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Autore: Tye Menkauhor    07/01/2009    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa storia è ambientata qualche tempo dopo la serie try. Lina e Gourry hanno una loro meta, ma l'arrivo di due nuovi persoanggi sconvolgerà i piani di tutti, guidandoli verso i guai!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale, Amelia, Zelgadis Greywords
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

 

 

Erano arrivati nel villaggio di Minter solo da un’ora, e avevano preso alloggio nella prima locanda che avevano trovato. Durante il viaggio, nessuno dei sei aveva chiacchierato molto, (anche se Gourry continuava ad insistere con la storia dello spettro), ognuno perso nei suoi pensieri.

Lina, nella sua camera, rifletteva su quel colossale casino in cui era stata cacciata, nel vano tentativo di raccapezzarsi. Finalmente avrebbe avuto qualche informazione su ciò che stava succedendo, doveva solo aspettare qualche minuto, e davanti ad una cenetta abbondante, tutto sarebbe stato chiarito. “Sarebbe ora!” commentò seccamente tra se e se. “Scommetto che è tutta colpa di Xel! Quel demone è un combinaguai patentato! Vorrei tanto sapere perché mi deve sempre coinvolgere! Ma non hanno altro da fare i Demoni, che venirmi a rompere le scatole? Uffa, io volevo solo arrivare tranquilla e beata alla Festa dell’Unione!”. Si sentiva parecchio abbattuta: non aveva voglia di andarsi a cacciare in questioni più grandi di lei... ogni volta rischiavano tutti quanti di rimetterci la pelle, e non era una cosa piacevole. Sospirò. “Dato che ormai ci sono dentro, vediamo di capirci qualcosa! Allora, Will e Zirna sono sicuramente le due persone che Xellos voleva farmi eliminare... non c’è dubbio. Dato che ho rifiutato, ci ha provato lui. Bè, fin qui la cosa non è così complessa. Ma dal momento che i demoni non fanno mai nulla allo scoperto, devo pensare che il mio coinvolgimento non sia così marginale come possa sembrare a prima vista. Però, se ora è Xel che ha il compito di toglierli dai piedi, io che c’entro? Questo punto rimane oscuro...” sospirò di nuovo, costatando che gli stava per venire una terribile emicrania. “La cosa che veramente vorrei capire è: chi sono quei due? Oltre ad essere terribilmente soggetti a sbalzi d’umore, Xel mi ha detto che hanno poteri inimmaginabili... Mmh... Il Fantasma sembra davvero molto potente, ma per essere un demone, ha il fiatone un po’ troppo presto. Possibile che con l’energia distruttiva che si ritrova, abbia una resistenza così scarsa? E Will? Non mi pare poi così pericoloso...”.

Qualcuno bussò alla porta, distogliendola dai suoi pensieri. Si ritrovò a fissarsi allo specchio, la spazzola in mano, sollevata sui rossi capelli ribelli. -Chi è?- chiese semplicemente.

-Lina! Sono io! Gourry! Posso entrare?- chiese lo spadaccino. “Uf!” pensò Lina, stanca. -Dai, entra pure.- rispose. Gourry entrò nella stanza, richiudendo la porta alle sue spalle. Si diresse verso il letto, e vi si sedette tranquillamente, fissando Lina che continuava a pettinarsi.

-Che c’è Gourry? Guarda che non sono in vena di sentire sciocchezze...- cominciò la maga.

-No, niente stupidaggini, o almeno spero!- disse il ragazzone sorridendo. Povero Gourry! Quando si sentiva esausta non gli dava nemmeno la possibilità di sparare le sue solite scemenze! “Cerca di capire...” pensò, poggiando la spazzola sulla specchiera, e voltandosi a guardare l’amico.

-Lina, prima di andare a cena, mi spiegheresti qualcosa di questa storia? Ehm... io non ci ho capito un gran che...- disse abbattuto. Lina si stupì della richiesta: strano che non dovesse spiegarglielo lei con la forza! -Bè Gourry... questa volta non è tutta colpa tua... puoi consolarti! Sappiamo poco, e quel poco è molto confuso. E’ normale che sia difficile raccapezzarsi.- rispose calma.

-A me pare che Xellos voglia uccidere quei due. Visto che, se non ricordo male, Xel è un demone, loro dovrebbero essere i buoni, no?-.

-Ci sei quasi Gourry, bravo! Il problema è che la ragazza, Zirna, il Fantasma, o come diavolo si fa chiamare, è un demone (o qualcosa di simile). Ci sono voci di stragi orribili compiute da lei.- concluse la maga.

-Mmh... io spero che siano buoni!- commentò Gourry triste.

-E perché mai?-.

