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Autore: Malec Lovers_    03/06/2015    2 recensioni
Ian è un ragazzo piuttosto solitario. Odia il liceo, lo frequenta solo perché offre un addestramento militare e il suo sogno è di diventare un soldato. Ma un giorno la sua solita routine verrà sconvolta da Mickey Milkovich, capitano di rugby della sua scuola, e la sua fama di bullo lo precede.
Come andrà a finire? Riusciranno a cambiare l'uno il mondo dell'altro o addirittura a crearne uno nuovo tutto loro?
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le nove in punto quando Ian arrivò fuori alla porta di casa Milkovich.
La festa era già iniziata, come si poteva intuire da una decina di ragazzi sparpagliati nel giardinetto, con in mano delle lattine di birra.
Ian si guardò intorno: aveva paura che l’avrebbero preso in giro per essersi presentato. Tuttavia si fece forza e decise di varcare la soglia, sperando che ciò lo avrebbe aiutato a passare dall’essere una nullità all’essere qualcuno.
Tra gli invitati riconobbe solo due o tre ragazzi che frequentavano il suo corso, ma nessuno si accorse della sua presenza.
Finalmente, il suo sguardo ricadde su qualcosa di interessante: Todd, il ragazzo per cui aveva una cotta da parecchi anni. Purtroppo però, anche lui, come tutti gli altri, non sapeva nemmeno della sua esistenza.
Una volta raggiunto il centro del salone, venne placcato da un paio di ragazzi, membri della squadra di rugby – a quanto si poteva capire dalle giacche.
Tra di loro si fece largo Mickey Milkovich, che gli si parò davanti con le braccia incrociate al petto. «Ehi stronzetto» lo chiamò. «Dove sarebbe la tua ragazza?» chiese beffardo, per poi voltarsi e ridere con i suoi compagni.
Ian non fece in tempo a rispondere prima che Mandy scendesse le scale e si presentasse nella stanza.
«Ian!» quasi urlò, ancora sulle scale. «Che bello, sei venuto!» esclamò con la solita voce da civettuola. Lo raggiunse in pochi secondi e gli si attaccò come una piovra. Gli diede un rumoroso bacio sulla guancia, prima di lanciare uno sguardo intimidatorio a tutti, facendo cenno loro di andare via.
Anche se non fosse stata una Milkovich, Mandy avrebbe saputo come farsi rispettare: incuteva quasi terrore a tutti coloro che incrociavano la sua strada, e soprattutto coloro che non le andavano a genio. Si diceva che una volta avesse persino investito una ragazza perché l’aveva provocata, e anche se non si sapeva se fosse vero o meno la lezione per tutti era quella di stare alla larga da Mandy Milkovich.
Intanto, i presenti erano increduli.
«Cazzo, Gallagher, sul serio? Con mia sorella?» sbottò Mickey, sbuffando e quasi maledicendolo. Poi si allontanò da loro, seguito dai suoi compagni.
A quel punto, approfittandone, Mandy iniziò a stuzzicarlo, mentre il suo seno era sempre più vicino al braccio di Ian, che però intanto non mostrava alcuna reazione. La cosa però, invece di scoraggiarla, fece impuntare la ragazza ancora di più.
Se prima conquistarlo era uno sfizio, ora era un desiderio forte e palpitante.
«Vuoi bere?» chiese Ian per rompere il ghiaccio, ma soprattutto staccarsi dalle braccia di Mandy che lo avvolgevano come tentacoli.
Lei annuì, e finalmente Ian riuscì a scivolare dalle sue grinfie. Si avvicinò al tavolo delle birre e prese due lattine; provò a salutare il ragazzo che si stava riempiendo il bicchiere accanto a lui, che però gli riservò solamente un’occhiataccia e si allontanò da lui.
Deluso,  tornò dalla ragazza e le porse la lattina. Ian aprì la sua, sempre sotto lo sguardo provocatorio di Mandy, che intanto teneva tra le mani la lattina chiusa. Bevve un sorso di birra, ma Mandy gli strappò di mano la lattina, per iniziare a bere, leccando prima l’apertura della lattina e poi le sue stesse labbra.
Era una situazione nuova per Ian, anche alquanto imbarazzante, dato che non sapeva assolutamente come comportarsi. Fu tentato di andarsene ma Mandy lo bloccò, pregandolo di restare. Poi, con la scusa di volergli mostrare la sua collezione di mazze da baseball, lo trascinò in camera sua.
Una volta arrivati, Mandy gli diede una spinta decisa, facendo cadere Ian, preso alla sprovvista, come un peso morto sul letto. Lei si mise a cavalcioni su di lui, iniziando a baciargli il collo, lentamente, stuzzicandolo con la punta della lingua.
«Ce l’hai?» gli domandò lei ansimante.
Ian cercò di evitare il suo sguardo, dato che non sapeva cosa fare in una situazione come quella: non aveva mai fatto sesso con una ragazza.
«No, Mandy» rispose lui, agitandosi nel tentativo di fermarla, ma quando alzò la testa per guardarla, lei iniziò a lasciargli dei succhiotti evidenti.
«Fa niente. Ce l’ho io» fece lei, sfilandosi un preservativo dal reggiseno. Lo aprì con i denti, e poi iniziò ad armeggiare con la chiusura lampo dei jeans di Ian.
«No, Mandy…basta!» le urlò contro. Inizialmente lei rimase ferma, in silenzio, guardando Ian tremante. Alla fine si alzò di botto e corse giù per le scale, urlando qualcosa.
Quando Ian la raggiunse, lei era stretta tra le braccia di Mickey, che tentava di consolarla.
Ian colse solamente le parole “molestata” e “mi ha fatto male”. Gli bastò un secondo per collegare quelle parole all’espressione infuriata del fratello.
«Ti sei messo contro il Milkovich sbagliato, stronzetto» gli disse a denti stretti, prima di scattare in avanti verso di lui.
Ian iniziò a correre.
In quel preciso momento, mentre fuggiva da casa Milkovich, Ian ringraziò il cielo per aver deciso di frequentare l’addestramento ed aver stabilito il record di velocità.
Passò davanti a casa sua, ma decise di non entrare, perché non avrebbe mai voluto mettere in mezzo i fratelli, quindi corse ancora più in fondo.
Si fermò solo davanti al Kash&Grab e, vedendo che Kash era ancora dentro mentre si occupava dell’inventario, provò ad entrare.
La porta era chiusa.
Cominciò a bussare incessantemente e, fortunatamente, pochi secondi dopo, Kash gli aprì.
Ian si catapultò dentro e si gettò a terra, nascondendosi dietro gli scaffali. Iniziò a tremare e si strinse la testa tra le gambe. Kash allora richiuse la porta a chiave e si accovacciò preoccupato vicino a lui.
«Ian, che succede?» gli chiese.
Il ragazzo quasi non riuscì a parlare, si limitò a sollevare la testa, mostrando gli occhi rossissimi per la paura.
Quando si decise a parlare, qualcuno bussò impetuoso: Mickey Milkovich e i suoi fratelli l’avevano trovato, e lui poteva iniziare a considerarsi morto.
Kash lo fece nascondere nella cella frigorifera, mentre lui cercava di sbarazzarsi dei ragazzi.
«Siamo chiusi.» disse, tentando di chiudere la porta. Una mano la bloccò, e i Milkovich entrarono nel negozio.
«Dov’è Gallagher?» domandò Mickey, studiando l’ambiente circostante.
«Non è qui.» mentì spudoratamente l’altro.
«Bene. Ma se lo vedi digli che è un uomo morto.» rispose Mickey.
Sputò ai piedi di Kash, prese due tubi di pringles e uscì dal negozio.
L’uomo richiuse finalmente la porta, con un sospiro, e raggiunse Ian nella cella frigorifera. Lo trovò accucciato a terra, ancora con la testa tra le gambe.
Kash gli si avvicinò e lo strinse in un abbraccio. Gli sollevò il viso e gli diede un bacio sulle labbra.
Era sempre così tra di loro, un po’ di baci e del sesso, nascosti negli angoli bui del negozio.
«Te lo giuro Kash, io non l’ho toccata» sussurrò Ian, quasi implorante per essere creduto. L’altro si limitò ad annuire, e gli diede un bacio sulla fronte, pur sapendo che la storia non sarebbe finita lì.



