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Autore: Francesca_92    02/06/2015    0 recensioni
Passarono diversi anni, Caroline si fece una nuova vita con il suo nuovo ragazzo, Sean. Tutto procedeva bene e sembrava che si fosse dimenticata di Klasu finché, un giorno, bussò alla sua porta Rebekah Mikaelson a sconvolgerle la vita. Ora la giovane vampira dovrà decidere se continuare con la sua vita o andare ad aiutare il suo ex-amore
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caroline Forbes, Elijah, Klaus, Rebekah Mikaelson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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John tolse il paletto e Klaus la prese e, mentre si avvicinava alla casa, chiese l'ospitalità a Rebekah che gliela concesse subito. Entrò e la adagiò nel letto. John non poteva entrare perché non aveva il permesso, la era al sicuro. La guardò, non aveva toccato il cuore, in circolo aveva ancora il veleno del morso.

Le baciò la fronte, andò nel frigo e prese una sacca si sangue, al quale aggiunse anche il suo e gliela avvicinò.

«Come sta?» Gli chiese Bonnie quando uscì.

«Hai finito con l'incantesimo?»

«Si, ora è di nuovo vulnerabile.»

«Perfetto.»

Bonnie uscì con lui e andò a lottare contro lo stregone.

Klaus si trasformò in lupo e corse contro John, gli saltò addosso e lo morse, lui non oppose resistenza perché non si accorse che l'effetto fosse finito.

Rebekah gli girò la testa e gli strappò il cuore.

Dopo una lunga lotta, Bonnie ne uscì vincitrice, entrò dentro e, stremata, si adagiò affianco l'amica.

Tutto era finito. I fratelli Mikaelson ripulirono fuori, come se quella mattina non avessero lottato. Per fortuna la casetta era nascosta e nessuno potete assistere a quella vicenda.

Quel pomeriggio ricevettero la visita di Jenna che volle sapere come stava Caroline.

«E' troppo debole, mi spiace ma non puoi vederla.» le disse Elijah.

«No, io la devo vedere, non puoi impedirmelo.»

«E' su. Ti faccio strada. Ma solo per un minuto»

«Grazie Rebekah» e le fece un sorriso.

Rebekah non rispose al sorriso ma la guidò.

Caroline aveva la febbre e le avevano messo una benda alla gamba, dov'era stata morsa. E per renderlo più reale ci avevano versato sopra un po si sangue, come se fosse della ferita.

«Com'è finita ieri sera con Mark?» le chiese Caroline.

«Ti sembra il momento di parlarne?»

«Perché no? Allora?»

«Bene, mi ha accompagnato a casa e ci siamo baciati.»

Il giorno dopo Caroline era del tutto guarita e ringraziò Clark per averli aiutati.

«Bene, ora possiamo tornare alla nostra vita.» le fece notare Bonnie.

«Mi mancherà stare qui. E' pieno di pettegolezzi.»

Come Elijah, anche Klaus era ancora in quella casa, ma ancora non avevano parlato, così gli disse che voleva parlarli e gli chiese di seguirla.

«Non abbiamo nulla da dirci» disse Klaus chiudendo la porta della cucina.

«Invece si. Prima di tutto voglio ringraziarti di avermi salvata, voglio darti una cosa.» Gli diede un disegno del suo volto. «L'ho disegnato mentre pensavo a te, mi ci è voluto molto tempo per migliorarlo e dare l'impressione che non l'abbia fatto una bambina dell'asilo.»

«Caroline, non può funzionare tra noi... io non sono il tuo Romeo, Sean ti sta aspettando a casa. Anche se manco lui ti merita, non ha fatto nulla per bloccarti in questa follia, però è un bravo ragazzo e non ha nemici. Dovresti sposarlo.»

«Vuoi davvero che lo sposi?»

«No. Voglio che tu sia felice. Ti voglio salva e lontana da ogni male. Voglio che tu abbia dei figli, che insegui i tuoi progetti. Voglio che abbia una carriera brillante e che sia sempre circondata da persone che ti ammirano, ti amano e ti rendano felice. Nemmeno per un secondo ti deve passare per la testa un pensiero triste o una preoccupazione, per quanto piccoli possano essere. Dal tuo viso non deve mai sparire quel adorabile sorriso, e i tuoi occhi... sono meravigliosi quando sono pieni di gioia, è un peccato se si spengono.»

«Allora non mi lasciare. Mi dispiace davvero tanto per averti fatto soffrire...» aveva un nodo alla gola.

«Non ti sto punendo. Ti sto dando un uscita gratis di prigione, ti lascio libera di scappare via da me, di dimenticarmi e di vivere tranquillamente.»

«Ho intenzione di chiedere a Rebekah di essere una delle damigelle.» tacque un po. «Ti mando la partecipazione?»

«Mi piacerebbe.» fece un sospiro. «Ma non so se riuscirei a lasciarti andare. Potrei non resistere all'impulso di strappare il cuore a Sean.»

«Povero Sean, non se lo merita.»

«Ti auguro ogni meglio amore mio, te lo meriti. Sposalo e insegui i tuoi progetti.»

Caroline gli prese il volto tra le mani «Tesoro, i miei progetti sono al tuo fianco.» Lo baciò.

«Ti farò soffrire, i miei nemici mireranno a te per arrivare a me. Saresti sempre in pericolo.»

«Se sposassi Sean e mi trovassi in pericolo, mi salverai?»

«Verrò sempre a salvarti.»

Si baciarono, si strinsero in un unico corpo, poi Klaus la lasciò.

«Klaus?» lo chiamò Caroline.

Lui si fermò alla porta.

«Sean ti sta aspettando.»

«Sean mi ha lasciata perché ho scelto te. L'aveva capito prima di me, non stavo andando in un impresa pericolosa a salvare un amico in difficoltà, stavo andando a salvare l'uomo che amo.»

«Saresti sempre in pericolo con me.»

«Allora? So che verresti sempre a salvarmi.»

«Caroline, quando ho creduto che fossi morta... volevo prendere quel paletto e infilarmelo nel petto. Vorrei essere un uomo migliore, un uomo che non ti avesse spaventata così tanto da non farti tornare dalla tua famiglia, che non avrebbe mai permesso che ti metessi in pericolo...»

«Se volessi quell'uomo, sarei tornata subito da Sean. Non voglio una vita ordinaria,» lo interruppe lei. «io voglio te, così come sei. Voglio adottare dei bambini e crescerli con te, non mi interessano le difficoltà che dovremo affrontare. Non riesco più immaginare la mia vita affianco un uomo che non sei tu. Non sei il mio Romeo, sei meglio di lui. Tu sei una parte del mio cuore. Nulla di quello che farai o dirai mi terrà lontana da te.»

Klaus si tolse l'anello di famiglia e si inginocchiò davanti lei.

«Caroline, vuoi sposarmi?» Aveva occhi speranzosi e spaventati da un ipotetico rifiuto.

«Si.» rispose tra le lacrime.

Le mise l'anello al dito. «Sei sicura della tua scelta?»

«Si, però ci sposiamo in chiesa e andremmo in Europa nel viaggio di nozze. I bambini li adotteremo dopo il matrimonio.»

«Tutto quello che vuoi amore mio.»

   
 
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