-Sai, quei due sorridono sempre, ma i loro sorrisi sono tristi. Io credo che ne abbiano passate di tutti i colori.- rispose con sincerità lo spadaccino. Lina rimase per un momento a fissare l’amico, meravigliandosi ogni volta della sua grande sensibilità. Arrossì lievemente, ma nella penombra della camera non illuminata da luci artificiali Gourry non lo notò. Comunque, distolse lo sguardo, e chiese incuriosita: -Perché volevi arrivare a tavola preparato?-. Gourry la guardò, imbarazzato: -Bè, non volevo fare la parte dello stupido...sai, quel ragazzino mi interessa...- rispose lui serio.

-CHEEEEE???? GOURRY, COSA STAI CERCANDO DI DIRE?- chiese Lina, terribilmente (e stranamente...) preoccupata per quell’ambigua dichiarazione.

-Perché ti scaldi tanto Lina? Ho notato che quel ragazzino è uno spadaccino, ma visto come tira con l’arco, dubito che abbia una buona tecnica. Vorrei insegnargli qualcosa, se dovessimo viaggiare insieme.- Lina tirò un enorme sospiro di sollievo “Che vado a pensare?” si chiese.

In quel momento qualcuno bussò violentemente alla porta: -Lina! Sono Ameria!-, e senza aspettare una risposta si precipitò con foga nella stanza. -Non trovo Zel da nessuna parte! E anche gli altri due sono scomparsi!- disse allarmata.

-Ameria? Prima di entrare si attende una risposta, altrimenti non ha senso bussare, non ti pare? E non preoccuparti per Zel: è vaccinato e maggiorenne, e sicuramente in grado di cavarsela da solo!- la tranquillizzò Lina. -Vedrai che saranno qui tra poco!- aggiunse Gourry, sempre con la sua calma contagiosa. -Su, non fare quella faccia! Sicuramente Zel avrà chiesto al Fantasma se è in grado di aiutarlo. Forse questa volta il nostro amico ha fatto centro!- le sorrise la maga.

-Ragazze! Io ho fame! Che ne dite di andare di sotto ad aspettarli?- Gourry si alzò, e si diresse verso la porta, sorridendo felice alle amiche.

Zelgadiss camminava a passi svelti per le vie di Minter. Zirna si muoveva silenziosa, nera ombra, dietro di lui, mentre Will in coda si guardava attorno incuriosito e tranquillo. Voleva allontanarsi un po’ dalla zona abitata, per evitare di coinvolgere degli innocenti se qualcosa fosse andato storto. Gettò un’occhiata alle sue spalle, e notò che Will se ne andava in giro beato con le braccia dietro la testa, e un sorriso ebete stampato in volto. Un goccia di sudore comparve sulla guancia di pietra. -Deve proprio venire anche il ragazzino?- chiese seccato, tornando a guardare davanti a sé. -Sarà meglio che te lo faccia piacere, il ragazzino, se vuoi che t’aiuti.- Zirna gli rispose scostante e gelida. Zel rimase per un istante interdetto “Come sa cosa voglio?”.

Pochi passi fuori del villaggio, Zirna si fermò: -Per quello che dobbiamo fare, qui va bene- disse abbassandosi il cappuccio e scuotendo la testa per far tornare a posto i capelli. Will si era seduto poco distante, sereno come non mai, appoggiato ad un grosso albero.

-Come fai a sapere cosa devo chiederti?- chiese Zel stupito, calando a sua volta il cappuccio.

-Ho una certa sensibilità per le situazioni simili alla tua... anche se sei solo la seconda persona che conosco ad avere questo tipo di problema. Vuoi riacquistare il tuo aspetto umano, vero?- spiegò, sorridendo con dolcezza. La chimera sentì un tuffo al cuore: “Ma questi due non sanno fare altro che sorridere? Cominciano a darmi sui nervi!”. Iniziava ad essere irrequieto: se sapeva quale era la sua richiesta, e lo aveva seguito fin lì, forse poteva davvero fare qualcosa per lui! Il cuore cominciò a battere, agitato. Controllandosi, riuscì a formulare la domanda: -Puoi farlo?-. Gli sembrava di scoppiare, sentiva la soluzione di tutto così vicina, ma non voleva crederci troppo.

-Posso tentare. Non ho mai assistito ad un incantesimo di questo tipo, ma ne conosco uno che forse può funzionare. Non ti posso garantire di riuscirci.-. Zirna gli si avvicinò lentamente, sollevando una bianca mano, fino a sfiorargli una delle pietre sul viso: -Povero ragazzo!- disse triste. Il suo sguardo... Pietà? Compassione? Non le avrebbe sopportate! No... era qualcos’altro. Dolore! Era dolore per una sorte che sembrava condividere! “E’ lei! Lei l’altra persona con il mio stesso problema!” comprese all’istante Zelgadiss. “Ma cosa significa?” si chiese stupito, continuando a fissare quegli occhi blu, tentando di carpirne il segreto. Zirna fece un passo indietro e chiamò Will, che subito si avvicinò ubbidiente.

La luna era sorta da poco, una falce sottile che era in grado di illuminare di una luce leggera la terra. Il Fantasma era una figura scura, col volto ancor più pallido sotto quella luce.

