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Autore: Princess Kurenai    08/01/2009    11 recensioni
[MinatoKushina]
Le baciò il collo.
Piano ma con passione.
Come se si stesse nutrendo di quella pelle che sapeva di fragola.
Lento, scivolò sul petto florido e nudo.
Morbido e invitante.
Dolce, come i leggeri gemiti che abbandonavano le labbra della donna, che affondava con le dita tra i suoi capelli biondi.
[Terza Classificata al Contest "Ops, Beccati!" indetto da Urdi!]
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Yondaime
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa fic si è classificata Terza al contest "Ops, Beccati!" indetto da Urdi!

Buona lettura!!

 

.: Intimacy :.

 

Le baciò il collo.

Piano ma con passione.

Come se si stesse nutrendo di quella pelle che sapeva di fragola.

Lento, scivolò sul petto florido e nudo.

Morbido e invitante.

Dolce, come i leggeri gemiti che abbandonavano le labbra della donna, che affondava con le dita tra i suoi capelli biondi.

Cercava di trattenersi.

Cercava, aggrappandosi ai suoi fili d’oro, di non affogare nel mare di piacere che quella bocca stava aprendo sotto di lei.

Ed era bella.

Stupenda con il viso stravolto e sudato.

Solo un pensiero: sua.

Kushina era solo sua e di nessun’altro.

Nessuno poteva vederla in quello stato e solo lui poteva farla arrivare a tali apici di piacere.

“ Sei mia...”, mormorò, mordicchiandole un fianco.

Non era un tipo possessivo ma con la fidanzata non poteva fare a meno di esserlo.

La amava e la desiderava troppo per dividerla con qualcuno.

La rossa sbuffò una risatina mista ad un gemito.

“ Più fatti meno parole, Minato.”, decretò, facendolo sorridere.

“ Come vuoi...”

Si sollevò appena, iniziando a prepararla con un dito.

Movimenti lenti, studiati per procurarle solo piacere.

Per farla gemere e tremare lussuriosa.

“ S-sono pronta... non c’è b-bisogno di questo.”, si lamentò Kushina frustrata: voleva di più da lui.

“ Ti amo.”, rispose in un sussurro.

“ Anch’io... ma...”, con uno scatto la donna bloccò Minato sotto di sé, baciandolo a fior di labbra.

I suoi occhi verdi brillavano nella semi oscurità.

Divertiti ed un poco frustrati.

“ Sei lento per i miei gusti, Minato.”

Maliziosa e tentatrice, Kushina, sorrise strusciando il bacino contro il membro eretto dell’uomo.

Il biondo mugugnò, tremando scosso da una scarica di piacere.

La afferrò per i fianchi tentando di bloccarla..

Poteva impazzire solo guardandola.

Poteva venire solo a un suo movimento.

Kushina aveva assoluto potere su di lui.

Ed era bella. Bellissima.

Lunghi capelli rossi abbandonati sulle spalle e sul seno, prosperoso, dai capezzoli turgidi.

Grandi occhi verdi, maliziosi e vivaci.

Occhi di chi era consapevole dell’effetto che la sua figura causava sul giovane uomo.

“ D’accordo Kushina.”, concesse leccandosi le labbra. “ Allora fai tu...”, la baciò ancora e ancora, mai sazio del suo sapore.

L’Uzumaki ghignò alzandosi leggermente senza smettere di baciarlo posizionando la sua umida femminilità sul membro dell’amato.

Lento iniziò a farlo camminare in lei.

“ Kaachan... Tousan... che fate?”

La luce che proveniva dalla porta, stranamente aperta, era interrotta da una piccola, ma lunga, ombra proiettata sul pavimento e sul letto.

Un bambino, vestito con un pigiamino arancione e bianco, si stropicciava gli occhi azzurri e guardava, con malcelata curiosità, i suoi genitori.

“ Na-naruto!”, esclamò, dopo essersi ripresto dallo stupore, Minato spingendo di lato Kushina, che gemette seccata per l’improvviso abbandono di quel calore.

“ Tousan...”, il bambino biondo inclinò il capo. “ Non riuscivo a dormire... voi che facevate?”, borbottò con voce impastata dal sonno ma curioso.

“ E-ecco...”, teso come non mai il Namikaze si guardò furiosamente attorno.

L’erezione insoddisfatta era dolorosa.

L’odore di Kushina era dolorosamente eccitante.

Tutto era doloroso e frustrante, ma di certo non poteva traumatizzare il suo primogenito - cosa che forse stava già facendo.
“ Naruto, secchi che vuoi una sorellina, no? Beh, lasciacela fare e fila a letto.”, esclamò interrompendo il silenzio che si era creato la rossa, incrociando le braccia al petto.

“ Kushina!”, gracchiò Minato sconvolto.

Troppo diretta!

Troppo!

“ Sì! Una sorellina!”, esclamò a sua volta il piccolo saltando allegro sul letto dei suoi genitori, per nulla conscio di quello che stava accadendo. “ Dov’è? Dov’è la sorellina?”

I due adulti sospirarono e, rimettendosi il pigiama, si prodigarono per coccolare il bambino.

Ormai l’atmosfera era stata vergognosamente rovinata da quella piccola seccatura di cinque anni che li aveva beccati.

Ma che ci potevano fare?

Essere genitori era anche quello: sopportare i figli e dimezzare le occasioni di pace e di intimità.

 

   
 
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