 





 
Lucrezia: Salve a tutti! Prima di tutto, ci tengo moltissimo a scusarmi sia con voi che con Ilenia, per l’enorme ritardo con cui ho rivisto il capitolo e pubblicato. Adesso che la scuola sta finendo non succederà più, prometto. In ogni caso, spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche perché ci avviciniamo sempre di più al momento clou della storia!
Grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono e che lo faranno anche per questo capitolo.
Alla prossima!
Ilenia: Heilà bella gente, rieccoci qui con un nuovo capitolo J Spero che per il momento la storia vi stia piacendo, e vi stia spronando a seguirla. Inizio con lo scusarmi per i ritardi, ma anche se Lucrezia ha finito la scuola, per me non è finito nulla….
Go go esame di Stato… anyway, non penso ci voglia troppo per il prossimo capitolo, poiché è già stato scritto e deve essere solo revisionato, quindi per farci preoccupare a breve pubblicheremo il prossimo capitolo che sarà sicuramente mooolto più lungo di questi già pubblicati.
Hei perché non ci date un vostro parere nelle recensioni? Sono come oro per noi, ci arricchiscono e ci migliorano, quindi sareste un elemento fondamentale per la buona riuscita della storia 
Un bacio enorme e che Dio me la mandi buona per l’esame X.X

 
   
 
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