-Se fallirò, non te la prenderai con me, vero?- chiese la ragazza. Zelgadiss intendeva andare fino in fondo: -Se non sei in grado tu di risolvere il mio problema, credo proprio che non ci sia nessun altro cui io possa rivolgermi. Mi sembra quasi impossibile che tu possa fallire, dato che comandi ogni tipo di magia a tuo piacimento. Comunque, se ti fa lavorare più tranquilla, non me la prenderò con te.- rispose il ragazzo di pietra. “O almeno cercherò di contenermi!” aggiunse tra sé, non indovinando come l’avrebbe presa.

Zirna non perse tempo: -Will, se l’incantesimo mi sfugge di mano, o qualcosa va storto, richiamami all’ordine!-. Il ragazzo annuì deciso, e Zel non fece in tempo a chiedersi di cosa stessero parlando, perché la ragazza cominciò a recitare una formula a lui sconosciuta, come lo era la lingua che stava utilizzando. Prima di essere sopraffatto dal calore, scorse il ciondolo bianco al collo della ragazza, sollevarsi e stare sospeso a mezz’aria, circondato da una miriade di puntini luminosi. Il calore si fece insopportabile, chiuse gli occhi, e si accorse di non riuscire più a muoversi. “Sono bloccato! Non riesco neanche a gridare! Che stupido! Come ho potuto fidarmi di lei? E’ un demone, e per di più appena conosciuto!”. Ma cosa c’entrava?! Dei demoni non ci si poteva fidare neanche dopo una vita! Fiducia... cosa gli era preso? Aveva messo la sua vita nelle mani di un demone! Lui, che sospettava puntualmente di tutti, e si fidava completamente solo dei suoi amici! “Mi eliminerà facilmente!”. Poi tutto cessò all’improvviso. Il calore svanì completamente, e aprendo gli occhi si ritrovò nel punto esatto in cui era prima. Con timore si guardò la punta delle dita: -Niente...- disse tristemente.

-Che fai lì? Vieni ad aiutarmi!- Will stava chino sulla ragazza, a terra senza conoscenza. La chimera si avvicinò lentamente: -Cosa è successo?- chiese. Il giovane gli piantò in viso uno sguardo impaurito, una solitaria lacrima scendeva percorrendo la guancia sinistra, fino al mento. -Ha cercato di resistere... a tutte e due le forze... stavo per perderla... non mi dava più ascolto...- riuscì a dire tra un singhiozzo e l’altro. -Per favore... non chiedere più di farlo!-. Zel lo fissò, senza comprendere:

-Non capisco cosa vuoi dire.-.

-Torniamo alla locanda. Devo delle spiegazioni a tutti quanti.- Zirna si era ripresa, e parlò con voce fioca, palesemente sfinita. Accettò l’aiuto di Will per rialzarsi, ma non quello di Zelgadiss, che offeso non aprì bocca finché non raggiunsero gli altri.

Lina Ameria e Gourry avevano già occupato un tavolo, ma avevano aspettato gli altri prima di ordinare. Gourry si era concesso il lusso di una bottiglia di sidro, e se ne era già scolato metà.

-Finalmente! Ho una fame che non ci vedo! Non va bene far aspettare così tanto una signorina come me! Ho bisogno di nutrirmi IO!- disse Lina non troppo arrabbiata. Zel non era cambiato di una virgola: non volle peggiorare la sua situazione con una delle sue sfuriate. -Bene! Possiamo ordinare! Cameriera!- chiamò Gourry vispo.

Ameria si era alzata, ed era corsa incontro all’amico: -Zel! Ti ha...- non terminò la frase, un po’ imbarazzata. Zelgadiss si fermò di fronte a lei, sospirò, e le sorrise: -Non preoccuparti Ameria. Il Fantasma non è in grado di aiutarmi, ma qualcuno mi ha insegnato di non affrontare mai un problema con la convinzione di fallire.- disse guardando Lina, che ricambiò un sorriso, un po’ triste per l’ennesimo tentativo fallito dell’amico.

Che Lina e Gourry ordinassero per 10, non era una novità, ma Zel e Ameria si stupirono della quantità di piatti che ordinò Will! Poteva benissimo gareggiare con Lina!

All’improvviso Lina piantò la sua forchetta nella coscia di pollo nel piatto di Gourry. Lo spadaccino si difese a colpi di coltello -Lina! Hai il tuo pollo nel piatto! Perché vuoi mangiarti il mio?- esclamò senza abbassare la guardia. -Volevo sentire se il tuo è ben cotto!- se la rise la maga, ingoiando la coscia. Cominciò una battaglia a suon di forchetta, il cui obbiettivo era qualsiasi cosa si trovasse nel piatto dell’altro/a. Zirna li fissava sbalordita, mentre Zelgadiss e Ameria, avvezzi a quelle dispute da tavola, erano piuttosto stupiti della velocità e voracità di Will, che aveva già spazzolato tutte le ordinazioni!

