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Autore: Fanie33    01/06/2015    3 recensioni
Baci, principalmente.
I paring classici intervallati da Ship di cui tutto si può dire tranne che si trovano spesso.
Dalle sorprese a quello che un po' ci si aspettava, ogni capitolo racconta una storia diversa.
Ogni capitolo, un bacio diverso.
[Wincest-Weecest-Destiel-Sabriel-Debriel-Sastiel-Lubriel-Crobby-Dean/Lisa-Megstiel-Wincestiel-Samifer-Gabriel/Kalì-Calthazar...]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest, Threesome | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Rating: Giallo, più o meno.
Genere: C'è un filo d'angst, un po' di malinconia e la solita ondata di fluff.
Contesto: Settima stagione, con variegati spoiler fino a metà. Direi che se avete visto il 7x17 siete a posto.
Note: Finisce bene, non preoccupatevi. È una Wincest, con la gentile partecipazione di un personaggio che io amo, ma non vi dico chi è perchè se no spoiler (anche se già dal titolo...). Ci si vede in fondo, e buona lettura.

 

Tricking the Devil



Dean si svegliò di soprassalto quando il lungo gemito spezzato di suo fratello interruppe il silenzio ovattato della camera, invadendogli con forza i timpani e riportandolo con brusca forza alla realtà buia e fredda della notte.
«Sam» chiamò allarmato, le dita già avvolte intorno al calcio della pistola sotto al cuscino, e mentre faceva scattare l'interruttore della lampada sul comodino, cercò di fare mente locale su dove fossero, a caccia di cosa e a quanto dalla chiusura del caso. I suoi occhi non si erano ancora aperti del tutto che già la sua mente galoppava alla ricerca del mostro che poteva essere in agguato nel buio, e del modo migliore per mettere suo fratello e se stesso al sicuro nel minor tempo possibile.
La luce nella camera dilagò contemporaneamente al sussurro di Sam, un mugolio addolorato in risposta alla preoccupazione del fratello maggiore.
Dean ci mise un solo istante a registrare che nella stanza erano soli, che nessuna creatura demoniaca li stava attaccando e che il minore era sdraiato a pancia in su sul letto, gli occhi chiusi con forza e le mani premute sulle orecchie. Capì immediatamente cosa stava succedendo, e dopotutto se lo sarebbe dovuto aspettare, ma si sentì male ugualmente, una morsa allo stomaco che lo fece immediatamente rabbrividire, un sapore amaro in bocca. Mollò la pistola e divorò in un passo la distanza tra il suo letto e quella di Sam, sedendosi accanto a lui, cercando di ignorare la stretta che gli attanagliava le viscere, una via di mezzo tra la preoccupazione e il senso di colpa per la totale impotenza di quella situazione.
«Sammy» lo chiamò dolcemente, scostandogli una ciocca di capelli sudati dalla fronte, ma il minore gemette più forte, rannicchiandosi su un fianco lontano da lui e sfuggendo al suo tocco, le mani ancora premute ai lati della testa, il petto che si alzava freneticamente come se fosse in preda ad un incubo.
«Sam» Dean lo scosse appena per una spalla, il tono fermo ma comunque dolce, preoccupato «ehi, sono io»
Il più giovane parve riconoscerlo, e mormorando il suo nome si voltò verso di lui, premendo la fronte contro il suo ginocchio piegato, senza aprire gli occhi. La presenza del fratello parve calmarlo, perché il suo respiro perse quella nota sincopata, ma il ragazzo non riuscì a smettere di lamentarsi, gemendo sommessamente.
«Non se ne va» mormorò, la voce roca e spezzata, i palmi ancora sulle orecchie «non mi lascia in pace. Non mi lascia dormire»
Dean strinse i pungi. «Lucifero?» chiese, anche se conosceva già la risposta.
Sam annuì appena contro la sua gamba «sta grattando le unghie... le u-unghie su una lavagna. N-non lo sopporto. Va avanti da ore»
Il maggiore rabbrividì al solo pensiero. Appoggiò una mano sulla schiena del fratello, accarezzandolo piano da sopra la maglietta scura, completamente impotente davanti al potere e al sadismo del Diavolo. Si sentì stringere il cuore al pensiero di quello che Sam stava passando, privato del sonno da giorni e completamente incapace di reagire. Si sentiva furioso, era arrabbiato con se stesso per il solo fatto di non poterlo aiutare in alcun modo, perché sentiva che tutta quella situazione, in qualche modo, era colpa sua.
Ad un tratto il minore si irrigidì, rannicchiandosi ancora di più contro il suo fianco, e gemendo forte, quasi il dolore fosse fisico.
«Sam! Che succede?» chiese il maggiore, allarmato.
«Dean» lo chiamò il fratello, terrorizzato «la tua voce. Sta urlando con la tua v-voce. Io... è come quando i cerberi ti hanno ucciso... Non riesco, non posso sopportarlo»
Sam tremava, le mani premute con forza sulle orecchie, i muscoli tesi allo spasmo sotto alla mano calda del maggiore, mentre nella sua mente si affollavano i ricordi di quella notte di Maggio* di anni prima, quando tra le braccia aveva stretto il corpo martoriato di suo fratello.
Dean raggelò. Non sapeva cosa fare, non poteva fare nulla.
Strinse i denti. «Sam. Sam, guardami» intimò, la voce ferma «ehi, fratellino, sono qui»
Appoggiò le mani del suo viso, voltandolo dolcemente verso di sé, mentre sotto alla sua presa il minore continuava a tremare e a gemere sommessamente.
