Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Maty66    03/06/2015    5 recensioni
Finalmente Ben sembra aver trovato l’amore, quello vero. Tutto fila nel migliore dei modi, ma una presenza inquietante e pericolosa minaccia la felicità e la stessa vita del nostro ispettore.
Riuscirà Semir a salvare il suo giovane amico dal pericolo mortale che si nasconde dove meno te lo aspetti?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OSSESSIONE di Maty66 e ChiaraBJ 

Capitolo 21
All’ultimo respiro
 
Care amiche, dobbiamo confessare che inizialmente il capitolo non doveva intitolarsi così.
Ma stasera 3.6.2015  Rai due trasmetterà l’ultimo episodio di Cobra 11 con Ben Jager e quindi questo è solo in piccolo omaggio.
Permetteteci di ringraziare Tom Beck, che vediamo per l’ultima volta nei panni di Bennuccio.
 Nelle nostre fanfiction continuerà Tom ad essere Ben (in coma, con un solo neurone ecc ecc) ma lasciateci dire che, secondo noi, è stato fantastico nell’interpretare lo scanzonato, ma anche intelligente e (soprattutto)  bellissimo poliziotto.
 In Germania  si sta dedicando alla sua musica e ad altri ruoli (peraltro azzeccatissimi), ma noi speriamo sempre che possa tornare ( o  almeno fare una capatina) a Cobra 11. Nel  frattempo sarà sempre Ben nelle nostre FF, a meno che non ci appassioniamo ad Alex (secondo voi possibile?).
In ogni caso GRAZIE TOM and Good Luck.
 Ed ora il capitolo.
 
 

Kim Kruger ricordava poche altre occasioni in cui era stata più in ansia.
Era una donna dura e temprata.
Non aveva una vera famiglia, anche se gli amori non erano mancati nella sua vita.
Il distretto e i suoi uomini erano la sua famiglia e lei era affezionata a ciascuno di loro come ad un familiare, anche se cercava di non darlo a vedere.
Il suo ruolo imponeva distacco ed autorevolezza anche se a volte, dopo aver urlato contro “Caos e Distruzione” si sentiva un po’ in colpa.
In fondo quei due erano gli uomini migliori che aveva, ed ora rischiava di perderli entrambi.
L’arrivo della squadra SEC non l’alleviò dall’ansia che provava, acuita dalla pioggia che batteva furiosa.
Erano tutti in attesa di un segnale di Semir per fare irruzione.
“Tenetevi pronti…” ordinò il Commissario alla squadra.
Poi uno sparo risuonò nell’aria.
 
 
Hartmut  Freund era sempre stato un genio.
Sin da bambino quando a tre anni già riusciva a leggere e scrivere correttamente ed a moltiplicare con due cifre aveva dimostrato di essere un genio.
Aveva molto apprezzato la decisione dei suoi genitori di non farne un fenomeno da baraccone, lasciandolo frequentare le scuole statali ed avere un’infanzia e una giovinezza normali.
Così come aveva apprezzato la loro decisione di appoggiarlo quando, dopo la laurea conseguita giovanissimo, aveva deciso di non lavorare per le aziende prestigiose che gli avevano offerto lavori strapagati, ma di arruolarsi nella Polizia scientifica.
Perché Hartmut aveva due passioni: la scienza e la legge.
Hartmut Freund era un genio, ma non era di sicuro un uomo d’azione.
Certo per entrare in polizia aveva comunque dovuto imparare a sparare ed a difendersi, ma non era uomo d’azione.
Del resto non gli serviva esserlo, lui contribuiva alle indagini nel suo laboratorio e spesso era fondamentale.
All’azione ci pensavano i suoi amici.
I suoi amici: la sua famiglia.
E per questo pur non essendo uomo d’azione si era offerto subito di andare in aiuto di Ben.
E non se ne pentiva neppure ora mentre, con il naso sanguinante e probabilmente rotto, assisteva a quella che probabilmente poteva essere la scena finale della sua vita e di quella di Ben.
“Maledetti, maledetti, non farete di nuovo di me un rifiuto della società” sentì dire alla donna, completamente folle.
Hartmut sapeva abbastanza delle malattie mentali per capire come ormai Hilde fosse lontana dalla realtà.
La vide puntare la pistola alla testa di Ben.
“La pagherai per questo!!!” urlò di nuovo la donna.
Hartmut non era uomo d’azione ma, si disse, doveva fare qualcosa.
Ora o mai più.
Nonostante il dolore e la paura si alzò e si buttò addosso alla donna, cercando di strapparli la pistola di mano.
Ma Hilde era forte e furba.
Con gesto fulmineo si scansò e Hartmut finì a terra.
Non aveva ancora toccato il pavimento che già la furia della donna si era accanita su di lui.
Calci violenti gli arrivarono allo stomaco, togliendogli il respiro e ogni forza.
“Maledetto stronzo…” urlò la donna mentre lo colpiva ancora ed ancora.
Hartmut rimase sul pavimento della chiesa, stringendo gli occhi per vincere il dolore.
Poi uno sparo risuonò nell’aria.


