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Autore: Egomet    07/01/2009    3 recensioni
Seguito de 'La macchina del capo ha un buco nel...motore'. Davide e Alice sono tornati, ma non sono soli. Tra Calvin Klein, i genitori, gli amici e una casa da ridipingere... come andrà a finire?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Bella no?-

Oscar invita le due ragazze a salire sulla sua auto. Lui indossa una camicia rosa e dei pantaloni attraversati da una cintura bianca. Una mano sullo sterzo e un’altra sul bordo del finestrino.

Alice entra per seconda, costretta a stare davanti, e guarda sinceramente ammirata l’abitacolo.

Pulitissima, i sedili in pelle nera, il navigatore acceso e un design… moderno, bellissimo.

Ma sembra proprio che l’accessorio più accattivante della Peugeot sia lui, il guidatore.

Gli fa un sorriso.

-Grazie dell’invito-

-Di nulla. Pensavo che… visto che andiamo nella stessa scuola… forse lo conoscevi-

-Sì, hai pensato bene-

-E poi, stasera mica avevi nulla da fare?-

La guarda con un sorriso non malizioso, ma nemmeno tanto ingenuo. Ha i capelli più lunghi del normale aggiustati a regola d’arte e dai quali spunta un paio di occhiali da sole posti sulla testa. Anche se è sera e certo il sole non è un problema.

-Andiamo allora?- fa Alice, sviando il discorso.

Sembra che quella macchina non possa andare più veloce di così. In pochissimo tempo sono già arrivati.

Non si è messa la cintura e non ha ricevuto nessun rimprovero. Però, strano.

Sorride divertita a quel pensiero e scende dall’auto.

-Vedi che è già servito a qualcosa?- lui la raggiunge facendo il giro.

-Cioè? A cosa?-

-Ti ho fatto ridere-

Lei è tentata di dirgli la verità, ma poi qualcosa la fa trattenere. E anche questo, pensa, è strano.

 

Luciano spinge il portone e dà una pacca sulla spalla dell’amico. Poi lo guarda interrogativo.

-Allora qual è il problema?-

-Beh vedi- gli mostra il salotto.

Ci sono giornali, barattoloni di vernice e qualche pennello.

-Io e Alice pensavamo di verniciare questa parete- la indica.

-E c’avete ragione, fa schifo…-

-…però prima dobbiamo spostare un po’ di roba-

-Ah, ho capito. Ti serve un altro paio di braccia e un ca…-

-Sì, certo- lo interrompe Davide ridendo.

-Ma… e lei?-

La risata gli scompare dal viso e si intristisce.

-Ad una festa-

Subito dopo va verso il divano, come a non voler dare peso a quell’affermazione.

Luciano se ne accorge, ma decide di non insistere.

-Allora, da che cominciamo?-

 

Decine di metri più lontana, Alice ha appena finito di farsi un ballo con la sua amica, che ora è stata, per usare i suoi termini, “rapita” da un ragazzo.

Così ora si riposa bevendo un… un qualcosa di non identificato.

Poi però si stufa di non fare nulla, e pensando che non c’è Davide, prende dalla borsetta sigarette e accendino e riesce a sgusciare fuori.

Si appoggia ad una macchina lì davanti al locale e accende la sigaretta.

-Ah però. Non l’avrei mai detto che fumavi-

Oscar sorride sornione e si appoggia alla macchina, accanto a lei.

-Posso?-

Lei gli porge volentieri la sigaretta, sorridendo, e il ragazzo si fa un tiro.

Gliela rende.

-C’è anche altro, se ti va…- inizia, vago.

-Altro di che tipo?-

-Altro-

-No-

Ribatte secca, poi riprende a fumare.

-Come ti va… ma che hai stasera?-

-Perché dovrei avere qualcosa?- domanda.

-Perchè… beh- Oscar esita, incrociando le braccia e alzando le spalle -ti ho vista le altre volte. Tutta combattiva…-

-Sono stanca- sospira e chiude gli occhi per un attimo.

-Problemi col… col fidanzato?- chiede lui.

Alice lo squadra, sospettosa. Poi decide di fidarsi.

-Un po’… ma sai… cose che capitano-

-Altrimenti non saresti mai venuta qui con me-

Lei lo guarda stringendo gli occhi

-Forse no- ammette.