Sam spalancò gli occhi, e incontrandone lo sguardo Dean trattenne il fiato, mentre inconsciamente si avvicinava a lui.
Il minore aveva gli occhi lucidi, arrossati, e le lacrime già scivolavano inesorabile lungo il suo viso, schiantandosi contro le dita di suo fratello. Le pupille erano dilatate, grandi e scure, ma vuote, come se oltre ad esse non ci fosse niente, nessuna consapevolezza e nessuna coscienza. Sam era altrove in quel momento, disperso in un abisso di ricordi dolorosi e sangue. Percepiva nelle torture di Lucifero i proprio ricordi, la paura e la solitudine, insieme alla consapevolezza di non essere riuscito a salvare suo fratello. Il Diavolo attingeva a quello, a quella parte della sua vita che il minore dei Winchester aveva così gelosamente tenuto nascosta e lontana dalla propria vista, e con essa lo tormentava, mischiando la memoria della sua vita e quella dell'Inferno, risvegliando il dolore con la voce di Dean.
Il maggiore immaginò come potesse essere quella tortura, avere la voce del proprio fratello nella testa, e non poterla ignorare, non poterla scacciare. Ricordava le urla di Sam nella Panic Room di Bobby, quando ce lo aveva rinchiuso per smaltire gli effetti del sangue di demone, e il pensiero di essere costretto ad ascoltare quel tormento all'infinito senza potervi porre fine gli fece accapponare la pelle.
«Ora basta» ringhiò, premendo con più forza la mano sulla schiena di Sam «tutto questo deve finire»
Spinse il corpo del minore di lato, costringendolo a stendersi sul letto, dopodiché si sdraiò accanto a lui, stringendoselo addosso, mentre Sam gemeva e affondava il viso nel suo petto, la fronte premuta sulla clavicola. Lui gli cinse la schiena con le braccia.
«Basta, ti prego, basta» sussurrò il più giovane, e dopo un attimo di confusione Dean capì che si riferiva alla tortura del Diavolo. Sentì la rabbia montare dentro di sé, e strinse il fratello con più forza, intrecciando le gambe con le sue e trascinandoselo ancora più vicino.
«Sam» sussurrò, le labbra ad un soffio dal suo orecchio, la voce calma e rilassata «ascoltami. Sono qui. Sto bene»
Prese ad accarezzargli la nuca, intrecciando le dita ai suoi capelli «sono tornato indietro, ricordi? Castiel mi ha riportato in vita. Sto bene, stiamo bene»
Sam parve rilassarsi, o perlomeno smise di tremare tra le sue braccia, e Dean si arrischiò a sospirare in un moto di sollievo.
«Va tutto bene, fratellino»
«Continua... Ti prego, Dean, continua a parlare»
«Sono qui, Sam, è tutto a posto. Non permetterò che qualcuno ti faccia del male, nemmeno il Diavolo nella tua testa. Ricordi? Sei la mia spina nel fianco, e io mi prenderò sempre cura di te»
Il minore annuì contro il suo petto, ora rilassato.
«Ha smesso» mormorò, quasi spaventato all'idea che se lo avesse detto troppo forte la tortura sarebbe ripresa «non lo sento più»
«Va bene, Sammy, non preoccuparti. Ci sono io qui»
Il minore sollevò lentamente la testa, strusciando la fronte prima sul collo e poi sulla guancia di suo fratello, che sorrise e lo strinse ancora di più. Sam lo baciò, felice e sollevato di poterlo fare di nuovo senza la voce viscida e disgustosa del Diavolo a mormorargli all'orecchio quanto sporco e sbagliato fosse. Dean ricambiò, con calma, grato a chissà chi di esserci riuscito, qualunque cosa avesse fatto.
«Sono così stanco» mormorò Sam, nascondendo di nuovo il volto nell'incavo del collo del fratello.
«Shhh, Sammy. Dormi. Nessuno ti farà del male stanotte»
Il minore si addormentò poco dopo, per la prima volta da giorni, mentre Dean rimase sveglio ancora a lungo, accarezzandogli piano la schiena e la nuca.
Quando fu certo che Sam si fosse addormentato, si sporse all'indietro per spegnere la lampada.
Avevano poche ore prima che il sole sorgesse di nuovo, e lui aveva intenzione di sfruttarle al massimo.
Ci pensò un attimo, a quello che aveva detto, a quello che aveva fatto, e un moto di sollievo si schiantò nel suo petto quando si rese conto di aver trovato il modo di aiutare suo fratello.
Si rannicchiò contro il suo corpo nel buio della stanza, e sorrise all'oscurità, immaginando che Lucifero li stesse osservando.
«Ti ho fregato, figlio di puttana. Di nuovo» ghignò, prima di appoggiare la fronte tra i capelli di Sam e chiudere finalmente gli occhi.
Nemmeno Satana poteva niente contro i Winchester.








*Maggio, ovvero quando Dean muore nella quarta stagione. Non so se esiste una data precisa, ma sappiamo che torna in vita a Settembre, e che all'Inferno ci è rimasto quattro mesi. Mi sono fatta due conti.













NdA
Salve gente.
È Giugno, finalmente. E la scuola sta finendo, per fortuna.
Allora, che dire? Bon, a parte che sì, prima o poi vi becccherete una Samifer perchè io amo Lucifero e boh, all'assenza di Gabriel devo pur sopperire in qualche modo, no?
Oltre a questo niente, spero vi sia piaciuto, io ho amato scriverlo.
Anche se non è stato affatto semplice, sotto le palate di angst che la scena ispirava e da cui io dovuto scremare ripetutamente il capitolo perchè se no non se ne usciva vivi.
Bene, tutto qua. Come al solito, farò santa la mia beta, che mi corregge pure i titoli.
Buonanotte gente, ci si rivede lunedì.
Baci a tutti,
Fanie
   
 
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