Al termine della battaglia “del pollo ben cotto”, Lina si schiarì la voce, e tornò a farsi seria:

-Aah! Bene! E ora le tanto attese spiegazioni! Forza Zirna, parti dall’inizio!- disse poggiando un gomito al tavolo e fissando la candida ragazza. Will tornò ad interessarsi alla discussione, dopo essersi distratto guardando un’affascinante cameriera che si muoveva leggera tra i tavoli.

-Dall’inizio? D’accordo. Ma purtroppo manca anche a me qualche elemento, e forse in due riusciremo a capirci qualcosa.- le rispose Zirna. -Come avrete capito, io sono stata allieva di Xellos.- cominciò.

-Devo dire che l’allieva ha superato il maestro.- commentò Lina con lo sguardo furbo. -Dove hai imparato ad usare anche la magia bianca?- chiese impaziente.

-Cerca di non interrompermi- le rispose glaciale il Fantasma. “Ma chi si crede di essere questa?” pensò Lina, ripromettendosi però di non intervenire di nuovo.

-Per sette anni ho studiato la magia dei demoni sotto la sua guida. Ero ancora piccola quando i miei genitori morirono. Non fecero in tempo a spiegarmi per quale motivo avevo queste particolari doti magiche: la capacità di imitare qualsiasi tipo di magia, vedendole anche solo una volta.- Will la guardò preoccupato. -Mi dissero solamente che era un’eredità dei nonni. Furono i demoni a portarmi via da quello che rimaneva della mia casa.-

-Aspetta, stai forse dicendo...- Lina non riuscì a trattenersi. -Io non sono un demone, come voi avrete sicuramente pensato. Non lo sono, almeno per ora!-

-Che vuol dire “per ora”?- chiese stupita Ameria.

-Io... pensavo che tu fossi una mezzosangue! Un demone normale non ha poca resistenza come te, ma non ha neanche i poteri che hai tu!- esclamò Lina.

-Sono un essere umano Lina. Come voi.- spiegò calma. Zel era shokkato: “Pensavo che avesse un problema simile al mio, non identico! Ma chi può averla...” temeva nel pronunciare quel nome:

-Il monaco rosso!- disse agitato. -No, non fu colui che tu chiami monaco rosso a ridurmi all’ombra di me stessa... o meglio, al fantasma che sarò un giorno... i demoni fecero numerosi esperimenti su di me. Non ricordo con precisione quei giorni, ma quando mi affidarono agli insegnamenti di Xellos, ero già così.- terminò Zirna. Poiché al tavolo il silenzio si era fatto pesante, decise di offrire altre spiegazioni: -Ameria, mi hai chiesto per quale motivo ho detto “per ora”, vero? Vedi, gli esperimenti cui fui sottoposta, avevano lo scopo di trasformarmi in un demone, mantenendo però intatte le mie capacità magiche. Qualcosa andò storto, fu un fallimento. Il mio aspetto ne porta i segni evidenti, ma purtroppo da qualche tempo, anche il mio animo comincia a risentirne, a distanza di quasi 11 anni. Ultimamente sto combattendo contro parecchi demoni per proteggere Will, che è stato preso di mira, e utilizzando le loro stesse armi, nutrendomi nell’odio profondo che provo nei loro confronti, rischio ogni volta di diventare veramente un demone. Se perdessi il controllo dei miei poteri, tutti i miei ricordi sarebbero annullati, e diventerei pericolosa. Molto pericolosa per qualunque essere vivente, demone o umano che sia.-

-Addirittura!- commentò Gourry, che voleva dar a intendere che aveva capito qualcosa.

-Caspita, non ho mai sentito una storia come questa! E non posso certo crederci senza prove. A ben pensarci, oggi avevi il fiatone perché cercavi di controllarti, di non farti sopraffare dall’odio. Se non avessi questo limite, il tuo potere sarebbe distruttivo. Mmh... Ma se davvero sei un essere umano, perché sei rimasta con i demoni? E dato che sei allieva di Xellos, perché lo hai attaccato e elimini demoni andandotene tranquillamente in giro? Potrebbe essere tutta una loro messa in scena... però Xel non mi pare il tipo da prendervi parte, facendo la ruolo del fesso...e sembrava pure terrorizzato... Quale è l’altra spiegazione? Li hai traditi?- chiese Lina mentre rifletteva a voce alta.

-Cavoli Lina! Hai già capito tutte queste cose!- esclamò Gourry sorridente.

Zirna fissò la maga, ammirata dal suo intuito. -Si. Me ne sono andata, e ho giurato di vendicarmi di Xellos, e di chiunque abbia preso parte agli esperimenti. Sono rimasta con loro per 7 lunghi anni, convinta che per me, così ridotta, non ci fosse ormai altra soluzione... Ammiravo il mio maestro, ma quando venni a sapere che era il diretto responsabile di tutti i miei problemi, abbandonai ogni cosa. Solo ricominciando a vivere tra gli uomini, anche se isolata, ho compreso di quali atti orribili mi fossi macchiata.- la sua voce tremò. Will le toccò delicatamente il braccio, come era solito fare per darle un conforto: -Zirna, non devi...- -No Will, è giusto che sappiano cosa ho fatto in passato, nonostante fossi solo una bambina. Devono poter decidere se aiutarci o no, e devono comprendere che razza di persona sono.- rispose decisa, allontanando la mano del ragazzo.