-Allora meno male. Non avrei avuto nessuno con cui andarci-

La ragazza ride e fa un verso scettico.

-Certo, come no… ma chi vuoi prendere in giro?-

-Ma è vero!- fa lui -Che non mi credi? Posso provartelo…-

Aspetta, doveva ridere anche lui, pensa Alice. Non ha riso.

-Okay okay… d’accordo- lo tranquillizza, stupita.

Oscar non pare accorgersi dello sbaglio di battuta che ha fatto.

-Vieni a ballare o ti geli qua fuori?-

Si allontana ma le tenda la mano.

La ragazza schiaccia la sigaretta a terra; poi ci pensa su.

-Va bene-

 

Uno strappo deciso e il giornale è a metà.

-Ehi, pensa te… la Roma compra un esterno francese…- Luciano è seduto sulla scrivania e legge un brandello della Gazzetta dello Sport.

-Ma va’?- Davide riemerge da terra, dove ha sistemato un tappeto di giornali -è di agosto quello-

-Ah… ecco, mi pareva di averlo già sentito…-

L’altro scende giù e si sbottona la camicia.

Davide si è cambiato. Indossa una maglietta a maniche corte e dei pantaloni di tuta.

-Mi daresti una mano invece di guardarti allo specchio?- domanda irritato.

-Cosa?- Luciano si riscuote ma si china ad aiutarlo.

-Prendi il cartone-

Lo prendono e lo ficcano di forza nello spazio libero dei giornali.

Una volta finito ammirano il loro lavoro. Luciano annuisce soddisfatto.

-Non male, no?-

-Sì, ora spostiamo i mobili dal muro-

-Che?- chiede l’altro.

-Spostiamo i mobili. Che credevi, fosse tutto qui?- ridacchia.

-Ehi, so farlo amico. Che ci vuole?-

Allarga le braccia e alza le spalle.

Si mettono l’uno ad un capo della scrivania e l’altro all’opposto.

Poi insieme fanno forza e la sollevano da terra.

-Madonna santa quanto pesa…- sbuffa Luciano.

-E pensa che è vuota…-

Fanno qualche passo, attenti a non spostare i giornali sistemati con tanta cura, e la posano con un tonfo al muro opposto.

-è una è andata-

Davide guarda la parete disastrosa ora scoperta.

-Ma poi tu… perché due scrivanie?-

-Boh, erano belle. Comode e grandi- alza le spalle.

-Si però… spero che questo non lo dobbiamo alzare…- Luciano indica il divano.

-Eh… mi sa di sì…-

-Sei pazzo? Pagati un traslocatore! O chiedilo ad Alice-

-Se non le ho chiesto di spostare i mobili…- fa lui con tono ovvio.

-Secondo me quella ha più forza di noi. Pare dinamite-

Davide ride.

-Questo è vero- ammette.

-Senti ma… poi ci sei andato da Marilena?-

Ahia, impreca mentalmente. Lo sapeva che sarebbe arrivato quel discorso.

-Sì, oggi pomeriggio-

-E allora?- Luciano lo segue mentre vanno in cucina a prendersi da bere -Non mi dici nulla?-

-E che ti devo dire?-

-Che ha detto, che le hai detto?-

-Beh………-

Sai, di te non gliene frega e ha provato a baciarmi. Bella risposta.

-Io ho detto che stavi uno schifo…-

-Sì, te la sei lavorata con qualche scemenza… e poi?-

-E poi… niente. Non ne ha voluto sapere-

-Porca miseria!- fa lui, battendo il pugno sul legno del tavolo. Poi però dopo se lo massaggia.

-Io in realtà non capisco perché vuoi stare con lei- dice Davide, bevendo un bicchiere d’acqua.

-è bella-

-Poi?-

-è…… è sofisticata- continua.

-E basta?-

-Beh… in questo momento non mi viene, però ce le ha le qualità!- Luciano sorride e fa la faccia maliziosa -vedessi a letto…-

-Si vabbè non me ne frega- lo interrompe.

Un pensiero lo attraversa.

-Ma tu sei sicuro che lei ti sia stata fedele?-

-Che vuoi dire?-

Ripensando alla sera prima non gli riesce difficile.

-Beh… che ne sai, dicevo così… un’ipotesi…- si pente di averlo detto.

Ma Luciano non si muove e sembra pensarci su.

-Che hai in mente? Mi fai paura…- Davide posa il bicchiere.

