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Autore: gibutistan    03/06/2015    3 recensioni
Perché anche una staccionata è una scusa buona...
**FanFicton partecipante alla Zonami Week indetta dal Midori Mikan**
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chopper, Nami, Nojiko, Roronoa Zoro, Usop | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Notte.

Mezza luna ombrata di nero da una nuvola grigia che corre nel cielo.Un’ombra cammina bassa, radente al muro di mattoni di un logoro e vecchio edificio, nascondendo il viso dietro il bavero alzato dell’impermeabile bagnato e nero.

Trattenendo il fiato entra nel edificio, attorno a cui ha camminato per ore, incerto se entrarvi o meno.Prende coraggio, entra socchiudendo appena la porta, scivolando fin sulla sedia libera ferma ad aspettarlo, unendosi al gruppetto fremente e stretto nei ranghi che borbotta al suo arrivo.

Un colpo di tosse, e il nostro eroe prende la parola.-Eh, salve sono Fragolina00 e sono…- silenzio e panico tra i presenti per quella parola che può cambiare ogni cosa.L’impermeabile si gonfia un po’, lasciando respirare il nuovo arrivato, che infine pronuncia la tanto sospirata frase -… e sono Zonamista!!!-

Un applauso esplode dal gruppo anonimo riunito, e gli impermeabili vengono lanciati nell’aria bagnata di lacrime di allegria, palloncini a forma di quarta spada e mandarini piovono giù dal soffitto, ballonzolando al suono della canzone della “Quarta Spada for ever in the Mikan” mentre le anonime zonamiste brindano con tequila al mandarino e adorando la statua del Rating Rosso Zonam…E tu? Che aspetti a toglierti l’impermeabile e venire a presentarti?

Il Midori Mikan aspetta anche te!


Galeotta fu la staccionata

 

In un piccolo ufficio immerso in un agrumeto, si stava consumando una discussione infuocata tra le due giovani titolari dell'azienda "Bell-mère "...

"Tanto non cambio idea, ormai ho deciso!" disse una ragazza dai lunghi capelli lilla , trattenuti indietro da una fascia rossa.

"Io non avevo ancora approvato l'idea! Avevo solo detto che poteva essere una cosa carina! Ma da li a far partire l'opera!" rispose alterata l'altra proprietaria.

"Bhe, ormai quello che è fatto è fatto! Il materiale è già pronto da ritirare e con le spese siamo a posto; sai, anche se non sono la contabile di famiglia i conti so farli , e pure bene!"

"Ma perchè una staccionata intorno all'ufficio?! Uno spreco di denaro, ecco cos'è!"

 "Perchè si, perchè è decorativa, potremo appenderci dei vasi con qualche fiore , perchè sono quasi al termine della gravidanza e soprattutto perchè sono io la sorella maggiore!E come sorella maggiore e socia di maggioranza del frutteto ti ordino anche di andare a ritirare il legno dal falegname!"

"Nojico sei una sorella orribile! Il mio povero nipotino nascerà isterico se continui ad agitarti così! Passami le chiavi del furgone..." la sorella minore si arrese; Nami voleva troppo bene a quella testa lilla per litigarci seriamente.

Mise in moto il furgoncino , giungendo in poco più di un quarto d'ora alla falegnameria; parcheggiò nell'ampio cortile e scese alla ricerca dei proprietari."Heilà! C'è nessuno?" si fece sentire e poco dopo, alla porta del magazzino, si affacciò un ragazzino sui quindici anni.

"Salve ha bisogno di qualcosa?" domandò il giovane.

"Si, dovrei ritirare del legname che ha ordinato mia sorella Nojiko..."

"Ah, ti chiamo subito mio fratello! Fratelloneee!!" alla vocetta squillante rispose una voce più profonda, che proveniva dal retro del magazzino.

"Cosa c'è Chopper?"

"Vieni che una cliente deve ritirare del materiale!"

Per curiosità , Nami si affacciò sul retro per poter vedere il misterioso falegname.

In bilico su una catasta di tronchi , un notevole esemplare di uomo stava facendo non si sa cosa; il cosa passava comunque in secondo piano, perchè , anche da lontano, si potevano intuire i fasci di muscoli che tendevano una canottiera blu.

"Stiamo a vedere, forse la giornata prenderà una piega migliore..." pensò Nami; continuò ad osservare l'uomo, che con un balzo atletico era atterrato ai piedi della catasta, e ora si dirigeva a passo tranquillo verso di lei.

Durante l'avvicinamento potè annotare altri particolari, come il viso squadrato e simmetrico e la capigliatura verde; si, era decisamente un bel fusto.

Si rese conto di aver disteso le labbra in un sorriso quando lui , come in risposta, aveva a sua volta alzato un angolo della bocca in un ghigno; del resto Nami sapeva di non passare inosservata.

Ormai lo aveva di fronte e lei continuava a fissarlo un pò inebetita. Si riscosse nel sentirlo parlare.

"Hei, ti sei imbambolata? Ti ho chiesto di cosa hai bisogno!"

"Ecco...era troppo sperare che oltre a essere sexy fosse pure educato?!" pensò Nami, decidendosi a rispondere:

"Devo ritirare una staccionata che ha ordinato mia sorella Nojico!"

"Ah, mi aveva avvisato che saresti arrivata. Porta il furgoncino nel retro del magazzino, così carichiamo."

"Agli ordini... cafone..."

"Hai detto qualcosa?" si girò scocciato il falegname, rendendosi poi conto che la ragazza era già sparita nell'abitacolo del suo mezzo.