-Stop! Calma! Non me ne importa nulla di quello che hai combinato... qualcosa sappiamo già dalle voci che circolano su di te, ma non è rilevante. Se hai vissuto per 7 anni con i demoni, è normale che tu ti sia comportata come tale. La cosa importante è che ora non sei più dalla loro parte. Anzi, vi vedono come un pericolo, dato che stanno cercando in tutti i modi di eliminarvi.- le disse Lina, che mai si era preoccupata del passato dei suoi compagni di viaggio, preferendo affidarsi alle proprie sensazioni, e alle prove di lealtà che spesso le venivano offerte.

-Come “eliminarvi”?- chiese Zirna stupita.

-Già, tutti e due. Xellos mi aveva chiesto di occuparmi di voi, senza differenze. Ma naturalmente non ho accettato. Non sono il tipo da accettare patti con i demoni!- spiegò Lina, agitando la mano con noncuranza.

-No, non è vero! Io sono solo un ostacolo ai loro scopi, ma Will, lo vogliono vivo!- riprese Zirna, però si zittì immediatamente, perché la cameriera si era avvicinata al loro tavolo. -Ehi, avevate una bella fame, eh? Avete mangiato bene?- chiese affabile. -Volete qualcos’altro?-.

-A me basteresti tu!- le disse Will, con un sorriso smagliante, e palpandole il sedere. -Will!- lo rimproverò Zirna-. -Razza di monello!- gridò la cameriera allontanandosi offesa. Lo sconcerto si era impadronito del tavolo, ma Ameria reagì pronta: -Tu! Razza di abominevole porco! Come osi trattare in questo modo una ragazza! E per di più con Zirna qui presente, che si batte con coraggio per proteggerti! La giustizia non ammette un comportamento così meschino! Ti punirò, in nome della luna!- Ameria, esaltata dalla giustizia, si era alzata in piedi sulla sedia.

-Ameria... non sei Sailor Moon... scendi di lì, su...- Zelgadiss cercò di riportarla a sedere, tirandola per una manica.

-No... io...- cercò di farsi ascoltare Zirna, senza ottenere attenzione. Gourry guardò arrabbiato il ragazzo: -Sono azioni che un cavaliere non deve commettere!- mentre la chimera, dopo aver tranquillizzato la principessa, lo rimproverò così: -Anche se la tua ragazza ha qualche problema, non dovresti comportarti in questo modo! Non credi che soffra già abbastanza?-. Era convinto di poter comprendere lo stato d’animo di Zirna, dopotutto si assomigliavano molto. Zirna osservò la chimera, arrossendo, e distogliendo immediatamente lo sguardo.

-BASTAAAA! Fatela finita! Silenzio! Ma siete tutti ciechi? Cosa avete al posto degli occhi? Fette di prosciutto? Di bresaola e grana? E anche tu Zel! Mi meraviglio che tu non te ne sia accorto!- urlò Lina furibonda. -Avanti Zirna. Spiega a questi imbecilli chi è Will.- la maga sorrideva compiaciuta, certissima di aver colpito nel segno con il suo infallibile ed eccezionale intuito. Gli sguardi passarono da lei alla bianca ragazza, incuriositi.

-Ehm... io ho cercato di dirvelo... ma facevate una tale baraonda...- si giustificò a bassa voce. -I demoni stanno cercando Will per sottoporlo agli stessi esperimenti che hanno fatto su di me, perché ha le mie stesse doti magiche... per il semplice motivo... che è mio fratello!-.

Lina osservava compiaciuta le facce stupite degli amici, sorridendo vittoriosa. Ma il suo sorriso scomparve non appena si accorse che anche Will era stupito tanto quanto gli altri. “Forse non sapeva che è sua sorella?” si chiese cercando una risposta per la strana reazione del ragazzo.

Scoppiò il putiferio. Il volto deformato dalla rabbia, i pugni stretti fino a far sbiancare le nocche, le lacrime che esitavano a scendere, trattenendosi tra le ciglia, e i sussulti delle spalle di Will, valsero a far temere il peggio. Si era alzato in piedi, facendo rumorosamente cadere la sedia dietro di lui.

-Tu... tu non mi avevi detto che mi volevano per fare degli esperimenti... non... - le parole faticavano ad uscire tra un singulto e l’altro, -...non mi avevi detto che ho dei poteri... sei una stupida! ... dovevo starmene... con le mani in mano... guardandoti rischiare... la vita... senza poter... far nulla! Perché?... perché non mi hai... dato l’opportunità... di aiutarti...? Mi ritieni un incapace?-.

