Un capo è forte, deciso, come Kanda. Un capo propone soluzioni, si mette in prima linea, come Hevlaska…

 

“Andate per favore, supervisore…”

“Contiamo su di lei,supervisore…”

“…per l’Innocence!”

 

Eppure, anche se in questo momento tu ti senti la completa antitesi del capo, tutti ripongono la loro speranza in te, lottano perché tu possa salvarti. Non puoi deluderli.

Di corsa verso l’ascensore. Devi andare da Hevlaska, per procedere con il suo piano e proteggere Linalee che sta per essere portata lì.

Salti sulla piattaforma. E Kanda è accanto a te, con la sua solita espressione sicura e strafottente.

 

“La barriera non durerà a lungo. Se viene giù, ci penso io a quella cosa.”

 

Guardi il giovane giapponese e per l’ennesima volta ti stupisci del suo incredibile sangue freddo. Vorresti davvero capire come fa, pur essendo ancora poco più che un adolescente e trovandosi disarmato di fronte ad un nemico micidiale, come fa a mantenere quel contegno e quel piglio che a volte nemmeno i generali riescono ad avere.

Ma non hai tempo per queste riflessioni ora e, se non agisci, di tempo non ne avrai mai più, anche se lui, sicuro della propria schiacciante superiorità, beffardamente accavalla le gambe e non dà segno di volersi muovere. Hevlaska dalla radio ti invita a far presto.

 

“Voglio giocare un po’ con te, «supervisore».

Ti lascio dieci secondi…”

 

Il conto alla rovescia non fa che metterti altra ansia addosso e oltretutto i secondi corrono troppo rapidi. Allora tu cerchi di essere più rapido di loro e ti lanci sulla piattaforma, spingendola giù a tutta velocità verso Hevlaska. Kanda è al tuo fianco e guarda in alto, i capelli sollevati dallo spostamento d’aria, mentre l’ascensore scende in fretta. Ma non abbastanza in fretta: lui è già lì.

 

“Hevlaska!”

 

Per qualche istante nella tua testa si fa il vuoto e, quando ti riprendi, ti ritrovi dolorante a terra, l’ascensore distrutto. Nell’urto hai perso gli occhiali, il che non ti facilita certo l’analisi della situazione, perché ora oltre una certa distanza tutto diventa indistinto. Ma Kanda è abbastanza vicino perché tu possa vedere bene la sua espressione sofferente e i segni che la caduta ha lasciato sulla metà sinistra del suo corpo… segni molto più pesanti dei tuoi.

 

“Kanda! Mi hai protetto…?!”

 

Kanda ti ordina seccamente di tacere e stare calmo. Si rialza in piedi a fatica, inarcando la schiena per il dolore, mentre la spalla e il fianco sanguinanti lentamente si rigenerano per effetto del potere del tatuaggio.

I due Finder che sono con voi si preoccupano, come sempre, di sapere come stai. Non hai quasi il tempo di rassicurarli sulle tue condizioni e di accertarti della loro, che vedi con orrore i loro occhi farsi vacui e i loro corpi ridursi in cenere. Tu sei salvo e incolume, ma due persone sono morte per te e una terza è viva solo grazie alla sua maledizione.

 

“Komui! Sono contento che tu sia vivo! E Yu?”

 

La voce di Lavi che si avvicina, ti fa ricordare all’improvviso che il livello 4 non è l’unico ad essere arrivato lì sotto. Se Bookman Jr. è qui… Linalee dov’è?! La cerchi affannosamente e alla fine la intuisci un poco più in alto, per fortuna ancora abbastanza lontana da te… e da lui.

Lui che adesso ti è di nuovo di fronte e ti invita a continuare il suo gioco crudele. Subito Kanda e Lavi sono davanti a te, schiena contro schiena, fragile muro di carta davanti al dilagare dell’incendio.

 

“Non devi farlo…”

“…di nuovo!”

 

La battaglia per loro dura solo pochi istanti, appena il tempo per Hevlaska di sollevare tra le sue braccia incorporee la tua adorata Linalee che sorride mesta, più per rassicurare te che per altro.

Poi anche lui si accorge di lei e colpisce la custode che si accascia, come mai era successo nella storia dell’Ordine. E tu, inginocchiato a terra, guardi annichilito Linalee volare giù e sbattere la testa contro la ringhiera di metallo. E ti sembra che tutto cada con lei.

Anche Leverrier, dalla sua posizione sopraelevata guarda la scena preoccupato, ma a lui di tua sorella non importa nulla. Ormai non hai più nemmeno la forza di odiarlo per la sua indifferenza.

 

“Ancora gente!

Cosa ci fate lì?”

