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Autore: MargaretMadison    02/06/2015    3 recensioni
«M-Michael, dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri, è stata una follia» disse Olivia superando il ragazzo.
Michael l’afferrò per il braccio facendola voltare «E se io non volessi?»
«C-Cosa vuol dire “se io non volessi”? Alla fine… alla fine si tratta di un errore, eravamo ubriachi» urlò quasi, toccandosi nervosamente i capelli.
Michael si avvicinò di un passo e Olly indietreggiò finché le sue spalle non trovarono il muro e il petto il corpo del ragazzo, era in trappola «E se io non lo fossi stato? E se io fossi stato sobrio e mi ricordassi tutto? E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco e solo in parte, tu sei stata mia?»
Olivia deglutì a vuoto, con lo sguardo non osava spingersi oltre al collo del ragazzo perché le sue labbra e i suoi occhi erano calamite per lei in quel momento «E se io fossi la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?
Michael ghignò, accarezzandole una guancia «Allora renderemo le cose più divertenti»
«Cioè? Che intendi dire?»
«Se non vieni a letto con me dirò a Luke quello che è successo ieri sera»
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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(5)

 
 
 
 
 
Taking every breath away 
With all of the mistakes I’ve made 
From all the letters that I’ve saved 
This is everything I didn’t say 
I wish I could’ve made you stay 
And I’m the only one to blame 
I know that it’s a little too late 
This is everything I didn’t say 

 
- Everything I didn’t say

 
 
 
 
 
A dire il vero Luke non era molto convinto che Olivia passasse un’intera giornata sola con Michael. Un po’ perché nei suoi confronti era davvero troppo geloso e un po’ perché non capiva come e quando quei due fossero diventati così amici.
«La sera del nostro anniversario, quando è venuto a salvarmi, abbiamo parlato e abbiamo capito che il nostro odio è infondato, così stiamo cercando di conoscerci meglio e diventare amici» disse Olivia raccogliendo il cellulare e il portafoglio nella sua borsa beige.
Indossava una gonna nera a vita alta e un crop top a fiori rosa e bianco che risaltava la sua carnagione rosea.
Luke osservava attentamente i suoi gesti, passando lo sguardo sulle gambe snelle e «P-puoi coprirti di più? Non voglio che gli altri ti vedano così, insomma, sei bellissima e la cosa mi spaventa»
Olivia sapeva che con “gli altri” intendeva Michael.
“Oh, Luke” si disse “se solo sapessi quante volte mi ha guardata Michael non mi parleresti così”.
«Luke, non hai alcun motivo per essere geloso» si girò, osservando il volto perfetto del ragazzo «Adesso vado che sono in ritardo, Michael mi sta aspettando giù»