Gli avventori si erano tutti voltati verso di loro, e li guardavano con preoccupazione. L’oste si avvicinò a Lina, e le chiese di evitare di attirare troppo l’attenzione, e di ritirarsi nelle camere. La maga annuì silenziosa. Avrebbero potuto parlare con più libertà nella sua stanza. Si accertò che gli altri la seguissero. Nessuno di loro osò fiatare, e cominciarono a salire le scale in fila. Dietro di lei, sentiva i sommessi singhiozzi di Will, che cercava di trattenersi. “Poverino... non è stata molto gentile a non dirle una cosa così importante. E’ normale che sia sconvolto.” pensò.

Quando furono tutti entrati, chiuse la porta alle spalle di Zirna. Si sedette sul letto assieme a Gourry, mentre Zelgadiss tirava la tenda e si piantava davanti alla finestra, le braccia incrociate. Ameria era dietro a Will, e guardava preoccupata le spalle del giovane, che sussultavano a causa dei singhiozzi. Di fronte a lui Zirna rimase immobile, con lo sguardo abbassato, per paura di affrontare quello distrutto del fratello. Sospirò e prese coraggio, ma le parole sembravano uscire a fatica, quasi che non volesse rivelare nulla. -Will, l’ho fatto solo per proteggerti. Se tu avessi saputo che hai un enorme potenziale magico, sicuramente ti saresti messo in testa di imparare a domare le tue capacità. Non puoi rischiare così tanto, la tua magia è di molto più potente della mia: se in qualche modo riuscissi a governarla, non solo i demoni, ma forze molto superiori comincerebbero a darti la caccia. Draghi, e forse anche i Signori dei demoni di altri mondi, tutti vorrebbero usufruire delle tue capacità. Averti dalla loro parte sarebbe una vittoria assicurata, ma in questo modo l’equilibrio che governa i mondi esistenti crollerebbe, e tu diventeresti la causa di un completo disastro. Non posso prevedere cosa potrebbe accadere, ma sicuramente, da un potere così grande, non ne verrebbe fuori nulla di buono. Capisci ora perché non te l’ho detto? Volevo solo... proteggerti.- terminò con un’espressione triste.

-Che cosa? I Signori dei demoni... di altri mondi?- Lina non si sarebbe mai aspettata di scoprire che quel ragazzo era COSI’ potente. -Merda!- si lasciò sfuggire Zelgadiss.

Will non piangeva più, il suo sguardo trapassava Zirna e la parete, sembrava contemplare qualcosa di lontano. Ameria si avvicinò a lui, allungando una mano per toccargli una spalla.

-Sono un mostro...-disse piano il ragazzo. -No! Non devi dire queste cose!- cercò di rincuorarlo la principessa. Ma all’improvviso Will scoppiò a ridere, lasciando tutti di sasso: -Ehi! Wow! Sono una forza della natura! Bello! Draghi, eh? E quei Signori di cui parlate... Mi va di vedere un drago!- disse allegro ed eccitato.

-Ehi... perché fa così caldo qui?- chiese Gourry. Poi notò che Lina fumava, in escandescenza, pronta a scoppiare da un momento all’altro. -Ragazzi, attenzione!- cercò di avvisare lo spadaccino. Ma Lina si fiondò su Will, e lo attirò alla sua altezza (era alto quasi quanto Gourry) prendendolo per il gilet. -Draghi?... vuoi vedere i draghi?...- chiese trattenendosi a stento, con la vena sulla fronte che pulsava velocemente. -Non fare così Lina... io non ho mai visto i draghi...- cercò di giustificarsi Will, peggiorando notevolmente la sua già precaria situazione.

-Brutto incosciente che non sei altro! Ti hanno appena detto che i cattivi di turno, e per di più i più cattivi che esistono, ce l’hanno con te, e che sei una specie di mina vagante...e tu fai i capricci perché vuoi vedere i draghi? Te lo do io il drago adesso!- Lina era a dir poco inviperita. -Mono...- cominciò. Zel buttò a terra Ameria: -Tutti giù!- gridò. -Vo...- ma la maga non finì di pronunciare l’incantesimo, e lasciò andare il ragazzo. Qualcuno l’aveva baciata su una guancia! Si voltò di scatto, affondando il pugno, che mancò il demone. Xellos ricomparve qualche centimetro più indietro. -Come sei permalosa!- commentò ironico, con il suo terribile sorriso sulle labbra.

-Accidenti!- la chimera si era portata al fianco di Lina, con la spada sguainata. Gourry con un balzo fu davanti all’amica, l’arma salda nel forte pugno: -Non avvicinarti a lei!- tuonò rabbioso.

-Ragazzi, non possiamo combattere qui dentro!- si preoccupò Ameria, temendo di coinvolgere gli ospiti della locanda.

-Ehi, perché vi scaldate tanto... E’ così che si saluta un vecchio amico? E poi, cosa vorresti fare con quella spada, eh Gourry? Lo sai anche tu che un’arma normale non mi fa nemmeno il solletico!- disse Xellos scuotendo il dito.

