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Autore: staringatthemoon_    03/06/2015    2 recensioni
Molte storie potrebbero essere addolcite con una canzone di Ed Sheeran ma non sarebbe la veritá Esiste una sola verità:QUESTA.
Tutto è iniziato e finito nello stesso istante in cui i miei occhi color nocciola hanno incontrato i suoi grandi occhi verdi.
Un miscuglio di emozioni mi avevano travolo come un uragano travolge una tranquilla baia in riva al mare .
Tutto era cambiato e io non sarei stato mai più lo stesso.
Dimenticavo, il mio nome è Kevin e questa è la mia, anzi la nostra storia.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO UNO.

Secondo me c'è sempre un modo per raccontare una storia triste.
La si può addolcire.
Non c'è una storia triste che non possa essere addolcita con una canzone di Ed Sheeran.
Anche il più amaro dei caffè può diventare il più dolce grazie a pochi granelli di zucchero.
Avevo avuto un cuore e un'anima, credetemi, e li avevo usati entrambi.
Li avevo usati per lei.
Fermai i miei pensieri .
I miei piedi mi avevano condotto proprio lì. In quella stazione nel centro di Torino. Su quel binario, il binario 11.
Scrutai i passanti.
Vidi i volti di grandi e piccoli, di ogni razza e colore.
Ma non il suo. Lei non c'era.
Erano le 7:35 . Presto la luce avrebbe avuto il sopravvento sul buio.
Come in quella tarda estate di cinque anni fa, quando ero all'ultimo anno di liceo.
Ora tutto era diverso.
C'erano migliaia di canzoni che sembravano parlare di noi, eppure noi non parlavamo più.

CINQUE ANNI PRIMA

Corsi alla stazione, i passeggeri del binario 11, quello che proveniva da Rivoli, erano già scesi. Speravo solo di trovare i miei amici ancora lì.
Era il primo giorno di scuola ed ero già in ritardo.
《Kevin sei in ritardo, come sempre.》 sorrise il Pirata vedendomi.
Era il mio migliore amico, si chiamava Lorenzo , ma per tutti era il Pirata da quando in terza media aveva portato per un mese una benda sull'occhio, dicendo a tutti di essere caduto. In realtà per colpa di un obbligo era stato costretto a rasarsi il sopracciglio destro .
《Scusate non è suonata la sveglia. Ciao Giada》 dissi abbracciandola. Giada era la mia migliore amica , nonché mente del gruppo.
Si, né io e né il Pirata eravamo delle cime.
《Allora hai portato la roba》 tagliò corto il Pirata.
《Ti ho già detto di non chiamarla cosi.》rispose Giada 《Comunque eccola》
《Sarà lo scherzo del secolo!》sorrisi.
《Sì, quell'idiota di Riccardo se lo merita!》affermò Lorenzo versando la vodka in una bottiglina d'acqua 《Prima che possa accorgersene sarà già fuori come un balcone》
《Non staremo esagerando?》chiese Giada 《potrebbe essere sospeso》
《Cos'è hai bevuto o sei innamorata?! Certo che se lo merita! Sarà la rivincita degli sfigati! 》
《 Zitto Lorenzo, sei solo ancora arrabbiato per la questione del Pirata》 rise Giada.
《Arriva.》dissi . Eppure non era solo. Con lui c'era una ragazza.
Grandi occhi verdi e una voluminosa chioma nera.
Sorrideva. Mai i miei occhi avevano visto un tale sorriso.
Tra le labbra carnose una sigaretta e in mano un pacchetto di Chesterfield Blu , proprio come quelle di James Dean.
《Dai Kev, ora! Sostituisci le bottiglie》 urlò Giada.
Ma rimasi immobile ad ammirare quella visione celestiale.
Folgorato da quel sorriso che voleva nascondere quei grandi occhi verdi e tristi.
Poi scomparve. I grandi occhi verdi furono sostituiti da un vuoto che mai sarei riuscito a colmare.
《Ma che ti è preso?》 urlò il Pirata. 《Chi era quella ragazza?》 chiesi ancora sognante.
《Non è roba per te, amico.》sospirò Giada, se solo l'avessi ascoltata.
Mi arrivò uno spintone.
《Che diavolo ti è preso? Era davanti a te!》 continuò ad urlare il Pirata.
《Abbassa la voce》 intervenne Giada.
《 Sei solo arrabbiato per il tuo dannato sopracciglio.》
《E tu eri troppo preso da quella minigonna! Devo forse ricordarti della volta in cui Riccardo ti ha inzuppato la tuta di piscio? !》
《Basta ragazzi..》sussurrò Giada 《 Andiamo in classe》
Fu il percorso più silenzioso della mia vita.
Il Pirata camminava davanti a noi, senza voltarsi.
Giada messaggiava al telefono, senza distogliere lo sguardo dallo schermo luminoso.
Mentre io guardavo il pavimento e ripassavo mentalmente le mie scuse per il Pirata.
Immerso nei miei pensieri non mi accorsi di dove i miei piedi mi stessero portando.
Mi ritrovai sbalzato all'indietro prima di poter posare il piede a terra.
《Scusami.》sussurai, poi alzai lo sguardo. Era lei, lei e i suoi grandi occhi verdi.
《Scusami ero distratta》balbettò lei.
Abbassò velocemente gli occhi e si passò distrattamente una mano tra i capelli color mogano.
I nostri volti erano così vicini che avrei giurato di sentire il suo respiro sul mio collo.
Non furono più di 3 secondi, ma quando finì mi sentii di nuovo vuoto.
Era la seconda volta in meno di mezz'ora.
《Su in classe!》urlò il Falco.
Il Falco era il vice preside nonché professore di Fisica. Era una figura mitologica che fiutava ovunque la puzza di "trasgressione delle Regole".

Le Regole erano sostanzialmente 4 :
1. Correre in classe al suono della campanella.
2. Non pomiciare.
3. Non fumare.
4. Non sostare fuori scuola alla fine delle lezioni.

Inutile dire che trasgredire la Regola numero 3 era molto comune.
Invece trasgredire la 2° costava una suadente sospensione.
Io, Giada e il Pirata corremmo in classe.
   
 
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