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Autore: Cathy Callen    04/06/2015    2 recensioni
Semplicemente Nami e Zoro.
**Fanfiction partecipante alla settimana Zonami indetta dal Midori Mikan**
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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INFIERMIERA1: Dottore, la paziente è grave!!!
DOTTORE: quali sono i sintomi?
INFERMIERA1: epistassi nasale, tachicardia e delirio!!!
DOTTORE: Un’altra?!? Cosa farnetica la paziente?
INFERMIERA1: parla di quarte spade, mandarini rubati, mocciose e buzzurri allupati e… oh dottore, non posso credere a quanto sto per dirle: farnetica di un luogo dove tutto ciò avviene veramente!!!
DOTTORE: dannazione!!! Dev’essere un epidemia!!! È la decima ragazza in poche ore che arriva con li stessi sintomi… che sarà mai?!?
INFERMIERA2: forse lo so…
DOTTORE: su parli allora… cosa causa tutto ciò?!?
INFERMIERA2: semplice: la settimana Zonami indetta dal Midori Mikan
 
 
Tramonto; l’alba di una donna
 
Guardo il tramonto, appoggiata al parapetto della Sunny, assaporo l’odore del mare.
Quanto lo amo. Tanto, ma non quando il tuo.
Mi lascio scaldare dai raggi del sole morente, ma non sono sufficienti.
Ho bisogno di calore, del tuo calore, del calore del tuo abbraccio.
Ad un tratto ti vedo, non posso evitare di sorridere, anche tu sorridi.
Quel tuo sorriso, quello che dedichi solo a me.
Ti sposti verso la luce del sole, i suoi raggi ti colpiscono. Kami! Possibile che tu non ti renda conto di come sei e dell’effetto che fai? Che mi fai?
È solo una settimana che stiamo insieme, sono passati solo sette giorni da quando mi hai sussurrato che mi ami, ma è tutta la vita che ti aspetto.
 
Ti avvicini, mi abbracci, calore.
Le tue mani s’intrecciano dolcemente sul mio ventre; ogni volta che mi sfiori, che mi baci, sembra tu stia maneggiando un cristallo. La tua paura di farmi male è direttamente proporzionale alla tua forza. Tu, però, non puoi farmi male, tu puoi solo farmi star bene. 
 
Incrocio le mie mani con le tue, un fremito al basso ventre.
Non mi basta, questa volta, un abbraccio, una carezza e un bacio.
Ti voglio.
Ho voglia di stringermi a te, di stringerti a me.
Voglio sentire le tue mani giocare con i miei capelli, voglio sentirle accarezzarmi.
Chiudo gli occhi raccogliendo il coraggio per farti capire cosa voglio.
Inutile, l’hai già capito, perché in fondo è quello che vuoi anche tu.
Mi baci dietro l’orecchio, sei sensuale, eccitante.
Una scarica di brividi. Pelle d’oca sulle braccia e sulle gambe. Cosa mi stai facendo?
Continui a baciarmi il collo, la nuca, mentre io inizio a respirare pesantemente.
Porto un braccio a cingere il tuo collo, con le dita accarezzo la tua nuca, passo le dita dolcemente sull’attaccatura dei capelli.
Quanto amo giocare con i tuoi capelli ribelli, è un gesto che mi tranquillizza, che mi fa sentire tua.
Mi giro nel tuo abbraccio, le tue labbra arrivano veloci sulle mie, ma non c’è fretta nel nostro bacio, c’è passione, desiderio, eccitazione.
Le nostre lingue s’intrecciano tra loro, ballando un tango appassionato, e come in questo sensuale ballo, tu suggerisci mentre io interpreto, ma entrambi vogliamo e dobbiamo avere lo stesso livello di protagonismo.
Le tue braccia strette sulla mia vita, le tue dita disegnano percorsi infiniti sulla mia pelle accaldata e ricoperta di brividi.
 
Mi trascini verso la mia stanza.
Chiudo la porta senza rendermene conto.
Le tue braccia si stringono possessive sui miei fianchi, mi schianti contro la porta chiusa.
Passione.
Mi blocchi fra la porta e il tuo corpo.
Eccitazione.
Le tue mani continuano a indugiare sul mio corpo, sempre più audaci.
Scendono dalla base del collo, sfiorando la schiena sempre più in basso.
Ti lascio fare perché l’ho sempre sognato.
Pian piano risalgono, sfiorando dolcemente il mio ventre piatto e continuano a salire, io riesco solo ad ansimare e assaporare la miriade di sensazioni che solo le tue mani sono in grado di provocarmi. Le nostre bocche non si sono separate un attimo.
 
Le mie mani esplorano la tua schiena da sotto la maglietta, le mie labbra affondate sul tuo collo .
Ritorno a cercare le tue labbra; sulle mie sento la voglia che ho di te.
Continuo a passare le mie mani sulla tua pelle bollente, disegno ogni muscolo ogni cicatrice.
Ti voglio.
 