-Che ci fai qui Xel?- chiese Lina portandosi in prima linea, e tranquillizzando Gourry con un cenno del capo.

-Oh, sono venuto a vedere come stai procedendo, e se hai scoperto qualcosa di nuovo.- rispose semplicemente il demone.

-E da quando ti interessa se riesco a capire qualche cosa di quello che combinate voi demoni?- lo interrogò con fare indagatore.

-Ecco, veramente...- Lina si aspettava di sentirsi dire “E’ un segreto!”, ma -... ho qualche problemino con i superiori. Non mi sogno certo di chiedere spiegazioni a Xellas, ma dato che in questa storia c’è qualcosa che mi riguarda personalmente, ho pensato bene di venire da te a sentire che c’è di nuovo!- disse un po’ imbarazzato, grattandosi la testa.

-Che cosa? No, no: non dirmelo! Non sai un tubo di quello che sta succedendo, e ne so più io di te! Non mi sembra vero!- Lina era euforica, e tremendamente malefica.

-Su Lina... non infierire...- disse Xellos abbattuto. La maga si schiarì la voce: -Ebbene caro Xellos...non posso dirti nulla: è un segreto!- disse solenne, ridendosela sotto i baffi. Anche Zel sorrise divertito da quel colpo mandato a segno a scapito del demone, mentre Gourry chiese ingenuamente: -Dove è che ho già sentito questa frase?-.

-Lina, se fossi in te non riderei... sta per scoppiare- Xellos le indicò Zirna, che era circondata da un’aurea rossa, e respirava profondamente nel tentativo di calmarsi. Lina le si avvicinò: non ne poteva più di quei due, che davano in escandescenza quasi più velocemente di lei. Senza aprire bocca, mollò un sonoro ceffone alla ragazza, che finì a terra.

Zirna si rialzò in piedi, stupita, tenendo con la mano la guancia dolorante e arrossata. Si accorse che tutti la stavano fissando, e passò lo sguardo su ognuno, finché incrociando quello del demone, non arrossì.

-Bene! Ora che siamo tutti calmi e tranquilli, proviamo a ricostruire questa storia ingarbugliata!- disse Lina, comodamente seduta sul letto. Nella camera non c’era un tavolo, e si erano dovuti accontentare di due sedie (su cui si erano seduti Ameria e Gourry),e del tappeto sul pavimento (occupato da Xellos e Will, che stavano buoni buoni a gambe incrociate), mentre Zirna e Zelgadiss erano rimasti in piedi ai lati della finestra.

Lina accese altre tre candele sul comodino per illuminare meglio la stanza: Xellos era pur sempre un demone, e come si suol dire: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio! -Allora Xellos! Punto primo: se sono meglio informata di te, per quale motivo dovrei raccontarti ciò che so? Potrei anche rifiutarmi, e non a torto. Punto secondo: perché sono stata chiamata in gioco? Che parte ho in questa vicenda? Terzo: perché i tuoi superiori non ti hanno detto tutto, e tu non vuoi limitarti ad ubbidire senza fare storie?- lo interrogò andando al sodo.

-Vedi Lina, questa volta ne so davvero poco. Non mi è stato spiegato quale è la tua parte. Avevo solo il compito di farti quella richiesta. Dato che ti sei rifiutata, mi hanno ordinato di occuparmi personalmente di loro. Appellandosi a te volevano solo rendere il Fantasma e il ragazzo meno sospettosi, dopo tanti attacchi di demoni. Questa era la scusa ufficiale, ma ovviamente non è la verità. Se non avessi scoperto che l’obbiettivo è Zirna, non mi sarei posto troppi problemi... credo che qualcuno volesse farci scontrare appositamente, perché fosse eliminata lei... o io!- concluse il demone serio.

Lina sospirò: -Uf! Vi state di nuovo punzecchiando tra di voi, eh? Ma siete incorreggibili! Comunque, riassumendo: Zirna viene catturata da piccola da voi demoni, gli esperimenti per farla diventare come voi falliscono. Poi lei viene educata da te. Scappa, e ritrova il fratello, a cui avete pensato bene di dare la caccia. Qui però le nostre informazioni non combaciano: tu mi hai detto che li volete eliminare entrambi, mentre Zirna sostiene che volete catturare Will per ripetere gli esperimenti.-. Lina aveva soppesato le informazioni, in modo da dire solo cose generali che Xellos probabilmente già conosceva. Ma aveva fatto male i suoi calcoli! Xellos infatti non aveva smesso di fissare Zirna per un istante, gli occhi violetti stupiti. -E’ vero quello che ha detto Lina?- chiese alla bianca ragazza. -Non sei un demone, o un mezzo demone come mi era stato detto? Figlia di un umano e un demone?-. Zirna fece un passo avanti minacciosa, sovrastandolo dall’alto in basso:

-Bastardo! Fai finta di non sapere nulla? E per quale motivo? Vuoi forse spacciarti per innocente davanti a questi ragazzi?- si stava di nuovo innervosendo. Xellos si alzò, fronteggiandola. -Io non ne sapevo nulla. Davvero! Ti affidarono a me dicendomi che eri una “mista”, ma con grandi doti! Non ero a conoscenza di esperimenti fatti su di te... mio dio... eri solo una bambina...-

-Non mentire Xellos Metallium! In molti mi hanno detto che fu tutta opera tua! Per questo me ne sono andata: l’unico demone che ammiravo, il mio maestro... tu eri la causa di tutti i miei problemi!- gridò tremando per la tensione.

