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Autore: 50shadesofLOTS_Always    03/06/2015    1 recensioni
Dopo la morte del Re Artú sono state versate tante lacrime. Ma anche tanto sangue. Anche il sangue di Morgana,che però potrebbe ancora ostacolare il futuro di Albione,la terra per cui Merlino ed Artù hanno sempre combattuto. Forse la storia,non é ancora conclusa...
Genere: Fantasy, Fluff, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Morgana
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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Merlino gli camminava a fianco mentre tornavano a Camelot,dopo giorni. Erano passati esattamente dieci giorni da quella battaglia che aveva portato alla morte di Morgana e di Mordred. Aveva portato tante morti,tanta sofferenza. E Artú lo sapeva. L'armatura non gli era mai pesata cosí tanto sulla spalla e quella cotta di maglia,non gli era mai stata cosí ingombrante come in quel momento. Sentiva che gli stavano venendo delle vesciche ai piedi,indolenziti per il lungo cammino che avevano consumato ancor di piú gli stivali. Nonostante la precedente delusione nei confronti dell'amico mago,adesso ne era contento. Si sentiva piú al sicuro di prima. Inoltre,aveva ancora il suo migliore amico. E questo valeva anche per Merlino,che notando la stanchezza nell'andatura del re,utilizzó i suoi poteri per visualizzare le porte della cittadella. La sua vista si spostò fra quegli alberi che sembravano cosí lontani,fino ad incontrare la piccola strada sterrata,che portava alla città che all'insaputa della "finta-morte" del loro re,durata un intero anno,seppur nel dolore aveva ripreso le attività con entusiasmo. Con la voglia di ricominciare,dopo la guerra. Anche lui era sfinito e gli faceva male la testa << Sire, manca poco... Resistete >> lo incitò << Facile per te! Tu non indossi un'armatura! >> brontolò il biondo << Siete sempre il solito... >> commentò ironico il mago. Artú si fermo un attimo e lo squadrò << Che vuoi dire?! >> chiese stizzito. Merlino inarcò un sopracciglio << Intendo proprio questo >> rispose criptico lasciando il Re decisamente perplesso. Ripresero il cammino e dopo qualche minuto il popolo accolse il proprio sovrano con calore. I due cavalieri,che sorvegliavano le porte della città,si precipitarono a palazzo reale per avvertire la regina Ginevra,ma Artú li richiamò con un gesto della mano. Merlino si avvicinò a loro ed espose il desiderio del re,troppo stanco perfino per parlare << Il re vorrebbe fare una sorpresa alla propria regina >> disse con un lieve sorriso. I due uomini si guardarono reciprocamente,leggermente confusi,ma non opposero resistenza rimettendosi al loro posto. Merlino ed Artú camminarono per la cittadella,che seppur fosse già in festa,non diede nell'occhio e permise loro di arrivare quasi inosservati a palazzo. Artú,non appena varcò le mura più interne del castello,si sentí a casa. Il dolore che ancora avvertiva al fianco ed al petto si era già affievolito,anche se non del tutto,nel sentire di nuovo l'odore afrodisiaco del pane appena sfornato proveniente dalle cucine,e la leggera ed antica umidità della pietra del castello. Si fece accompagnare da Merlino fino al di fuori delle sue stanze << Da' la notizia a tutti,ma dii anche che non voglio essere disturbato fino a domani... Desidero stare con Ginevra... >> mormorò con voce pesante per la spossatezza << Come desiderate,Artú... >> rispose il giovane mago,che si ritrovò la mano del re sulla spalla << Merlino... - si interruppe un attimo,come per scegliere le parole - Grazie >> disse soltanto. L'uomo dai capelli corvini sorrise soddisfatto: aveva collezionato moltissimi ringraziamenti dall'amico e la cosa gli apparve sorprendente << Dovere nei confronti di un amico... - fece per andarsene,ma si bloccò sollevando un dito - Potrei avere due giorni liberi? >> domandò. Artú inarcò un sopracciglio biondo,rivolgendogli un'espressione buffa quanto seria << Sei un mascalzone,ma... Permesso accordato... >> disse infine prima di posare una mano sulla porta. Le torce erano accese visto che il sole stava ormai calando all'orizzonte. In pochi minuti,la notte avrebbe occupato il posto della luce. Artú rimase immobile davanti a quella porta,come se temesse di commettere un errore. Prese un bel respiro quando rimase solo e spinse il battente di legno,che cigolò per i cardini di ferro. Non appena entrò,la vide seduta alla scrivania,ricavata da del pregiato ebano scuro. Indossava un semplice,ma prezioso abito blu notte con le maniche a tre quarti e lo scollo squadrato mentre i capelli ricci le ricadevano morbidamente sulle spalle. Era concentrata nel firmare delle scartoffie di protocolli militari. Le sue dita sottili reggevano una piuma bianca usata come pennino. Quando Artú chiuse la porta alle sue spalle con un leggero tonfo,Ginevra sollevò lo sguardo. Il suo cuore perse un battito nel rivederlo di nuovo in piedi e di fronte a sé. Era vivo e per un attimo si ritrovò a pensare di essere morta,impazzita o semplicemente di avere un'allucinazione. Poteva vedere la sua stanchezza nel corpo che però svaniva nell'amore a lei rivolto,che rendeva brillanti le iridi azzurre del re << Artú... >> mormorò con un fil di voce,abbandonando la penna sul tavolo. Le labbra del giovane uomo si incresparono in un sorriso sornione. Il suo nomignolo aveva un suono speciale sulla bocca di Ginevra,che assumeva un forma invitante quando si soffermava sull'ultima lettera accentata. Gli si avvicinò velocemente prima che i loro corpi si incontrassero in un tenero abbraccio,in cui trasparí la disperazione ed il profondo sollievo nel rivedersi. La strinse a sé forte,come poche volte aveva fatto e lasciò che le mani di Gwen scivolasseor sulle sue spalle. Un tocco che aveva bramato di sentire di nuovo. Le accarezzò i capelli bruni ed inspirò profondamente il profumo della sua pelle. Ginevra si strinse piú che mai in quell'abbraccio cosí intenso,che le lacrime ricominciarono a rigarle le guance rosee << Artú... >> sussurrò di nuovo,incredula di riaverlo con sé << Ginevra... >> disse a bassa voce e le incornicio il viso con le mani. La osservò in quegli occhioni color del cioccolato,lucidi per il velo di lacrime << Mi sei mancato cosí tanto... >> singhiozzò la regina,ormai incapace di trattenersi ancora << Sono qui adesso >> la consolò nonostante anche il suo voltò fosse rigato da delle lacrime << Oh,Artú... >> sussurrò con voce tremante mentre asciugava il volto del marito,che posò le proprie labbra sulle sua. Un bacio bramato nel tempo. Un bacio lento,adorante per assaporare l'amore dell'altro. Un amore accresciuto dalla distanza e dal tempo,meccanismi che non concendono tregue né patti. Le dita di Gwen si infilarono nei capelli dorati di Artú,che le avvolge le braccia intorno al corpo e baciandola come quella volta nella tenda. Con passione.

   
 
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