Il
cuore mi batteva a velocità folle mentre le tue braccia mi stringevano
forte.
Intorno c’era il silenzio e io non sentivo altro che te, le tue parole,
il tuo respiro che caldo mi arrivava sempre. Mi sentivo protetta, consolata
e finalmente felice perché mi sentivo serena …
Mi piaceva sentirmi fortunata.
I problemi svanivano all’istante, l’unica incertezza riguardava
esclusivamente te e riguardava soltanto ciò che mi penava in quei momenti:
come renderti felice?
Anche se il poco tempo a nostra disposizione passasse così in fretta,
sentivo che non mi sarebbero servite a nulla acrobazie … mi confortavi
dicendo che ti bastava la mia compagnia. E la mia gioia cresceva ancora …
Mi piaceva quella sensazione.
Quando mi accarezzavi i capelli sentivo di divenire ancora più piccola
vicino a te e che quindi potevo poggiarmi al tuo petto sentendo il pulsare del
tuo cuore … regolare ma tanto forte …
Mi piaceva sentirti così.
E io poi, eterna cozza quale mi sentivo e sento tutt’ora, mi scioglievo
quando mi dicevi che per te ero bellissima …
Mi piaceva sentirmi bella.
Mi
piaceva sentirmi tua …
Poi
però tutto si è guastato dopo attimi e d’improvviso mi sono
sentita l’opposto: orrenda, sorda, infelice e profondamente sfortunata.
Tutto perché la tua ruota aveva ripreso a girare, la tua routine era
già carica di impegni. Perché io non rientravo in questi. Perché
ero di troppo.
Cancellata dal giorno alla notte. Depennata dalla tua biro rossa dal tuo elenco
forse perché troppo in fondo alla lista, forse perché troppo costosa
per te perché i tuoi sacrifici sarebbero stati futili per il mio valore
così infimo, forse perché in realtà era stato già
tutto programmato ma hai deciso di non dirmelo.
In poco tempo mi sono sentita prima un’altra persona, con la luce negli
occhi e il fuoco nel cuore, e subito dopo sono tornata una stolta più
vuota di prima perché avevo compreso cosa fosse l’amore cosciente
però che l’avevo perduto.
Oggi continuo a camminare nel dubbio, nella paura che tu fossi menzogna e io,
per l’ennesima volta, una completa polla.
La tua.
Ultimamente mi sono ritrovata a pensare al passato e ho creduto che scrivere ciò che sentivo mi potesse aiutare perché i miei sentimenti erano forti e quando riaffiorano debolmente lo sono tutt’ora anche se il tempo è nettamente inferiore. Non so se il soggetto leggerà mai queste parole, io le ho digitate soltanto per farmi del bene, non per pubblicità o altro. L’unica cosa che gli dico è: se la ruota è una scusa fa male, se è la verità lo fa ancora di più, ma sarebbe preferibile parlare a quattrocchi di cose del genere … avrai capito, tienilo a mente per la prossima volta che dovrai fare una cosa del genere, scemone! >.<
La befana se ne và a nanna perché domani lavora … buonanotte a tutti, fate sogni dolcissimi.
Baci
scImMIA / Laura