 

Lui lancia a terra il corpo inerme di Kanda come se fosse un sacco vuoto, lo getta accanto a quello di Lavi e poi va da lei, eccitato quanto un bambino che ha appena scoperto un nuovo gioco. Rimani immobile: ormai non hai più nemmeno la forza di avere paura.

Le è addosso, ora - non la vedi ma sai che dev’essere lì, probabilmente svenuta. Stai già cercando inutilmente di prepararti a sopportare di vederla morire senza poter far nulla, quando all’improvviso intravedi dei nastri bianchi avvolgersi alle ringhiere e poi una sagoma armata di spada puntare su di lui. Per un attimo, ti illudi che qualcosa possa ancora cambiare, ma subito il Pagliaccio di Dio viene mandato a schiantarsi con violenza contro la parete sopra di te e scivola a terra poco lontano, lasciandosi dietro una scia di sangue.

 

“Allen-kun!

Queste ferite… come puoi muoverti in queste condizioni?!”

 

Allen non dà nemmeno segno d’averti sentito, ma con un movimento innaturale si inarca e si rialza immediatamente, il corpo martoriato stretto nei lacci della Crown Clown e la maschera nera e argento calata sugli occhi. Sembra quasi in trance. E tu, vedendolo combattere in quelle condizioni, una volta ancora ti senti impotente.

Più oltre, là dove dovrebbe trovarsi Linalee, i tuoi occhi intravedono una familiare luce verde, quella che si manifesta quando un esorcista entra in risonanza con l’Innocence.

 

“Va’ da lei, Komui…

Sta vivendo per te, lo sai questo, no?

Va’ da lei, sei suo fratello…”

 

La voce di Lavi è premurosa, con la sua sensibilità non ti stupisce che abbia capito cosa stai provando. Sa benissimo che in questo momento ti senti la persona più inutile di tutto l’Ordine. Che ti fa male aver visto lui e Kanda ingaggiare, disarmati, un duello perso in partenza. Che ti fa soffrire vedere Allen, posseduto dall’Innocence, combattere fin oltre lo stremo delle forze. Che ti spezza il cuore sapere che Linalee sta forzando la sincronizzazione solo per difendere te e gli altri… e che ti senti in colpa per quello che sta succedendo a lei, a loro, a tutti…

 

“Io… non so cosa dovrei fare… non lo so più…”

“Cosa hai detto, complessato?! Mi sono rotto di ascoltare gente come voi!

Perché sei entrato nell’Ordine?”

 

Kanda è brusco, come sempre. Ti tira un calcio, facendoti perdere l’equilibrio… e tutte quelle indecisioni e paure che ti hanno bloccato fino a quel momento.

Tu non sei un combattente: davanti ad un akuma il massimo che puoi fare è analizzarne le caratteristiche e le tecniche, però non sarai mai in grado di ucciderlo. Ma non è questo che devi fare. Il tuo compito è mantenere la calma e organizzare la battaglia da dietro le quinte, in modo che tutto vada per il meglio e tutti tornino sempre, per quanto possibile, a casa sani e salvi.

È per questo che sei entrato nell’Ordine. Per salutare con un sorriso chi parte per una missione e accoglierlo con un sorriso quando ritorna. Per essere padre e fratello maggiore per tutti. E per far questo devi sempre essere forte.

 

“È perché mio fratello e tutti gli altri sono venuti con me.

Solo grazie a loro sono in grado di combattere in questo mondo di incubi…”

 

Adesso il tuo compito è stare vicino a Linalee: lei ha bisogno di te per trovare la forza di continuare a percorrere la sua strada. Le corri vicino ed è con un sorriso che lei ti accoglie, mentre tra le sue mani l’Innocence si fa liquida. Quando la beve, non hai il coraggio di credere ai tuoi occhi e rimani impietrito davanti a quel che sta succedendo. Riesci solo ad abbracciarla e subito lei perde i sensi e cade a terra. Il sangue che schizza dalle sue caviglie ti macchia la divisa e poi continua a scorrere copioso, raccogliendosi sul pavimento, sotto la griglia di ferro.

Attorno a te il combattimento infuria, mentre Allen, esausto ma non più manovrato dalla Crown Clown come un burattino, cerca di resistere alla furia del nemico e le mani sull’elsa della sua spada diventano tre.

 

“Tieni duro!”

“Tu sei tutto quello che abbiamo in questo momento!”

 

Allen, Kanda e Lavi vengono spazzati via come se fossero foglie secche in una giornata di vento e tu ti senti sempre più sull’orlo del baratro. Ma non hai paura: non puoi, non vuoi.