«Non pensi che dovrei venire anche io? Solo per assicurarmi che non vi scanniate»
Olivia scosse la testa ridacchiando, «Tranquillo, nessuno spargimento di sangue. Ci vediamo stasera» lo salutò con un bacio sulla guancia e poi scese di fretta le scale, facendo un cenno del capo a Ashton e Calum in cucina. Uscì in fretta di casa trovando Michael appoggiato al cofano della macchina, gli occhiali da sole a coprirli i bellissimi occhi e il ciuffo, ora blu, sparato in aria. Aveva un sottile strato di barba che lo faceva sembrare ancora più sexy e pensava di impazzire nel vedere le braccia, non eccessivamente muscolose, scoperte dalla canottiera nera dei Sex Pistols.
«Ciao» la salutò, togliendosi gli occhiali per esaminarla meglio e «Sei bellissima»
Olly sorrise lasciva, passando lo sguardo dagli occhi alle labbra del ragazzo. Michael, che aveva imparato a conoscerla solo osservandola di nascosto, capì subito che voleva essere baciata così si sporse verso la bionda, chiudendo gli occhi. Olivia fece lo stesso, aspettando che le labbra di Michael si poggiassero sulle sue ma, quando quest’ultime finirono sulla sua guancia, aprì di scatto gli occhi indignata.
«Pensavi davvero che ti avrei baciata qui davanti a casa?» chiese divertito.
Olivia gli tirò una gomitata nel costato e salì in macchina senza parlargli.
Michael, dal canto suo, continuava ad avere il suo classico sorriso impertinente, quello che Olivia voleva strappargli via a furia di baciarlo passionatamente.
Il ragazzo mise in moto, uscendo dal vialetto e percorrendo a velocità forse fin troppo elevata i primi duecento metri per poi fermarsi al lato della strada, senza dire una parola a Olivia che lo osservava confusa.
«Michael ma che-» la sua frase fu interrotta dalle labbra di Michael che si unirono alle sue in maniera urgente, come se da quel bacio dipendesse la sua vita. Olivia slacciò la cintura di sicurezza e passò al sedile di Michael sedendosi sulle sue gambe.
Il ragazzo passò le sue mani sulle gambe di Olly che fremette quando Michael iniziò a disegnare dei cerchi immaginari lungo le sue cosce, spostandosi sempre di più verso il suo centro.
«Tre giorni» disse lui tra un bacio e l’altro «Tre giorni che ti posso guardare senza toccarti. Mi stai facendo impazzire»
Olivia sorrise nel bacio, stringendo le cosce intorno alla sua vita «Allora io sono già da manicomio»
Andarono avanti a baciarsi e sfiorarsi senza vergogna, perché in quella strada così isolata non ci passa mai nessuno, ma non si sarebbero fermati per nessuna ragiona al mondo.
«Forse è meglio se ripartiamo, non vorrei sporcare i sedili» disse Michael facendola ridacchiare.
Olivia si finse scocciata, così si alzò – a malincuore – dal corpo di Michael per tornare seduta composta.
 