Mi prendi in braccio, ti sposti verso il letto.
Ci stendiamo, sono sotto di te, le tue braccia a lato del mio viso a formare una gabbia dalla quale non voglio fuggire.
Ti abbassi e riprendi a baciarmi.
Labbro superiore, labbro inferiore, mento, naso, fronte.
Dolcezza.
Non ho la forza per fare nulla se non avvinghiarmi a te e lasciarti fare.
Scendi e ti dedichi al mio collo, voglio di più.
 
Porto una gamba a circondarti il fianco, le nostre intimità a contatto, un gemito esce dalle tue labbra contemporaneamente ad un colpo di bacino che mi fa capire quanto mi desideri, quanto hai voglia di me. Non è semplice lussuria, non stiamo per fare del mero sesso, stiamo per fare l’amore.
Mi ami, lo so, lo capisco dal modo in cui mi tocchi, dalla devozione che metti nel baciarmi, come se avessi aspettato questo momento per tutta la vita, e forse è così.
 
“Sei tutta la mia vita”
Questa volta sono io a baciarti.
Amore mio da ogni tu bacio dipende la mia vita.
“Sei sicura?”
Ti bacio.
Mi baci.
Le labbra, il collo e poi scendi, scendi ancora, io stringo le braccia attorno al tuo collo e chiudo gli occhi, un sorriso illumina il mio volto. Mi baci l’incavo dei seni, la maglietta scollata che indosso ti aiuta in questo.
Scendo, cerco il tuo viso. Sai cosa cerco, cosa voglio; le tue labbra.
Di nuovo.
Le trovo.
Il bacio questa volta è lento, dolce, carico di promesse.
Le tue mani si intrufolano sotto la maglietta e sfiorarano leggermente il pizzo del mio reggiseno; lo disegnano, ci giocano.
Tremo; aspetto con ansia che tu mi tocchi, voglio che tu mi tocchi.
Ad occhi chiusi mi godo il momento in cui tu, intraprendente come non mai, mi sfili la maglietta con foga.
La lanci chissà dove. Non importa.
ti riempi il palmo del mio seno. 
Inarco la schiena. Ancora.
 
È il mio turno di fare qualcosa; piano, con mani tramanti alzo la tua maglia, te la sfilo.
Il tuo corpo sia appoggia caldo al mio.
Ho paura.
È quello che ho sempre voluto.
Mi guardi negli occhi, mi stai nuovamente chiedendo una conferma, la mia mano scivola sul tuo petto, all’altezza del cuore, questa è la mia risposta.
 
Mi guardi di nuovo e sorridi; il sorriso più bello del mondo.
Mi baci sento le tue braccia stringermi più forte i fianchi, le mani scivolano in basso e slacciano quel leggero cordoncino che mi tiene legati in vita i pantaloncini, li lasci cadere, li aiuti a sparire. Stringo le braccia attorno al tuo collo, le tue mani sfiorano ogni centimetro del mio corpo.
Voglio esserci, lascio scivolare la mano sul tuo petto caldo, incerta, tu la predi dolcemente la muovi sul tuo corpo.
Sotto le dita scorrono i muscoli della tua pancia. Gemiti e sospiri nella nostra bolla.
Arrivo alla cintura dei tuoi pantaloni; ti guardo e trattengo il respiro.
Li slaccio. Lentamente.
Il mondo inizia e finisce in quell’abbraccio pieno d’amore che non lascia altra via d’uscita se non l’abbandonarsi totalmente ad esso.
 
Ti guardo sorridendo.
Mi chiedi cosa mi succede: “nulla- ti rispondo- sono felice..”
Sorriso sghembo. Il mio cuore perde un battito, come se già non suonasse un ritmo tutto suo e notevolmente accelerato.
 
Un sospiro, “Ti amo!”
Non ci credo.
Quante volte avevo sognato di sentirti dire quelle due parole, ed ora nel momento più importante, e più bello della mia vita qui, stesa tra le tue braccia senza più segreti, le ho finalmente sentite.
Calde lacrime solcano le mie guance.
“Ti amo”.
Sorridi.
 
Scendi su di me e ricominci a baciarmi, a toccarmi, ad amarmi.
Perdo la cognizione del tempo e dello spazio.
Ci siamo solo noi due.
 
Smetto di respirare.
Mi stringo forte a te.
Apro gli occhi, nei tuoi un’ombra i preoccupazione.
Ti sorrido, ti bacio. 
Ti muovi dentro di me, piano, hai paura te lo leggo negli occhi, ma io non ne ho più.
”Ti amo amore mio, non fermarti” le tue mani mi accarezzano, i nostri respiri si fanno sempre più affannati.
Le mie mani cercano le tue, le nostre dita s’incrociano.
Un ultimo sguardo.
Un ultimo bacio.
 
Completamente tua.
Completamente mio.
 
  
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