L’emorragia di Linalee non si ferma, mentre Hevlaska le percorre il corpo cercando l’Innocence e Leverrier continua a latrare, chiedendo spiegazioni che nessuno riesce a dargli. Ma non hai paura: non puoi, non vuoi.

Poi, quando dalla pozza di sangue attorno a voi prende forma una figura alata che si inchina verso il sorriso sbocciato sul volto di Linalee, al marasma dei tuoi sentimenti si aggiunge la curiosità dello scienziato. E intuisci che forse non tutto è perduto, che il baratro non è poi così vicino.

 

“Innocence… la mia decisione… la accetti?”

 

E capisci che la tua sorellina è diventata forte, che sei riuscito in qualche modo a proteggerla, a tenerle la mano mentre attraversava quel tratto pericoloso di sentiero. Ma lei ce l’ha fatta e forse il baratro può aspettare un altro po’ ad inghiottirvi.

La guardi scattare in alto, affascinato, e non riesci più a staccarle gli occhi di dosso mentre combatte. La tua piccola Linalee è diventata davvero forte.

 

“La sua attivazione è stata un successo!

Lei ed Allen Walker insieme…”

 

Leverrier esulta soddisfatto. Non gli rispondi nemmeno, anche per trattenere gli insulti che (ora sì) ti salgono alle labbra, come succede ogni volta che lo senti parlare di lei e degli altri esorcisti in termini di meri strumenti utilizzabili per conseguire un fine superiore. Però lo invidi per il suo ottimismo ingenuo e vorresti riuscire almeno a crederci un po’ anche tu. Ma hai troppa esperienza per poterlo fare.

Però, quando la spada del Pagliaccio inchioda a terra l’akuma e quella farfalla rossa che è diventata tua sorella rinforza il colpo, non puoi fare a meno di pensare che sì, adesso è davvero finita.

 

“L’evacuazione è annullata, Komui.

Questo piccolo teppista sta per diventare un grazioso campione per gli esperimenti”

 

È il generale Cross, apparso all’improvviso assieme a Maria, a dire quel che tu non hai il coraggio di ordinare, per paura di dare credito a quel che stai vedendo.

Rimani attonito, ma è ancora una volta una comunicazione radio a scuoterti. Reever. Nel laboratorio, devastato dall’attacco del Noah prima e del livello 4 poi, c’è ancora qualcuno in vita. Ed è tuo compito metterli in salvo. È anche per questo che sei entrato nell’Ordine.

 

“Generale Cross, se lascio lei, Allen e Linalee qui… riuscirete a farlo fuori?”

“Non devi neanche chiederlo. Puoi andare, supervisore”

 

Sorridi, il tuo primo sorriso in quella lunga mattina. Ti allontani in fretta, ignorando lo sguardo perforante di Leverrier puntato sulla tua schiena: non hai idea del perché ti stia fissando in quel modo e, in tutta onestà, non te ne importa assolutamente nulla. Sai cosa devi fare e non esiterai un istante a farlo. Prima di andare però, non puoi non fermarti da Kanda e Lavi, riversi esausti contro la parete, ma anche loro consapevoli che ormai è tutto finito.

 

“Kanda-kun, Lavi! State bene?

Sono veramente dispiaciuto di avervi fatto combattere senza le vostre armi…”

“Non ricordo di averti chiesto delle scuse.

Combattere gli akuma è il mio lavoro”

 

Il suo lavoro… Kanda non cambierà mai, ma è anche per questo che lo stimi.

Incroci per un attimo lo sguardo con quello di Linalee e Allen e sei felice di poter dire loro che, sì, nel laboratorio qualcuno si è salvato.

Uscendo, fai in tempo a vedere l’akuma che, trafitto dalle pallottole di Judgement, in un ultimo sussulto di vita sta cercando di fuggire. Ti fermi per assistere di persona alla fine del tuo incubo e, quando lo vedi esplodere ad un soffio dall’oltrepassare le paratie, sai che da oggi in poi non avrai mai più paura.

 

“Qui Komui. L’evacuazione è annullata. Il livello 4 è stato eliminato.

Cominciare immediatamente le operazioni di soccorso dei feriti nel Laboratorio 5.

Finalmente, questa lunga mattina è finita…”

 


 

Il titolo riprende quello della Night 155 e anche le battute in corsivo al centro sono tratte (con qualche leggero adattamento) dal manga, precisamente dai capitoli compresi tra il 145 e il 156.

Consiglio a tutti di leggere questa fic con il sottofondo di Aftermath dei REM, dato che questo pezzo è stato ispirato in parte proprio da quella canzone.

Come sempre grazie alla mia sorellina per il beta.

Spero che questa shot sia di vostro gradimento e aspetto recensioni!

 

06.01.2009

   
 
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