***

Casa Clifford era piccola e accogliente, un po’ in disordine ma tutto sommato non era poi così tanto male.
Passarono la mattinata a giocare alla wii, più precisamente a Just dance e, inutile dirlo, Olivia lo stacciò.
«Sì, ho vinto!» urlò Olivia salutando una folla invisibile e poi «Grazie, grazie davvero, troppo gentili» disse facendo due piccoli inchini.
Michael la osservava con un sorriso dolce stampato sulle labbra perché Olly non si era mai comportata così con lui. Mentre con gli altri faceva la pagliaccia raccontando scemenze a tutto spiano, tutta la sua freddezza e accidità era riservata per lui.
Quando Olivia finì il suo spettacolo, Michael la prese per mano portandola in cucina e «Ti vanno i muffin?»
La bionda annuì felice, incastrando le proprie dita tra quelle lunghe di Michael. Con Luke, tutte quelle cose non le faceva mai. Di solito loro stavano a casa, magari a guardare un film mentre si coccolavano, oppure uscivano la sera con gli altri.
Presero tutto il necessario per preparare i muffins e lo distribuirono sul tavolo della cucina. In realtà aveva fatto tutto Oliva, perché Michael era un vero casino ai fornelli.
Mentre Olly mescolava l’impasto, Michael si posizionò dietro di lei, schiacciandola contro il tavolo e «Prova a mescolare più velocemente» così appoggiò la sua mano sopra quella più piccola di lei, velocizzando il movimento.
Olivia sorride, perché i capelli di Michael le facevano il solletico e sentiva il suo respiro colpirle il collo.
«Evita di lasciarmi succhiotti la prossima volta» lo avvisò «Luke l’altro giorno mi ha fatto spaventare, ho paura che sospetti qualcosa»
«Non sospetta niente, te l’assicuro. Non è poi così tanto sveglio e di te si fida ciecamente anche se fai schifo a mentire»
Olivia sospirò «Dovrebbe essere sbagliato, invece a me sembra così giusto»
«A me sembra sbagliato che non mi hai ancora dato un bacio da quando siamo arrivati in casa» sussurrò Michael.
Olivia ridacchiò, lasciò andare i cucchiaio e si girò, facendo scontrare le loro fronti.
Si baciarono dolcemente, assaporando le labbra dell’altro, sperando che quegli attimi fossero infiniti, sperando di poter stare assieme per sempre, senza doversi nascondere.
«Mi-Michael, io ti piaccio? Intendo, ti piaccio davvero?» chiese flebilmente lei, spaventata per la risposta.
«Sarebbe molto più facile se non mi piacessi, almeno non così tanto» rispose tornando a baciarla, questa volta con più intensità, leccandole il labbro inferiore per sollecitarla a schiudere le labbra.
Olly poggiò le sua mani sul petto, staccando il ragazzo da sé.
«Perché non mi hai mai fatto capire niente?»
«Avevi Luke e vedevo che con lui eri felice, non volevo intromettermi. Allora aspettavo, sperando che ti accorgessi di me, ma nulla. Comportandomi da stronzo ti avrei tenuto a distanza e mi sarei trattenuto»
Lo guardò confusa «Trattenuto da cosa?»
«Da questo»
E le loro labbra si incontrarono nuovamente, come se fossero pezzi di puzzle che combinavano perfettamente e sembrava così ingiusto farle separare.
Era tutto perfetto, i loro cuori battevano in sincrono e le loro labbra sembravano insaziabili.
«Michael…» miagolò nel bacio, sovrastata da quel mare di emozioni che la sovrastavano. Con la mano cercò il sacco della farina e ne prese una manciata, Michael, dal canto suo, era troppo preso dalle labbra di Olivia che non fece caso ai movimenti della ragazza.
«Sono qui, piccola» sussurrò passando al collo di lei che inarcò la schiena.
«Michael… Michael, guardami» lo pregò quasi.
Il ragazzo obbedì, staccandosi dal collo niveo di lei. Olivia sorrise e gli lanciò la farina in testa, sporcandogli i capelli appena tinti.
«Penso che tu abbia un po’ troppa forfora in quei capelli, eh, Michael?» lo schernì ridacchiando.
Michael aprì e chiuse la bocca più volte, visibilmente sorpreso dal gesto della ragazza. Il suo sguardo venne rapito dalle uova e sorrise maligno. Olivia sembrò collegare le cose e cercò di liberarsi dalla presa ferrea del ragazzo senza però riuscirci. Mentre con una mano teneva ferma Olivia, con l’altra prese un uovo e glielo ruppe sulla testa, rovinandole i capelli.