 

"Tutta questa roba devi caricare?" domandò Nami mentre guardava una serie di pali, legati in serie da cinque e posati su un bancale.

"Sì, dobbiamo caricarli tutti. E certo non lo farò da solo! Adesso mi dai una mano."

"Stai scherzando , vero? Sei grande e grosso, arrangiati!"

"Non scherzo per niente! Mi serve qualcuno che da sopra il furgone mi aiuti a direzionare i pali... non vorrai che nel manovrarli tutto da solo li danneggi?"

Erano scuse belle e buone, lo faceva per mestiere di sollevare legname! Ma il fatto che la signorina avesse osato dargli del cafone, non gli andava giù. Poi non gli capitavano spesso clienti giovani , men che meno donne, per cui si sarebbe rifatto un po' gli occhi.

"Che cavolo! Ho fatto la commercialista fino all'altro giorno, non sono una donna di fatica!"

"Ma non lavori al frutteto?"

"Ho raggiunto mia sorella da poco e di potatura e raccolta si occupa lei, io devo riprenderci un po' la mano e per ora metto a posto i conti e i registri."

"Ah...quindi non conosci molta gente qui intorno." constatò vago l'uomo.

"No, direi nessuno oltre Usopp, il ragazzo che aiuta Nojiko con le piante da quando è in cinta."

Visto il falegname intento a rimuginare, si accostò al bancale, si schiarì la voce per richiamare la sua attenzione e , senza continuare oltre il discorso, cominciarono finalmente a caricare i pali.

Il cervello di Zoro invece elaborava alacremente una scusa qualsiasi per poter vedere ancora quella ragazza che l'aveva tanto colpito, sia per il carattere poco remissivo, sia per la prorompente bellezza.

"Potrei proporle un giro qui intorno... o un'uscita al bar? No, meglio evitare quel cretino di Sanji..."

Stava ancora pensando, quando finirono il lavoro; ormai aveva trovato uno straccio di proposta da farle, ma il fastidioso trillo di un telefono gli perforò i timpani.

"Scusa, devo rispondere, è Usopp!" disse la giovane, allontanandosi un po' da lui.

La telefonata fu breve e concitata.

"Devo scappare, Usopp dice che mia sorella sta urlando e teme sia il bimbo che sta per nascere! Grazie, ci si vede in giro!"

Detto questo, Nami si fiondò sul furgoncino, mise in moto e sgommando riprese la strada del frutteto.

"Aspetta...non so nemmeno come ti chiami!" urlò inutilmente il ragazzo, mentre vedeva sparire dietro una curva quella che aveva deciso sarebbe stata la sua futura donna.

 

Inchiodò con poca grazia di fronte al piccolo ufficio, angosciata dalle urla che sentiva.

Percorse correndo il breve stradello, spalancò la porta e... e vide sua sorella che ricopriva di insulti il povero Usopp.

"Un momento, non sembri una che sta partorire!" esclamò sorpresa.

"Non la sembro perchè NON STO partorendo! Questo idiota..." e indicò il povero aiutante " ...ha preso le urla che stavo scambiando al telefono col mio amorevole marito per le prime avvisaglie del parto! E ovviamente ha pensato bene di allertare te e papà prima di assicurarsi della mia condizione!"

Nami, trattenendo una risata, decise di salvare il terrorizzato Usopp, accompagnandolo verso l'uscita.

"E io che speravo di vedere  presto il mio nipotino." disse richiudendo la porta.

"Anche io lo spero, sono stanca di sembrare una balenottera..." Nojico si girò con una luce vagamente maliziosa continuando a rivolgersi alla sorella:

"E del falegname cosa ne dici?"

"Beh, non è un maestro di galanteria."

"Solo questo mi dici? Non hai notato nulla a parte i suoi problemi di galanteria?"

Aveva notato si qualcosa, un uomo bello e che non aveva cominciato a sbavarle dietro subito...e se l'aveva fatto era stato molto mimetico.

"Effettivamente ..." cominciò, quando si rese conto di una cosa: non gli aveva nemmeno chiesto il nome!

"Effettivamente cosa?"

"Non gli ho chiesto neanche come si chiama!"

"Che cosa?! Ma volete farmi tutti uscire di senno oggi? Ordino una maledetta staccionata per fare in modo che tu conosca quel ben di Dio di Zoro e tu non ti presenti nemmeno?!"

"Zoro? Beh, ora so anche il suo nome! Comunque è colpa tua, se non avessi la pessima abitudine di urlare al telefono non ci sarebbe stato nessun fraintendimento!"

Nojico stava per ribattere, ma fu interrotta dal telefono dell'ufficio.

"Pronto? Ah, ciao ... si, si, ma era un falso allarme... ha dimenticato qualcosa? ... va bene, tra un quarto d'ora sarà li! Grazie!"

Chiuse la telefonata e guardò Nami :

"Era Zoro. Ha detto che hai dimenticato un "palo"... adesso potrai presentarti come si deve! Poi prova a dire ancora che la tua sorellona non ti vuole bene!"

"Hai ragione, sei la sorella migliore del mondo!"

"Ecco, così va meglio! E ora vai!"

Qualche tempo dopo...

"Non mi sono presentata prima! Mi chiamo Nami!" trillò allegra la voce, mentre le labbra si incurvavano come la prima volta che l'aveva visto.

"Piacere di conoscerti, io sono Zoro!" di nuovo un ghigno rispose al sorriso.
Sì, quella volta andò meglio!

 

 

Rieccomi a tediarvi con le mie storielle! Buon terzo giorno di zonamismo sfrenato!

   
 
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