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Autore: pineapplemoustached    04/06/2015    0 recensioni
Steve Rogers/OC
Una giovane ragazza, sola e amante delle feste, costretta a lavorare per mantenersi, si ritrova faccia a faccia con gli Avengers durante l'attacco dei Chitauri.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tutto iniziò quella sera, era un giorno come gli altri e come al solito mi stavo preparando per intrufolarmi ad una festa. Beh festa non è il termine giusto, era un gala di beneficienza. In realtà non ero una fan di quelle cose, 'servono solo per mettere in mostra l'ego e il portafogli' pensavo, non so bene perché mi piacesse imbucarmi a quelle feste, però lo facevo di continuo.
Indossavo uno splendido vestito blu elettrico con pochette e tacchi abbinati. Il trucco mi faceva apparire più grande 'wow sembro una persona seria!' e prima di uscire mi fermai un attimo davanti allo specchio 'sono uno schianto... Beh come sempre' dissi a me stessa e uscii di casa.
Arrivai davanti all'enorme palazza dove la festa era iniziata ormai da un paio d'ore, avevo il mio solito sorriso in faccia, sempre pronta a sfidare il mondo o in questo caso le guardie che c'erano all'ingresso. 'Ho bisogno di un piano'. Non persi troppo tempo a pensare, mi diressi verso l'ingresso con disinvoltura senza nemeno far caso alle guardie. Ovviamente non funzionò, non che me lo aspettassi, un omone altissimo con uno smoking nero fece un passo bloccandomi la strada "Mi scusi signora, potrei vedere il suo invito?". Alzai lo sguardo verso l'uomo e ridacchiai "Scusi?"
L'uomo ripetè con lo stesso identico tono di voce "Potrei vedere il suo invito?"
La mia faccia si fece incredula "Sta scherzando vero? Sa almeno chi sono io??"
L'uomo si sentì un po' minacciato "Mi scusi signora, ma non posso lasciare entrar-" non riuscì a terminare la frase "Dovrebbe ben sapere con chi sono qui sta sera, è entrato poco fa, sicuramente le avrà detto che sono con lui" la mia voce iniziò ad alzarsi sempre più "Ora se lei non è capace di fare il suo lavoro sarà costretta a-"
"Mi scusi per l'inconveniente signora entri pure, buona serata" disse l'uomo bianco in viso. Voltai lo sguardo e proseguii. 'Missione compiuta le scenate funzionano sempre'. Una volta dentro mi diressi subito al bar accreditando il mio drink sul conto di non so bene chi. Molte persone danzavano, altre firmvano assegni e altre ancora abbindolavano o si facevano abbindolare dai bei sorrisi.
Non passai tanto tempo sola al bar, un uomo dalla figura slanciata mi si avvicinò. I suoi occhi verdi sembravano illuminarsi di luce propria, i capelli castani gli cadevano dolcemente sulle spalle e il suo sorriso era davvero ammaliante. Una voce profonda uscì dalle sue labbra "Buonasera, posso chiederle come mai sola al bar in una deliziosa serata come questa?"
'Mmm mica male... Si va in scena!' abbassai leggermente lo sguardo "Il mio capo mi ha costretta a venire e ovviamente mi ha abbandonata come se fossi un oggetto per andare via con una... ragazza, per così dire... Signor...?" l'uomo continuava a sorridere "Chiamami Sebastian" mi allungò la mano "Lei è...?" "Luna". Quello non era il mio vero nome, ma non mi stancavo mai di sentire le battute degli uomini nella speranza di rimorchiare. Allungai la mano a mia volta fino a toccare la sua, inaspettatamente anziché stringerla la porto alle sue labbra e mi diede un morbito bacio su di essa. "Mi risparmio una qualsiasi battuta su tuo nome perché immagino tu le abbia già sentite tutte" non potei fare a meno di ridere "Mi concede un ballo?" come potevo rifiutare? "Certamente". 'Ok credo di aver capito perché mi piace imbucarmi a queste feste'
Sebastian non sono era bello, simpatico e molto gentile, sapeva anche ballare divinamente. Sfortunatamente riuscimmo a ballare una sola canzone, poi una donna venne a chiamarlo, sembrava mortificato ma dovette andare. Un po' mi dispiaceva, ma avevo bisogno di sedermi i miei piedi imploravano pietà 'non mi abituerò mai a queste trappole'. Uscii su una enorme terrazza circondata da piante ricoperte di piccole lucine bianche. Andai a sedermi sul bordo con i piedi a penzoloni in modo che nessuno potesse vedere che non indossavo più le scarpe. 'Non sarebbe male se trovassi un fidanzato qui potrei smettere di lavorare in quello stupido bar per pagare la retta scolastica. La paga è davvero pessima, riesco a mala pena a mantenermi...' ridacchiai poiché anche se ci stavo pensando non avrei mai fatto una cosa del genere. Il mio sorriso si spense quando il mio flusso di pensieri venne interrotto da un uomo che si era seduto di fianco a me, ma non ci feci caso finchè non parlò "Questo non è esattamente il tuo posto, dico bene?" quella voce mi sembrava di averla già sentita da qualche parte, non capii bene cosa volesse dire con quello, mi girai verso di lui per chiedere maggiori spiegazioni, ma quando i miei occhi incontrarono i suoi rimasi per la prima volta nella mia vita senza parole. La mia bocca era aperta, ma nessun suono ne venne fuori. Di fronte a me c'era seduto Tony Stark. "Lo so, faccio quell'effetto a molte persone, avvisami quanto ti sei ripresa"
"Cosa?" fu tutto quello che riuscii a dire
"Sono un genio, miliardario, playboy, filantropo, mi sembra normale che-"
"Egocentrico, hai dimenticato quello. Non mi riferivo a quello, cosa vorrebbe dire che questo non è il mio posto?" pur essendo vero l'avevo presa come una sfida
"Mi sembra ovvio che tu non faccia parte di questo ambiente, signorina..."
"Signorina Nonsonoaffaraccituoi"
"Lavori per lo SHIELD? Sei qui per tenermi d'occhio?"
Scoppiai a ridere fragorosamente "E tu saresti un genio? Sei solo troppo egocentrico" mi rinfilai le scarpe
"Potrei chiamare la sicurezza per farti arrestare"
"Bene così non devo pagare il taxi fino a casa" mi alzai in piedi, era ora di andare
"Sei un'altra di quelle "ragazze" in cerca di un ricco da spennare"
Ero ormai in piedi e gli stavo dando le spalle, ma scoppiai a ridere ancora "Mi lusinga, ma a differenza sua io ho una morale. Addio signor Stark" non mi voltai nemmeno. Salii sul primo taxi che arrivò; questa volta accreditai la spesa a Tony Stark.
'Credo che ci vorrà un bel po' prima che mi ricapiti una serata così'
   
 
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