«Sei proprio uno stronzo, Clifford» disse indignata.
Da quel momento iniziò una vera a propria guerra col cibo tant’è che si dimenticarono di infornare l’impasto. I loro vestiti erano sporchi di uova, farina, burro e cacao e Olivia fece una smorfia nel vedere come avevano conciato la cucina e «Pulisci tu, dopo»
Michael ridacchiò e con un’abile mossa si caricò Olivia sulle spalle. La bionda cacciò un urletto spaventata e si dimenò proprio come fece la sera in cui Michael la riportò a casa quando scappò.
«Michael, ma dove accidenti vai? Stiamo sporcando tutto» lo sgridò mentre il ragazzo saliva le scale senza rispondere.
Aprì la seconda porta a sinistra e, quando la luce si accese, Olivia capì di essere in bagno.
«Ma che-?»
«Fatti una doccia» disse lui interrompendola e adagiandola a terra «Ti darò dei miei vestiti, tu intanto lavati, usa pure quell’accappatoio blu»
Olivia si guardò attorno e annuì, come a ringraziarlo. Michael le sorrise e uscì dalla stanza chiudendo la porta.
La bionda fece come gli era stato detto, si spogliò e mise i suoi vestiti nel lavandino e poi si buttò letteralmente sotto la doccia per togliersi quello schifoso miscuglio di dosso. L’acqua calda la rilassò, si massaggiò il corpo col bagnoschiuma e intonò qualche nota di una delle loro canzoni.
«Taking every breath away, with all of the mistakes I’ve made from all the letters that I’ve saved, this is everything I didn’t – Michael? »
Così presa dai benefici dell’acqua scrosciante e dalle parole della canzone, non si accorse che Michael era entrato in bagno, spogliato e ora anche unito a lei sotto la doccia.
D’istinto Olivia si coprì come meglio riuscì, ricordandosi dopo che Michael aveva probabilmente memorizzato ogni centimetro del suo corpo.
«Non ti fermare, canti benissimo» la invitò con un sorriso.
Olivia fece una smorfia, nessuno l’aveva mai sentita cantare. Sapeva di non avere una brutta voce ma l’idea di doversi esporre così la spaventava, eppure andò avanti, finendo la canzone perché davanti a quegli occhi così belli e verdi non riusciva proprio a dirgli di “no”.
«Non sapevo cantassi così bene» disse lui.
«Nessuno mi hai mai sentito cantare» confessò.
«Sei brava, dovresti coltivare il tuo talento, sai? Potremmo fare una canzone assieme»
Olivia scosse la testa e lo baciò perché Michael era troppo bello e dolce.
Michael prese il bagnoschiuma e iniziò a massaggiare la schiena di Olivia che fremette sotto il suo tocco, le passò anche lo shampoo cercando senza risultati soddisfacenti di farle una treccia.
«Dai, ora tocca a me» disse Olivia rubandogli il bagnoschiuma che – accidenti! – sapeva di lui.
Michael sorrise lascivo e si lasciò accarezzare da Olivia, perché le sue mani riuscivano a infondergli amore e un senso di pace, portando via tutta la sofferenza.
«Sai» lo distrasse dai suo pensieri riportandolo alla realtà «Ora che ci penso devo ancora ricambiarti un favore» disse mordendosi il labbro con forse fin troppa malizia.
Michael deglutì a vuoto sentendosi avvolgere da lei, la ragazza del suo migliore amico, la ragazza di cui è segretamente innamorato, l’unica con cui abbia fatto l’amore.
«Olly, non devi sentirti obbligata… lo sai vero?» balbettò sentendo il piacere invaderlo lentamente.
Olivia accarezzò tutta la sua lunghezza lentamente, aspettando di sentirsi implorare da lui.
«Io… io lo voglio ma devi essere tu a chiedermelo» disse ingenuamente.
Michael sorrise compiaciuto, Olivia gli piaceva sempre di più «Allora fallo, Olivia. Portami via la sofferenza e portami al limite come solo tu riesci a fare»
Soddisfatta dalla risposta, Olivia velocizzò i movimenti beandosi dei gemiti di Michael.
«D-Dio… Olly» sussurrò lasciandosi andare su di lei «Fossi Luke ti chiuderei in camera da letto e non ti lascerei uscire mai.
Olivia cercò di non ridere e «Sbrighiamoci ora, abbiamo una cucina da pulire»
 