L’altro si riprende e fa un sorriso finto.

-Oh no, nulla… continuiamo?-

Non del tutto convinto, il ragazzo torna di là.

 

Un’ora dopo, un paio di balli, cocktail sospetti e una toccata troppo audace del ragazzo, Alice decide che ne ha abbastanza di quella serata.

Oscar le è stato tutto il tempo appiccicato. Il che non è stato un male, perché non conosceva nessun altro, ma quando la sua mano è scivolata… casualmente, diciamo, troppo in basso, aveva cominciato a tenersi più distante e a trattarlo con più freddezza.

Così, recuperata Giò dalle braccia non proprio discrete di un ragazzo, si avviavano verso l’uscita.

-Mi spiace che devi andartene dalla festa…- si scusa mentre salgono di nuovo in macchina.

-Fa nulla, anche perché, se vuoi la verità……-

-Cioè?-

Alice sorride maliziosa e alza un sopracciglio.

-… ci siamo imbucati- ammette.

-Sul serio?-

-Ehi tranquille… se ci becca la festeggiata mio padre può…-

-Scherzi?-

Alice lo interrompe. Poi scambia un’occhiata con l’amica.

-è una ficata!- ride lei.

Accompagnata a casa Giorgia, rimangono soli in macchina.

Lei si fa accompagnare sotto casa di Davide.

-Casa tua?- domanda Oscar.

-No, di Davide- risponde sorridendo.

-Davide?-

-Il mio ragazzo-

-Ah… capisco…-

-Sai, è un sacco che non…- lascia cadere nell’ovvio il resto e fa una smorfia maliziosa.

-Ho capito. Prego allora, vai-

-Grazie per la festa, ciao-

Scende velocemente, senza dargli il tempo di fare altro. Gli ha chiuso ogni prospettiva invitante, giocando d’anticipo. Potrà essere bello quanto vuole, ma…

La Peugeot sgomma sull’asfalto e si allontana nella notte. Sono le undici e cinquanta.

Suona al citofono, poi nota una macchina nera che non ha mai visto lì sotto.

Si acciglia. Poi si apre il portone. Avanza lentamente nell’atrio, formulando ipotesi. Non è detto che debba essere per forza  con un’altra. Non è detto che debba essere per forza con quella Marilena!

Ma un timore tremendo la assale e non riesce a toglierselo di dosso.

Fa velocissima le scale e suona il campanello.

Sente due voci dall’altra parte.

Impreca mentalmente. Razza di stupido, io sono fuori e faccio la brava e tu…

Ti diverti a casa con lei!

Ma ora ti sistemo io…

 

-Sono io, scemo, Cenerentola! È mezzanotte, ricordi?-

La porta si apre e spunta lui.

Subito lo getta di lato e fa per guardare alle sue spalle. Ma nel salotto messo sottosopra c’è solo Luciano.

Che la guarda stupito.

-Andata bene la festa?- chiede con un sorriso.

Davide la raggiunge.

-Cercavi qualcuno?-

Lei lo guarda; sta sorridendo strafottente. Ha capito a cosa stava pensando.

Alice si sente mortificata.

Le viene spontaneo.

-Scusami… scusami scusami scusami amore!-

Gli prende le mani, supplichevole e lo fissa dritta negli occhi.

Il ragazzo, spiazzato, ci mette un po’ a riprendersi.

-Come… come mi hai chiamato?-

 



Grazie a coloro che hanno messo la storia nei preferiti, a chi recensisce e a chi legge solamente.
Dunque...
Per Jiuliet: diciamo che Davide non ha proprio l'istinto per arrabbiarsi con lei, ma Alice sì che ce l'ha. E penso abbia fatto bene a prendersela, la sua seppure piccola rivincita. Grazie di aver recensito.
Per titti6493: questa sì che è una recensione che mi fa molto piacere, sapere che sono migliorato è un bel complimento e ovviamente molto gradito, ma non mi monterò la testa perchè ancora non sono bravo. E tra parentesi non credo che si molleranno... non ora almeno...
Per giunigiu95: grazie per gli auguri, altrettanto ovviamente, beh giudica tu come si è comportato Davide.
Per Lady Alice: dato il suo carattere immagino sarebbe sembrato strano che non avesse reagito in altro modo...è giusto che si prenda la sua piccola vendetta. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.
  
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