Ben Jager si era sempre prospettato la possibilità di morire mentre faceva il lavoro che si era scelto.
Suo padre lo aveva avvertito e minacciato con quella possibilità, e ancora oggi dopo tanti anni era l’argomento principale di ogni serata trascorsa con lui, il discorso con cui cercava tutte le volte di convincerlo ad entrare nella società di famiglia.
Ben Jager era assolutamente consapevole di poter essere ucciso in azione, molte volte ci era andato vicino.
Quello che non immaginava però era di poter morire per mano di una folle e non in azione, ma per puro caso.
Ormai ogni respiro era diventato un’agonia, non riusciva più a muoversi e non vedeva più distintamente quello che accadeva intorno a lui.
L’unica consolazione era che Semir stava bene… se era lì fuori doveva stare bene.
Pensò a Melanie… chissà come stava lei.
Pensò che avrebbe voluto portarla in Italia, in vacanza al mare.
Pensò che le avrebbe voluto comprare quella collana che aveva visto nella vetrina della gioielleria accanto a casa.
Pensò che avrebbe voluto scriverle altre canzoni d’amore.
Pensò che forse un giorno avrebbe voluto chiederle di sposarlo e di avere dei figli con lui.
Tutte cose per cui non c’era più tempo.
Come in sogno vide Hartmut che si scagliava contro Hilde.
“Einstein…no… cosa fai…” cercò di urlare, ma dalla bocca gli uscì solo un suono indistinto.
Terrorizzato stette a sentire, senza poter fare nulla, i lamenti di Hartmut che veniva selvaggiamente picchiato da Hilde.
Poi la vide di nuovo incombere su di lui.
Gli puntava la pistola alla fronte, ma a Ben ormai non importava.
Voleva solo che tutto finisse presto.
Chiuse gli occhi istintivamente preparandosi alla morte.
Poi uno sparo risuonò nell’aria.
 
 
Semir Gerkan era  uomo molto, molto testardo.
Di solito otteneva quel che voleva.
Aveva voluto diventare poliziotto e ci era riuscito, uno dei primi turco tedesco ad entrare nella polizia di Colonia.
Aveva voluto Andrea e ci era riuscito; l’aveva corteggiata per anni e alla fine l’aveva spostata ed aveva avuto le sue splendide figlie.
I pochi fallimenti che aveva subito nella vita però gli bruciavano l’animo come un fuoco perenne.
Avrebbe voluto salvare i suoi partner, ma non ci era riuscito.
Ancora ora dopo tanti anni si svegliava di notte urlando dopo aver rivissuto attimo per attimo le morti di Tom e di Chris.
Quel che voleva ora Semir Gerkan era salvare il suo migliore amico.
Ed era disposto a tutto.
Scese tenendosi alle corde; il passaggio era talmente stretto che le pietre continuavano a ferirgli le spalle, ma lui non ci fece caso.
Finalmente vide il fondo del passaggio.
Toccò terra con la schiena che gli bruciava come il fuoco dell’inferno.
Sentiva il sangue colare dalle ferite, ma non ci fece caso.
L’agente della stazione locale gli aveva detto che il locale dove era arrivato, la sacrestia, era attiguo alla chiesa.
Ed infatti sentiva voci concitate provenire dalla porta sulla sinistra.
Cercando di calmare il respiro tolse la pistola dalla fondina e aprì piano la porta.
Quel che vide lo mandò nel panico.
La donna stava sopra Ben steso a terra immobile e gli puntava la pistola alla tempia.
Poi uno sparo risuonò nell’aria.
 
 
 
Angolino musicale: Parafrasando Alexandre Dumas (padre) e i suoi Moschettieri ‘tutti per uno e uno per tutti’ …e la canzone che accompagnerà questo capitolo è “All for love” (tutti per l’amore) tratta dalla colonna sonora del sopracitato libro/film eseguita da Bryan Adams, Sting e Rod Stewart
Per ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=ofA3URC1wyk
 
Quando è amore che donerai sarò un uomo di buona fede. Allora vivrai nell'amore. Farò una pausa, non mi fermerò, sarò la roccia su cui puoi costruire, sarò lì quando sarai vecchio, per averti e mantenerti, quando c'è l'amore dentro giuro che sarò sempre forte. Allora ci sarà una ragione, sarò il muro che ti protegge dal vento e dalla pioggia, dalle ferite e dal dolore. 
Facciamo tutti per uno e tutti per l'amore. Lasciamo che l'unico a mantenerti sia l'unico che vuoi, l'unico di cui hai bisogno, perché quando è tutti per uno è uno per tutti! Quando sei fatto di amore sarò il fuoco nella tua notte allora prenderai l'amore lo difenderai, combatterai, sarò lì quando avrai bisogno di me quando l'onore è in gioco farò questa promessa solenne. Quando ci sarà qualcuno che vuoi, quando ci sarà qualcuno di cui hai bisogno, fai che sia tutti per uno e tutti per l'amore.
 
  
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