***

Avvolti nel tepore della coperta, Michael e Olivia guardavano assieme “la verità è che non gli piaci abbastanza”, nella casetta sull’albero che lui aveva sistemato apposta per lei.
La casetta era piccola - dovevano fare attenzione a non alzare troppo la testa altrimenti avrebbero preso una zuccata – e illuminata dalle luci che si mettono sull’albero a Natale. Michael aveva posizionato in un angolo un materassino ad acqua che continuava a muoversi sotto i loro pesi e poi, sparsi qua e là aveva disposto vari cuscini. Il film in streaming si vedeva male, troppo sgranato e spesso si impallava ma Olivia sapeva le battuta a memoria di quel film quindi non ci fece molto caso.
Michael la stringeva a sé affondando appena poteva il viso tra i suoi capelli respirando a pieni polmoni il suo profumo. Le aveva prestato un paio di suoi boxer e una maglietta che le scopriva le cosce magre, quelle che continuava a toccare perché «La tua pelle è così bella e liscia, non posso non toccarla, dai»
E Olivia ridacchiava perché i baci di Michael sul collo la facevano stare troppo bene e non poteva davvero chiedere altro.
In realtà Michael non stava seguendo molto la trama del film, troppo complicata per lui che non si ricordava nessun nome dei personaggi, allora si era messo ad analizzare il titolo e i lineamenti della ragazza al suo fianco.
Olivia gli piaceva tanto, fin troppo.
Il modo in cui camminava, il modo in cui spostava i capelli di lato mostrando il collo, il modo in cui lo baciava stringendolo a sé e il modo in cui faceva l’amore. Ok, era successo una volta sola e sotto ricatto, ma era sicuro che di quel passo sarebbe riuscito a farla innamorare di sé come Luke non era riuscito a fare. Perché Michael ascoltava poco ma osservava tanto e aveva visto il luccichio negli occhi di Luke tutte le volte che la guardava e aveva anche notato che a lei mancava. Che quando partivano Luke stava malissimo e lei normale, sopravviveva. E sapeva anche che Luke non era in grado di farle provare tutte le emozioni che lui le provocava anche solo sfiorandola. Rabbrividiva, si contorceva dal piacere e le brillavano gli occhi. Assieme erano passione, amore, ardore, complici di uno strano rapporto che non sapevano definire.
Così, senza pensarci, Michael parlò e «Lascia Luke per me» bisbigliò, per la seconda volta in quella settimana perché non voleva condividerla più con nessuno.
Olivia strabuzzò gli occhi, non dando più attenzione al film «Non… non posso»
«Perché? Mi sembra di averti dimostrato oggi che per me questo “noi” è una cosa seria»
Olly rabbrividì nel sentire la parola “noi” e cercò di non darlo a vedere «Ok, forse mi hai convinto» calcò bene il “forse” «Ma non è solo questo. Pensa anche alla band, Luke non vorrà più avere nulla a che fare con te e allora vi scioglierete e avete fatto tanto per arrivare fino a questo punto, non voglio che mandiate tutto all’aria per me»
Michael le prese il viso tra le mani, facendo scontrare i loro sguardi «Tu vali assolutamente la pena di rischiare. Se dovessi citare il film che stiamo guardando ti direi che “sei la mia eccezione” e si, sono pronto ad andare contro tutto e tutti per te. Tu non… non ti preoccupare, quando sarà il momento adatto allora diremo la verità, ok? Intanto cercherò di convincerti che a te tengo davvero, davvero tanto»
La bionda sospirò, spostando lo sguardo. Ancora una volta i sensi di colpa la stavano divorando «Io… Io penso che voglio davvero provare a stare con te solo che Luke soffrirebbe e io non me lo perdonerei mai»
«Lascia che ti faccia dimenticare di Luke per stasera» sussurrò baciandole languidamente il collo.
Olivia gemette sentendo i denti di Michael morderle il collo facendola sospirare «Come faremo a non farci scoprire quando saremo a casa?»
«Dovremo stare attenti e farci tante docce fredde» sussurrò lui.
Olivia ridacchiò in risposta e «Sei senza speranze, Clifford»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
MY LITTLE TALK
Sono appena tornata a casa da Barcellona, gente! Ch città mervagliosa, dovete assolutamente andacarci!
Passando alla storia, non ho molto da dire, alla fine si capisce che MICHAEL è INNAMORATO PERSO DI OLIVIA E IO LI AMO COSì TANTO ASSIEME NONOSTANTE LEI SIA UNA STRONZA.
Sono stanca morta che ho preso il volo alle 4 della mattina, quindi vi lascio questo bel (speriamo!) capitolo e vi lascio i miei link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3110492 la mia Long :)

 

  
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