-Io non ho fatto nulla di simile! Chi è stato a dirti una cosa del genere? Dovresti sapere che ho un mio codice anche se sono un demone, e non ho mai approvato quegli stolti che si ostinano a fare esperimenti sugli esseri umani!- Xellos sembrava stranamente arrabbiato: era raro vedere il demone perdere il controllo, il pugno stretto così forte attorno all’inseparabile bastone, che il legno emise un debole scricchiolio.

-Ho detto che siamo tutti calmi, no? Volete un ceffone per uno voi due?- disse minacciosa Lina frapponendosi tra di loro. Xellos ritrovò immediatamente la sua calma, mentre Zirna tornò accanto alla finestra. -In questi anni non ho fatto che pensare alla mia vendetta... e adesso salta fuori che tu non c’entri...dovrò andare a cercare quel bugiardo di Ren! Che fregatura!- commentò seccata incrociando le braccia. “Così è stato lui!” pensò Xellos.

-Non immaginavo neanche lontanamente che il ragazzino qui fosse tuo fratello. A me hanno detto di toglierlo di mezzo, non mi hanno parlato di esperimenti. Forse proprio perché non li approvo. Comunque, non mi pare che abbia un qualche potere... non percepisco nulla!- disse osservando incuriosito Will, che lo guardava nello stesso modo ancora seduto sul tappeto.

-Per forza non senti nulla. Il ciondolo che indossa è un sigillo! Ma se mi sono resa conto io del suo potenziale, stai sicuro che se ne sono accorti anche Xellas e compagnia bella!- disse con una certa noncuranza il Fantasma.

-Un sigillo?- chiese Lina avvicinandosi ad osservare la pietra.

-Questo gingillo che mi hai dato quando sei venuta a prendermi?- chiese Will tenendo la catenina tra due dita, e facendo oscillare il ciondolo. Zelgadiss si accorse solo allora che era identico a quello che aveva visto al collo di Zirna, nel momento in cui aveva recitato l’incantesimo.

-Ne ho uno anche io, ma ormai è troppo debole.- disse Zirna, senza tuttavia mostrare l’oggettino, che era sotto la maglia, a contatto con la pelle.

-E a te a che serve un sigillo?- chiese Xellos incuriosito.

-Gli esperimenti che ho subìto stanno mostrando effetti indesiderati. Se non avessi questo ciondolo e l’aiuto di Will, sarei già diventata un demone.- spiegò senza troppi giri di parole.

Il silenzio si fece totale. Sulla strada si sentì una porta sbattere, poi si alzò il canto incerto di un ubriaco, che si spense in lontananza. Ognuno rifletteva sulle notizie apprese in quella lunga serata. Lina cominciava a far quadrare meglio la situazione: le sembrava di avere tutti i pezzi di quel puzzle, ma non comprendeva la figura che ne usciva fuori. E i demoni, eccezion fatta di Xellos per questa volta, erano come sempre un passo abbondante davanti a loro. Doveva spremersi sempre le meningi per capire che cosa diavolo stavano progettando: era sempre colpa loro! “Maledetti rompiscatole!” pensò.

Gourry sbadigliò rumorosamente: ormai aveva perso il filo del discorso, ne era certa. -Ok! Tutti a nanna! Abbiamo fatto tardi, e c’è bisogno di una bella dormita! Domattina saremo più lucidi, decideremo se aiutare questi due ragazzi sfortunati o abbandonarli al loro destino!- disse strizzando l’occhio a Will, mentre spingeva fuori dalla stanza Ameria e Zelgadiss, senza curarsi delle loro lamentele. -Niente “ma”!-

Zirna uscì silenziosa, Will la seguì. -Che situazione assurda!- disse Lina sbuffando. -E lo dici a me! Demoni, draghi, sigilli! Bo!- commentò Will sorridendole. Lina richiuse la porta, e fece per tornarsene a letto, quando si accorse che Xellos e Gourry erano ancora nella stanza.

-Che ci fate ancora qui? Uscite immediatamente!- gridò arrabbiata.

-Non c’è bisogno di scaldarsi tanto... me ne vado!- disse il demone scomparendo. Lo spadaccino si diresse alla porta, prima di chiuderla alle sue spalle sbirciò con la testa, e sorridendo disse all’amica: -Lina, qualunque cosa tu scelga di fare, ti seguirò! Buonanotte!-. Lina rimase un attimo immobile, fissando il punto in cui era scomparso Gourry. “Grazie” pensò con un leggero sorriso sulle labbra.

  
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